“Accresci in noi la fede”
“Ma il giusto vivrà per fede”. — Rom. 1:17, VR.
1. Di che cosa hanno bisogno gli uomini, ma come è spesso considerato ciò?
È NELLA natura degli uomini di riporre fede in qualcosa, non fosse altro che in se stessi. Benché i problemi e la tensione del mondo continuino ad aumentare, gli uomini seguitano a sperare che le cose si risolveranno nel migliore dei modi. Ma è possibile avere sicura fiducia nel futuro? Dove si può trovare tale fede? Per secoli alla gente è stato insegnato a riporre fiducia nella religione. Anche se in alcuni paesi occidentali il numero di quelli che vanno in chiesa è alto, non è perché le persone pensino che gli insegnamenti della chiesa offrano la soluzione ai problemi odierni. In effetti, anche i capi della chiesa scartano i fondamentali insegnamenti biblici ritenendoli semplici superstizioni e miti. Nei paesi atei, la scienza e la potenza militaristica sono acclamate quali mezzi di salvezza del popolo, mentre l’istruzione religiosa è respinta come favole da vecchierelle.
2. Fino a che punto arriva la fede di molti oggi?
2 La “fede” religiosa sembra essere oggi più una forma di adorazione che un segno di qualsiasi positiva certezza. Così la cristianità prega per la venuta del regno di Dio, ma lo disprezza dicendo che è solo una condizione di cuore oppure che, se è reale, non verrà nel nostro tempo. Gli uomini parlano della loro fede in Dio e citano il sermone sul monte, dove Gesù spiegò che Dio nutre gli uccelli e riveste la vegetazione, quindi avrebbe certamente provveduto al suo popolo; ma non sono tranquilli finché non abbiano pagato la loro polizza di assicurazione e non abbiano del denaro in banca. Tale fede è solo superficiale, non è quel genere di fede che smuoverebbe le montagne o farebbe camminare un uomo sull’acqua.
3. In che modo ha vacillato la fede di alcuni, ma su che cosa dovrebbe essa basarsi?
3 Qualcuno chiederà: Vi è qualche effettiva e valida ragione per avere fede religiosa in quest’èra di illuminismo? Non è la fede simile alla credulità, alla fiducia cieca? La fede non dovrebbe consistere soltanto nel credere in ciò che ci è stato insegnato ad accettare da un punto di vista religioso, altrimenti resteremo delusi. Ad una generazione di persone, in Giappone, fu insegnato di considerare l’imperatore un dio. Ma nel 1946 l’imperatore Hirohito annunciò pubblicamente che questa credenza era solo “mito e leggenda” e il popolo dovette cambiare il suo modo di vedere. Senza dubbio molti di quelli che in Italia si precipitarono a mettere le loro statue religiose sul cammino della lava avanzante allorché il Vesuvio eruttò si chiesero se la loro fede non fosse mal risposta, quando la lava continuò a procedere inghiottendo i villaggi che erano sul suo corso. È la vostra fede religiosa una fede solida, basata sulla vostra personale investigazione? O credete così solo perché siete stati allevati in questo modo? — Matt. 15:14.
4. Vedere vuol forse dire credere?
4 È facile dire: Crederò quando vedrò. Così disse una trasmissione radiofonica da Mosca, secondo la citazione del Reader’s Digest: “Il nostro razzo ha oltrepassato la luna. Si sta avvicinando al sole, e non abbiamo scoperto Dio . . . Andiamo avanti, e Cristo sarà relegato nella mitologia”. È questa una conclusione che fa vacillare la fede? Niente affatto. Come affermò lo scienziato Lecomte du Noüy: “Qualsiasi sforzo di visualizzare Dio rivela una sorprendente puerilità. Non possiamo concepirLo più di quanto non possiamo concepire un elettrone. Eppure molti non credono in Dio, semplicemente perché non possono visualizzarlo. Dimenticano che questa incapacità non è in se stessa una prova di non esistenza, considerando che credono fermamente nell’elettrone”.
5. È contrario alla scienza credere in Dio?
5 Occorre uno sforzo per stabilire una logica e ragionevole base per aver fede in qualcosa che non si può vedere. Molti famosi scienziati hanno attestato la loro fede in Dio. Il professor Zimmerman dell’Università Harvard, un tempo ateo, osserva: “Si supponeva che i grandi scienziati . . . credessero sempre meno in Dio man mano che progredivano verso la grandezza . . . Era di moda farsi gioco della religione perché il suo significato non era compreso dagli immaturi studiosi”. Victor Hess dell’Università Fordham, vincitore del premio Nobel, disse: “Un buono scienziato può credere in Dio? Penso che la risposta sia: Sì . . . Devo confessare che in tutti gli anni delle mie ricerche nella fisica e nella geofisica non ho mai riscontrato un caso in cui le scoperte scientifiche fossero in conflitto con la Fede religiosa”.
BASE PER LA FEDE
6. Come si può definire la fede, e quale assicurazione di fede diede Paolo?
6 Benché molti affermino che la fede sia basata sull’emozione o su filosofie personali, un noto studente di legge dei tempi antichi, l’apostolo Paolo, disse: “La fede è la sicura aspettazione di cose sperate, l’evidente dimostrazione di realtà benché non vedute”. Paolo era un uomo logico e ragionevole, com’è indicato dai suoi scritti, ed egli giunse alla conclusione che si può dimostrare la base della fede, poiché è basata sulla realtà. Se la fede dev’essere resa sicura bisogna averne le prove; essa dev’essere basata sulla logica e sulla conoscenza. A questo riguardo Paolo dichiarò: “Quel che si può conoscer di Dio è manifesto in loro, avendolo Iddio loro manifestato; poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedon chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue; ond’è che essi sono inescusabili”. — Ebr. 11:1; Rom. 1:19, 20, VR.
7. Menzionate altre ragioni per aver fede in Dio e nella sua opera creativa.
7 A quali manifeste prove poteva riferirsi Paolo? Il Salmo 19:1 (VR) ci rammenta: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani”. Ma è questa effettivamente la prova dell’esistenza di Dio? o non ebbe piuttosto tutto inizio mediante l’evoluzione? Il racconto scritturale dice chiaramente: “Nel principio Iddio creò i cieli e la terra”. (Gen. 1:1) Se ne può avere la conferma? Il Times di New York comunica che alcuni dati raccolti recentemente da un satellite indicano che vi fu un punto centrale di partenza dell’universo e che da allora l’universo si è andato espandendo: “Ora l’Explorer XI ha fornito prove indirette che confermano la teoria secondo cui l’universo ebbe inizio con una grande esplosione originale avvenuta miliardi di anni fa”. Questo sembrerebbe corroborare il racconto di Genesi secondo cui Dio diede inizio alla creazione. Questa idea è confermata anche da A. R. Short nel suo libro Perché credere? (Why Believe?). Egli afferma: “Come scrisse una volta Sir J. Jeans, l’eminente astronomo: ‘L’universo è come un orologio che si va scaricando, un orologio che, per quello che ne sa la scienza, nessuno carica mai . . . che in qualche tempo del passato dev’essere stato caricato in un modo a noi sconosciuto . . . Ogni cosa addita con forza preponderante un definito evento o una serie di eventi della creazione, in un tempo o l’altro, non indefinitamente remoto’”. Se non altro, le ricerche scientifiche della nostra generazione inducono l’uomo a soffermarsi con rispetto davanti alla sapienza del suo Creatore. Lo scienziato J. Jeans, commentando l’ordinata progressione dei pesi atomici esistente negli elementi, disse: “Appare evidente che l’universo è stato disegnato da un matematico puro”. Abbiamo quindi altre ragioni per credere nell’esistenza di Dio e nell’ispirazione del racconto scritturale. — Rom. 11:33, 34.
8. Indicate le ragioni per dire che la Bibbia è l’ispirato racconto di Dio.
8 Perché il Creatore non avrebbe dovuto fornire un ispirato racconto scritto delle sue opere creative e dei suoi propositi? Dio sapeva che l’uomo sarebbe stato in grado di capire un racconto della sua origine e imparare ad aver fede nella dichiarazione dei propositi del suo Creatore. (Rom. 15:4) Diversi scrittori biblici confermano l’autenticità del racconto, compreso l’apostolo Pietro, che dice: “Non è coll’andar dietro a favole artificiosamente composte che vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signor Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà”. Che cosa volle dire con ciò? Pietro si riferì in tal caso alla trasfigurazione, allorché egli, insieme ai due fratelli Giacomo e Giovanni, vide Gesù in visione con Mosè ed Elia. Non fu solo un sogno di Pietro, perché vi furono tre testimoni, e l’insolita esperienza fu attestata e comprovata dai presenti. Perciò Pietro asserì: “Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione”. — 2 Piet. 1:16-19, VR.
9. (a) In che modo la testimonianza di Daniele indicò l’ispirazione? (b) Come si possono comprendere le profezie, e chi può comprenderle?
9 Fu la Bibbia divinamente ispirata, come attestò Pietro? Lo scrittore biblico Daniele confessò di non comprendere il significato delle cose che aveva scritte quando le aveva narrate sotto la direttiva di Dio. Egli scrisse: “Io udii, ma non compresi”. Tuttavia, a Daniele fu consigliato di sigillare gli scritti sino al tempo della fine, e a quel tempo coloro che avrebbero avuto intendimento sarebbero stati in grado di comprendere. (Dan. 12:8-10, VR) Questo intendimento, come spiegò Pietro, non si sarebbe ottenuto mediante privata interpretazione, ma poiché le profezie erano state ispirate e scritte sotto la direttiva di Dio, l’intendimento e l’adempimento delle profezie sarebbe anche avvenuto sotto la direttiva di Dio e mediante la guida del suo spirito. Non fu certamente nell’intento dell’autore delle Scritture di oscurare la sua Parola o nasconderne il significato anche all’uomo più umile che in questo tempo desidera sinceramente capirla. — Matt. 11:25.
LE PROFEZIE CONFERMANO LA FEDE
10. Menzionate alcune profezie adempiute indicanti l’ispirazione della Bibbia.
10 Una delle più valide ragioni per aver fede nella Bibbia quale ispirata parola di Dio è il fatto che le profezie bibliche sono state adempiute e son tuttora in via di adempimento. Poiché gli uomini ‘odiavano il bene e amavano il male’, il racconto di Michea 3:2, 12 (VR) ammonì: “Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme diventerà un mucchio di rovine”. Passarono cent’anni e Gerusalemme fu resa desolata, com’era stato predetto, dagli eserciti di Nabucodonosor. Poco tempo prima di ciò Isaia aveva correttamente predetto che il potente Sennacherib di Assiria non sarebbe riuscito a prendere Gerusalemme e la profezia si dimostrò verace. (Isaia 37) Sia Isaia che Geremia predissero il ritorno dei Giudei dalla cattività a Babilonia, benché sembrasse impossibile a quel tempo, e Isaia aveva predetto che la liberazione sarebbe avvenuta mediante Ciro, e Geremia aveva profetizzato sotto ispirazione che ciò sarebbe avvenuto dopo un periodo di settant’anni di cattività. (Isa. 45:1; Ger. 25:11) In un’altra importante profezia, Daniele predisse l’anno in cui Gesù sarebbe stato unto con lo spirito santo e anche la sua morte. — Dan. 9:25-27.
11. Quali sono alcune profezie relative a Gesù?
11 Notevoli profezie delle Scritture Ebraiche che preannunciavano il Messia furono adempiute in tutti i particolari da Gesù. Ricordate che molte di queste profezie riguardavano cose che non dipendevano da lui, come il fatto che nascesse dalla tribù di Giuda, a Betleem da una vergine, che fosse chiamato fuori dell’Egitto, tradito per trenta pezzi d’argento, che la sua veste fosse tirata a sorte, che fosse sepolto col ricco e innumerevoli altri particolari, molti dei quali sono sorprendentemente riportati nel cinquantatreesimo capitolo di Isaia.
12. Quali promesse per il futuro contiene la Bibbia?
12 Perciò quando questo massimo profeta apparve sulla scena, ci saremmo di nuovo aspettati delle predizioni di vasta portata sotto ispirazione divina. Nella sua preghiera spesso recitata, Gesù disse profeticamente: “Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra com’è fatta nel cielo”. Altre scritture indicano che il “regno” si riferisce in questo caso al governo di Dio, al suo celeste “principato” con Cristo come Re. Non vi sarà fine al dominio mondiale di questo regno né alla pace che esso recherà. (Matt. 6:9, 10; Isa. 9:6, 7; Dan. 4:34) Questo governo, sotto la direttiva di Dio, adempirà in eterno la sua volontà sulla terra. Il meraviglioso cambiamento di condizioni che questo dominio porterà sulla terra fu predetto da Isaia, da Pietro e da Giovanni in profezie corroboranti. (Isa. 66:22; 2 Piet. 3:13; Apoc. 21:1, 3, 4) Questi scrittori biblici erano assolutamente d’accordo nel descrivere la disposizione del Regno che noi attendiamo di vedere realizzata nel prossimo futuro. In tal modo la stessa Parola di Geova ci dà l’intendimento delle profezie, e possiamo avere fiducia e fede che Geova adempirà ciò che ha detto di fare. (Isa. 55:11) Il semplice fatto che oggi alcuni non hanno fede non significa che i propositi di Dio e l’istituzione della sua nuova terra non si realizzeranno. — Rom. 3:4.
13, 14. (a) In che modo le condizioni mondiali confermano Matteo 24:34? (b) In che modo hanno reagito molti all’adempimento delle profezie?
13 Anche le odierne condizioni terrene sono una vigorosa indicazione di un imminente cambiamento. I capi del mondo parlano di continuo della possibilità di una catastrofe mondiale causata dalla guerra e dicono che non verrà forse quest’anno o l’anno prossimo, ma molto probabilmente verrà entro questa generazione. Essi si preoccupano per lo straordinario aumento della popolazione e per la possibilità che i bisogni dei popoli sorpassino presto le scorte alimentari. Inoltre, se la pioggia radioattiva continua e aumenta durante i prossimi mesi, quali sono le prospettive di vita futura su questo pianeta? Queste domande ci fanno pensare seriamente alle parole di Gesù riportate in Matteo 24:34 (VR): “Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute”. Anziché lasciare che l’uomo trasformi questo bel pianeta in cui viviamo in un deserto radioattivo, Geova ha avvertito che distruggerà “quelli che distruggon la terra”. — Apoc. 11:18, VR.
14 Perciò quando l’importante profezia di Gesù riportata nel ventiquattresimo capitolo di Matteo cominciò ad adempiersi nel 1914 con lo scoppio della prima guerra mondiale, la fede che l’adempimento accurato di tale profezia aveva suscitata nel cuore degli uomini di tutto il mondo fece loro intraprendere l’opera che egli aveva predetta: “E questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:14, VR.
MOSTRIAMO LA FEDE MEDIANTE LE OPERE
15. Quale dimostrazione di fede abbiamo oggi?
15 Fra i testimoni di Geova vi sono oggi individui provenienti da ogni religione, razza e condizione sociale che operano unitamente per annunciare la meravigliosa speranza del regno di Dio. Questa è una ‘evidente dimostrazione della realtà, benché ancora non veduta’. In ogni parte del mondo, una crescente folla di persone aventi questa convinzione mostrano la loro fede mediante l’attività di ministero, insegnando la Parola di Dio a gente di ogni razza. (Sal. 110:3) In risposta a coloro che dicono che finché vi sarà qualcuno sulla terra vi saranno sempre guerre, fazioni e discordie, l’unità di fede e la fratellanza dimostrata dai testimoni di Geova sono una vigorosa conferma dell’armonia e dell’unità di azione che esisterà sotto il dominio del Regno retto da Cristo Gesù. — 2 Cor. 10:5; Giov. 13:35; 1 Cor. 1:10.
16. Che cosa deve accompagnare la fede per ottenere la vita? Quale illustrazione si può fare?
16 Dopo aver indicato in modo esplicito i particolari del segno che avrebbe contraddistinto gli ultimi giorni di questo sistema di cose, che comprende almeno 29 punti in tutto, Gesù predisse l’effetto che avrebbe avuto l’annuncio nel causare una divisione tra le persone delle nazioni, cioè che i mansueti sarebbero stati messi alla destra del Re, mentre i “capri” sarebbero stati messi alla sinistra, in una posizione di disfavore e disapprovazione. Notate che la classe dei “capri” non fu condannata a motivo della loro opposizione ai messaggeri del Regno, né per volgare immoralità, e nemmeno perché erano privi di fede, ma piuttosto perché non agirono secondo la conoscenza che avevano. Riconobbero Gesù come Signore, dicendo: “Signore, quando t’abbiam veduto aver fame, o sete, . . . e non t’abbiamo assistito?” Egli rispose: “In verità vi dico che in quanto non l’avete fatto ad uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me”. (Matt. 25:44, 45, VR) Perciò sorge la domanda: La nostra fede ci spinge a compiere il servizio e ad ottenere una posizione di favore alla destra? Compiamo l’opera stabilita per questi giorni, annunciando la buona notizia del Regno? Oppure la nostra fede è morta, senza la forza di farci agire, come un corpo senza respiro? — Giac. 2:20, 26.
17. (a) È il racconto del Diluvio una base per la fede? (b) Perché esso ci interessa oggi?
17 Il fatto che oltre 968.000 uomini, donne e bambini in tutto il mondo dedichino tempo ed energie al servizio di ministero come testimoni di Geova dovrebbe ispirare fede. Inoltre, il racconto scritturale mostra che un’opera simile fu compiuta al tempo del Diluvio. Noè fu un predicatore di giustizia, ma il popolo ignorò l’avvertimento dato da Dio finché fu troppo tardi e il diluvio venne e li spazzò via. Ricordate che questo diluvio non è mitologia; è nell’ispirato racconto scritturale, ed è confermato da scoperte archeologiche e geologiche. (Vedere The Deluge Story in Stone, di B. C. Nelson). Come disse B. Silliman, ex preside della facoltà di geologia dell’Università Yale: “Rispetto al Diluvio non vi può essere che un’opinione: la geologia conferma completamente lo scritturale racconto storico dell’avvenimento”. Gesù, comprendendo che il Diluvio era un avvenimento storico, disse profeticamente: “Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figliuol dell’uomo”. In tal modo la nostra fede è confermata da molte fonti. — Matt. 24:37, VR.
18. Quale condotta dovremmo seguire per metterci al sicuro, secondo le Scritture?
18 Oggi dobbiamo accettare la direttiva del più grande Noè, Cristo Gesù, prima che la purificatrice tempesta di Armaghedon spazzi via questo vecchio sistema mondiale per preparare la strada al nuovo mondo di giustizia. (Atti 4:12) Se vi trovaste in un luogo esposto e vedeste avvicinarsi una tremenda tempesta, cerchereste un sicuro luogo di rifugio. Trovando tale luogo di protezione non rifiutereste ostinatamente di entrarvi se non poteste penetrarvi dal nord o dall’est o dall’ovest qualora l’unico ingresso fosse a sud. Così quando riscontrate che la Parola di Geova predice accuratamente gli avvenimenti del nostro tempo e mostra che l’unica via di salvezza è mediante Gesù, perché respingere tale provvedimento per mettervi al sicuro? Non chiudete gli occhi a questo provvedimento solo perché siete stati allevati secondo gli insegnamenti religiosi dell’est o dell’ovest o del nord o del sud, ma agite con saggezza e considerate le prove, quindi decidete dove riporre fede. Geova non è parziale verso nessuno ma invita tutti quelli che esercitano fede a entrare nella moderna “arca” di sicurezza, il sistema di cose che Dio edifica mediante Gesù Cristo. — Giov. 10:9; Gioele 2:32.
VITA MEDIANTE LA FEDE
19. In che modo e perché dovremmo esercitare fede?
19 Come dice Giovanni 3:16 (VR): “Chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna”. È importante notare che questa fede non è una credenza passiva, ma qualcosa che bisogna esercitare accettando il privilegio del servizio di ministero che Gesù affidò ai suoi discepoli. Paolo spiegò ulteriormente questo punto ai Filippesi, riferendosi al “sacrificio e al pubblico servizio a cui la fede vi ha condotti”. (Filip. 2:17) Questo pubblico servizio è ora compiuto dai testimoni di Geova nella loro opera di ministero svolta in 188 paesi del mondo. L’importanza che ognuno vi partecipi fu messa in risalto dalle osservazioni di Paolo ai Romani. Egli lo chiama la “parola della fede che noi predichiamo”. Mostra che se esercitiamo fede partecipando all’attività di ministero riceveremo il premio della vita, poiché dice: “Col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati”. — Rom. 10:8-10, VR.
20. Con quali mezzi soddisfa Geova le necessità spirituali del suo popolo?
20 La fede ci avrebbe indotti ad aspettarci che, per compiere questa grandiosa opera di predicazione mondiale in modo sistematico e ordinato, Geova avesse sulla terra un’organizzazione per compiere la sua volontà, come l’ebbe nei primi giorni dell’organizzazione cristiana. E come previde Gesù, la classe dello “schiavo fedele e discreto”, gli unti testimoni di Geova, sarebbero stati ancora presenti per provvedere il cibo spirituale necessario ai suoi servitori. (Matt. 24:45) Benché in molte parti del mondo siano insegnate agli uomini teorie ateistiche che distruggono la fede, noi possiamo confidare che l’organizzazione di Geova dispensi al suo popolo il cibo spirituale di cui esso ha bisogno per mantenersi spiritualmente forte. Per soddisfare questa necessità La Torre di Guardia ha ora una diffusione di 4.100.000 di copie per edizione in 65 lingue.
21. Che cosa è incluso nel ‘fare la volontà del Padre’?
21 Chi porterà questo cibo spirituale alle persone? Se voi siete uno di quelli ai quali è sempre stato insegnato che tutto ciò che Dio richiede è andare in chiesa, sedere e ascoltare, essere un uditore ma non un operatore della parola, considerate le parole di Gesù in Matteo 7:21 (VR): “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno de’ cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli”. Oggi tale volontà è che il popolo di Geova faccia discepoli delle persone di tutte le nazioni, ammaestrandole e battezzandole; e questo significa compiere un attivo servizio di ministero, non una forma di pseudo cristianesimo. Mentre studiate la Parola di Dio, edificando così la vostra fede sulla conoscenza, seguite il consiglio scritturale di associarvi a coloro che ripongono fede nella sua Parola, e poi parlate con il cuore colmo delle cose imparate e in cui credete. Nel frattempo comincerete ad avere le gioie e le benedizioni che si ottengono esercitando vera fede in seno all’organizzazione di Geova. — Ebr. 10:25; Giac. 1:22.
22. Perché alcuni non hanno fede? Quale dovrebbe quindi essere il nostro desiderio?
22 Ricordate che, allorché chiedete intendimento, dovete chiederlo con fede. Coloro che di continuo cedono ai dubbi e sono indecisi non riceveranno mai la ricca benedizione spirituale che accompagna quelli che confidano in Geova. (Giac. 1:5-8; Rom. 10:17) In 2 Tessalonicesi 3:2, 3 (VR) Paolo afferma chiaramente: “Non tutti hanno la fede. Ma il Signore è fedele, ed egli vi renderà saldi”. Perciò anziché seguire schernitori che si beffano dei meravigliosi propositi di Geova, seguite la condotta saggia, avendo rispetto per il Creatore, desiderando fare la sua volontà e servirlo con tutto il cuore. Nelle vostre preghiere a Geova fategli la stessa richiesta che i discepoli rivolsero a Gesù: “Accresci in noi la fede”. — Luca 17:5, Na.
23. Che cosa può fare la fede?
23 Come illustrò Gesù in modo vigoroso, anche poca fede, benché all’inizio possa essere debole, può fare grandi cose. Egli disse: “Se avrete fede quanto un granello di senapa, e direte a questa pianta di sicomoro: Sradicati e trapiantati in mare, vi ubbidirà”. Come Gesù, mediante il potere dello spirito di Dio ed esercitando fede, ai suoi giorni operò guarigioni miracolose e guarì degli indemoniati, così noi oggi possiamo ricevere la benedizione ancora più grande della guarigione spirituale, che significherà vita nel nuovo mondo di Dio. Ma ci vuole fede. — Luca 17:6, 19, Na.
24. Quale assicurazione per la nostra fede diede Gesù?
24 I Farisei chiesero a Gesù quando sarebbe venuto il regno di Dio, ed egli rispose loro dicendo: “Il regno di Dio non viene in maniera da attirar gli sguardi”. Aspettare fino a vederlo sarebbe troppo tardi; quindi ora ci vuole fede per continuare l’opera di predicazione. Ma Gesù ci assicura: “Questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Come abbiamo fiducia nella perpetuità dei cieli e della terra, possiamo avere fiducia nella perpetuità della Parola di Dio e nelle meravigliose prospettive di vita futura sotto il dominio del suo Regno di giustizia. — Luca 17:20, VR; Matt. 24:34, 35.