Stritolate nel nostro giorno tutte le nazioni dal regno di Dio
“Ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. . . . Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. — Dan. 2:44.
1. Riguardo a che cosa Dio informò il re Nabucodonosor, e con quale mezzo?
Geova informò Nabucodonosor nel suo secondo anno di regno quale governante mondiale, o nel 606-605 a.E.V., che avrebbe cominciato la marcia delle potenze mondiali, la quale sarebbe durata per 2.520 anni dall’autunno del 607 a.E.V. Dio rivelò pure a Nabucodonosor che Egli avrebbe infine stritolato tutte le nazioni della terra per mezzo del Suo regno. Fece questo dandogli un sogno che al suo risveglio il re Nabucodonosor non poté ricordare, ma il terrore del sogno dimenticato rimase in lui. Egli chiamò i maghi e altri saggi perché interpretassero il sogno. Quando non gli poterono dire qual era il sogno, e tanto meno l’interpretazione, l’infuriato re emanò il decreto che tutti i saggi di Babilonia fossero distrutti, e questo includeva Daniele e i suoi tre compagni. — Dan. 2:1-13.
2. (a) Di fronte alla minaccia dell’esecuzione, che cosa fecero Daniele e i suoi compagni? (b) Dopo aver ricevuto l’interpretazione da Dio, che cosa disse e fece Daniele?
2 Quando Daniele udì di questo severo ordine, ne chiese la ragione ad Arioc, capo della guardia del corpo del re. Quindi Daniele entrò dal re e gli chiese di sospendere l’esecuzione, affinché potesse conoscere il sogno e darne l’interpretazione al re. Daniele e i suoi tre compagni cercarono in preghiera l’aiuto di Geova. In una visione della notte Geova rivelò a Daniele il segreto, per cui Daniele benedisse il nome di Dio, dicendo: “Egli cambia i tempi e le stagioni, rimuove i re e stabilisce i re, dà sapienza ai saggi e conoscenza a quelli che conoscono il discernimento”. (Dan. 2:14-23) Daniele andò quindi a vedere Arioc, costituito giustiziere, e gli chiese d’essere condotto dinanzi al re, che rispondeva e diceva a Daniele: “Sei abbastanza competente da farmi conoscere il sogno che ho avuto, e la sua interpretazione?” — Dan. 2:25, 26.
3, 4. (a) Come mostrò Daniele che l’interpretazione del sogno è oggi di vitale importanza? (b) Descrivete il sogno profetico.
3 Ciò che Daniele rispose è oggi della massima importanza, perché disse: “Esiste un Dio nei cieli che è il Rivelatore dei segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodonosor ciò che deve accadere nella parte finale dei giorni”, i nostri giorni. (Dan. 2:28) Daniele indicò che non era la sua propria sapienza mentre ora richiamava alla mente del re questo sogno dimenticato:
4 “Tu, o re, guardavi, ed ecco una certa immensa immagine. Quella immagine, che era ampia e che aveva uno splendore straordinario, si ergeva di fronte a te, e il suo aspetto era spaventevole. Riguardo a quella immagine, la sua testa era di buon oro, il suo petto e le sue braccia erano d’argento, il suo ventre e le sue cosce erano di rame, le sue gambe erano di ferro, i suoi piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla modellata. Tu continuasti a guardare finché una pietra fu tagliata non da mani, e urtò l’immagine ai piedi di ferro e argilla modellata e li stritolò. Allora il ferro, l’argilla modellata, il rame, l’argento e l’oro, tutti insieme, furono stritolati e divennero come la pula dall’aia d’estate, e il vento li portò via così che non se ne trovò nessuna traccia. E in quanto alla pietra che urtò l’immagine, divenne un ampio monte e riempì l’intera terra”. — Dan. 2:29-35.
5. Come Daniele interpretò il sogno?
5 Sbalordito, il re di Babilonia dovette riconoscere la descrizione, ma che cosa significava tutto ciò? Daniele spiegò: “Questo è il sogno, e ne diremo l’interpretazione dinanzi al re. Tu, o re, il re dei re, tu a cui l’Iddio del cielo ha dato il regno, il potere e la forza e la dignità . . . tu stesso sei la testa d’oro. E dopo di te sorgerà un altro regno inferiore al tuo; e un altro regno, un terzo, di rame, che dominerà l’intera terra. E in quanto al quarto regno, si mostrerà forte come il ferro”. — Dan. 2:36-40.
L’IMMAGINE DEL SOGNO È IN RELAZIONE COL NOSTRO GIORNO
6. In che modo la storia e la profezia biblica sono d’accordo, riguardo all’immagine del sogno e alla sua interpretazione?
6 Con quanta precisione si sono adempiute le profetiche parole di Daniele! La testa d’oro raffigurò la Potenza Mondiale Babilonese a cominciare da Nabucodonosor. Quindi sorse l’Impero Medo-Persiano, raffigurato dal petto e dalle braccia d’argento. Poi venne la Potenza Mondiale Greca, predetta dal ventre e dalle cosce di rame. Ma che cosa rappresentano le gambe di ferro? Un quarto sistema imperiale, cominciato con Roma imperiale, e quindi fusosi nell’Impero Mondiale Anglo-Americano. La storia mostra che la Gran Bretagna ebbe realmente inizio come germoglio dell’Impero Romano, e quindi l’ultima potenza mondiale è inclusa nel ferro dell’immagine del sogno di Nabucodonosor. Questo è pure mostrato in Daniele capitoli 7 e 8, dove la duplice Potenza Mondiale Anglo-Americana è rappresentata dal piccolo corno, che, com’è indicato, sorge dalla Potenza Mondiale Romana.
7, 8. (a) Che cosa disse Daniele riguardo ai piedi della simbolica immagine? (b) Qual è il significato delle dieci dita, e come ha continuato l’immagine a svilupparsi dopo la comparsa dell’ultima potenza mondiale?
7 Ma c’era un’ultima, terminale parte dell’immagine simbolica: i piedi fatti in parte di ferro e in parte d’argilla. Su ciò il profeta Daniele fece al re il seguente commento ispirato: “E dal momento che hai guardato i piedi e le dita in parte d’argilla modellata di vasaio e in parte di ferro, il regno stesso sarà diviso, ma in esso sarà qualche cosa della durezza del ferro . . . E in quanto alle dita dei piedi che erano in parte di ferro e in parte d’argilla modellata, il regno sarà in parte forte e in parte fragile. . . . non s’attaccheranno, questo a quello, proprio come il ferro non si mischia con l’argilla modellata”. — Dan. 2:41-43.
8 Quale possibile significato hanno le dieci dita? Esse raffigurano tutte le coesistenti potenze e i governi oggi sulla terra, giacché il numero dieci è un numero biblico che simboleggia completezza terrestre. L’immagine del sogno è dunque in relazione col nostro giorno! Dovremmo tenere a mente che questa immagine non divenne statica con la comparsa dell’ultima potenza mondiale. L’immagine doveva continuare a svilupparsi per includere l’indebolitrice influenza degli elementi socialisti e democratici contro le imperialistiche, dittatoriali potenze di questo mondo. Sin dal 1914 l’indebolitrice influenza della democrazia e del socialismo è stata esercitata particolarmente contro quella parte dei piedi di ferro dell’immagine rappresentata dal “re del nord”. Le dieci dita dell’immagine raffigurano tutte le nazioni, non semplicemente quelle che finora sono state ammesse alle N.U. A questo punto giunge il drammatico culmine del sogno di Nabucodonosor. Il profeta Daniele continua la sua interpretazione; le sue parole hanno un importante significato per il nostro giorno:
9. Quale interpretazione degna di fiducia diede Daniele circa il destino della simbolica immagine?
9 “E ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà a nessun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni, e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti; giacché hai visto che dal monte fu tagliata una pietra non da mani, e che essa stritolò il ferro, il rame, l’argilla modellata, l’argento e l’oro. Il grande Dio stesso ha fatto conoscere al re ciò che deve accadere dopo questo. E sul sogno si può fare affidamento, e l’interpretazione n’è degna di fiducia”. — Dan. 2:44, 45.
STRITOLATA LA SIMBOLICA IMMAGINE DALLA PIETRA DEL REGNO
10, 11. Che cosa raffigura (a) la pietra tagliata dal monte senza mani? (b) il monte? (c) la pietra che frantuma l’immagine?
10 Nell’interpretazione di Daniele, egli vide una pietra tagliata dal monte non da mani. Lì è raffigurata l’istituzione del regno di Dio nei cieli nel 1914 E.V., la quale istituzione non fu dovuta a mani umane. Il monte rappresenta l’universale sovranità di Geova Dio. Il regno è un’espressione della sovranità universale di Dio. — Dan. 2:34.
11 Questa nascita del regno di Dio avvenne “ai giorni di quei re”. Questo significa non semplicemente i re raffigurati dalle dieci dita ma anche quelli raffigurati dal ferro, dal rame, dall’argento e dalle parti d’oro dell’immagine, poiché resti essenziali di quelle precedenti potenze mondiali esistevano ancora nel 1914 E.V. La simbolica immagine vista nel sogno era dunque completa nel 1914. Naturalmente, da allora sono venute all’esistenza molte nuove nazioni, ma in quella data esse facevano parte delle nazioni del mondo com’erano allora suddivise. Le dieci dita raffigurano tutte le nazioni. E la pietra che colpisce e frantuma l’immagine raffigura nient’altro che la distruzione di tutti i regni del mondo compiuta oggi dal regno di Dio!
12. Quale missione si affretta a compiere la Pietra del Regno, e che cos’è simboleggiato dalla pietra che diviene un grande monte, riempiendo la terra?
12 Quel regno frantumerà e distruggerà tutti i regni raffigurati nell’immagine metallica e porrà loro fine in eterno ad Armaghedon! Quel regno si affretta a compiere la sua missione. Ad Armaghedon la Pietra del Regno urterà la simbolica immagine con forza schiacciante, distruggendo ogni nazione, sia essa di tipo socialista, comunista o democratico, comprese anche le cosiddette nazioni neutrali. Saranno tutte annientate! Le nazioni della terra saranno ridotte in polvere, e il vento della tempesta di Dio spazzerà via la polvere come la pula sull’aia, per non essere mai più radunata insieme sulla terra. Come la pietra che frantumò l’immagine crebbe, divenendo grande come un monte e riempiendo l’intera terra, il regno di Dio diverrà un monte governativo che riempirà l’intera terra e dominerà tutte le sue attività. Veramente, le profezie di Daniele sono per il nostro giorno!
ODIERNA LOTTA INTERNAZIONALE PER IL POTERE
13. Quale lotta di lunga durata descrive profeticamente Daniele, e chi è identificato nei ‘re’ opposti del nostro giorno?
13 Mentre scrutiamo attentamente il libro di Daniele per apprendere altre cose delle profezie che dovevano avvenire nel nostro giorno, troviamo la descrizione di Daniele, fattagli dall’angelo di Dio, su un combattimento di lunga durata fra governi opposti detti “re del nord” e “re del sud”, che va dai giorni dell’antica Grecia fino al nostro giorno. Ma chi sono questi re nel nostro giorno? I fatti della storia in adempimento di questa fidata profezia mostrano che i fattori dominanti del totalitarismo, particolarmente il comunismo mondiale, sono il finale “re del nord” e i fattori dominanti della democrazia, particolarmente l’unione anglo-americana, sono l’ultimo “re del sud”. — Dan. 11:1-35.
14. Che cosa dice Daniele che farà “il re del nord”, e come ha mostrato la storia che è così?
14 Dopo aver considerato materiale che è ora storia, la profezia accentra l’attenzione sulla nostra generazione e tratta il totalitario “re del nord”. Che cosa dice Daniele che farà questo re? “E il re farà effettivamente a sua propria volontà, e si esalterà e si magnificherà al di sopra di ogni dio”. (Dan. 11:36, 37) Non ha esso esaltato l’ateo stato politico a una posizione superiore a quella di qualsiasi dio adorato precedentemente dal suo popolo? Esso si è magnificato al di sopra di ogni terreno “dio” di fattura umana, arrivando fino al punto di negare l’esistenza del Creatore, Geova Dio. Il 6 agosto 1961, quando l’astronauta russo non vide “nessun Dio né angeli” durante i suoi diciassette giri orbitali nello spazio interplanetario intorno alla nostra terra su un satellite costruito dall’uomo egli pensò di avere l’assoluta prova che Dio non esistesse.
15, 16. (a) A quale dio predisse Daniele che “il re del nord” avrebbe dato gloria nel nostro giorno? (b) Qual è dunque stato il dio del “re del nord”?
15 Anni prima l’ispirata profezia prediceva che “il re del nord” avrebbe ripudiato gli dèi precedentemente adorati dai popoli del suo dominio e avrebbe adorato un altro dio. Notate con che accuratezza Daniele lo predisse: “Ma al dio delle fortezze, darà gloria nel suo posto; e darà gloria a un dio che i suoi padri non conobbero per mezzo d’oro e per mezzo d’argento e per mezzo di pietra preziosa e per mezzo di cose desiderabili”. — Dan. 11:38.
16 Chi è il “dio delle fortezze” nel nostro giorno? Il moderno, scientifico militarismo! La scienza tecnica è divenuta un dio per “il re del nord”. Quando conquistò la Germania Orientale, portò via più esperti tedeschi di razzi e missili che poté e li mise al lavoro per favorire in Russia lo sviluppo della scienza dei razzi e dei missili. Le sue istituzioni educative sono specializzate in scienza e nella produzione di ingegneri in vista del dominio militare dell’intera terra. Oggi, per mantenere un grande esercito e fare progresso nella tecnologia spaziale, il comunista “re del nord” ha dovuto privare il suo popolo di molti beni di consumo e di comodità materiali. Queste cose desiderabili sono sacrificate sull’altare del dio del militarismo scientifico.
17, 18. (a) Come descrive Daniele il successo del “re del nord”? (b) Quali fatti della storia additano il successo del “re del nord”?
17 Quale sarebbe stato il risultato di tutto ciò? Daniele spiega: “Per certo avrà successo . . . Agirà con efficacia contro i più fortificati bastioni, insieme a un dio straniero. Farà abbondare di gloria chiunque gli avrà dato riconoscimento . . . Per certo entrerà nei paesi e inonderà e attraverserà. . . . Continuerà a stendere la mano contro i paesi; . . . Effettivamente dominerà sui tesori nascosti dell’oro e dell’argento”. — Dan. 11:36, 39-43.
18 Considerando gli avvenimenti mondiali degli scorsi pochi anni, possiamo vedere davanti ai nostri stessi occhi il sorprendente adempimento di queste parole! “Il re del nord” s’impadronì della Polonia, poi della Germania Orientale e dell’Ungheria; e molti altri Paesi dell’Europa orientale sono venuti a trovarsi sotto il dominio comunista, come anche il continente cinese, la Corea del Nord e il Vietnam del Nord. E ora “il re del nord” cerca di ottenere il controllo del Vietnam del Sud. In molti Paesi dell’America Latina il comunismo internazionale incoraggia l’agitazione politica e la guerriglia. In Africa e nel Medio Oriente i comunisti istigano estesamente alla sovversione, mentre “il re del nord” cerca di estendere il suo dominio sui tesori in molti paesi. Sì, abbiamo visto cadere dinanzi a lui un paese dopo l’altro. Ma riuscirà infine a ottenere il controllo del “re del sud”? Ci dice Daniele il risultato di questa lotta internazionale per il potere?
19. (a) Riuscirà “il re del nord” a realizzare la sua ultima mira di distruggere “il re del sud”? Perché? (b) Menzionate uno dei metodi che Geova Dio userà per annientare i due ‘re’ ad Armaghedon.
19 Sì, Daniele ci dice il risultato finale. Le parole finali di questa profezia dicono: “Dovrà pervenire alla sua fine, e non ci sarà per lui nessun soccorritore”. (Dan. 11:44, 45) La profezia di Daniele rivela pertanto che “il re del nord” non riuscirà a realizzare le sue ambiziose mire di dominare l’intera terra, specialmente di causare la distruzione del “re del sud”. Comunque, la distruzione del “re del nord” non sarà causata dal “re del sud”. Al contrario, entrambi avranno fine al tempo fissato da Geova, alla battaglia di Armaghedon. Le parole di Daniele (11:40-45) descrivono l’approssimarsi del “re del nord” ad Armaghedon e la sua posizione lì ad Armaghedon, dov’esso è in opposizione all’unto popolo di Dio e alla “grande folla” di conservi testimoni. Ad Armaghedon Geova Dio confonderà il “re del nord” e il “re del sud” e li farà combattere l’uno contro l’altro, oltre a far combattere tutti i loro seguaci e sostenitori l’uno contro l’altro in una condotta suicida e di autodistruzione. Questo è ciò che mostra Ezechiele 38:21-23, oltre ad altre scritture.
MICHELE SORGE IN MEZZO AI SUOI NEMICI
20, 21. (a) Quando si adempie l’ultimo capitolo del libro di Daniele, e che cosa predice il primo versetto? (b) Chi è identificato in Michele, e perché? (c) Come sorge Michele, e quando?
20 Nel periodo di tempo che precede immediatamente la battaglia del gran giorno dell’Iddio Onnipotente, si adempie l’ultimo capitolo del libro di Daniele 12. Notate attentamente le parole che l’angelo dichiarò a Daniele: “E durante quel tempo sorgerà Michele, il gran Principe che sta a favore dei figli del tuo popolo. E per certo accadrà un tempo d’angustia tale come non se ne sarà fatto accadere da che ci fu nazione fino a quel tempo”. — Dan. 12:1.
21 Questo significa che Michele diventa re in cielo. Michele sorge per regnare durante il conflitto tra il “re del nord” e il “re del sud”. Quindi, sorge in mezzo ai suoi propri nemici. Chi è Michele? La prima volta che ricorre il nome in Daniele è nel decimo capitolo, dove Michele è descritto come “uno dei primi principi” che andò in aiuto di un angelo minore al quale si opponeva “il principe del regale reame di Persia”. (Dan. 10:13, 21) C’è l’evidenza scritturale per concludere che Michele era il nome di Gesù Cristo prima che abbandonasse il cielo e dopo il suo ritorno. Michele è il solo che sia chiamato “arcangelo”, che significa angelo maggiore o angelo principale; poiché il termine ricorre nella Bibbia solo al singolare ciò sembra sottintendere che vi sia soltanto un capo delle schiere angeliche. Nell’unica altra scrittura oltre a Giuda 9 dove si fa riferimento a un arcangelo si parla in maniera specifica del risuscitato Signore Gesù Cristo. (1 Tess. 4:16) Dopo un periodo d’attesa, dunque, sorge Michele o il Signore Gesù Cristo, e Daniele spiega che questa espressione “sorgerà” significa assumere il potere e cominciare a regnare. (Dan. 8:22, 23; 11:2, 3, 7, 20, 21; si paragoni Ebrei 1:13; 10:12, 13). Nel 1914, Gesù Cristo fu glorificato in cielo alla destra di Dio, e quale “Figlio dell’uomo” fu condotto al trono dell’Antico dei Giorni e ricevette dominio, gloria e il regno.
22. Perché il sorgere di Michele richiede un tempo d’afflizione senza precedenti?
22 Il sorgere di Michele per regnare in mezzo ai suoi nemici e per sottoporre in mezzo a loro richiede una guerra, di cui non v’è mai stato l’eguale, un tempo di afflizione più angustioso di qualsiasi cosa precedente. Questo doveva avvenire non solo perché la guerra che divampò nel 1914 fu mondiale, ma perché questa afflizione sulla terra supererà anche il diluvio noetico. — Matt. 24:21-39.
23. Che cosa accadde al popolo di Geova nel 1918, e quale grande promessa fu fatta per il futuro?
23 Questo è stato un tempo d’afflizione anche per il santo popolo di Geova, specialmente nel 1918, quando furono ridotti al limite delle loro forze dalla persecuzione e la loro opera di predicazione fu praticamente messa a tacere dalle nazioni impazzite per la guerra. Ma anche questa situazione prometteva un grande futuro per il popolo di Geova. Notate attentamente le parole dell’angelo associato a Michele mentre giura con ambo le braccia levate al cielo: “Appena si sarà finito di frantumare la potenza del popolo santo, tutte queste cose perverranno alla loro fine”. — Dan. 12:7.
24. Che cosa mostra la storia in adempimento di Daniele 12:7?
24 La storia mostra che dal maggio e dal giugno del 1918, quando fu frantumata la potenza del popolo di Geova, il popolo di Dio non è più stato sconfitto. Essi sopravvissero alla seconda guerra mondiale. Pensate! Essi attraversano ora il periodo comunista e il suo massimo splendore e tuttavia il popolo di Geova non è frantumato, né sarà frantumato dall’incombente attacco di Gog di Magog, perché nel 1918 l’atto di frantumare il popolo di Geova giunse al culmine, per non essere mai più ripetuto con successo. Come si sarebbe rallegrato Daniele comprendendo queste parole profetiche!
25. Quale richiesta fece Daniele, e come gli rispose l’angelo di Dio?
25 Ma Daniele non sapeva che cosa significassero tutte queste cose, e non lo seppe mai, per quanto vivo fosse il suo interesse: “Ora in quanto a me, udii, ma non potei comprendere; così che dissi: ‘O mio signore, quale sarà la parte finale di queste cose?’” A queste parole l’angelo associato a Michele rispose, continuando a dire: “Va, Daniele, perché le parole sono rese segrete e suggellate sino al tempo della fine. E in quanto a te stesso, va verso la fine; e riposerai, ma sorgerai per la tua sorte alla fine dei giorni”. — Dan. 12:8, 9, 13.
26. (a) Che cosa significa che Daniele ‘sorge per la sua sorte’? (b) Che cosa sarà di grande interesse per Daniele quando tornerà nella risurrezione?
26 Daniele doveva dunque andare per la sua via e riposare ora nello Sceol, la comune tomba del genere umano, e quindi ‘sorgere per la sua sorte alla fine dei giorni’. Daniele aveva già avuto meravigliosi privilegi ed esperienze. Ora aveva qualche cos’altro da attendere. Sebbene Daniele non vivesse per vedere il completo adempimento delle sue visioni e degli avvenimenti appena predetti, tuttavia noi abbiamo avuto il privilegio di vederli. Quel fedele profeta ha molto da attendere. La sua “sorte” lì non significa necessariamente la posizione di principe che otterrà sotto il regno messianico, sebbene possa includere ciò. La sua “sorte” significa la sua parte sulla terra nel Nuovo Ordine di cose dopo Armaghedon. Certo Daniele troverà le cose cambiate quando tornerà nella risurrezione. E vorrà informazioni sul sorgere del gran Principe, Michele. Il popolo di Geova lo cercherà dunque nella risurrezione e vorrà molti particolari da lui. Alcuni servitori di Geova potrebbero considerare con lui il contenuto del libro “Sia fatta la tua volontà in terra”, libro che contiene una particolareggiata considerazione di molte profezie di Daniele. Egli si interesserà di sapere come si adempirono le sue meravigliose profezie, alla gloria di Dio. Noi saremo interessati alle sue reazioni e ci rallegreremo con lui nella sua sorte. Nel frattempo, i testimoni di Geova hanno del lavoro da fare!
27. Quale opera predisse l’angelo di Dio per i veri seguaci del Principe messianico Michele? Che cosa dobbiamo dunque fare?
27 Sì, l’angelo associato a Michele additò una grande opera per i veri seguaci del Principe messianico Michele in questo “tempo della fine”. Ecco la profezia: “Quelli che hanno perspicacia splenderanno come lo splendore della distesa; e quelli che conducono molti alla giustizia, come le stelle a tempo indefinito, sì, per sempre”. (Dan. 12:3) Lì, dunque, è predetta l’opera che dobbiamo compiere oggi. Quelli spiritualmente intelligenti devono splendere di luce celeste. Con la buona notizia del neonato regno di Dio, i testimoni di Geova han rifulso di uno splendore simile a quello del sole, al cui calore nulla sul globo può sottrarsi. Nelle profonde tenebre di questo mondo dobbiamo essere come stelle luminose, per aiutare ancora molti delle “altre pecore” a volgersi alla giustizia, che è l’adorazione e il ministero del grande Dio, Geova. Poiché noi viviamo in questo “tempo della fine” da quando Michele il gran Principe è sorto in cielo, viviamo in un tempo molto più privilegiato di quello di Daniele. Il libro di Daniele è stato aperto. Benedetti sono coloro che agiscono in armonia con le parole di Daniele per il nostro giorno!
[Immagine a pagina 657]
La simbolica pietra che colpisce e frantuma l’immagine raffigura la distruzione di tutti i regni del mondo odierno mediante il regno di Dio