La misericordia di Dio ad Har-Maghedon
1, 2. (a) Con quale relazione coniugale Geova rappresentò in un dramma la propria? (b) In che modo Israele divenne adultero ai giorni del re Geroboamo I?
DA CHE peccato e malvagità regnano sulla terra, nei matrimoni fra uomini e donne ci sono sempre stati problemi. Anche nel matrimonio di Dio con l’antica nazione d’Israele ci furono difficoltà.
2 Dio rappresentò in un dramma la propria relazione coniugale per mezzo di quella del profeta Osea. Per comando di Dio, Osea aveva sposato Gomer, figlia di Diblaim. Questo raffigurò il matrimonio di Geova con l’antico Israele avvenuto mediante il patto della Legge mosaica al monte Sinai nel 1513 a.E.V. Dopo la morte del re Salomone, figlio di Davide, avvenuta nel 997 a.E.V., la nazione d’Israele, sposata da lungo tempo, si divise in due parti. Le due tribù di Giuda e Beniamino rimasero unite sotto il regno di Giuda, le altre dieci tribù sotto il regno d’Israele. Il primo re di quest’ultimo regno fu Geroboamo figlio di Nebat della tribù di Efraim. Sotto questo Geroboamo I il regno d’Israele ruppe il contratto matrimoniale stipulato con Geova; ne boicottò l’adorazione a Gerusalemme e stabilì la propria adorazione nazionale con immagini idolatre, due vitelli d’oro, uno a Dan e l’altro a Betel. Come Gomer, moglie del profeta Osea, così il regno delle dieci tribù d’Israele divenne adultero.
3. Quale nome disse Geova di mettere alla figlia di Gomer, e perché?
3 Dopo che Gomer ebbe partorito a Osea un figlio legittimo chiamato Izreel, quale corso seguì la relazione coniugale di Osea che illustrava la relazione di Geova con la nazione delle dodici tribù d’Israele? Osea lo narra, dicendo: “Ed ella rimaneva incinta un’altra volta e partoriva una figlia. Ed Egli [cioè Dio] continuò a dirgli [cioè a Osea]: ‘Mettile nome Lo-Ruama, poiché non mostrerò più misericordia alla casa d’Israele, perché positivamente li toglierò [gli Israeliti]. Ma mostrerò misericordia alla casa di Giuda, e per certo li salverò mediante Geova loro Dio; ma non li salverò [i Giudei] mediante arco o mediante spada o mediante guerra, mediante cavalli o mediante cavalieri’”. — Osea 1:6, 7.
4. Chi era il padre della figlia di Gomer, e contro chi fu profeticamente rivolto il suo nome?
4 Nel caso suddetto, Osea non dice che Gomer “gli” partorisse una figlia. Quindi in genere si intende che questa figlia chiamata Lo-Ruama era una ‘fanciulla di fornicazione’. (Osea 1:2) L’adulterio commesso da Gomer moglie di Osea corrispose a ciò che avvenne nella relazione coniugale fra Geova Dio e la nazione d’Israele. Nella relazione di Osea la cosa importante è ovviamente il significato del nome messo alla figlia di Gomer, e la ragione per cui Geova disse a Osea di metterle quel nome sgradevole e infausto. Il nome della figlia, Lo-Ruama, significa letteralmente “Femmina a cui non si mostra compassione”. In modo profetico Geova rivolse quel nome contro la nazione spiritualmente adultera delle dieci tribù d’Israele, la cui residenza reale era nella città di Izreel. Per quale ragione?
5. Quale conseguenza ebbe il fatto che Geova non ebbe misericordia verso il regno delle dieci tribù d’Israele, e come accadrà qualcosa di simile alla cristianità?
5 Nel ventesimo secolo la cristianità dovrebbe prestare attenzione alla ragione addotta da Geova, perché il nome Lo-Ruama si applica al tempo attuale. La ragione che Egli adduce si applica all’odierna cristianità: “Poiché non mostrerò più misericordia alla casa d’Israele”. (Osea 1:6) La cristianità è quella a cui ora non viene mostrata né compassione né misericordia. Come il regno delle dieci tribù d’Israele, così essa commette adulterio spirituale contro Geova Dio, col quale afferma d’essere sposata per mezzo del “nuovo patto” di cui Gesù Cristo fu mediatore nell’anno 33 E.V. (Ger. 31:31-34; Luca 22:19, 20; Ebr. 8:6-12) Quale conseguenza ebbe il fatto che, dal giorno di Osea in poi, Geova non ebbe più misericordia verso il regno delle dieci tribù d’Israele? La distruzione di quel regno spiritualmente adultero meno di un secolo dopo, cioè nel 740 a.E.V. Allo stesso modo, il fatto che Geova non ha più misericordia verso la moderna controparte d’Israele significherà l’annientamento della cristianità durante la prossima “grande tribolazione” che culminerà ad Har-Maghedon. — Matt. 24:21, 22.
6. Secondo Osea 1:7, si astenne Geova completamente dal mostrare misericordia a tutto Israele al tempo della distruzione del regno delle dieci tribù?
6 Quando annientò il regno delle dieci tribù d’Israele, fu Geova del tutto senza cuore? Si astenne egli completamente dal mostrare misericordia a tutte le tribù della nazione che in origine avevano accettato la relazione coniugale con lui mediante il patto della Legge al monte Sinai? Geova stesso risponde a queste domande, dicendo: “Ma mostrerò misericordia alla casa di Giuda, e per certo li salverò mediante Geova loro Dio; ma non li salverò mediante arco o mediante spada o mediante guerra, mediante cavalli o mediante cavalieri”. — Osea 1:7.
7, 8. (a) Per quale ragione Geova ebbe misericordia della casa di Giuda? (b) A causa della potenza mondiale allora predominante, che cosa avrebbe dovuto fare Geova per salvare Giuda senza mezzi bellici?
7 Facciamo bene a notare la vigorosa ragione per cui Geova scelse di mostrare misericordia al regno delle due tribù di Giuda, con capitale a Gerusalemme. In Osea 11:12 Geova indica la ragione per cui mostra la sua misericordia, dicendo: “Efraim mi ha accerchiato con la menzogna, e la casa d’Israele [rappresentata dalla tribù predominante, Efraim] con l’inganno. Ma Giuda vaga ancora con Dio, ed è degno di fiducia con l’Altissimo”.a La casa di Giuda ‘vagava’ ancora con Geova quale Altissimo, quale suo Dio. Per amore del suo nome, dunque, Geova fu obbligato a salvare la casa di Giuda. Per questo motivo disse: “Li salverò mediante Geova loro Dio”.
8 Geova si propose di salvare la casa di Giuda nello stesso tempo che tolse di mezzo il regno delle dieci tribù e fece “cessare il governo reale della casa d’Israele”. A tal fine, Geova dovette scontrarsi con l’Impero Assiro. Con le sue grandi forze militari, l’Assiria era divenuta la potenza mondiale predominante del suo tempo. In quelle circostanze, per salvare la casa di Giuda senza arco da guerra né spada né guerra né cavallo né cavaliere, Geova avrebbe dovuto compiere qualche atto straordinario.
PREFIGURATA LA MISERICORDIA CHE DIO MANIFESTERÀ AD HAR-MAGHEDON
9. Dopo la distruzione di Samaria, in che modo la situazione divenne tale da porre una seria sfida a Geova per quanto riguarda Gerusalemme?
9 Nel 740 a.E.V. Geova impiegò la Potenza Mondiale Assira come sua “scure” per tagliare l’adultera e idolatra “casa d’Israele”. La residenza reale a Izreel rimase senza abitanti, la capitale, Samaria, fu distrutta, e gli Israeliti superstiti furono portati in esilio nelle remote province d’Assiria. (Isa. 10:15) Questo pose una minaccia a Gerusalemme, dove il re Ezechia della famiglia reale di Davide regnava sul regno delle due tribù di Giuda. Otto anni dopo le schiere militari assire invasero il paese di Giuda e cominciarono a sottometterne le città. Il re Sennacherib, l’invasore assiro, aveva con sé archi, spade, equipaggiamento militare, carri, cavalli e cavalieri in gran numero. In che modo avrebbe Geova mostrato la sua misericordia alla casa di Giuda? La situazione divenne tale da porre una seria sfida a Geova.
10, 11. Come Geova salvò la casa di Giuda per esaltare il proprio nome?
10 Durante l’assedio della città di Libna, Sennacherib mandò al re Ezechia in Gerusalemme, a una trentina di chilometri, un ultimatum che fu una provocazione per Geova. Indignato, Geova ispirò il suo profeta Isaia a pronunciare alla delegazione assira ferma davanti alle mura di Gerusalemme un messaggio di sfida perché lo portasse al blasfemo Sennacherib. Dopo che questo re ebbe ricevuto il messaggio ammonitore, Geova salvò Giuda per esaltare il proprio nome.
11 “E avvenne quella notte”, ci dice il racconto di II Re 19:35-37, “che l’angelo di Geova usciva e abbatteva centottantacinquemila nel campo degli Assiri. Quando il popolo si alzò la mattina di buon’ora, ebbene, ecco, eran tutti cadaveri. Perciò Sennacherib re d’Assiria partì è andò e tornò, e prese a dimorare in Ninive. E avvenne che mentre si inchinava nella casa di Nisroc suo dio, Adrammelec e Sarezer, suoi figli, l’abbatterono essi stessi con la spada, ed essi stessi scamparono al paese di Ararat. Ed Esar-Addon suo figlio regnava in luogo di lui”.
12. Che cosa prefigurò la misericordia di Geova manifestata alla casa di Giuda?
12 Non fu quella una straordinaria manifestazione di misericordia da parte di Geova verso il regno di Giuda che allora era fedele nel suo matrimonio spirituale con Lui? Quella fu una prefigurazione della misericordia che Geova manifesterà durante la futura guerra di Har-Maghedon, e il suo significato ci è di conforto. (Riv. 16:14, 16) Durante la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” in ciò che si chiama Har-Maghedon, non sarà mostrata nessuna misericordia divina alle orde terrene che, sfidando Dio, combatteranno al comando di Satana il Diavolo contro i fedeli testimoni di Geova.b Geova salverà i suoi fedeli testimoni sulla terra senza che essi ricorrano ad archi, spade, guerra, cavalli e cavalieri o ad altri mezzi militari.
13. A chi si applicherà allora il nome Lo-Ruama, e chi sopravvivrà alla manifestazione dell’ira di Dio sui “vasi d’ira”?
13 A quel tempo sarà manifestata l’ira divina ai “vasi d’ira” e sarà manifestata la misericordia divina all’unto rimanente dei coeredi di Cristo prefigurati dalla “casa di Giuda”. (Rom. 9:22) Essi saranno leali al nuovo patto, il patto mediante cui Geova è sposato al suo Israele spirituale. Poiché il rimanente è formato di Israeliti spirituali fedeli, il nome Lo-Ruama (Quella a cui non si mostra compassione) non si applica a loro come si applica ora alla cristianità. (Gal. 6:16; Giac. 1:1; Riv. 7:4-8) È “mediante Geova loro Dio” che sarà salvato il rimanente spirituale! Esso sopravvivrà!
14, 15. (a) Quale esperienza ebbe Gionadab figlio di Recab con il re Ieu? (b) A quali calamità nazionali sopravvissero i discendenti di Gionadab, e chi raffigurano oggi i Recabiti?
14 Nei tempi antichi, quando il re Sennacherib minacciò Gerusalemme, la “casa di Giuda” non fu il solo oggetto della misericordia di Geova. Lo furono anche alcuni non Giudei chiamati Recabiti. Essi discendevano da Gionadab figlio di Recab il Chenita. Quando il re Ieu d’Israele andava a Samaria per distruggervi l’adorazione di Baal in ubbidienza all’incarico affidatogli da Geova, invitò Gionadab a salire sul suo carro e disse: “Vieni con me e guarda come non tollero nessuna rivalità verso Geova”. (2 Re 10:15-27) E Gionadab vi andò.
15 I discendenti del recabita Gionadab sopravvissero alla caduta di Samaria nel 740 a.E.V. Sopravvissero anche all’invasione di Sennacherib nel paese di Giuda nel 732 a.E.V. In seguito, ai giorni del profeta Geremia, troviamo i Recabiti associati al regno di Giuda. Ciò avvenne durante gli ultimi giorni di Gerusalemme, prima che i Babilonesi la distruggessero nel 607 a.E.V. Per la loro fedeltà Geova promise ai Recabiti la sua protezione affinché sopravvivessero alla distruzione di Gerusalemme. (Ger. 35:1-19) Chi raffigurano questi che furono oggetto della misericordia di Geova? La “grande folla” di adoratori di Geova associati oggi all’unto rimanente. Anch’essi sopravvivranno alla prossima “grande tribolazione”, con la speranza di vivere su una terra paradisiaca. — Riv. 7:9-17.
QUELLI CHE ‘NON SONO MIO POPOLO’
16. (a) Il fatto che la cristianità è rigettata perché non fa parte del popolo di Geova che cosa significherà per lei? (b) Come fu chiamato il secondo figlio della moglie di Osea, e perché?
16 Ora, prima che inizi nel prossimo futuro la “grande tribolazione”, dobbiamo valerci della misericordia di Geova. Non dimentichiamo mai questo fatto: alla cristianità non sarà mostrata nessuna misericordia durante la futura tribolazione. Quindi vogliamo separarci da essa. A quel tempo sarà reso innegabilmente noto che è rigettata perché non fa parte del popolo di Geova, e questo significherà la sua distruzione! Essa è l’odierna Lo-Ruama (Quella a cui non si mostra compassione). (Osea 1:6) Il suo totale rigetto fu prefigurato da altri aspetti della relazione coniugale del profeta Osea. Egli si riferisce a sua moglie Gomer dicendo: “E gradualmente svezzò Lo-Ruama, e rimaneva incinta e partoriva un figlio. Dunque Egli [Geova] disse: ‘Mettigli nome Lo-Ammi, perché non siete mio popolo e io stesso non sarò vostro’”. (Osea 1:8, 9) Nelle traduzioni ebraiche della Bibbia e nelle edizioni della Versione dei Settanta greca, il primo capitolo del libro profetico di Osea termina con le succitate parole.
17. Perché Lo-Ammi fu un nome appropriato per il secondo figlio di Gomer, e quindi che cosa disse Geova al regno delle dieci tribù d’Israele a questo riguardo?
17 Il secondo figlio di Gomer moglie di Osea risulta pure non essere di Osea, ma un figlio adulterino di Gomer. Osea non dice che Gomer gli partorisse questo secondo figlio. Quindi Geova ebbe una buona ragione per far mettere nome Lo-Ammi al ragazzo, poiché il nome significa “Non siete mio popolo”. Esso aveva un significato profetico. Spiegando la ragione per cui si doveva mettere al ragazzo un nome così infausto, Geova si rivolse alla “casa d’Israele”, le dieci tribù, dicendo: “Perché non siete mio popolo e io stesso non sarò vostro”. Con tali parole Geova dichiarò di non essere più il Marito celeste della “casa d’Israele” che aveva infranto il patto.
18. Quando e come Geova fece sapere che il regno delle dieci tribù d’Israele non era suo popolo?
18 Geova fece sapere chiaramente che non era più l’Iddio e Marito spirituale dell’apostata “casa d’Israele”. Lo rese noto quando permise che Samaria capitale d’Israele fosse conquistata dagli Assiri nel 740 a.E.V. Così la “casa d’Israele” non fu più Suo popolo; com’egli disse, fu Lo-Ammi, o: “Non siete mio popolo”. Come una moglie divorziata, quel popolo andò in esilio in Assiria. Quella “casa d’Israele” spiritualmente adultera aveva disprezzato l’opportunità offertale nel patto della Legge mosaica di divenire un “regno di sacerdoti” a Geova. — Eso. 19:5, 6.
19. Quali parole di Gesù Cristo si avvereranno allorché egli farà sapere alla cristianità che essa non partecipa all’adempimento del proposito del nuovo patto?
19 Il “nuovo patto” di Geova, di cui Gesù Cristo come più grande Mosè fu mediatore, ha uno scopo simile. Tale scopo non si realizzerà nella moderna controparte d’Israele, la cristianità. Essa ha cercato di regnare sulla terra nell’attuale sistema di cose servendo quale consorte religiosa dei governanti politici di questo mondo. Gesù Cristo le farà sapere che non ha la prospettiva d’essere coerede con lui del regno celeste quando si avvereranno le sue parole: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ E io confesserò quindi loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene da me, operatori d’illegalità”. — Matt. 7:21-23.
SPERANZA DI MISERICORDIA DIVINA PER I SINGOLI INDIVIDUI
20, 21. (a) Quando fu permesso a singoli individui dell’esiliata casa d’Israele di valersi della misericordia di Geova, e come? (b) Con quali parole di Osea 1:10, 11 Geova additò questo avvenimento?
20 Il regno delle dieci tribù d’Israele, antica figura della cristianità, non fu mai ristabilito nel paese datogli da Dio nel Medio Oriente. Ciò nondimeno, ad alcuni singoli membri di quella rigettata “casa d’Israele” fu permesso di ricevere la misericordia di Geova, di tornare a lui e di far parte del suo popolo approvato. Avrebbero avuto questo privilegio quando fosse stata rovesciata la potenza mondiale che successe all’Assiria, quella babilonese. Allora il conquistatore Ciro avrebbe liberato gli esiliati adoratori dell’Iddio di Abraamo, Isacco e Giacobbe. Additando tale avvenimento, Geova disse ancora per mezzo del profeta Osea:
21 “E il numero dei figli d’Israele deve divenire come i granelli di sabbia del mare che non si possono misurare né contare. E deve accadere che nel luogo in cui si diceva loro: ‘Voi non siete mio popolo’, si dirà loro: ‘I figli dell’Iddio vivente’. E i figli di Giuda e i figli d’Israele saranno per certo radunati insieme in una unità ed effettivamente si costituiranno un solo capo e saliranno dal paese, perché grande sarà il giorno di Izreel [Dio seminerà]”. — Osea 1:10, 11.
22. Quando ebbe luogo un adempimento tipico di quella profezia, e in che modo il “giorno di Izreel” fu “grande” per loro?
22 Un adempimento tipico di quella misericordiosa profezia ebbe luogo nel 537 a.E.V., quando il conquistatore di Babilonia, Ciro il Persiano, lasciò partire un fedele rimanente dei “figli d’Israele e [dei] figli di Giuda”, affinché ‘salissero dal paese’ di Babilonia dov’erano andati in esilio. Essi partirono uniti, al comando di Ciro servitore di Geova, per riedificare il tempio di Geova a Gerusalemme. (2 Cron. 36:20-23; Esd. 1:1-11) Poi, nel proprio paese, il rimanente sarebbe nuovamente divenuto numeroso, come gli incalcolabili e innumerevoli granelli di sabbia sulla riva del mare. In questo modo ‘grande sarebbe stato il giorno di Izreel’. Lì il nome Izreel, che significa “Dio seminerà”, si deve adempiere in modo favorevole. Dio semina come seme i figli del suo popolo restaurato, facendoli moltiplicare.
23. (a) Dopo avere rigettato chi, e con quale azione di Geova, la nazione d’Israele cessò d’essere il Suo popolo? (b) A quale parte di quella nazione rigettata Geova mostrò misericordia, e come?
23 Quindi Geova non avrebbe più detto loro Lo-Ammi, o “Non siete mio popolo”. In senso tipico sarebbero stati chiamati “figli dell’Iddio vivente”. In Romani 9:25, 26 e in I Pietro 2:9, 10 gli apostoli Paolo e Pietro scrissero come questo si sarebbe adempiuto nel reame della cristianità. Dopo che i figli naturali d’Israele ebbero respinto Gesù quale Messia nel 33 E.V., smisero d’essere il popolo di Geova. Egli abolì il patto della Legge mediante il quale al giorno di Mosè si era sposato con la nazione delle dodici tribù d’Israele. Ma mostrando misericordia accettò un rimanente di credenti della nazione dell’Israele naturale e li portò nel nuovo patto di cui suo Figlio, Gesù il Messia, fu il mediatore. In questo modo fondò una nuova nazione, un Israele spirituale. — Gal. 6:16; Giac. 1:1; Rom. 2:28, 29; Riv. 7:4-8.
24. Perché e quando Geova si rivolse a quelli che non erano mai stati suo popolo, e come ne fece il suo popolo?
24 Purtroppo, il numero degli Israeliti naturali che divennero credenti non fu sufficiente per formare il completo “seme di Abraamo” in cui si devono benedire tutte le nazioni della terra. Così Geova si volse a quelli che non erano mai stati Suo popolo, a quelli che ‘Non sono mio popolo’, Lo-Ammi. Nel 36 E.V. aprì la via affinché tali credenti non Israeliti entrassero a far parte dell’Israele spirituale nel nuovo patto. Essi divennero parte del “seme di Abraamo”, che doveva diventare come la sabbia sulla riva del mare. — Gal. 3:8-29; Gen. 22:18.
25. (a) Chi è il “solo capo” che il ‘radunato’ rimanente degli Israeliti spirituali “si costituirono”, e quale liberazione ne seguì? (b) Chi si aspetta di sopravvivere con loro alla guerra di Har-Maghedon?
25 Il “solo capo” che i “radunati” Israeliti spirituali ‘si costituirono’ è Gesù Cristo, il Re che ora domina. Come più grande Ciro, nel 1919 E.V., dopo la prima guerra mondiale, egli liberò il rimanente pentito dal potere di Babilonia la Grande. Questo rimanente fu impiegato per ristabilire sulla terra la pura adorazione di Geova. Geova ha fatto di questi Israeliti spirituali liberati “i figli dell’Iddio vivente”. Secondo la sua misericordia si aspettano d’essere salvati nell’imminente “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon, sì, per sopravvivere ad essa e vedere l’inizio del suo Nuovo Ordine. Una “grande folla” di altri adoratori, simili agli antichi Recabiti, pure si attendono d’essere partecipi della misericordia di Dio e di sopravvivere insieme al rimanente.
26, 27. (a) Che cos’è la cristianità sul piano spirituale, ciò che devono riconoscere quelli che sperano nella misericordia di Dio, e perché non vogliono essere suoi “figli”? (b) Geova che cosa comanda loro di dire riguardo a quelli che sono oggetto della sua misericordia?
26 Speriamo noi nella misericordia di Geova? In tal caso, dobbiamo riconoscere che la cristianità è una fornicatrice spirituale. Contaminandosi con la religione babilonica, si è resa parte di Babilonia la Grande. Insieme a quell’impero mondiale della falsa religione, sarà distrutta nella “grande tribolazione” avvenire. Non vogliamo essere tra i suoi “figli di fornicazione”. Essendo oggetto della misericordia di Geova, facciamo quello che Egli ci comanda:
27 “Dite ai vostri fratelli: ‘Mio popolo’ e alle vostre sorelle: ‘O donna alla quale è stata mostrata misericordia [ebraico: O Ruama]!’ Dibattete una causa con vostra madre; dibattete una causa, poiché non è mia moglie e io non sono suo marito. Ed ella dovrebbe rimuovere d’innanzi a sé la sua fornicazione e di fra le sue mammelle i suoi atti di adulterio, affinché io non la spogli nuda ed effettivamente non la ponga come nel giorno che nacque, ed effettivamente non la renda come un deserto e non la riduca come una terra senz’acqua e non la metta a morte con la sete. E non mostrerò misericordia ai suoi figli, poiché sono figli di fornicazione. Poiché la loro madre ha commesso fornicazione. Ella che ne fu incinta ha agito in maniera vergognosa, poiché ha detto: ‘Voglio andare dietro a quelli che mi amano appassionatamente, quelli che mi danno il mio pane e la mia acqua, la mia lana e il mio lino, il mio olio e la mia bevanda’”. — Osea 2:1-5.
28. Per ubbidire, in quale causa dinanzi all’universo dobbiamo sostenere Geova, e così quale azione che egli compirà nella “grande tribolazione” approveremo noi?
28 Ubbidendo, quindi, sosteniamo Geova il celeste Marito mentre dibatte la sua causa contro la cristianità, che afferma ipocritamente d’avere stipulato un patto matrimoniale con lui. Indichiamo dinanzi alla Corte Suprema dell’universo che essa è colpevole di fornicazione spirituale, di adulterio, essendosi resa amica del mondo. (Giac. 4:4) È andata dietro alle persone importanti, influenti e ricche del mondo perché soddisfacessero i suoi desideri egoistici e materialistici. Nonostante le ammonizioni divine si è ostinatamente rifiutata di rimuovere d’innanzi a sé la sua fornicazione e di fra le sue mammelle il suo adulterio. I suoi figli religiosi, i membri delle sue chiese, sono “figli di fornicazione [spirituale]”. Approveremo con tutto il cuore l’azione che Geova compirà quando la farà distruggere nella “grande tribolazione”.
29. Verso chi dobbiamo dimostrare una relazione familiare, e durante quale futura guerra possiamo sperare nell’ulteriore misericordia di Geova?
29 Dobbiamo sentirci come fratelli verso quelli che riconosciamo scritturalmente come popolo di Geova, di cui egli dice: “Mio popolo”. Dobbiamo sentirci come parte di una famiglia, come se fossimo sorelle della purificata, fedele e leale organizzazione a cui Geova ha mostrato misericordia in questo “tempo della fine” della storia di questo mondo prima della sovrastante “grande tribolazione”. (Matt. 24:21, 22; Riv. 7:14) Riconosciamola come la moderna Ruama e diciamole: “O donna alla quale è stata mostrata misericordia!” (Osea 2:1) Se faremo questo sinceramente potremo sperare nell’ulteriore misericordia di Geova, quando la manifesterà a coloro che ne sono degni nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” nel luogo che in ebraico si chiama Har-Maghedon. — Riv. 16:14, 16.
(Continua)
[Note in calce]
a Vedere anche An American Translation; Leeser; English Revised Version; Revised Standard Version.
b Vedere l’articolo “Prossima la liberazione dalla ‘scure’ antireligiosa”, ne La Torre di Guardia del 1. luglio 1976.
[Prospetto a pagina 508]
PARALLELI PROFETICI
Matrimonio di Osea Matrimonio di Geova con Matrimonio di Geova con
con Gomer Israele nel 1513 a.E.V. l’Israele spirituale
nel 33 E.V.
“Fornicazione” Volgersi immoralmente Divenire amici del
all’adorazione di mondo, che ha
falsi dèi Satana come dio
Izreel Geova avrebbe compiuto Geova distruggerà la
(Dio seminerà) un’azione dispersiva, cristianità nella
distruttiva contro il “grande tribolazione”
regno delle dieci tribù
d’Israele nel 740 a.E.V.
Lo-Ruama L’infedele regno delle La cristianità, a cui
(Quella a cui dieci tribù d’Israele, non sarà più mostrata
non si mostra rigettato da Geova misericordia da Dio ma
compassione) che sarà distrutta
Salvata la casa Geova salvò Gerusalemme, Il rimanente dell’Israele
di Giuda capitale del regno spirituale liberato
delle due tribù, dagli da Geova ad Har-Maghedon
aggressori assiri (sarà risparmiata anche
(Risparmiati anche i la “grande folla”)
Recabiti)
Lo-Ammi Il regno delle dieci La cristianità, infedele
(Non siete tribù d’Israele a Colui che stipula
mio popolo) infranse il patto il “nuovo patto”
Prima ‘non erano Gli israeliti che I credenti gentili
mio popolo’, ma tornarono dall’esilio divengono parte
ora sono “figli babilonese nel dell’Israele spirituale
dell’Iddio 537 a.E.V. a partire dal 36 E.V.;
vivente” ristabiliti nel 1919 E.V.
gli israeliti spirituali
“Un solo capo” Il re Ciro Gesù Cristo
“Grande sarà Dio fa moltiplicare Dal 1919 E.V., Geova
il giorno gli Israeliti ha seminato il suo
di Izreel” restaurati popolo restaurato,
facendolo moltiplicare