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FornicazioneAusiliario per capire la Bibbia
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Per il suo comportamento essa subirà il giudizio riservato da Dio a coloro che praticano la fornicazione, cioè la distruzione. — Riv. 17:16; 18:8, 9.
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FornoAusiliario per capire la Bibbia
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Forno
Vano riscaldato per cuocere o arrostire alimenti. Gli ebrei e altri popoli usavano vari tipi di forno (ebr. tannùr; gr. klìbanos).
Forni di notevoli dimensioni che consistono in una buca rotonda scavata nel terreno sono stati in uso nel Medio Oriente fino ai nostri giorni, alcuni profondi da 1,5 a 1,8 m circa e con un diametro di quasi 1 m. In un forno del genere era possibile arrostire una pecora intera sospesa sopra i carboni o le pietre surriscaldate.
Il forno a cupola usato in tempi biblici probabilmente era simile a quello adoperato anche in tempi moderni nelle campagne della Palestina. Una grande scodella d’argilla capovolta viene sistemata sopra i sassolini su cui viene appoggiato e cotto il pane. La scodella è riscaldata dal combustibile che vi arde sopra e intorno.
Presso gli ebrei in ogni casa c’era un forno trasportabile, tipo tuttora in uso in Palestina. Era un grosso vaso di terracotta alto 90 cm circa, con un’apertura in cima e più largo alla base. Combustibile come legna o erba veniva bruciato all’interno per riscaldarlo, e la cenere veniva tolta attraverso un apposito foro. Il forno veniva chiuso in alto e, quando era abbastanza caldo, l’impasto veniva steso all’interno o all’esterno. Il pane cotto in questo modo era una specie di focaccia molto sottile.
Numerosissimi forni a pozzetto sono stati rinvenuti dagli archeologi. Erano evidentemente un perfezionamento dei forni di terracotta già descritti. Questo tipo di forno, costruito parte nel terreno e parte al di sopra, era fatto d’argilla e interamente intonacato. Era più stretto in alto e il combustibile veniva bruciato all’interno. Sculture e dipinti mostrano che gli egiziani appoggiavano la sfoglia di pasta all’esterno del forno. Come combustibile per forni del genere gli ebrei impiegavano erba o rametti secchi. (Confronta Matteo 6:30). In questo forno si poteva anche arrostire la carne. L’interessante è che i forni da pane usati tuttora nelle campagne della Palestina non sono molto diversi da quelli scoperti in antiche rovine o raffigurati in dipinti e bassorilievi egizi e assiri. Nell’antica Caldea il forno era situato nel cortile di casa, e tuttora si possono trovare piccoli forni nei cortili di case private, anche se diversi forni possono essere raggruppati in una parte del villaggio. Grandi forni pubblici sono pure tuttora in uso.
USO ILLUSTRATIVO
In Levitico 26:26 ricorre il termine forno in una espressione che denota la scarsità dei generi alimentari: “Quando vi avrò spezzato il sostegno del pane [lett. il bastone del pane], dieci donne potranno cuocere il vostro pane in un sol forno e ve lo restituiranno pesato: mangerete ma non vi sazierete”. (Ga, e nota in calce) E in Osea 7:4-7 gli israeliti adulteri sono paragonati al forno di un fornaio, evidentemente per i malvagi desideri che ardevano dentro di loro.
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FortificazioniAusiliario per capire la Bibbia
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Fortificazioni
Le fortificazioni e i sistemi di difesa rimasero fondamentalmente gli stessi per tutta la storia biblica, anche se la concorrenza in fatto di metodi di difesa e di offesa dava luogo a continui cambiamenti e progressi.
Poiché la fortificazione di un centro abitato era costosa e difficile e richiedeva un adeguato numero di difensori, non tutti i centri abitati erano fortificati. Le città maggiori di solito erano cinte da mura, mentre i villaggi circostanti, o borgate dipendenti, non erano murati. (Gios. 15:45, 47; 17:11) In caso di invasione nemica gli abitanti dei villaggi potevano rifugiarsi entro le mura della città. Le città fortificate erano dunque un rifugio per gli abitanti della zona.
In una città fortificata erano indispensabili tre cose: (1) mura che costituissero una barriera per il nemico, (2) armi con cui i difensori potessero rispondere agli attaccanti e respingerli e (3) un’adeguata riserva idrica. In tempo di pace si potevano fare scorte alimentari; ma una fonte d’acqua accessibile e costante era indispensabile perché la città potesse resistere a un assedio prolungato.
METODI DI ATTACCO
La fortificazione delle città doveva tener conto dei vari metodi di attacco. Questi potevano essere: (a) uno stratagemma o un attacco di sorpresa, come lo stratagemma con cui Giosuè attirò i difensori di Ai fuori della città, e come la conquista di Gerusalemme da parte di Davide (Gios. 8:3-8, 14-19; II Sam. 5:8, 9); (b) la guerra psicologica cui ricorsero gli assiri cercando di abbattere il morale dei difensori di Gerusalemme e di indurli a ribellarsi agli ordini di Ezechia (II Re 18:19-35); e (c) l’assedio prolungato per ridurre alla fame gli abitanti della città, come avvenne nel caso di Samaria assediata dal re di Siria (II Re 6:24-29) e di Gerusalemme nel 607 a.E.V. per mano dei babilonesi (Lam. 4:8-10) e nel 70 E.V. durante l’assedio dei romani.
Oltre ai suddetti c’erano metodi d’attacco più immediati e tattici come: (1) prendere d’assalto le mura, superandole per mezzo di scale d’assedio, metodo che induceva i difensori a costruire alte mura con sistemi di difesa in cima, (2) aprire una breccia nelle mura o sfondare le porte, pericolo che si poteva evitare mediante contrafforti o uno spessore maggiore, e (3) penetrare nella città mediante una galleria scavata sotto le mura, ragione per cui di solito c’erano bastioni molto profondi o larghi alla base. Bassorilievi assiri rivelano che si ricorreva a tutte e tre le tattiche contemporaneamente. Questo aveva senz’altro l’effetto di assottigliare le forze della difesa e rendeva certe parti delle mura più vulnerabili. Pensando a queste forme di attacco, le città venivano fortificate come segue:
FOSSATI E BASTIONI
Alcune città erano circondate da fossati pieni d’acqua, specie se nelle vicinanze c’era un fiume o un lago. Un notevole esempio era Babilonia sull’Eufrate, e anche No-Amon (Tebe) sui canali del Nilo. (Naum 3:8) Se non c’erano corsi d’acqua vicini, spesso si costruiva un fossato asciutto. Quando fu ricostruita, Gerusalemme aveva un fossato del genere. — Dan. 9:25.
Di fianco al fossato si elevava un bastione formato dalla terra rimossa scavando il fossato. Il bastione era a volte rivestito di lastre di pietra e costituiva uno spalto che giungeva fino alle mura elevate sopra il bastione. Il fossato difensivo scoperto dagli archeologi che faceva parte delle fortificazioni occidentali della città di Hazor era largo 80 m in superficie e 40 sul fondo, e profondo oltre 15 m. Il bastione che si innalzava dal fossato era altrettanto alto (ca. 15 m). Perciò misurandolo dal fondo del fossato era alto circa 30 m. In cima si ergevano le mura della città.
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