La misericordia di Dio verso gli uomini nel ventesimo secolo
“Come dice anche in Osea: ‘Quelli che non sono mio popolo chiamerò “mio popolo”, e colei che non era diletta “diletta”; e nel luogo dove fu detto loro: “Voi non siete mio popolo”, ivi saranno chiamati “figli dell’Iddio vivente”’”. — Rom. 9:25, 26.
1. Di quale misericordia dei mariti possono oggi esser liete le mogli?
SIAMO tutti lieti che quando nascemmo i nostri genitori ebbero misericordia di noi che eravamo indifesi. Le mogli sono liete quando il marito mostra loro misericordia tenendo conto dei disturbi femminili, dei turbamenti emotivi e delle debolezze femminili. Tali mogli possono considerare valida ancor oggi l’esortazione alla misericordia data diciannove secoli fa: “Mariti, continuate a dimorare in maniera simile con loro secondo conoscenza, assegnando loro onore come a un vaso più debole, il femminile, giacché siete anche eredi con loro dell’immeritato favore della vita”. — 1 Piet. 3:7.
2. Perché alcuni non sono felici dell’odierna misericordia di Dio, pensando d’essere più misericordiosi di lui?
2 Esistono ancora persone che si sforzano di mettere in pratica nella loro vita le parole tratte dal famoso Sermone del monte: “Felici i misericordiosi, poiché sarà loro mostrata misericordia”. (Matt. 5:7) Sono felici perché imitano il Creatore dell’uomo che mostra misericordia alla nostra razza ostinata. Un crescente numero d’altri mette in dubbio che la misericordia sia una qualità del Creatore. Essi si lamentano, dicendo: “Se c’è un Dio, perché permette tutta questa malvagità e tempi così difficili sulla terra? Se è onnipotente, perché non ci mostra un po’ di misericordia e considerazione e non pone fine a tutto questo, lasciandoci godere la vita?” Tali persone rischiano d’essere vittime della sconcertante teoria secondo cui “Dio è morto!”, vale a dire “morto” in quanto al mostrare misericordioso interesse all’umanità. Forse pensano d’essere più misericordiosi con altri di quanto non lo sia tale Dio “morto”. Non vedono nessuna prova della misericordia di Dio nel ventesimo secolo.
3. In che modo il fatto che Dio ha tollerato finora la malvagità è stato per uno scopo misericordioso verso di noi?
3 Tuttavia, ci siamo mai soffermati a pensare che se Dio ha permesso la malvagità e tali difficili condizioni può averlo fatto in realtà per uno scopo misericordioso? Ad esempio, se non fosse stata tollerata la malvagità, Dio non avrebbe potuto contemporaneamente mostrare misericordia. Non è esistita la malvagità sulla terra per migliaia d’anni prima che nascessimo noi? Sì! Quindi, se l’Iddio Onnipotente avesse posto fine a tale malvagità prima del nostro tempo, saremmo noi qui sulla terra e vivi?
4. Quali otto persone dobbiamo ringraziare se siamo vivi oggi, e perché?
4 Esaminando alcuni racconti storici autentici vediamo che il Creatore del cielo e della terra pose fine alla violenza e alla malvagità in tutto il mondo più di quarantatré secoli fa, nel 2370 a.E.V. Egli mandò un diluvio universale al quale sopravvissero solo otto persone, che si salvarono in un’enorme arca impermeabilizzata. Perciò, quella catastrofe mondiale interruppe ogni possibile linea di discendenza di tutte le decine di migliaia di famiglie che non entrarono nell’arca costruita da Noè e dai suoi tre figli. Dobbiamo ringraziare Noè, Sem, Cam e Iafet e le loro mogli fedeli se siamo vivi oggi in questo ventesimo secolo. — Gen. da 6:1 a 9:19.
5, 6. (a) Quale domanda sorge riguardo alla durata della misericordia di Dio? (b) Quale punto di vista equilibrato ci dà Paolo in Romani 9:21-26?
5 In realtà, non possiamo dunque considerare la nostra attuale esistenza come prova della misericordia di Dio? Sì, nonostante tutta la violenza e l’aumento dell’illegalità che contrassegnano il ventesimo secolo. Ma ora sorge un’importante domanda: Per quanto tempo ancora Dio sopporterà questa malvagità in tutto il mondo solo per amore di quelli che si avvalgono della sua pazienza e misericordia? Non per molto tempo ancora, secondo ogni indicazione della Bibbia. Non lamentiamoci dunque se Dio ha permesso il male sulla terra. Piuttosto, valiamoci della misericordia divina. In tal caso, tra breve, quando Dio porrà fine a tutta la malvagità esistente fra gli uomini, non porrà fine anche alla nostra vita. Misericordiosamente ci introdurrà in un nuovo ordine giusto e pacifico qui sulla terra. Quindi, assumiamo il punto di vista equilibrato dell’apostolo cristiano Paolo, che scrisse:
6 “Che cosa? Non ha il vasaio autorità sull’argilla da fare dalla stessa massa un vaso per uso onorevole e un altro per uso disonorevole? Se, ora, Dio, benché avesse la volontà di dimostrare la sua ira e di far conoscere la sua potenza, tollerò con molta longanimità vasi d’ira resi adatti alla distruzione, onde egli facesse conoscere le ricchezze della sua gloria sui vasi di misericordia, che preparò in anticipo per la gloria, cioè noi, che ha chiamati non solo di fra i Giudei ma anche di fra le nazioni [gentili], che dire? Come dice anche in Osea: ‘Quelli che non sono mio popolo chiamerò “mio popolo”, e colei che non era diletta “diletta”; e nel luogo dove fu detto loro: “Voi non siete mio popolo”, ivi saranno chiamati “figli dell’Iddio vivente”’”. — Rom. 9:21-26; notare anche 1 Pietro 2:9, 10.
IL PROBLEMA CONIUGALE DI DIO
7. Chi fu Osea, e quale traduzione dei suoi scritti citò Paolo?
7 Chi fu questo Osea, dai cui scritti l’apostolo Paolo prese le suddette citazioni? Fu un profeta del nono e ottavo secolo avanti la nostra Èra Volgare. L’apostolo Paolo citò Osea 1:10 e 2:23 dalla Versione dei Settanta greca. Ivi leggiamo: “Ma avverrà che nel luogo dove fu detto loro: Non siete Mio popolo, saranno chiamati figli dell’Iddio Vivente”. “E la pianterò per Me stesso nel paese e amerò colei che non era amata; e a quelli che non erano Mio popolo dirò: Sei Mio popolo: e diranno: Tu sei il Signore mio Dio”. — The Septuagint Bible di Charles Thomson.
8. Quale problema esisteva fra Geova e quella che non era diletta, secondo le parole che fece pronunciare da Osea?
8 È Geova Dio che parla così per mezzo del profeta ebreo Osea quale suo portavoce. Dicendo: “Amerò colei che non era amata”, o “Chiamerò . . . colei che non era diletta ‘diletta’”, Geova indicò che c’era stato qualche problema fra lui e colei che non aveva amato per qualche tempo. Da come Geova parla della cosa esisteva un problema coniugale fra lui e lei. Egli la paragona alla moglie di un uomo.
9. Chi è quella di cui Geova parla come se fosse sposata con lui?
9 Chi è questa di cui Geova parla come se fosse sposata con lui? Non è una singola donna letterale. Dalle sue stesse dichiarazioni Geova mostra che si tratta di un popolo, della nazione d’Israele discesa dai patriarchi Abraamo, Isacco e Giacobbe. Questa moglie è dunque una nazione, un’organizzazione. Geova era sposato all’organizzazione delle dodici tribù d’Israele. Come una moglie acquistata nel Medio Oriente, la nazione delle dodici tribù d’Israele era sposata al suo Dio, Geova.
10. Quando, dove e come ebbe luogo questo matrimonio figurativo?
10 Quando ebbe luogo questo matrimonio? Nell’anno 1513 a.E.V., dopo che Geova ebbe acquistato le dodici tribù d’Israele. Come? Liberandole dalla schiavitù nel paese d’Egitto. Allora, sotto la visibile guida del profeta Mosè, Geova le portò al monte Sinai nella penisola arabica. Lì, con la mediazione di Mosè fra Dio e l’uomo, Geova propose un vincolo d’unione fra sé e gli Israeliti liberati. Propose la stipulazione di un patto fra sé e loro. Questo patto si doveva basare su un codice di leggi a cui la nazione d’Israele avrebbe accettato di sottoporsi, così come in quei giorni la donna era sottoposta alla legge del marito. (Rom. 7:2) Dalla vetta del monte Sinai Geova disse agli Israeliti: “Ora se ubbidirete strettamente alla mia voce e osserverete in realtà il mio patto, per certo diverrete di fra tutti gli altri popoli la mia speciale proprietà, perché l’intera terra appartiene a me. E voi stessi mi diverrete un regno di sacerdoti e una nazione santa”. (Eso. 19:1-6) Essendo debitamente informati, gli Israeliti si impegnarono volontariamente a rispettare questo patto.
11. In che modo la nazione d’Israele doveva preservare il legame matrimoniale fra sé e Geova?
11 In questo modo, lì nel deserto del Sinai, ebbe luogo il matrimonio fra Geova come Marito celeste e la nazione d’Israele come figurativa moglie terrena. Questa relazione sacra fu convalidata con lo spargimento del sangue di sacrifici animali. Questo sangue fu spruzzato in parte sul libro della legge di Dio e in parte sul popolo d’Israele. (Eso. 24:1-8; Ebr. 9:19, 20) Da allora in poi, e finché il patto della Legge rimase in vigore, gli Israeliti furono obbligati a essere fedeli e leali a Geova loro Dio, come una donna dev’essere fedele e leale a suo marito. In base ai Dieci Comandamenti, erano obbligati ad adorare Geova come loro Dio senza servirsi di immagini. (Eso. 20:1-6) Dovevano considerarsi la sua “speciale proprietà”, non appartenenti ad alcun altro proprietario. Dovevano mantenersi separati dalle nazioni del mondo, come una nazione santa a Geova. Con questa condotta avrebbero preservato e mantenuto intatto il legame matrimoniale. — Ger. 2:2, 3; 31:31, 32.
12. Perché è importante considerare l’antico matrimonio fra Geova e la nazione d’Israele e la sua moderna controparte?
12 Oggi non è raro che matrimoni legali siano sciolti, anche se si tratta di matrimoni fra due persone, un uomo e una donna. Quindi, che ne sarebbe stato di un matrimonio fra Geova e un’intera nazione formata di milioni di persone? È una cosa che oggi dovrebbe interessarci, poiché quanto accadde a quel matrimonio dell’antichità prefigurò qualcosa che sarebbe accaduto in seguito a un matrimonio di quel genere. Quanto accadde al matrimonio di Geova con Israele influì solo su una nazione. Ma ciò che accade al suo successivo matrimonio influisce su tutto il mondo religioso, sì, sull’intera famiglia umana. Questo vuol dire che influisce su di noi. Quindi, è possibile che nel prossimo futuro si abbatta su tutti noi la calamità. Per questo è così importante considerare quell’antico matrimonio fra Geova e Israele e la sua controparte moderna.
OSEA È IMPIEGATO IN MODO ILLUSTRATIVO
13. Perché il regno d’Israele fu trasferito dalla famiglia di Saul alla famiglia di Davide, e in chi finì la linea della discendenza reale di Davide?
13 Dopo alcuni secoli la nazione d’Israele non si accontentò più d’avere quale Re solo Geova, suo invisibile Marito celeste. Quindi nel 1117 a.E.V., dietro loro richiesta, egli autorizzò l’unzione del primo re umano della nazione, Saul della tribù di Beniamino. Saul fu infedele a Geova, perciò il diritto al regno su tutto Israele non rimase nella sua famiglia. Geova trasferì il regno a Davide figlio di Iesse della tribù di Giuda. Nel 1077 a.E.V. Davide cominciò a regnare. Nel 1070 a.E.V. fece di Gerusalemme la sua capitale di tutt’e dodici le tribù d’Israele. Poiché Davide rimase fedele alla giusta adorazione, Geova fece con lui un patto solenne per un regno eterno nella sua famiglia. Quindi la linea di discendenza reale di Davide sarebbe finita col Messia, che diviene un re eterno. — Atti 13:20-24; 2 Sam. 7:1-17.
14, 15. (a) Perché e quando fu ridotto il regno della linea di discendenza del re Davide che passava per Salomone? (b) Come il regno delle dieci tribù d’Israele divenne adultero, e a quale dio si unì?
14 Il primo successore di Davide, il re Salomone, si mostrò infine privo di saggezza allontanandosi dalla pura adorazione di Geova come Dio. Per punizione divina, il regno dei successori del re Salomone fu ridotto a due tribù, Giuda e Beniamino; questo avvenne dopo l’ascesa al trono di Roboamo figlio del re Salomone. Allora dieci tribù si separarono e stabilirono un regno indipendente con Geroboamo figlio di Nebat quale re. Questo re ribelle stabilì un’adorazione religiosa separata dall’adorazione di Geova praticata a Gerusalemme nel tempio di Salomone. Egli fece volgere il regno delle dieci tribù d’Israele all’adorazione di due vitelli d’oro, uno a Betel e l’altro a Dan. Ai giorni di Omri, il settimo re del regno delle dieci tribù d’Israele, fu costruita la città di Samaria che divenne la capitale della nazione.
15 Acab, figlio del re Omri, stabilì a Samaria l’adorazione del dio sidone Baal e gli costruì un tempio. (1 Re 16:23-33) Con questa infedele condotta il regno delle dieci tribù divenne adultero, abbandonò il celeste Marito di tutto Israele e si unì immoralmente al falso dio Baal quale marito della nazione. — Osea 9:10.
16. Come si comportarono sul piano religioso i re del regno di Giuda fino a Ezechia?
16 Che dire dei re del regno delle due tribù di Giuda? Oscillarono tra la pura adorazione di Geova e la devozione a falsi dèi. Il re Acaz, dodicesimo re a contare da Davide, si volse alla falsa adorazione. Chiuse perfino le porte del tempio di Geova a Gerusalemme. Ma suo figlio, il re Ezechia, riaprì le porte del tempio e ristabilì nel regno di Giuda la pura adorazione. Con buoni risultati, Osea continuò a profetizzare durante il regno del re Ezechia. Questo profeta si trovò proprio al centro degli avvenimenti di cui parlava.
COMPITO SPIACEVOLE?
17, 18. Quale compito ricevette Osea, e perché sappiamo che quanto ci dice non è inventato?
17 Come ci sentiremmo noi se, giunti in età di sposarci, nostro padre ci combinasse il matrimonio e ci dicesse di sposare una donna che ci informano diverrà infedele, adultera, e che infine ci lascerà per un altro? Non sarebbe piuttosto spiacevole? Ma qualcosa del genere accadde davvero a Osea. Non è una storia immaginaria, inventata, non è un mito!
18 Osea, che esisté realmente, ci narra i fatti nel libro profetico che porta il suo nome. La sua veracità è sostenuta dal fatto che è citato come minimo sette volte nei successivi scritti ispirati da Matteo a Rivelazione.a Fu citato anche dal Fondatore del cristianesimo. Quindi, allorché Osea ci parla del suo incarico di servizio quale profeta di Geova abbiamo ragioni fondate per credere che dice la pura verità, anziché narrarci qualche storia inventata per divertire i lettori di stampa pornografica. E poiché il significato profetico della condotta di Osea corrisponde alla fine storica di un popolo tuttora in esistenza, la sua veracità è ancor più convincente.
19. Durante il regno di quali re di Giuda e d’Israele Osea compì la sua opera profetica?
19 Additando un periodo preciso della storia documentata delle dodici tribù d’Israele, Osea si presenta, dicendo anzitutto: “La parola di Geova che fu rivolta a Osea figlio di Beeri ai giorni di Uzzia, Iotam, Acaz ed Ezechia, re di Giuda, e ai giorni di Geroboamo figlio di Joas, re d’Israele”. (Osea 1:1) Uzzia, Iotam, Acaz ed Ezechia discendevano dal re Davide e regnarono a Gerusalemme sul regno delle due tribù di Giuda. Uzzia cominciò a regnare nell’829 a.E.V. e il regno di Ezechia finì nel 716 a.E.V. Quindi i regni di questi re, messi insieme, abbracciarono un periodo di 113 anni. D’altra parte nella linea dei re che regnarono sul regno delle dieci tribù d’Israele, Geroboamo figlio di Joas fu il secondo a portare tale nome e perciò fu Geroboamo II.
20. Di chi era pronipote Geroboamo II, e in quale tempo del regno di questo re cominciò Osea la sua carriera di profeta?
20 Il bisnonno di questo Geroboamo fu il re Ieu figlio di Nimsi. Ieu distrusse l’adorazione di Baal nel regno delle dieci tribù d’Israele. Poiché la regina Izebel aveva malvagiamente promosso il baalismo in Israele, egli la fece gettare da una finestra così che trovò la morte. Geroboamo II divenne re in seguito durante il regno del re Amazia di Giuda. Il regno di Geroboamo coincise con il regno del successore di Amazia, il re Uzzia. Quindi, nel periodo in cui il regno di Geroboamo coincise con quello del re Uzzia, o dopo l’829 a.E.V., Geova Dio fece iniziare a Osea la sua carriera di profeta.
21. Che genere di moglie Geova disse a Osea di prendere, e perché?
21 Possiamo immaginare come si sentì Osea quando avvenne ciò che narra successivamente? “Ci fu un inizio della parola di Geova mediante Osea, e Geova diceva a Osea: ‘Va, prenditi una moglie di fornicazione e fanciulli di fornicazione, perché mediante fornicazione il paese si volge positivamente dal seguire Geova’”. — Osea 1:2.
22. In che senso la donna che Osea doveva prendere era una “moglie di fornicazione”, e in che modo i suoi figli dovevano essere “fanciulli di fornicazione”, e perché?
22 Siamo sorpresi che Osea iniziasse la sua carriera profetica con un simile comando? Geova, tuttavia, non comandava a Osea di sposare una donna che era già una prostituta. La donna che fu detto a Osea di prendere in moglie non è chiamata ‘donna (o moglie) fornicatrice’, ma Geova la chiama “moglie di fornicazione [alla lettera, fornicazioni]”. Inoltre, poiché questa donna doveva essere impiegata per illustrare la figurativa “moglie” terrena di Geova, non avrebbe corrisposto alla descrizione se fosse stata sin dall’inizio una donna impudica e dissoluta. Geova sposò o prese in moglie una “vergine” moralmente pura perché Gli generasse i suoi figli legittimi in senso spirituale. Quindi l’espressione “fanciulli di fornicazione” si riferisce in modo profetico al tipo di “figli” che Egli avrebbe avuto in senso spirituale, al tipo di “figli” che si sarebbero rivelati. Perché? “Perché”, come dice Geova, “mediante fornicazione il paese si volge positivamente dal seguire Geova”. Il “paese” a cui si fa qui riferimento era quello delle dieci tribù d’Israele.
23. Osea chi prese in moglie, e chi gli partorì?
23 Benché a quel tempo le sue prospettive matrimoniali fossero cattive, Osea ubbidì al comando divino. Fu così che iniziò la sua carriera di profeta di Geova. “Ed egli andava e prendeva Gomer figlia di Diblaim, così che rimase incinta e a suo tempo gli partorì un figlio”. — Osea 1:3.
24. Che nome disse Geova di mettere al ragazzo, e per quale ragione?
24 Questo figlio fu il figlio legittimo di Osea, non un ‘fanciullo di fornicazione’ che Osea dovesse adottare. L’ottavo giorno dalla nascita di questo figlio, quando doveva essere circonciso, quale nome doveva mettergli Osea? Il ragazzo doveva avere un nome profetico; così Geova, che dirigeva il dramma profetico, ne indicò il nome a Osea. Questo nome doveva additare un proposito di Geova. “E Geova continuò a dirgli: ‘Mettigli nome Izreel, poiché ancora un poco e devo fare i conti per gli atti di spargimento di sangue di Izreel contro la casa di Ieu, e devo far cessare il governo reale della casa d’Israele. E deve accadere in quel giorno che devo rompere l’arco d’Israele nel bassopiano di Izreel’”. — Osea 1:4, 5.
25. (a) Per quale casa reale e per quale nazione fu predetta la calamità? (b) In che modo la nazione d’Israele non doveva commettere adulterio spirituale contro Geova?
25 Così fu predetta la calamità sia per la dinastia reale del re Ieu dopo la sua quarta generazione che per l’intero regno delle dieci tribù d’Israele. Questo regno era la parte più grande del regno un tempo unito delle dodici tribù d’Israele. L’originaria nazione d’Israele era stata spiritualmente sposata a Geova Dio nel deserto del Sinai nel 1513 a.E.V. Il matrimonio era avvenuto quando era stato stabilito il patto della Legge mosaica fra Israele e Geova. Secondo il contratto matrimoniale, la nazione delle dodici tribù d’Israele doveva essere fedele e leale a Geova adorando solo Lui come suo Dio. Israele non doveva rendersi colpevole di adulterio spirituale allontanandosi da lui per adorare falsi dèi.
26. Chi raffigurò la moglie di Osea?
26 Il matrimonio di Geova con Israele fu raffigurato dal matrimonio di Osea con Gomer, il cui nome significa “Completamento”. È logico quindi che Gomer raffigurò la nazione d’Israele; ma al giorno di Osea Israele era rappresentato dalle dieci tribù che divennero il regno d’Israele di sole dieci tribù. Questo regno esisteva da più di 150 anni quando si avverarono riguardo al suo “paese” le parole che Geova aveva dette: “Mediante fornicazione il paese si volge positivamente dal seguire Geova”.
27. Nonostante il puro inizio d’Israele, in quale situazione venne a trovarsi la nazione, secondo Osea 10:1, 2?
27 Nonostante Israele avesse avuto un inizio puro sotto il profeta Mosè, la nazione venne a trovarsi nella situazione che Geova aveva ispirato il suo profeta a descrivere in Osea 10:1, 2: “Israele è una vite degenerata.b Continua a portar frutto per se stesso. [Una vigna lussureggiante, che dava frutto in abbondanza. (Versione Riveduta)] In proporzione all’abbondanza del suo frutto ha moltiplicato i suoi altari. In proporzione alla bontà del suo paese, erigono buone colonne [pietre sacre (traduzione di Moffatt)]. Il loro cuore è divenuto ipocrita; ora saranno trovati colpevoli”.
IL SIGNIFICATO PROFETICO DEL NOME “IZREEL”
28. Che cosa significa il nome Izreel, e, a motivo del suo significato profetico, perché si addiceva al figlio di Osea?
28 Geova disse a Osea di mettere nome Izreel al figlio primogenito che ebbe da Gomer a motivo di ciò che intendeva fare contro l’Israele spiritualmente adultero. Il nome era molto appropriato. Nella lingua di Osea, l’ebraico, significava “Dio seminerà”. Sì, ‘seminare’, ma non in senso buono. In questo caso ‘seminare’ ha il significato di ‘spargere, disperdere’, poiché quando si semina, si sparge il seme. Che Geova agisse contro la reale “casa di Ieu” facendo il gesto di spargere avrebbe significato la sua rovina, la sua fine. Un’azione simile contro il regno delle dieci tribù d’Israele avrebbe significato la sua fine, la sua disgregazione. — Vedere Luca 22:31.
29. Che cosa fece il re Ieu riguardo all’adorazione di Baal, e che dire dell’adorazione dei vitelli, che violava quale comandamento?
29 Nella città di Izreel il re Acab d’Israele aveva la residenza reale, benché la sua capitale fosse Samaria. Anche la successiva dinastia del re Ieu ebbe la residenza reale a Izreel. Ubbidendo all’incarico ricevuto da Geova Dio, Ieu aveva sradicato con violenza l’adorazione di Baal dal regno delle dieci tribù d’Israele. Tuttavia, mantenne l’adorazione dei due vitelli d’oro e trascurò l’adorazione di Geova a Gerusalemme. Con tale adorazione delle immagini scolpite la casa di Ieu trasgredì i Dieci Comandamenti. Trasgredì anche il comando di non assassinare. — Eso. 20:2-6, 13.
30. In che modo Geova fece i conti con la casa di Ieu per i suoi spargimenti di sangue a Izreel?
30 Così la dinastia del re Ieu, adoratrice di vitelli e la cui residenza reale era a Izreel, si fece una storia di spargimenti di sangue. Colui che aveva dato i Dieci Comandamenti non poteva trascurare questi fatti. Perciò disse: “Devo fare i conti per gli atti di spargimento di sangue di Izreel contro la casa di Ieu”. (Osea 1:4) Infatti, la dinastia del re Ieu in Israele finì in modo violento dopo che Zaccaria, figlio di Geroboamo II, ebbe regnato per soli sei mesi. Egli fu assassinato. — 2 Re 15:8-12.
31. Come si doveva far cessare il governo della casa reale d’Israele, e in che senso era come il “bassopiano di Izreel”?
31 Pertanto la dinastia reale del re Ieu in Israele finì nel 791 a.E.V. Ma il regno delle dieci tribù d’Israele continuò per altri cinquantun anni, fino al 740 a.E.V. Poi Geova ‘fece cessare il governo reale della casa d’Israele’. (Osea 1:4) Impiegò la Potenza Mondiale Assira per “rompere l’arco [da guerra] d’Israele nel bassopiano di Izreel”. La caduta di Samaria, la capitale d’Israele, fece scendere in basso la nazione apostata. La potenza della nazione fu frantumata quando gli Israeliti superstiti furono deportati, sparsi come seme, nelle distanti province dell’Impero Assiro. Quella spaventosa esperienza corrispose al significato simbolico dell’espressione “bassopiano di Izreel [Dio seminerà seme]”. Non fu nulla di simile a quanto aveva fatto il liberatore d’Israele, il giudice Gedeone, quando con soli trecento guerrieri scelti aveva fatto disperdere i predoni madianiti non lontano da Meghiddo, vicino al “bassopiano di Izreel”. (Giud. 6:33, 34) Ma nel 740 a.E.V. senza alcun liberatore e non più in grado di lottare per la propria esistenza, il regno delle dieci tribù d’Israele ‘cessò’, perì.
32. Perché dobbiamo cercare di comprendere il significato di questo nel ventesimo secolo?
32 Comprendiamo ciò che questo significa per noi? È necessario, poiché nel nostro ventesimo secolo si adempie nella moderna controparte dell’Israele spiritualmente adultero e infedele. Questa controparte è la cristianità, con quasi un miliardo di seguaci in tutto il globo. In vista della calamità che sovrasta la cristianità, possiamo chiedere: Dove si vedrà all’opera la misericordia di Geova Dio? Questo sarà chiarito nell’ulteriore considerazione di come Geova agì con il suo profeta Osea.
[Note in calce]
a Vedere Matteo 2:15; 9:13; 12:7; Luca 21:22; 23:30; Rivelazione 3:17; 6:8, 16, insieme a Osea 11:1; 6:6; 9:7; 10:8; 12:8; 13:14.
b Vedere il vocabolario o dizionario intitolato “Lexicon In Veteris Testamenti Libros”, di Koehler e Baumgartner, pagina 144, colonna 2, righe 9, 10.
[Prospetto a pagina 500]
RE DI GIUDA E DI ISRAELE DURANTE LA VITA DI OSEA
(Con l’anno di ascesa al trono)
Re di Giuda a.E.V. Re di Israele
c. 843 Geroboamo II
Uzzia (Azaria) 829
c. 792 Zaccaria
791 Sallum
c. 790 Menaem
780 Pecachia
778 Peca
Iotam 777
Acaz c. 761
c. 748 Oshea
Ezechia c. 745