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Come controllare il proprio spiritoLa Torre di Guardia 1981 | 1° maggio
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Com’è evidente anche la veracità del proverbio che dice: “L’uomo infuriato suscita contesa, ma chi è lento all’ira acquieta la lite”! (Prov. 15:18) Non c’è dubbio che chi non controlla il suo spirito ‘aggiunge legna al fuoco’, complicando così il problema, mentre chi manifesta uno spirito mite può calmare le acque. “La risposta, quando è mite, allontana il furore, ma la parola che causa pena fa sorgere l’ira”. — Prov. 15:1.
Sì, controllare il nostro spirito può davvero aiutarci. Non solo in tal modo evitiamo spiacevoli conseguenze, ma impariamo anche ad andare d’accordo con gli altri. Impariamo pure ad aver fiducia nei nostri fratelli spirituali. Non è molto meglio far questo che rimuginare sempre le loro debolezze? Proviamo gioia notando le loro buone qualità e imitandole. Come risultato ci accorgeremo probabilmente che gli altri ci si avvicineranno di più, e noi ci sentiremo più vicini a loro. Ne risulterà certamente un’atmosfera più amorevole.
Quando un gruppo di persone si riuniscono per un qualsiasi scopo, manifestano in effetti un certo “spirito” o inclinazione dominante. (Filem. 25) Che esso sia edificante e incoraggiante o negativo e scoraggiante dipende largamente dai singoli componenti del gruppo. I testimoni di Geova, in decine di migliaia di congregazioni in tutto il mondo, manifestano in generale uno spirito sano che attrae altri.
Se sei un testimone di Geova, perché non prefiggerti di contribuire al sano spirito della congregazione di cui fai parte? Puoi farlo controllando il tuo proprio spirito ed essendo cordiale, amichevole ed edificante nei tuoi rapporti con altri. In questo modo contribuirai a diffondere un felice spirito familiare fra i tuoi fratelli e le tue sorelle spirituali. Prodigandoti generosamente in questo modo, raccoglierai abbondanti frutti ricevendo l’aiuto di cui hai bisogno per controllare il tuo spirito. Questo perché un buono spirito è contagioso, e la generosità suscita generosità. Come disse il saggio, “l’anima generosa sarà essa stessa resa grassa”. — Prov. 11:25.
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Nessuno è esonerato dal mostrare pentimentoLa Torre di Guardia 1981 | 1° maggio
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Nessuno è esonerato dal mostrare pentimento
LA PROFEZIA di Gioele indica vigorosamente l’importanza di avere una buona reputazione davanti a Dio. Gli israeliti si erano macchiati di gravi peccati e avevano quindi bisogno di pentirsi se volevano evitare la calamità. Le manifestazioni esteriori di dolore non erano sufficienti. Ciò che Geova Dio desiderava era che riconoscessero con tutto il cuore di aver peccato. Il profeta Gioele dichiarò: “Strappatevi i cuori, e non le vesti; e tornate a Geova vostro Dio poiché egli è clemente e misericordioso, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità, e per certo proverà rammarico a motivo della calamità”. — Gioe. 2:13.
Poiché erano tutti peccatori, l’età non esonerava nessuno dall’essere fra quelli radunati al tempio per umiliarsi dinanzi a Geova Dio. Anche i bambini più piccoli dovevano essere presenti e la gioia di un giorno di nozze non doveva interferire con la supplica da innalzare a Dio per ottenere il perdono. La profezia di Gioele diceva: “Raccogliete il popolo. Santificate la congregazione. Radunate i vecchi. Raccogliete i fanciulli e i lattanti. Esca lo sposo dalla sua stanza interna, e la sposa dalla sua camera nuziale”. (Gioe. 2:16) In armonia con lo spirito di queste parole, non si dovrebbe permettere a nessuna cosa di divenire più importante nella propria vita di una buona reputazione presso il Creatore.
Poiché anche i lattanti per nascita sono peccatori, i genitori hanno la seria responsabilità di mantenere una giusta reputazione davanti a Dio, affinché i loro piccoli siano considerati santi o puri. — Confronta I Corinti 7:14.
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