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AmorreoAusiliario per capire la Bibbia
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ai lavori forzati durante il regno di Salomone c’erano anche degli amorrei. (I Re 9:20, 21) La loro idolatria e malvagità, evidentemente tipica di tutti i cananei, divenne proverbiale. (I Re 21:26; II Re 21:11) Le mogli amorree costituivano ancora un problema spinoso per gli israeliti tornati dall’esilio in Babilonia. (Esd. 9:1, 2) Ma infine gli amorrei, che un tempo avevano primeggiato fra tutti i popoli di Canaan, scomparvero completamente, come un alto albero massiccio cui siano stati tolti i frutti e le cui radici siano state distrutte. — Amos 2:9, 10.
Alcuni storici secolari hanno cercato di collegare gli amorrei della Bibbia con la popolazione dei cosiddetti amurru menzionati in antichi scritti cuneiformi accadici (assiro–babilonesi), ma tale identificazione è assai dubbia.
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AmosAusiliario per capire la Bibbia
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Amos
(Àmos) [che è un carico; portatore di un carico].
Profeta di Geova e scrittore del libro che porta il suo nome, vissuto nel IX secolo a.E.V. (Vedi AMOS, LIBRO DI). Non era però per nascita figlio di un profeta, né era uno “dei figli dei profeti”. (I Re 20:35; II Re 2:3; 4:1; Amos 7:14) Abitava nel villaggio di Tecoa, una quindicina di chilometri a E di Gerusalemme, a 825 m di altitudine. Verso E, scendendo fino al Mar Morto circa 1.200 m più in basso, si stendeva il desolato deserto di Giuda, dove, nella prima parte della sua vita, il profeta trovò lavoro come umile allevatore di pecore. (Amos 1:1). La parola ebraica noqdhìm qui tradotta “allevatori di pecore” ricorre solo un’altra volta nella Bibbia (II Re 3:4), e si riferisce a una speciale razza di pecore chiamata dagli arabi naqad, poco attraente ma molto pregiata per il suo vello. Là in quel paese selvaggio Amos faceva anche un umile lavoro stagionale come pungitore di fichi di sicomoro, varietà mangiata solo dai poveri. L’usanza di pungere i fichi serviva ad affrettare la maturazione e ad aumentare la grandezza e la dolcezza del frutto. – Amos 7:14.
Come il pastore Davide, chiamato da Dio al servizio pubblico, anche in questo caso ‘Geova prese Amos dal seguire il gregge’ e ne fece un profeta. – Amos 7:15.
Dalla solitudine del deserto al S, Amos fu mandato nell’idolatrico regno settentrionale delle dieci tribù con capitale Samaria.
Amos cominciò la sua carriera profetica due anni prima del grande terremoto che ci fu durante il regno di Uzzia, re di Giuda. In quello stesso tempo era re d’Israele Geroboamo II, figlio di Joas. (Amos 1:1) La profezia di Amos si colloca dunque durante il periodo di ventisei anni, 829–803 a.E.V., in cui i regni di questi due re di Giuda e d’Israele si sovrapposero. Il terremoto avvenuto due anni dopo che Amos aveva ricevuto l’incarico di profeta ebbe tale importanza che quasi 300 anni più tardi Zaccaria ne fece particolare menzione. – Zacc. 14:5.
Non si sa per quanto tempo Amos abbia prestato servizio come profeta nel regno settentrionale. Amazia, il malvagio adoratore del vitello, sacerdote della religione di stato che aveva il suo centro a Betel, cercò di farlo scacciare dal paese col pretesto che costituiva una minaccia alla sicurezza dello stato (Amos 7:10-13), ma non sappiamo se Amazia riuscì nel suo intento. Comunque, quando la sua missione profetica in Israele fu completata, Amos presumibilmente fece ritorno nel territorio della tribù di Giuda a cui apparteneva per nascita. Girolamo ed Eusebio riferiscono che ai loro giorni a Tecoa c’era il sepolcro del profeta. Sembra inoltre che dopo il suo ritorno in Giuda, Amos abbia scritto la profezia che era stata prima pronunciata oralmente. È spesso chiamato uno dei dodici profeti “minori” (il suo libro è catalogato terzo fra i dodici), ma il messaggio che pronunciò non è affatto di minore importanza.
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Amos libro diAusiliario per capire la Bibbia
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Amos libro di
La profezia di questo libro delle Scritture Ebraiche era diretta principalmente al regno settentrionale d’Israele. Pare fosse pronunciata prima oralmente durante i regni di Geroboamo II e di Uzzia, rispettivamente re d’Israele e di Giuda, i cui regni si sovrapposero fra l’829 e l’803 a.E.V. (Amos 1:1) Verso l’803 venne messa per iscritto, presumibilmente dopo il ritorno del profeta in Giuda.
La canonicità di questo libro o il giusto posto che gli spetta nella Bibbia non è mai stato messo in dubbio. Fin dai primi tempi è stato accettato dagli ebrei, e compare nei più antichi cataloghi cristiani. Giustino Martire del II secolo E.V. citò Amos nel suo Dialogo con Trifone. Il libro stesso è in completo accordo col resto della Bibbia, com’è indicato dai molti riferimenti dello scrittore alla storia biblica e alle leggi di Mosè. (Amos 1:11; 2:8-10; 4:11; 5:22, 25; 8:5) I cristiani del primo secolo accettavano gli scritti di Amos come Scrittura ispirata; ad esempio il martire Stefano (Atti 7:42, 43; Amos 5:25-27) e Giacomo fratellastro di Gesù (Atti 15:13-19; Amos 9:11, 12) richiamarono l’attenzione sull’adempimento di alcune delle sue profezie.
Anche altri avvenimenti storici attestano la veracità del profeta. La storia conferma che tutte le nazioni condannate da Amos furono col tempo divorate dal fuoco della distruzione. E secondo la parola di Geova pronunciata da Amos, nel 537 prigionieri discendenti sia da Israele che da Giuda tornarono nel loro paese per ricostruirlo. – Amos 9:14; Esd. 3:1.
Anche l’archeologia biblica conferma che Amos era un verace storico dell’epoca quando, nel descrivere l’ostentato lusso dei ricchi, menzionava “case d’avorio” e “divani d’avorio”. (Amos 3:15; 6:4) Riferendosi ad alcuni di questi reperti, uno studioso dice: “Risulta di grande interesse il ritrovamento di avori negli scavi di Samaria. Questi sono nella maggior parte in forma di placche o piccoli pannelli in rilievo che presumibilmente erano un tempo applicati al mobilio e incastonati in pannelli murali”. (Finegan, Luci del lontano passato, 1957, p. 157) Un’altra fonte dice: “I famosi avori di Samaria includono migliaia di frammenti . . . Questi piccoli oggetti, che risalgono al IX e VIII secolo a.C., mettono i moderni in contatto con quello che . . . il protestatario profeta Amos sapeva delle ‘case d’avorio’ e dei mobili intarsiati d’avorio e dei pannelli dei palazzi del re Acab (Amos 3:15; 6:4). Questi frammenti d’avorio, fra i più preziosi reperti dei costosi scavi di Samaria, un tempo costituivano fregi e intarsi per divani, troni e sgabelli”. – Harper’s Bible Dictionary, 1952, p. 295.
Quale servitore di Geova, Amos magnificò la Parola e il Nome, la giustizia e la sovranità dell’Onnipotente. Egli descrive come “il Sovrano Signore, Geova degli eserciti” è infinitamente grande, tanto che nulla è fuori della sua portata o del suo potere. (Amos 9:2-5) Anche il sole, la luna, le costellazioni e gli elementi sono soggetti agli ordini di Geova (5:8; 8:9); è dunque cosa da nulla per Dio dimostrare la sua supremazia sulle nazioni. – 1:3-5; 2:1-3; 9:7.
In armonia col significato del suo nome, Amos pronunciò un pesante messaggio carico di guai
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