Assiria
Nome della nazione che anticamente occupava la parte settentrionale della Mesopotamia, cioè l’estrema regione settentrionale dell’odierno Iraq. Grosso modo era compresa nel triangolo formato dal Tigri e dal Piccolo Zab, fiumi che ne costituivano il confine occidentale e meridionale, mentre i monti dell’antica Armenia formavano il confine settentrionale, e i monti Zagros e la Media il confine orientale. Si noti però che questi confini erano piuttosto instabili, infatti quando Babilonia si indebolì l’Assiria si estese a S del Piccolo Zab, per ritirarsi quando le vicende politiche assire non erano floride e quelle di Babilonia erano in ascesa. Tale instabilità si verificava anche per gli altri confini e particolarmente per quello del Tigri, dato che l’Assiria estese ben presto la sua influenza a O del fiume. L’impero assiro naturalmente includeva una zona molto più estesa.
Per tutta la loro storia, fra Assiria e Babilonia ci furono sempre rapporti molto stretti. Erano stati confinanti che occupavano insieme una regione priva di veri confini naturali che servissero a delimitarne i territori. Comunque la regione dell’Assiria propriamente detta era prevalentemente montuosa, con terreno in genere accidentato e un clima più corroborante di quello della Babilonia. Pare che la popolazione fosse più energica e aggressiva di quella babilonese. Nei bassorilievi gli assiri sono rappresentati con fisico robusto, carnagione scura, barba e sopraccigli folti e naso prominente.
Assur, l’unica città dell’Assiria a O del Tigri, si pensa sia stata in origine la capitale della regione. In seguito però Ninive divenne la capitale più importante, mentre sia Cala che Khorsabad furono saltuariamente la capitale di alcuni monarchi assiri. Una strada carovaniera che portava al Mediterraneo e in Asia Minore attraversava la parte settentrionale dell’Assiria, e altre strade si diramavano verso l’Armenia e la regione del lago di Urmia. L’Assiria combatté molte delle sue guerre per conquistare o mantenere il controllo di tali strade carovaniere.
MILITARISMO
L’Assiria era essenzialmente una potenza militare e il quadro storico delle sue imprese è pieno di crudeltà e avidità. Assurnasirpal II, uno dei suoi monarchi guerrieri, descrive così la punizione da lui inflitta a una città ribelle:
“Innalzai una colonna presso la porta della città e flagellai tutti i capi della rivolta, e con la loro pelle rivestii la colonna. Alcuni murai all’interno della colonna, alcuni infilzai sui pali sopra la colonna, . . . E tagliai gli arti degli ufficiali, degli ufficiali reali che si erano ribellati. . . .
“Molti prigionieri fra loro arsi nel fuoco, e molti presi vivi. Ad alcuni tagliai il naso, gli orecchi e le dita, a molti cavai gli occhi. Feci una colonna coi viventi e un’altra con le teste, e legai le loro teste al tronco degli alberi tutt’attorno alla città. Bruciai nel fuoco i loro giovani e le loro ragazze.
“Venti uomini presi vivi e murai nelle mura del palazzo . . .
“Il resto dei loro guerrieri feci morire di sete nel deserto dell’Eufrate . . . ”.
Bassorilievi spesso raffigurano prigionieri trascinati da corde attaccate a uncini che ne trapassavano il naso o le labbra, o ai quali si cavavano gli occhi con la punta di una lancia. Quindi sadiche torture caratterizzarono spesso le guerre assire, ed essi se ne vantarono spudoratamente e le documentarono con cura. La fama della loro crudeltà accrebbe indubbiamente il loro prestigio militare, spargendo il terrore tra i loro avversari e facendo spesso crollare la resistenza. L’Assiria fu ben descritta dal profeta Naum come un ‘covo di leoni’ e la loro capitale, Ninive, come la “città di spargimento di sangue”. — Naum 2:11, 12; 3:1.
RELIGIONE
La religione dell’Assiria era in gran parte di derivazione babilonese e, anche se gli assiri riconoscevano come supremo il dio nazionale Assur, Babilonia continuò a essere il principale centro religioso. Il re d’Assiria era sommo sacerdote di Assur. Un sigillo, scoperto da A. H. Layard fra le rovine di un palazzo assiro e ora conservato nel British Museum, rappresenta il dio Assur con tre teste. Il culto di triadi di dèi era rilevante nell’adorazione assira, come pure quello di una pentade, cioè cinque dèi. La triade principale era formata da Aner, che rappresentava il cielo, Bel, che rappresentava la regione abitata da uomini, animali e uccelli, ed Ea, che rappresentava le acque sopra e sotto la superficie della terra. Una seconda triade era composta da Sin, la luna, Shamash, il sole, e Ramman, dio della tempesta, anche se il suo posto era spesso preso da Ishtar, regina delle stelle, simboleggiata dalla mezzaluna. (Confronta II Re 23:5, 11). Seguivano poi i cinque dèi che rappresentavano cinque pianeti. A proposito degli dèi che formavano gruppi trinitari, Unger’s Bible Dictionary (p. 102) afferma: “Questi dèi sono invocati a volte insieme in frasi che sembrano elevare ciascuno a turno a una posizione di supremazia sugli altri”. Il loro pantheon però includeva innumerevoli altre divinità minori, molte delle quali erano patrone di città. Sennacherib stava adorando Nisroc quando venne assassinato. — Isa. 37:37, 38.
La religione praticata in relazione a tali dèi era animistica, vale a dire, gli assiri credevano che ogni oggetto e fenomeno naturale fosse animato da uno spirito. Era un po’ diversa dall’adorazione della natura prevalente in altre nazioni vicine in quanto la guerra era la più vera espressione della religione nazionale. Infatti Tiglat-Pileser I diceva delle sue battaglie: “Il mio signore, Assur, mi ha sospinto”. E, nei suoi annali, Assurbanipal dice: “Per comando di Assur, Sin, Shamash, Ramman, Bel, Nabu, Ishtar di Ninive, Ninib, Nergal e Nusku, entrai nel paese dei mannei e lo attraversai in marcia vittoriosa”. Sargon invocava regolarmente l’aiuto di Ishtar prima di andare alla guerra. Gli eserciti in marcia seguivano gli stendardi degli dèi, evidentemente simboli di legno o metallo affissi su pali. Grande importanza era attribuita ai presagi, tratti esaminando il fegato di animali sacrificati, il volo di uccelli o la posizione dei pianeti. W. B. Wright, nel libro Ancient Cities (p. 25), afferma: “Era dovere della nazione combattere, e i sacerdoti fomentavano incessantemente la guerra. Essi vivevano in gran parte del bottino della vittoria, di cui una percentuale fissa era sempre attribuita loro prima che gli altri se la dividessero, perché quella razza di predoni era estremamente religiosa”.
CULTURA, LETTERATURA E LEGGI
Gli assiri però non erano barbari. Costruirono imponenti palazzi, le cui pareti erano rivestite di bassorilievi che rappresentavano con realismo assai vigoroso scene di guerra e di pace. Tori alati con testa umana, scolpiti in un unico blocco di arenaria dal peso di oltre 36 tonnellate, adornavano i portali. I loro sigilli cilindrici rivelano incisioni complesse. I lavori in metallo denotano considerevole conoscenza di metallurgia. I loro re costruirono acquedotti e svilupparono sistemi d’irrigazione, istituirono zoo e giardini botanici che contenevano piante, alberi e animali di molti paesi. I loro palazzi erano spesso dotati di una rete fognaria ben progettata e di ottimi impianti igienici.
Di particolare interesse sono le grandi biblioteche costruite da alcuni monarchi assiri, che contenevano decine di migliaia di tavolette, prismi e cilindri con iscrizioni cuneiformi che descrivono importanti avvenimenti storici, dati religiosi, e questioni legali e commerciali. Certe leggi che risalgono a un periodo della storia assira rivelano però di nuovo la durezza che caratterizzò così spesso la nazione. La mutilazione era prevista come punizione per vari delitti. Infatti una schiava non poteva uscire velata in pubblico, e se violava tale ordine le venivano tagliati gli orecchi. L’assenza di protezione legale per la donna sposata è evidente nella seguente legge: “A parte le sanzioni previste per una donna sposata che sono incise sulla tavoletta, un uomo può frustare la moglie, strapparle i capelli, spaccarle e danneggiarle gli orecchi. Legalmente questo non costituisce reato”.
STORIA BIBLICA E SECOLARE
Il primo riferimento biblico all’Assiria è quello di Genesi 2:14, dove il fiume Iddechel (il Tigri), in origine uno dei quattro capi del fiume “che usciva dall’Eden”, viene descritto da Mosè com’era nei suoi giorni: “Quello che va ad oriente dell’Assiria”. — Gen. 2:10, 14.
Il paese prese nome da Assur figlio di Sem. (Gen. 10:22) Sembra dunque che sia stato popolato in un primo tempo da semiti poco dopo il Diluvio. Tuttavia fu ben presto soggetto a infiltrazioni, infatti Nimrod nipote di Cam venne in Assiria e costruì “Ninive e Reobot-Ir e Cala e Resen fra Ninive e Cala: questa è la gran città”. (Gen. 10:11, 12; confronta Michea 5:6). In epoca successiva le tribù nomadi discendenti da Ismaele figlio di Abraamo raggiunsero nei loro spostamenti l’Assiria. — Gen. 25:18.
Grazie alla scoperta di migliaia di tavolette d’argilla di provenienza assira si conoscono i nomi di numerosi monarchi assiri, e gli storici sono giunti a qualche conclusione riguardo alla storia generale del paese. Si ritiene che il periodo compreso fra il 1100 e il 900 a.E.V. (successivo al regno di Tiglat-Pileser I) sia stato un periodo di declino per l’Assiria, e questa è spesso considerata una circostanza favorevole all’espansione dei confini della nazione d’Israele sotto il governo di Davide (1077–1037 a.E.V.) e all’ulteriore espansione della sua influenza sotto il regno di Salomone (1037–997 a.E.V.). Tale successo era dovuto principalmente all’aiuto di Dio e quindi non dipese dal declino dell’Assiria. — II Sam. capp. 8, 10; I Re 4:21-24.
Considerando la storia assira in relazione al racconto biblico non viene fatto qui alcun tentativo per stabilire le date dell’inizio e della fine del regno dei monarchi assiri; è invece menzionato che relazione ebbero coi vari re di Giuda e Israele, le date dei cui regni sono indicate fra parentesi dopo i rispettivi nomi.
Assurnasirpal II e Salmaneser III
L’avanzata assira cominciò a minacciare Israele durante il regno di Assurnasirpal, noto per la crudeltà e le spietate operazioni di guerra già menzionate. Iscrizioni spiegano che attraversò l’Eufrate, invase la Siria settentrionale e richiese un tributo dalle città della Fenicia. Il suo successore, Salmaneser III, è il primo re che documenta i contatti diretti col regno settentrionale d’Israele. Documenti assiri descrivono l’avanzata di Salmaneser fino a Qarqar sul fiume Oronte, dove si dice che abbia combattuto contro una coalizione di re, fra cui le forze di Adad-Ezer re di Damasco. Molti ritengono che Acab re d’Israele sia menzionato fra i re che formavano la coalizione; ma in proposito si veda la voce SALMANESER. L’esito della battaglia fu incerto. L’obelisco nero di Salmaneser a Nimrud menziona Ieu (ca. 905–876 a.E.V.) come un successivo re che gli pagava il tributo e contiene un bassorilievo che evidentemente raffigura un messo di Ieu che consegna il tributo al monarca assiro.
Dopo Samsi-Adad V, successore di Salmaneser III, salì al trono d’Assiria Adad-Nirari III. Iscrizioni riferiscono che attaccò Damasco durante il regno di Azael, successore di Ben-Adad (I Re 19:15; II Re 8:12-15), che governò durante e forse anche dopo i regni di Ieu (905–876 a.E.V.) e Ioacaz (876–860 a.E.V.) d’Israele. (II Re 10:31-34; 13:1-3) Egli include inoltre il ‘paese di Omri’ (il regno settentrionale d’Israele) fra quelli che gli pagavano un tributo; il nome di Omri era usato in così tarda data evidentemente perché si ricordava ancora il valore di quel potente re d’Israele, il costruttore di Samaria. — I Re 16:23-27.
Missione di Giona in Assiria
Verso la metà del IX secolo a.E.V. (ca. 844 a.E.V.), il profeta Giona fu mandato in missione a Ninive capitale dell’Assiria, e, in seguito all’avvertimento da lui dato della prossima distruzione, l’intera città, incluso il re, si pentì. La storia ricorda tre re dopo Adad-Nirari III: Salmaneser IV, Assur-Dan III e Assur-Nirari V. Ma non si sa con certezza quale di questi, se mai, sia il re menzionato nel libro di Giona. È interessante però notare che questo periodo corrisponde a un declino dell’aggressività assira.
Tiglat-Pileser III
Il primo re assiro menzionato per nome nella Bibbia è Tiglat-Pileser (III) (II Re 15:29; 16:7, 10), chiamato anche “Pul” in II Re 15:19. In I Cronache 5:26 ricorrono entrambi i nomi e questo in passato ha indotto alcuni a considerarli due re separati. Ma iscrizioni babilonesi si riferiscono a “Pulu” e indicano che entrambi i nomi si applicano allo stesso individuo. Qualcuno ha suggerito che questo re si chiamasse in origine Pul e avesse assunto il nome di Tiglat-Pileser quando salì al trono d’Assiria.
Durante il regno di Menaem re d’Israele (791–780 a.E.V.) Tiglat-Pileser III entrò nel territorio del regno settentrionale. Menaem gli pagò mille talenti d’argento e ottenne così il ritiro degli assiri. (II Re 15:19, 20) Ma più tardi, Peca re d’Israele (778–758 a.E.V.) si alleò a Rezin re di Siria contro Acaz re di Giuda (761–745 a.E.V.). Nonostante la profezia di Isaia che prediceva la sicura eliminazione della minaccia siro–israelita grazie all’intervento del re d’Assiria (Isa. 7:1-9, 16, 17; 8:3, 4), Acaz preferì poco saggiamente corrompere Tiglat-Pileser per indurlo ad attaccare la lega e così allentare la pressione contro Giuda. Il monarca assiro rispose catturando diverse città nella parte settentrionale del regno d’Israele, e anche le regioni di Galaad, Galilea e Neftali. Tiglat-Pileser III aveva già adottato la politica di trapiantare le popolazioni dei paesi conquistati, riducendo così la possibilità di future insurrezioni, e procedette quindi a deportare parte degli israeliti. (I Cron. 5:6, 26) Inoltre Giuda si trovava ora asservita all’Assiria, e Acaz re di Giuda si recò a Damasco, che era stata pure conquistata dagli assiri, evidentemente per rendere omaggio a Tiglat-Pileser. — II Re 15:29; 16:5-10, 18; II Cron. 28:16, 20, 21; confronta Isaia 7:17-20.
Salmaneser V
Salmaneser V successe a Tiglat-Pileser III. Oshea (758–740 a.E.V.), che usurpò il trono d’Israele, dapprima si assoggettò a pagare un tributo all’Assiria. Poi cospirò con l’Egitto per liberare Israele dal giogo assiro e Salmaneser cinse d’assedio per tre anni la città di Samaria, che alla fine capitolò (740 a.E.V.), e mandò Israele in esilio. (II Re 17:1-6; 18:9-11; Osea 7:11; 8:7-10) Quasi tutte le opere di consultazione affermano che Salmaneser morì prima di completare la conquista di Samaria e che Sargon II era re quando alla fine la città capitolò. — Vedi però SARGON; SALMANESER n. 2.
Sargon II
Documenti di Sargon parlano della deportazione di 27.290 israeliti in località dell’Alto Eufrate e della Media. Viene descritta anche la sua campagna in Filistea durante la quale conquistò Gat, Asdod e Asdudimmu. Fu durante questa campagna che il profeta Isaia ebbe istruzione di avvertire della futilità di confidare nell’Egitto o nell’Etiopia per avere protezione contro l’aggressore assiro. (Isa. 20:1-6) Evidentemente durante il regno di Sargon i primi gruppi provenienti da Babilonia e dalla Siria furono portati a Samaria per ripopolarla, e il re assiro rimpatriò poi dall’esilio un sacerdote israelita per insegnar loro “la religione del Dio del paese”. — II Re 17:24-28.
Sennacherib
Sennacherib, figlio di Sargon, attaccò Giuda nel quattordicesimo anno del regno di Ezechia (732–731 a.E.V.). (II Re 18:13; Isa. 36:1) Ezechia si era ribellato contro il giogo assiro imposto in seguito all’azione di suo padre Acaz. (II Re 18:7) Sennacherib rispose con una rapida avanzata in Giuda, conquistando, si dice, quarantasei città (confronta Isaia 36:1, 2), e poi, dopo essersi accampato a Lachis, chiese a Ezechia un tributo di trenta talenti d’oro e trecento talenti d’argento. (II Re 18:14-16; II Cron. 32:1; confronta Isaia 8:5-8). Benché questa somma venisse pagata, Sennacherib mandò i suoi portavoce a chiedere la resa incondizionata di Gerusalemme. (II Re 18:17–19:34; II Cron. 32:2-20) Il successivo sterminio, provocato da Geova, di 185.000 suoi soldati in una sola notte costrinse il vanaglorioso assiro a ritirarsi e fare ritorno a Ninive. (II Re 19:35, 36) Lì fu poi assassinato da due suoi figli e un altro figlio, Esar-Addon, gli successe al trono. (II Re 19:37; II Cron. 32:21, 22; Isa. 37:36-38) Questi avvenimenti, a eccezione dell’eccidio delle truppe assire, sono ricordati anche nel prisma di Sennacherib e nel prisma di Esar-Addon.
Esar-Addon
Durante il regno di Manasse (716–661 a.E.V.), Geova permise che questo re di Giuda fosse portato prigioniero a Babilonia (allora sotto il dominio assiro) dai capi dell’esercito assiro. (II Cron. 33:11) Secondo alcuni ciò poté avvenire al temo della vittoriosa campagna di Esar-Addon contro l’Egitto. Ad ogni modo, Menasi (Manasse) di Giuda è menzionato in alcune iscrizioni fra coloro che pagavano un tributo a Esar-Addon. Più tardi Manasse fu riportato a Gerusalemme. (II Cron. 33:10-13) Come risulta da Esdra 4:2, l’avvicendamento della popolazione nel regno settentrionale d’Israele continuava ancora all’epoca di Esar-Addon, il che può spiegare il periodo di “sessantacinque anni” della profezia di Isaia 7:8. — Vedi ACAZ; ESAR-ADDON.
Assurbanipal e la caduta dell’impero
Assurbanipal, figlio di Esar-Addon, fu l’ultimo grande re d’Assiria e sotto di lui l’impero raggiunse la massima espansione. Egli represse un’insurrezione in Egitto e saccheggiò la città di Tebe (No-Amon; confronta Naum 3:7, 8). I confini dell’impero assiro giunsero a includere le regioni dell’Elam, parte della Media fino all’Ararat, spingendosi a O fino alla Cilicia in Asia Minore, e attraverso la Siria e la Palestina, fino in Egitto, in Arabia e nella Babilonia. Pare che sia il “grande e onorevole Asenappar” menzionato in Esdra 4:10. — Vedi ASENAPPAR.
Prima di morire Esar-Addon aveva nominato il figlio Assurbanipal ‘re del reame’ e un altro figlio, Samassumukin, re di Babilonia. Samassumukin si ribellò poi contro il fratello Assurbanipal che ebbe la meglio e saccheggiò la città di Babilonia. Gli ultimi anni del regno di Assurbanipal, e, anzi, dell’impero assiro, sono avvolti nell’oscurità. The Interpreter’s Dictionary of the Bible (Vol. 1, p. 274) dice in merito: “Sia per questa lotta che mise a troppo dura prova la potenza dell’Assiria, sia per altri motivi sconosciuti, uno strano periodo di silenzio oscura l’ultimo ventennio del regno di Assurbanipal. . . . il paese sembra esser caduto nelle tenebre con spaventosa repentinità”.
Le Cronache Babilonesi (B. M. [British Museum] 21901) narrano la caduta di Ninive capitale dell’Assiria assediata dagli eserciti riuniti di Nabopolassar, re di Babilonia (“re di Accad”), e di Ciassare il Medo. È descritto come la città fu ridotta “in un cumulo di rovine e in mucchi di detriti . . .”. (D. J. Wiseman, Chronicles of Chaldaean Kings, p. 61) Così il feroce impero assiro giunse a un’ignominiosa fine, anche se Assur-Uballit tentò, per breve tempo e senza successo, di prolungare la dominazione assira da Haran, sua capitale. — Isa. 10:12, 24-26; 23:13; 30:30-33; 31:8, 9; Naum 3:1-19; Sof. 2:13.
Le Cronache Babilonesi (B. M. 21901) menzionano a questo punto un’alleanza di truppe assire ed egiziane contro Babilonia, e questo è in armonia con quanto viene detto circa l’attività del faraone Neco in II Re 23:29 (vedi NW, ed. 1955, nota in calce), che provocò la morte di Giosia re di Giuda (629–628 a.E.V.). In questo versetto si legge che “Faraone Neco re d’Egitto salì contro il re d’Assiria presso il fiume Eufrate”, ma il “re d’Assiria” contro cui combatté Neco era senza dubbio Nabopolassar, conquistatore babilonese dell’Assiria, che, in virtù della sua conquista, ora poteva giustamente esser considerato il vero “re d’Assiria”. Alcuni anni dopo (625 a.E.V.), Neco fu completamente sconfitto dai babilonesi nella battaglia di Carchemis. — Ger. 46:2.
Il titolo “re d’Assiria” fu similmente applicato al re di Persia (Dario I [figlio di Istaspe] che dominava l’Assiria all’epoca della ricostruzione del tempio di Gerusalemme (ultimato nel 515 a.E.V.). — Esd. 6:22.
L’ASSIRIA NELLE PROFEZIE
L’Assiria figurava nella profezia pronunciata da Balaam verso il 1473 a.E.V. (Num. 24:24) Numerosi riferimenti all’Assiria si trovano nelle profezie di Isaia, Geremia, Ezechiele, Michea, Naum, Sofonia e Zaccaria, e l’avvertimento della devastazione del regno settentrionale d’Israele da parte dell’Assiria pervade l’intera profezia di Osea. Frequenti condanne furono pronunciate contro la fiducia riposta in tali nazioni pagane dalle apostate Israele e Giuda, che vacillarono spesso tra Egitto e Assiria, come “una colomba sempliciotta senza cuore”. (Ger. 2:18, 36; Lam. 5:6; Ezec. 16:26, 28; 23:5-12; Osea 7:11) I disastrosi risultati di tale comportamento sono descritti con grande chiarezza. — Ezec. 23:22-27.
[Cartina a pagina 122]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
IMPERO ASSIRO
ARABIA
MAR NERO
ASIA MINORE
MAR CASPIO
ARMENIA (URARTU [ARARAT])
LAGO DI VAN
LAGO DI URMIA
MANNAIA
MEDIA
ASSIRIA
CILICIA
Carchemis
Haran
Khorsabad
Ninive
Cala
Assur
Piccolo Zab
MONTI ZAGROS
MARE MEDITERRANEO
Menfi
EGITTO
Asdod
GIUDA
Gerusalemme
Samaria
ISRAELE
FENICIA
Damasco
SIRIA
Qarqar
Oronte
Eufrate
Tigri
MESOPOTAMIA
BABILONIA
Babilonia
ACCAD
SUMER
CALDEA
Ur
GOLFO PERSICO
ELAM
Antica costa?
[Figure a pagina 119]
Crudele trattamento riservato ai prigionieri dagli assiri, da un bassorilievo scoperto a Khorsabad
Toro alato con testa di re, che forse apparteneva alla sala del trono di Sargon II
[Figura a pagina 120]
Obelisco nero di Salmaneser, dove lo si vede ricevere il tributo di Ieu, forse portato da un messo