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Richiesta a Dio di una buona coscienzaLa Torre di Guardia 1952 | 15 giugno
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morì innocentemente a causa della malvagità altrui, ma nel completamento del suo battesimo nella morte egli fu risuscitato ed è ora alla destra di Dio nel cielo dove angeli, autorità e potenze gli sono assoggettati. Vi è ogni buona ragione, dunque, perché il battesimo per la nostra salvezza si fondi su Cristo Gesù. Il giorno che arderà come una fornace è imminente. Le nazioni si stanno raccogliendo, i regni di questo mondo vanno radunandosi, affinché Iddio spanda su di essi la sua indignazione e l’ardore della sua ira. Allora “tutta la terra sarà divorata dal fuoco della [sua] gelosia”. Quel battesimo di fuoco avvilupperà entrambi l’empia terra e i cieli satanici e li ridurrà in cenere e fumo. La condotta salutare, per noi, è dunque quella di ricercare Geova e la sua giustizia e l’umiltà e di parlare la sua lingua pura e servirlo col suo popolo di comune consentimento. (Mal. 4:1, 2; Sof. 3:8, 9; 1:18; 2:1-3; 2 Piet. 3:7-12) Così in ogni circostanza invochiamo e serbiamo una buona coscienza verso Dio. In questo modo saremo messi al coperto nel giorno dell’indignazione di Geova, quando si esprimerà col battesimo dei malvagi e degli orgogliosi mediante ardente distruzione. Noi, tuttavia, faremo sì che diventi gloriosamente realtà lo scopo del nostro battesimo nel Noè più grande per la nostra eterna salvezza.
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Il sabato del CristianoLa Torre di Guardia 1952 | 15 giugno
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Il sabato del Cristiano
“CI SONO sei giorni nei quali si dovrebbe lavorare; in quelli, perciò, venite e siate guariti, e non nel giorno di sabato”. Così parlò uno dei capi che presiedevano la sinagoga giudaica a una folla che aveva appena veduto il Figlio dell’uomo fare un miracolo di guarigione. (Luca 13:14, NM) Quell’attitudine mentale era indubbiamente dovuta agli insegnamenti del Talmud, come “i peccati di chiunque osserva rigorosamente il sabato, benché sia un ADORATO DI IDOLI, sono perdonati”. Sebbene con un variante grado di rigorosità, questo medesimo sabato (il loro sabato effettivamente comincia il venerdì sera) è osservato dai Giudei oggi.
Fu nel 321 d.C. che il pagano (non battezzato) imperatore Costantino fece riservare il primo giorno della settimana (domenica), allora dedicato all’adorazione del sole e quindi chiamato dies solis, all’adorazione “cristiana”. Nel Medio Evo l’osservanza della domenica fu rigorosamente imposta dalla Chiesa Cattolica. I capi della Riforma si attennero a questa osservanza della domenica.
All’inizio della storia delle colonie americane i puritani erano così rigorosi ch’essi perfino proibirono di sorridere o baciare il loro proprio bambino di domenica. Gli ecclesiastici tendevano catene sulle vie per impedire ai loro parrocchiani d’usare i loro cavalli e le loro carrozze la domenica. “Leggi blu,” fra le altre cose, resero obbligatoria la frequenza della chiesa la domenica; quelli che non vi andavano erano multati. Quando l’automobile cominciò a divenir popolare tante persone trascorrevano la domenica andandosene in automobile che gli ecclesiastici gridavano dai loro pulpiti che le loro automobili portavano le persone all’inferno.
Oggi, fra i pretesi Cristiani la domenica è osservata piuttosto irregolarmente, testimoniando la magra frequenza delle molte “chiese”, in paragone delle grandi folle agli avvenimenti sportivi e nei cinema, fino a qual punto il giorno sia preso seriamente. Una sorprendente eccezione sono gli avventisti del settimo giorno, che osservano il settimo giorno della settimana, il sabato, e per i quali tale osservanza è una principale esigenza della religione.
QUANDO FU ORDINATA L’OSSERVANZA DEL SABATO
Si richiede forse che i Cristiani osservino un giorno in sette? Hanno essi un giorno di sabato o riposo? e, se l’hanno, che cos’è e come dev’essere osservato?
Mentre consideriamo il modo in cui Dio tratta le Sue creature vediamo che i suoi comandamenti per loro non sono gli stessi in ogni tempo. Ai nostri primi genitori in Eden Iddio diede il mandato d’esser prolifici, moltiplicare e riempire la terra, ecc., e anche comandò loro di quali alberi potevano mangiare il frutto. Ma egli non disse niente a loro di un giorno di riposo. Noè fu comandato da Dio riguardo alla costruzione d’un’arca, alla santità della vita e del sangue, ecc., ma egli non ricevette una parola riguardo al sabato. Giungendo ad Abrahamo, troviamo che Dio gli diede certe istruzioni circa l’offerta di sacrifici, la circoncisione, ecc., ma egli non fu né comandato di costruire un’arca né avvertito di osservare un giorno di sabato.
Nel tempo in cui i figli d’Israele erano schiavi in Egitto essi non potettero certamente rispettare un giorno di sabato. Infatti, fu solo dopo che gl’Israeliti furono usciti dall’Egitto e si trovarono nel deserto che un giorno di riposo, uno in sette giorni, il settimo, fu ingiunto alle creature di Dio, e questo in relazione con la raccolta della loro provvisione di cibo, la manna che cadde dal cielo. Iddio disse loro distintamente che dovevano raccoglierne il doppio il sesto giorno, poiché non sarebbe caduta manna dal cielo il settimo giorno. Malgrado questo, comunque, il settimo giorno “alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, e non ne trovarono”. Per questo Geova, mediante Mosè, li rimproverò severamente. La loro difficoltà nel conformarsi a questa legge è un’ulteriore prova indiretta che essi non erano abituati all’osservanza del sabato. — Eso. 16:25-30.
Nelle pianure di Moab, dove la legge di Dio venne ripetuta agl’Israeliti, fu loro detto chiaramente: “Geova l’Iddio nostro fece un patto con noi in Horeb. Geova non fece questo patto con i nostri padri, ma con noi, sì
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