Come puoi rafforzare altri
“Una volta tornato, rafforza i tuoi fratelli”. — Luca 22:32.
1, 2. (a) Perché oggi c’è speciale bisogno di aiutare altri? (b) I servitori di Dio sono mai depressi e hanno bisogno d’essere rafforzati?
C’È sicuramente bisogno di aiutare altri. In nessun altro tempo della storia tante persone si sono scoraggiate a causa delle preoccupanti condizioni del mondo: pregiudizi, ingiustizie, abitazioni inadeguate, sovraffollamento e così via. Altri si sentono abbattuti a causa di amara delusione, cattiva salute, senso di insuccesso personale, o il sospetto d’essere indesiderati.
2 Anche i servitori di Dio possono inaspettatamente sentirsi assai depressi, e possono esser sorpresi e confusi provando tali sentimenti. Si sa di cristiani che a volte hanno chiesto con disperazione: “Perché mi accade questo? Che cosa ho fatto? Io dovrei rafforzare altri, ma non posso rafforzare me stesso. Ho commesso il peccato imperdonabile? Dio mi ha abbandonato?”
3, 4. (a) Quali esempi ci sono di servitori di Dio precristiani che ebbero bisogno di aiuto rafforzante? (b) Quale prova c’è che i cristiani del primo secolo pure ebbero bisogno di essere rafforzati?
3 Comunque, tale cristiano non dovrebbe essere del tutto sorpreso, come se fosse il solo a provare quei sentimenti. Altri servitori di Dio hanno provato sentimenti simili, e hanno così avuto bisogno di essere rafforzati. Per esempio, il salmista biblico, sentendosi triste e abbandonato, scrisse: “Di sicuro dirò a Dio mia rupe: ‘Perché mi hai dimenticato? Perché vado in giro con tristezza a causa dell’oppressione del nemico?’” (Sal. 42:9) Anna, diletta moglie di Elcana, era così delusa essendo sterile e così vessata da una moglie rivale che “piangeva e non mangiava”. — 1 Sam. 1:5-7.
4 Anche cristiani del primo secolo ebbero bisogno d’essere rafforzati, tanto che l’apostolo Paolo esortò la congregazione tessalonicese: “Parlate in maniera consolante alle anime depresse, sostenete i deboli”. (1 Tess. 5:14) Dopo la morte di Gesù Cristo, Cleopa e il suo compagno erano molto depressi. In viaggio verso Emmaus, essi “si fermarono con le facce tristi” ed espressero la loro delusione, perché avevano sperato che Gesù fosse destinato a liberare Israele. E chi non ricorda come, dopo aver rinnegato Cristo la terza volta, Pietro “uscito fuori, pianse amaramente”? Si sentì così male perché si era lasciato spingere dal timore degli uomini a rinnegare il suo Signore. — Luca 24:13-21; 22:62.
5. Quale comando Gesù diede a Pietro, e perché fu appropriatamente dato a lui?
5 Tuttavia, a causa della sua prescienza divina, Gesù sapeva in anticipo che Pietro lo avrebbe rinnegato. Infatti, appena alcune ore prima, Gesù ne aveva parlato a Pietro, dicendo: “Ho fatto supplicazione per te affinché la tua fede non venga meno; e tu, una volta tornato, rafforza i tuoi fratelli”. (Luca 22:32) In seguito alla sua terribile esperienza, Pietro comprese pienamente cosa significava esser depressi e aver bisogno d’essere rafforzati. Com’è appropriato perciò che fosse a Pietro che Gesù desse il comando: “RAFFORZA I TUOI FRATELLI”!
PUOI TU RAFFORZARE ALTRI?
6. Perché si può dire che questo comando fu appropriato anche per tutti i veri cristiani?
6 In tali circostanze il comando di Gesù fu rivolto a Pietro. In ogni modo, è appropriato per tutti i veri cristiani. Spesso Gesù parlò a una sola persona o solo ad alcuni, e si servì di loro, per così dire, per trasmettere le sue istruzioni ad altri. In un’altra occasione disse direttamente a Pietro: “Pasci le mie pecorelle”. Una simile istruzione fu applicabile agli altri apostoli presenti, e fu ripetuta per tutti i pastori cristiani. (1 Piet. 5:1, 2; Atti 20:28) E mentre Gesù diede solo ai suoi iniziali seguaci il comando: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni”, questo comando si applica a tutti i veri cristiani. — Giov. 21:15-17; Matt. 28:19.
7. A questo punto, quali domande sorgono?
7 Quindi se hai il desiderio di far questo e tu stesso sei forte, puoi rafforzare altri. Gesù non chiede mai ai suoi seguaci qualche cosa che non possono compiere. Ma cosa intese dire Gesù col comando: “Rafforza i tuoi fratelli?” Che specie di rafforzamento pensò che avremmo dovuto provvedere ai nostri fratelli cristiani?
8, 9. (a) Che cosa intese dire Gesù con il suo comando: “Rafforza i tuoi fratelli”? (b) Come le originali parole greche tradotte “rafforzare” lo confermano?
8 Gesù non intese dire in particolare di provvedere aiuto fisico, che, in forma di cibo, può rafforzare il corpo. (Atti 9:19) No, ma pensò che avremmo dovuto provvedere ai nostri fratelli ciò che occorreva loro per rafforzarli mentalmente e spiritualmente. Intese dire che avremmo dovuto parlare e agire in modo da accrescere la fiducia e la speranza dei conservi cristiani, da confortarli, da renderli fermi e stabili nella via cristiana. Le parole greche originali che nella Bibbia sono tradotte “rafforzare” rendono questa idea.
9 Per esempio, quando Gesù disse a Pietro: “Rafforza i tuoi fratelli”, usò il termine greco sterízo, che significa “stabilire fermamente, fissare fermamente, rendere saldo, sorreggere, sostenere”. Nella Traduzione del Nuovo Mondo questa parola greca è anche tradotta ‘rendere fermi’. (Rom. 1:11; 16:25; 2 Tess. 2:17; 1 Piet. 5:10) Altre parole greche che nelle Scritture sono tradotte “rafforzare” hanno il significato di “rinvigorire, sostenere o confermare, e dare consolazione”, come vedremo. Ma prima vediamo perché Pietro ebbe bisogno di rafforzamento spirituale. Tale esame può aiutarci a evitar di commettere errori simili.
ERRORE DI PIETRO
10. Come Pietro rivelò di nutrire eccessiva fiducia riguardo alla sua forza spirituale, ma che cosa predisse Gesù?
10 Rivolgi l’attenzione agli avvenimenti che ebbero luogo appena prima che Pietro rinnegasse Cristo. Quando, durante l’ultima sera che stettero insieme prima della sua esecuzione, Gesù disse agli apostoli: “Questa notte inciamperete tutti riguardo a me”, Pietro si vantò: “Benché tutti gli altri inciampino riguardo a te, io non inciamperò mai!” (Matt. 26:31-35) Secondo il racconto degli avvenimenti che fa Luca, Gesù avvertì Pietro in presenza degli altri apostoli: “Simone, Simone, ecco, Satana ha richiesto di avervi per vagliarvi come il grano”. Ma Pietro asserì: “Signore, sono pronto ad andare con te sia in prigione che alla morte”. Tuttavia Gesù rispose: “Io ti dico, Pietro: Il gallo non canterà oggi, finché tu non abbia tre volte negato di conoscermi”. (Luca 22:31-34) È interessante notare come si adempirono quella stessa notte le parole di Gesù.
11, 12. Come Pietro e altri apostoli mancarono ripetutamente di ubbidire a Gesù nel giardino di Getsemani?
11 Dopo una lunga preghiera, Gesù e i suoi apostoli lasciarono la stanza superiore dove avevano celebrato la Pasqua, e uscirono verso il giardino di Getsemani. (Giov. 16:33–18:1) Lì, prima di lasciarli per pregare in privato, Gesù disse a Pietro e a due altri suoi apostoli: “State qui e siate vigilanti”. Ma lo fecero? Il racconto biblico dice: “Egli venne e li trovò addormentati”. Gesù si volse e disse a Pietro: “Simone, dormi? Non hai avuto la forza di vigilare per un’ora? Vigilate e pregate, affinché non entriate in tentazione”. — Mar. 14:32-38.
12 Ubbidirono Pietro e gli altri apostoli? Il racconto biblico continua: “Andò via di nuovo e pregò, dicendo la stessa parola. E di nuovo venne e li trovò addormentati”. Essi non ascoltarono! Prima di allontanarsi per pregare di nuovo, senza dubbio Gesù li incoraggiò con urgenza ancora maggiore a mantenersi svegli e a pregare. Comunque Gesù “venne la terza volta e disse loro: ‘In un tempo come questo voi dormite e prendete il vostro riposo! Basta! L’ora è venuta! Ecco, il Figlio dell’uomo è tradito nelle mani dei peccatori’”. — Mar. 14:39-41.
13. (a) Quando Gesù fu arrestato e portato via, che cosa fece Pietro? (b) In quali circostanze Pietro rinnegò Cristo, e quali furono poi i sentimenti di Pietro circa ciò che aveva fatto?
13 Poco tempo dopo Pietro si mostrò molto sveglio. Estrasse la spada e staccò l’orecchio di Malco, schiavo del sommo sacerdote, che era con quelli venuti ad arrestare Gesù. (Giov. 18:10, 11) Gesù fu preso e portato via, e gli apostoli fuggirono. Tuttavia, Pietro seguì a distanza, apparentemente diviso fra il timore per la propria vita e la sua profonda preoccupazione per ciò che sarebbe accaduto a Gesù. Giunsero alla residenza del sommo sacerdote, e mentre era nel cortile, Pietro in tre diverse occasioni negò perfino di conoscere Gesù, addirittura chiedendo di essere maledetto o dannato se avesse conosciuto Gesù. In quel momento un gallo cantò, e Gesù, voltatosi, guardò Pietro, ed egli uscì e pianse amaramente. — Luca 22:47-62; Mar. 14:71, 72.
LEZIONI CHE DOVREMMO IMPARARE
14. (a) Quale avvertimento biblico è messo in risalto dall’errore di Pietro, che dà enfasi a quale lezione? (b) Quale prova abbiamo che Pietro imparò questa lezione?
14 Pietro era stato così sicuro della sua forza spirituale, eppure inciampò, mancando di mantenere una fedele condotta cristiana. Come la sua esperienza dà risalto all’importanza dell’avvertimento: “Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”! (1 Cor. 10:12) Sì, una lezione che tutti dovremmo imparare da ciò è che nessuno di noi dovrebbe mai nutrire eccessiva fiducia riguardo alla propria forza spirituale, credendo che non ci sia la possibilità di cadere. Possiamo cadere. Pietro lo apprese, e in seguito scrisse ai conservi cristiani: “Mantenetevi assennati, siate vigilanti. Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”. — 1 Piet. 5:8.
15. (a) Quale altra lezione tutti dovremmo imparare da ciò? (b) Qual è la principale fonte di aiuto rafforzante?
15 Un’altra lezione che dovremmo imparare da ciò che accadde quella notte è che tutti abbiamo bisogno d’essere rafforzati. Mentre era nel giardino di Getsemani, Gesù cercò di dare quel necessario aiuto esortando i suoi discepoli a pregare. Essi avevano specialmente bisogno dell’aiuto che Dio può provvedere. Come disse l’apostolo Paolo, Dio “vi può render fermi”, cioè ci può rafforzare o ci può rendere saldi per resistere a qualsiasi pressione. (Rom. 16:25) Anche Gesù Cristo ebbe bisogno di ricevere questa forza, come mostra ciò che accadde lì nel giardino mentre i suoi apostoli dormivano.
16, 17. (a) Che cosa accadde mentre Gesù pregava Dio nel giardino? (b) Come l’angelo rafforzò evidentemente Gesù?
16 Gesù stesso, come abbiamo notato, pregava. La narrazione biblica dice che “piegò le ginocchia e pregava, dicendo: ‘Padre, se lo desideri, rimuovi da me questo calice. Tuttavia, abbia luogo non la mia volontà, ma la tua’. Quindi gli apparve un angelo dal cielo e LO RAFFORZÒ [eniskhúo]”. (Luca 22:41-43) Sì, Geova Dio provvide lì nel giardino aiuto angelico in quel momento fra i più critici della vita di Gesù!
17 L’angelo evidentemente parlò a Gesù, provvedendo informazioni che lo rinvigorirono, infondendogli nuova forza. Questo è indicato dalla parola greca eniskhúo qui tradotta “rafforzò”. L’unica altra volta che essa ricorre nella Bibbia è in Atti 9:19, dove si dice che l’apostolo Paolo “acquistò forza” dopo aver preso cibo. D’altra parte, Gesù fu rafforzato non dal cibo fisico, ma dalla presenza dell’angelo, e senza dubbio dalle incoraggianti parole dell’angelo. Ciò nonostante gli apostoli dormivano, e non furono così in grado d’essere rafforzati.
18. (a) Che cosa ci occorre per avere forza spirituale, e dove la possiamo ricevere? (b) Quali sono alcune buone domande da farci?
18 Che dire di te? Sei desto per ricevere i provvedimenti spirituali che ti rafforzano? Ricorda che la Bibbia dice: “L’uomo non deve vivere solo di pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. (Matt. 4:4) Queste rafforzanti espressioni di Dio di solito non sono provvedute per mezzo di un angelo, come furono provvedute a Gesù. Piuttosto, si trovano nella Parola di Dio, la Bibbia, che è regolarmente considerata ed esaminata nelle adunanze cristiane dei testimoni di Geova. Sei desto e attento quando ti trovi a queste adunanze? In tali occasioni ricevi da ciò che si dice la forza spirituale di cui hai bisogno? La nostra medesima vita dipende dalla forza che ci deriva da questo cibo spirituale.
COME PIETRO RIACQUISTÒ FORZA
19, 20. (a) Con i suoi dinieghi, in quale posizione si era messo Pietro? (b) Quale azione compì Gesù in relazione al ritorno di Pietro?
19 Con i suoi ripetuti dinieghi, Pietro in effetti abbandonò non solo Gesù, ma anche Geova Dio. Ma Gesù confidò che Pietro sarebbe tornato. Sapeva che Pietro aveva basilarmente un cuore buono, ma era stato semplicemente sopraffatto dal timore degli uomini. Quindi Gesù che cosa fece? Attese che Pietro tornasse da sé, senza nessun aiuto o incoraggiamento?
20 No, Gesù fece quello che poteva per aiutare Pietro. Prima, fece una supplica a favore di Pietro, pregando che la sua fede non venisse meno completamente. (Luca 22:32) Ma per di più, qualche tempo dopo la sua risurrezione Gesù fece un’apparizione speciale a Pietro, come riferirono emozionati i discepoli: “Di certo il Signore è stato destato ed è apparso a Simone!” (Luca 24:34) Da ciò che disse anche l’apostolo Paolo, questa fu evidentemente una delle prime apparizioni di Gesù dopo la risurrezione. (1 Cor. 15:4-8) Perché Gesù prestò tale attenzione a Pietro, colui che l’aveva rinnegato così impetuosamente?
21. (a) Per quale scopo Gesù prestò speciale attenzione a Pietro? (b) Come questo dovrebbe influire su di noi?
21 Per rafforzarlo, per assicurare a Pietro che lo amava ancora e lo voleva come suo discepolo. Non ci commuove questa misericordiosa considerazione per Pietro? L’azione di Gesù ci rammenta il padre del figlio prodigo, che accolse a braccia aperte il figlio pentito. (Luca 15:11-32) Quale effetto pensi che ebbe su Pietro l’azione di Gesù? Tu come ti saresti sentito? Pietro fu rafforzato; divenne spiritualmente più forte che mai. Tornò. E ricordi ciò che Gesù volle che facessimo, sia Pietro dopo essere ritornato che anche tutti noi? “RAFFORZA I TUOI FRATELLI”, disse Gesù. In altre parole, contribuisci a renderli fermamente stabili o saldi nella fede. Come possiamo far questo?
ESEMPI DA IMITARE
22. Come possiamo meglio rafforzare i nostri fratelli?
22 Il modo migliore è quello di seguire l’esempio di Gesù, imitando il suo modo di trattare Pietro e altri che avevano bisogno di essere rafforzati. Come possiamo vedere, Gesù fu misericordioso e clemente. Noi possiamo rafforzare i nostri fratelli, rendendoli fermamente saldi nella fede, se li trattiamo in modo simile. Dobbiamo dar retta al consiglio biblico: “Siate benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberamente gli uni gli altri, come anche Dio vi ha liberamente perdonati mediante Cristo”. — Efes. 4:32.
23. (a) In particolare che cosa dovrebbero notare gli anziani riguardo all’esempio di Gesù? (b) Come gli anziani possono mostrare di imitare l’esempio di Gesù?
23 Nella congregazione cristiana gli anziani sono particolarmente responsabili di aiutare e rafforzare i fratelli, e perciò devono esaminare con attenzione l’esempio di Gesù. Egli fu del tutto diverso dai Farisei religiosi che legavano ‘gravi pesi e li mettevano sulle spalle degli uomini’. Gesù disse: “Il mio giogo è piacevole e il mio carico è leggero”. (Matt. 23:4; 11:28, 30) Quindi, anziani, imitatelo non imponendo ai vostri fratelli regole che riflettono opinioni personali e che potrebbero essere come “gravi pesi” da indebolirli. Piuttosto coltivate nei vostri fratelli un vero apprezzamento per Geova così che siano spinti dal cuore a volergli piacere. Questo è ciò che li stabilirà fermamente nella fede.
24. (a) Come Pietro rafforzava i suoi fratelli? (b) Come altri cristiani rafforzarono i loro fratelli?
24 Pietro riuscì a rafforzare i suoi fratelli. Il suo eccellente esempio di baldanza e intrepidezza nella predicazione nonostante gli scherni e l’opposizione fu per loro una fonte d’incoraggiamento. (Atti 2:14–5:42) Quale forza diedero anche le sue edificanti lettere, la prima delle quali fu scritta “per dare incoraggiamento”! (1 Piet. 5:12) Altri anziani del primo secolo pure rafforzarono i loro fratelli dando incoraggiamento, e la Bibbia dice di Paolo e Barnaba: “Tornarono a Listra e a Iconio e ad Antiochia, rafforzando l’animo dei discepoli, incoraggiandoli a rimanere nella fede”. Anche Giuda e Sila “incoraggiarono i fratelli con molti discorsi e li rafforzarono”. In seguito Paolo “attraversò la Siria e la Cilicia, rafforzando le congregazioni”. — Atti 14:21, 22; 15:32, 41.
25. (a) Quale pensiero viene reso dalla parola “rafforzare”? (b) Quindi come gli anziani moderni possono rafforzare i loro fratelli?
25 La parola greca episterízo (forma ampliata di sterízo) tradotta “rafforzare” qui in Atti rende il pensiero di confermare o sostenere. The Bible in Living English di Steven Byington rende Atti 14:22: “Fortificando le anime dei convertiti”. La Bibbia di Gerusalemme dice: “Rianimando i discepoli”. Voi anziani vorrete imitare questo esempio. Con il vostro zelante esempio nel servizio di campo, con la vostra intrepidezza di fronte all’opposizione, con l’incoraggiamento che date e con i vostri stimolanti discorsi, fortificherete i vostri fratelli, rianimandoli e rendendoli saldi nella fede.
26. Come ogni componente della congregazione cristiana può rafforzare i suoi fratelli?
26 Ma non solo gli anziani dovrebbero rafforzare i loro fratelli. Ogni cristiano dovrebbe cercare di fare la stessa cosa. Come puoi farlo tu? Principalmente dando un eccellente esempio con la tua ubbidienza alle esigenze di Geova; per esempio, frequentando regolarmente le adunanze cristiane. Mentre sei lì, un semplice sorriso amichevole o un saluto cordiale può rafforzare un fratello depresso. Specialmente edificanti per altri possono essere le tue risposte durante le adunanze della congregazione. Se queste sono pronunciate dal cuore, per quanto insignificanti puoi pensare che siano, potranno toccare il cuore dei tuoi fratelli, rafforzandoli. (Ebr. 10:23-25) Inoltre, essendo attivo nella predicazione della buona notizia del regno di Dio nonostante ostacoli come cattivo tempo o infermità fisiche, potrai bene incoraggiare altri a imitare il tuo buon esempio.
27. Come i tre compagni dell’apostolo Paolo furono per lui un aiuto rafforzante, come indica la parola greca qui usata?
27 Anche quelli che sono fermamente saldi nella fede possono aver bisogno di essere rafforzati, come accadde a Gesù stesso. (Luca 22:43) Possiamo seguire l’esempio di Aristarco, Giusto e Marco dando tale aiuto. L’apostolo Paolo, in prigione a Roma, scrisse di loro: “Questi stessi sono stati per me un aiuto rafforzante”. (Col. 4:10, 11) Sì, furono per Paolo un vero aiuto. Come? Ebbene, la parola greca paregoría, qui tradotta “aiuto rafforzante”, indica un lenimento o un sollievo. “Una forma verbale della parola significa medicine che alleviano l’irritazione”, nota An Expository Dictionary of New Testament Words di W. E. Vine. Così stando vicini a Paolo, confortandolo e incoraggiandolo, questi uomini furono per lui un aiuto rafforzante.
28. Conforme all’esempio biblico, quali sono alcuni modi in cui possiamo rafforzare i nostri fratelli?
28 Oggi, consolando e confortando quelli che sono depressi o subiscono prove, mostrerai similmente d’essere per loro un aiuto rafforzante. Semplicemente facendo sapere loro che te ne interessi, che li ami, li edificherai. Spesso si sente il bisogno di parlare a qualcuno, a un amico col quale ci si può sfogare. Così semplicemente essendo un ascoltatore comprensivo puoi rafforzare i tuoi fratelli. Poiché tutti possono trarre beneficio dall’incoraggiamento, spesso non sarebbe bene chiederci: “Posso ricordarmi di compiere oggi almeno un atto amorevole verso qualcuno, di dire forse una parola gentile, di esprimere un pensiero amichevole a qualcuno che è turbato, depresso o ha bisogno di incoraggiamento?” Sì, com’è essenziale che facciamo come la Bibbia dice: “Continuate a confortarvi gli uni gli altri e ad edificarvi gli uni gli altri”. — 1 Tess. 5:11.
RAFFORZA ORA I TUOI FRATELLI!
29. Perché ora è specialmente essenziale che rafforziamo i nostri fratelli?
29 È particolarmente essenziale ora che ci rendiamo conto del bisogno di rafforzarci gli uni gli altri. Perché mai? Perché, come anche nel primo secolo Pietro e gli altri apostoli furono all’improvviso soggetti a dure prove, così oggi possiamo dover affrontare prove della nostra fede anche maggiori, mentre ci avviciniamo sempre più alla fine di questo sistema di cose. Così non è mai stato più importante che diamo aiuto rafforzante ai nostri fratelli e che ne riceviamo da loro. Identifica dunque quelli che nella congregazione riescono a edificare e rafforzare altri, e imitane l’esempio. Ma in particolar modo, considera l’esempio di Geova Dio e del Figlio suo.
30, 31. (a) Come Geova Dio e il Figlio suo danno tali eccellenti esempi perché rafforziamo altri? (b) Cosa dovresti avere la determinazione di fare, e quale risultato puoi aspettarti?
30 Quando consideriamo i loro esempi, ciò che risalta è come l’amore altruistico può avere su altri tale effetto rafforzante. E notate come Dio prende l’iniziativa nel mostrare il suo amore. Infatti la Bibbia dice: “Dio ci raccomanda il suo proprio amore in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi”. (Rom. 5:8) Sì, mentre facevamo ancora cose odiose contro Dio, forse perfino negandone l’esistenza e violandone le leggi nella maniera più flagrante, Dio ci amò e prese il provvedimento di farci godere la vita eterna. (Giov. 3:16) E il Figlio suo agisce verso il genere umano allo stesso modo. Per esempio, anche mentre Pietro lo rinnegava, Gesù non smise di amare Pietro. Come abbiamo notato, dopo essere stato risuscitato gli fece una speciale apparizione, per rassicurarlo del suo amore.
31 Sii dunque come Geova Dio e il Figlio suo. Rafforza i tuoi fratelli. Amali intensamente di cuore. Prendi l’iniziativa nel manifestarlo. Come risultato, sarai a tua volta amato e rafforzato da loro. Come sarà eccellente!
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Il comando di Gesù: “Rafforza i tuoi fratelli” fu rivolto a tutti i cristiani. Tu rafforzi altri?