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La persecuzione dei cristiani mette alla prova i cuori nel MalawiLa Torre di Guardia 1973 | 1° ottobre
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persecutori dei cristiani si mettono in una posizione molto pericolosa dinanzi a Dio. Ciò nondimeno, i Testimoni non li considerano come i “capri” della parabola di Gesù. Dio è colui che giudicherà. Alcuni di loro possono essere sinceri. In tal caso, può darsi che tornino in sé, come fece Saulo, un violento ma sincero persecutore di cristiani, che in seguito divenne l’apostolo Paolo. (1 Tim. 1:12-16) Ma tali persone non devono pensare che, poiché Dio non agisce immediatamente contro di loro, possano continuare impunemente. Se lo pensano, vengono meno allo scopo della sua pazienza, che è quello di dar loro l’opportunità di cambiare. — 2 Piet. 3:9.
Inoltre, quelli che osservano ciò che avviene e non aiutano quelli che sono perseguitati per la loro ubbidienza a Cristo devono rispondere alle domande: ‘Perseguiterò innocui cristiani, o me ne starò a guardare mentre cristiani sono picchiati, mentre le loro braccia sono fratturate, le loro case bruciate, e me ne starò in silenzio? Lascerò che il timore o l’egoismo mi facciano trattenere dal dare assistenza a queste persone? Che reputazione ho dunque presso Dio?’ Di conseguenza, i cuori sono realmente esaminati nel Malawi, nonché nel Mozambico e nella Zambia.
Pur essendo perseguitati, i testimoni di Geova del Malawi non serbano nessun rancore verso i loro persecutori. Comprendono che Dio lo permette affinché si compia un’opera di separazione. Essi pregano che gli oppositori si rendano conto della loro vera posizione dinanzi all’Onnipotente Dio e cambino la loro condotta, essendo così separati alla “destra” di Cristo come “pecore”, con la prospettiva della vita eterna in una terra paradisiaca quale loro ricompensa. — Matt. 5:44.
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‘Fate discepoli, battezzandoli’La Torre di Guardia 1973 | 1° ottobre
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‘Fate discepoli, battezzandoli’
“Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. — Matt. 28:18-20.
1. Chi udì il comando di Gesù di ‘fare discepoli, battezzandoli’?
Gesù Cristo proferì queste parole su un monte di Galilea dopo la sua morte e risurrezione. Esse furono udite dai suoi discepoli, incluso Matteo, che le scrisse per nostro beneficio. Non si sa con certezza quanti discepoli di Gesù lo udissero dare questo comando. Gli undici fedeli apostoli erano presenti, ma ce ne potevano essere molti di più. (Matt. 28:16) Numerosi eruditi biblici credono che i cinquecento menzionati dall’apostolo Paolo che in un’occasione dopo la sua risurrezione videro personalmente Gesù dovessero essere in Galilea perché è lì che Gesù aveva un così gran numero di discepoli. (1 Cor. 15:6) Alcuni credono che le parole di Gesù in Matteo 28:10: “Andate, portate la notizia ai miei fratelli, affinché vadano in Galilea; e ivi mi vedranno”, fossero dette a più che gli undici fedeli apostoli. Comunque, non ne possiamo essere sicuri.
2. Perché il comando di Gesù giunse in un momento opportuno, e che cosa pose dinanzi ai discepoli?
2 Ciò nondimeno, è certo che Gesù Cristo
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