Ciò che ora distingue la buona notizia da predicare
1, 2. (a) Che cos’è stato aggiunto di urgentissima importanza alla buona notizia predicata da Gesù e dai suoi apostoli? (b) Dopo l’espulsione di Satana il Diavolo, come espressero i cieli questa aggiunta alla buona notizia?
SIN dalla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 si è aggiunto qualche cosa di urgentissima importanza alla “buona notizia di Dio” che Gesù Cristo predicava nel Medio Oriente, predicando nel maggior numero possibile di città, come disse in un’occasione: “Anche ad altre città devo dichiarare la buona notizia del regno di Dio, perché per questo sono stato mandato”. (Luca 4:43; 8:1; 16:16) Dopo la sua morte e risurrezione e la sua glorificazione in cielo, gli apostoli e i fedeli discepoli predicarono la buona notizia del regno di Dio avvenire. (Atti 20:24, 25; 28:30, 31) Quale cosa essenziale è stata ora aggiunta alla buona notizia del regno di Dio che Gesù Cristo e i suoi zelanti apostoli predicarono millenovecento anni fa? Questo, cioè la nascita del messianico regno di Dio nei cieli alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914. E dopo la guerra che ne seguì nei cieli invisibili e l’espulsione di Satana il Diavolo e dei suoi demoni dal cielo e giù sulla terra, fu dato questo annuncio, da aggiungere alla buona notizia, come dichiara Rivelazione 12:9-12:
2 “Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte davanti al nostro Dio! . . . Per questo motivo, rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”.
3. (a) Da quando tutte queste addizionali meravigliose informazioni sono state un fatto? (b) Qual è, dunque, “questa generazione” durante la quale si deve fare prima la predicazione della buona notizia?
3 Che gioiosa aggiunta o estensione della buona notizia che ora si deve predicare! Ora è venuto il vittorioso regno del nostro Dio insieme all’autorità del suo Cristo, il suo Messia! In quanto a Satana il Diavolo e ai suoi demoni, essi hanno solo un breve periodo di tempo finché siano legati e imprigionati nell’abisso dopo la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Armaghedon. Tutte queste addizionali meravigliose informazioni si sono avverate dalla fine dei “fissati tempi delle nazioni” nel 1914, e particolarmente da quando la prima guerra mondiale finì nell’anno 1918. Prima che i “fissati tempi delle nazioni” finissero nell’autunno del 1914 non si poteva predicare la buona notizia del neonato, stabilito celeste regno di Dio e del suo Messia. Questa, dunque, doveva essere la buona notizia che nella sua profezia Gesù Cristo disse si doveva predicare prima in tutte le nazioni. (Mar. 13:10) Questa generazione della società umana che ha visto e vissuto gli avvenimenti mondiali da quando i Tempi dei Gentili finirono nel 1914, questa è la “generazione” che non passerà finché tutte le cose predette non siano avvenute, compresa la predicazione della buona notizia che si deve fare prima in tutte le nazioni.
4. Da quando Marco 13:10 è in corso di adempimento, e quando si cominciò a comprendere questo fatto?
4 La profezia di Gesù in Marco 13:10: “E in tutte le nazioni si deve prima predicare la buona notizia” non è stata in corso di adempimento durante i passati diciannove secoli. Solo dal secondo decennio del nostro ventesimo secolo questa profezia è in corso di adempimento. Questo cominciò a essere compreso dall’Associazione degli Studenti Biblici Internazionali e dalla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati dalla fine del secondo decennio del 1º nostro secolo. Nel numero del luglio 1920 della rivista La Torre di Guardia e Araldo della Presenza di Cristo (solo in inglese) fu pubblicato l’articolo intitolato “Vangelo del Regno”, basato sul testo del tema: “‘E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine’. — Matteo 24:14”. Negli ultimi sei paragrafi diceva:
5-7. In che modo quel numero de La Torre di Guardia presentò quel nuovo intendimento di Matteo 24:14?
5 “Si noterà che egli non dice che sarà predicato il vangelo che è stato predicato ai mansueti durante tutta l’èra del Vangelo. Quale vangelo potrebbe dunque significare? Il vangelo significa buona notizia. La buona notizia lì riguarda la fine del vecchio ordine di cose e l’istituzione del regno del Messia. Significa che l’oscura notte del peccato e del dolore finisce. Significa che l’impero di Satana cade, per non sorgere mai più. Significa che il sole della giustizia sorge rapidamente, che i suoi raggi di guarigione penetrano le tenebre e respingono ciò che oscura la verità, recando alle persone ciò che le benedirà, conforterà, rafforzerà ed edificherà. . . .
6 “Si osserverà che nell’ordine citato questo messaggio dev’essere annunciato fra il tempo della grande guerra mondiale e il tempo della ‘grande tribolazione’ menzionata dal Signore in Matteo 24:21, 22. Questo messaggio non avrebbe potuto essere annunciato prima del principio della guerra mondiale. È chiaro, dunque, che il Signore voleva farci capire che sarebbe venuto un tempo quando la chiesa doveva dichiarare al mondo come testimonianza che il vecchio ordine finisce e tra breve passerà per sempre. . . .
7 “Che benedetto privilegio ha ora la chiesa d’essere ambasciatori del regno del Signore e impegnarsi nell’annunciare la buona notizia”. — Pagine 199, 200.
8. (a) Che cosa conferma la veracità di questa “buona notizia” del Regno? (b) Chi meritava di udire tale “buona notizia”, e perché?
8 Dalla proclamazione di questo nuovo, aggiornato intendimento delle parole profetiche di Gesù Cristo si è accumulata sempre più evidenza negli avvenimenti e nelle condizioni del mondo e nell’esperienza degli Studenti Biblici Internazionali per provare che il messianico regno di Dio nacque veramente nei cieli al tempo fissato nel 1914 e che “questa buona notizia del regno” significa le recenti, nuovissime informazioni che parlano dell’istituito regno di Dio. Nessuna notizia del giorno potrebbe essere veramente più buona di questa. Per tale ragione il mondo intero del genere umano meritava di udire questa buona notizia, “questo Vangelo del regno”. (Matt. 24:14, Na; NM) E secondo Gesù Cristo tutto il mondo del genere umano deve udirla. “In tutte le nazioni si deve . . . predicare la buona notizia”. — Mar. 13:10.
“IN TUTTE LE NAZIONI”
9, 10. (a) In ubbidienza a quel comando profetico, che cosa fu fatto? (b) Come venne estesa questa opera dalla metà della seconda guerra mondiale?
9 Ubbidendo al comando profetico dato ai discepoli di Gesù, fu fatto il più premuroso tentativo per predicare a tutte le nazioni.
10 A metà della guerra, nell’anno 1943, anno nel quale fu aperta dai testimoni di Geova (chiamati precedentemente Studenti Biblici Internazionali) la Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad per l’addestramento di missionari, c’erano cinquantaquattro Paesi dai quali la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di Pennsylvania riceveva rapporti sulla predicazione di “questa buona notizia del regno”. Sulla terra sono sorte altre nuove nazioni politiche, e oggi l’organizzazione delle Nazioni Unite ha 119 nazioni membri, compresi Pakistan, Birmania, Indonesia, Giordania, Israele, Zambia, Malawi, Ghana, ecc. Ma alla fine dell’anno 1967 i testimoni di Geova facevano rapporto in 197 Paesi sulla loro predicazione di “questa buona notizia del regno” lì. Questo significa anche predicare dietro la Cortina di Ferro comunista e sotto dittature fasciste e nonostante persecuzione religiosa, nazionalismo e militarismo.
11. (a) Perché è appropriato cercare di far giungere la “buona notizia” in tutte le nazioni? (b) Che dire dell’adempimento di Marco 13:10?
11 Mentre c’è ancora tempo, i cristiani testimoni di Geova sono decisi a fare sinceri e coraggiosi sforzi per raggiungere tutti gli altri paesi con “questa buona notizia del regno”. Gesù Cristo non escluse alcuna nazione dall’udire la buona notizia dell’istituito regno di Dio; egli disse “in tutte le nazioni”. È giusto e appropriato, perciò, cercare di giungere in tutte le nazioni, in un maggior numero d’esse secondo che il tempo e l’opportunità lo permettono. Ma in considerazione del numero di nazioni e Paesi che hanno già udito la buona notizia predicata dai testimoni di Geova, chi dice ora che la profezia di Gesù Cristo non è al presente in corso d’adempimento, o che non si avvicini rapidamente al culmine del suo adempimento? Nessuna persona onesta e informata può dire di no!
12. (a) Questa predicazione della “buona notizia” in tanti Paesi di quale prova fa parte? (b) A quale parte dell’afflizione dovremmo giungere tra breve?
12 Questa medesima predicazione compiuta già dai fedeli seguaci di Cristo in 197 Paesi e nazioni è una parte rimarchevole del “segno” comprovante che viviamo nel “tempo della fine” quando tutte le cose predette da Gesù si devono adempiere. (Dan. 12:1-4) Andiamo irrevocabilmente verso il termine di questo “tempo della fine” per “tutte le nazioni”. L’afflizione mondiale, di cui avemmo il “principio dei dolori d’afflizione” con la prima guerra mondiale e col suo seguito di penuria di viveri, pestilenze, terremoti, con la seconda guerra mondiale e diffuse illegalità e violenza, deve tra breve giungere al termine dei dolori d’afflizione. Questa sarà una tribolazione di portata e intensità tali che il genere umano non ha mai avuto prima e non avrà mai più. Avanti che essa avvenga “in tutte le nazioni si deve prima predicare la buona notizia”.
“PRIMA”: DI CHE COSA?
13. Che cosa contiene la parola “prima”, e perché ora?
13 La parola “prima” contiene grande urgenza. Perché? Perché dal termine dei Tempi dei Gentili nel 1914 e da quando la Lega delle Nazioni e le successive Nazioni Unite furono adottate per la pace e la sicurezza mondiale invece d’accettare in maniera pacifica il regno di Dio, “tutte le nazioni” marciano alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, ad Armaghedon. — Riv. 16:13-17.
14. (a) Quale avviso si deve dare alle nazioni? (b) Chi ha limitato il tempo per questo, e perché si deve fare ciò prima che egli agisca?
14 Secondo il modo regolarmente seguìto da Dio nel trattare con le antiche nazioni dei tempi biblici, si devono avvisare le nazioni del mondo dell’imminente guerra e della loro sicura distruzione per mano dell’unto Giustiziere di Dio, Gesù Cristo. Quindi la buona notizia dev’essere predicata in tutte le nazioni. Le nazioni devono essere informate che il regno stabilito di Dio è un fatto, che è il legittimo governo per dominare tutta la terra. Le nazioni devono sapere in anticipo non solo dell’imminente distruzione ma anche da che parte viene e con quale strumento l’eterna distruzione sarà recata su tutte le nazioni politiche ad Armaghedon. Il tempo per dare questo avviso è limitato da Colui che calcola il tempo, Geova Dio, e questo fatto rende molto urgente l’opera di dare l’avviso. L’Iddio Onnipotente non agirà finché “prima” non sia fatta questa opera. Egli non si esporrà all’accusa di approfittare indebitamente dei suoi nemici.
15. (a) Come sappiamo se la “buona notizia” è tale per tutte le persone? (b) Per il beneficio di chi, dunque, si deve prima predicare la “buona notizia”?
15 Il messaggio del regno messianico non significa “vangelo” o “buona notizia” per tutte le persone della terra. Per coloro che rifiutano il regno di Dio il messaggio predicato dai testimoni di Geova non è buona notizia. Non è dunque strano che molti non lo prendano seriamente o cerchino di ignorarlo, mentre altri vi si oppongono e lo presentano sotto falsa luce. Se hanno incarichi politici di potere, cercano di sopprimere il messaggio per impedire di udirlo ad altri che potrebbero desiderare di udirlo. Per coloro che hanno perduto la fiducia nei governi umani e che si affliggono per le condizioni morali, religiose, sociali e politiche del mondo, il messaggio dell’istituito regno messianico di Dio è la buona notizia che desideravano. Questi sono coloro che traggono beneficio dalla predicazione della buona notizia. L’accettano, agiscono in base ad essa e sono in una posizione favorita per sfuggire alla sicura distruzione che si abbatterà sugli oppositori del Regno. Per l’eterno bene di tali persone inclini a ricevere il messaggio come buona notizia si deve predicare prima il messaggio del Regno, onde siano in grado di agire ora per evitare la distruzione.
PREDICAZIONE E INSEGNAMENTO
16. Che cosa disse Gesù che si doveva fare riguardo alla “buona notizia”, eppure che cosa non dovremmo pensare?
16 Comunque, avevate notato che Gesù Cristo disse che ‘in tutte le nazioni si deve predicare la buona notizia’? Egli non disse che ‘in tutte le nazioni si deve insegnare la buona notizia’. Qual è la differenza? O che differenza fa? La parola “predicare” non dovrebbe farci pensare necessariamente a un sacerdote o ecclesiastico che in abito professionale si alza nel pulpito della chiesa per fare ai frequentatori della chiesa un sermone religioso. Perché no?
17. (a) Nell’originale testo greco, che cosa significa basilarmente la parola “predicare”? (b) Che cosa non avrebbero fatto necessariamente i predicatori?
17 Il verbo greco tradotto “predicare” è kerýssein. Questo verbo greco, che ricorre molte volte nelle ispirate Scritture Greche Cristiane, significa basilarmente “fare una proclamazione come araldo; essere un araldo, esercitare la funzione di araldo; essere un annunciatore; convocare mediante araldo; proclamare (come vincitore)”. Il nome affine è kéryx e significa “araldo; pubblico messaggero; inviato; banditore (che faceva la proclamazione e manteneva l’ordine nelle assemblee, ecc.)”. Un altro nome affine è kérygma, che significa “ciò che è annunciato dall’araldo; proclamazione; annuncio (di vittoria nei giochi); mandato; chiamata”. Così, in modo non inadeguato, The New English Bible (La Nuova Bibbia Inglese) del 1961 dice, in Marco 13:10: “Ma prima della fine il Vangelo dev’essere proclamato a tutte le nazioni”. Questo significa che i proclamatori avrebbero agito da araldi. Essi non avrebbero agito necessariamente da insegnanti, tenendo studi biblici.
18. In Marco 13:10, che cosa profetizzò dunque Gesù che si sarebbe fatto?
18 Così Gesù profetizzò che, dopo l’istituzione del regno messianico, la buona notizia sarebbe stata divulgata, annunciata, proclamata, e in questo modo sarebbe stato dato l’avviso a tutte le nazioni. Almeno, la buona notizia sarebbe stata annunciata, e chiunque voleva avrebbe potuto ascoltarla e accettarla, o volgere ad essa un orecchio sordo e rigettarla. Almeno tutte le nazioni avrebbero ricevuto la testimonianza. Mai avrebbero dovuto poter dire di non avere mai ricevuto la “buona notizia” in questo “tempo della fine” prima di Armaghedon.
19. Per che cosa disse dunque Gesù, in Matteo 24:14, che “questo vangelo del regno” sarebbe stato predicato?
19 Per questo motivo la dichiarazione di Matteo 24:14, che corrisponde a quella di Marco 13:10, dice: “Questa buona notizia del regno sarà predicata [o annunciata, proclamata] in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (NM) “Questo vangelo del Regno sarà proclamato in tutta la terra in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (The New English Bible) Guardando avanti al nostro giorno, Gesù Cristo si astenne dal profetizzare che l’annuncio, la proclamazione o predicazione di questa buona notizia del Regno a tutte le nazioni sarebbe avvenuta per convertirle al cristianesimo, per far schierare tutte le nazioni dalla parte del regno di Dio.
20. (a) Che dire della conversione del mondo come risultato della predicazione compiuta da ecclesiastici e dai testimoni di Geova? (b) Quale, dunque, doveva essere una parte rimarchevole del “segno” riguardante la “fine”?
20 La predicazione che è stata fatta da tutto il clero religioso della cristianità per oltre sedici secoli non ha portato la conversione del mondo, né ha dato al popolo il corretto intendimento intorno al regno di Dio. La predicazione della buona notizia del regno di Dio ora istituito, compiuta dai testimoni di Geova dal 1919, non ha portato la conversione del mondo, né i cristiani testimoni di Geova se l’aspettano. Inoltre, Gesù Cristo non profetizzò che la conversione del mondo al cristianesimo mediante la predicazione di “questa buona notizia del regno” sarebbe stata una parte preminente del “segno” che avrebbe indicato che la fine completa di questo sistema di cose sarebbe venuta entro questa generazione. Egli profetizzò che la testimonianza da dare al regno messianico istituito sarebbe stata una rimarchevole parte del “segno” che la “fine” si avvicinava rapidamente.
21. Per il fatto che è la sola “buona notizia”, che cosa avrebbero voluto fare con essa i predicatori?
21 Poiché questa era la sola buona notizia del tempo, gli araldi o proclamatori o predicatori del messaggio del Regno avrebbero voluto condividerla col maggior numero possibile di persone, “in tutte le nazioni”, e almeno per alcune persone sarebbe stata una “buona notizia”.
22, 23. (a) Quale altra opera informativa predisse Gesù, e in modo corrispondente che cosa fece egli stesso? (b) Prima di lasciare i suoi apostoli sulla terra, quale opera di questa specie ordinò di fare?
22 Le registrazioni pubbliche attestano il fatto che i cristiani testimoni di Geova non solo annunciano, proclamano, predicano per dare testimonianza, ma insegnano anche a tutti quelli che accettano il messaggio del Regno come buona notizia. Quest’opera di insegnamento fu pure predetta da Gesù, sebbene non la menzionasse espressamente nella sua profezia sul “termine del sistema di cose”. (Matt. 24:3 fino a 25:46) Subito dopo aver pronunciato questa profezia, è detto, “di giorno insegnava nel tempio, ma di notte usciva e restava sulla montagna chiamata monte degli Ulivi”. (Luca 21:37) Fu spesso chiamato Maestro, e dedicò molto del suo tempo a insegnare. (Matt. 8:19; Mar. 4:38; Luca 9:38; Giov. 13:13, 14) Egli compì sia l’insegnamento che la predicazione. (Matt. 4:23) Due settimane o più dopo aver pronunciato la sua profezia sul “termine del sistema di cose”, apparve ai suoi discepoli su un monte della provincia di Galilea e diede istruzioni per una futura opera di insegnamento, dicendo:
23 “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. — Matt. 28:18-20.
24. In che modo l’opera dell’insegnante differisce da quella dell’araldo?
24 Chi insegna (didáskein) differisce dall’araldo, che semplicemente annuncia o proclama. L’insegnante (didáskolos, greco) istruisce, spiega, mostra le cose mediante argomento e offre prove, proprio secondo il significato della parola greca didáskein. Insegnare significa dunque fare queste cose, usare anche il messaggio che è stato predicato. Quest’opera di insegnamento ha lo scopo non solo di dare testimonianza come nel caso dell’araldo o del proclamatore, ma piuttosto di fare discepoli e quindi, dopo aver battezzato questi discepoli di Gesù Cristo, aiutarli a rimanere suoi discepoli o allievi.
25. (a) Perché questa opera di insegnamento è stata qualche cosa di regolare? (b) Perché questa opera di insegnamento deve continuare?
25 Durante i secoli dai giorni di Gesù e dei suoi apostoli l’opera di fare discepoli è continuata fino a questo “termine del sistema di cose” e quindi è semplicemente qualche cosa di regolare. Affinché si possa continuare a fare discepoli prima che la religiosa Babilonia la Grande (compresa l’antitipica Gerusalemme, la cristianità) sia distrutta e la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” sia combattuta ad Armaghedon, l’opera cristiana di insegnamento per mezzo della Bibbia deve proseguire. In questa opera di insegnamento, durante il passato anno di servizio 1967, i testimoni di Geova hanno tenuto con persone, in luoghi privati, 943.108 studi biblici la settimana.
26. (a) Perché la predicazione di “questa buona notizia del regno” è stata una straordinaria caratteristica dell’opera d’oggi? (b) Come sarà rivendicata la profezia di Gesù in Marco 13:10, e chi è oggi felice?
26 D’altra parte, la predicazione, l’annuncio, la proclamazione e dichiarazione di “questa buona notizia del regno” è una straordinaria caratteristica solo di questo ventesimo secolo, in quanto l’istituito regno di Dio nelle mani del suo Messia è un fatto glorioso solo dalla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914. Questa buona notizia che infonde speranza dev’essere predicata “prima” (NM) “prima della fine” (The New English Bible); è stata predicata finora dai testimoni di Geova in proporzioni e con intensità crescenti, e continuerà a essere predicata da loro sino alla fine, a rivendicazione della profezia di Gesù. La fine, del cui approssimarsi questa predicazione del Regno è una fidata indicazione, verrà fra breve. Felici sono tutti quelli che, prima d’allora, prendono parte alla predicazione di questa buona notizia!