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Guardiamo attentamente il principale Agente della vitaLa Torre di Guardia 1971 | 15 febbraio
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di cuore e la capacità di vedere bene con chiara visione ed esserne giustamente guidati, Gesù disse a questi capi e ai loro sostenitori: “So bene che non avete in voi l’amore di Dio. . . . Come potete credere, quando accettate la gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene dal solo Dio?” Se l’occhio fisico o l’occhio mentale riceve una visione distorta a causa di un grave difetto o di un cattivo motivo, tutta la vita e la condotta di quella persona ne risentiranno e probabilmente finirà in modo disastroso. Come disse Gesù nel Sermone del Monte: “La lampada del corpo è l’occhio. Se, dunque, il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà tenebre. Se in realtà la luce che è in te è tenebre, come sono grandi tali tenebre!” — Giov. 5:42-44; Matt. 6:22, 23.
24. Cercando la veduta e la benedizione di Dio, quali passi dobbiamo fare, e quale incentivo ci è dato?
24 Pertanto, oltre ad attenerci strettamente alla Parola di Dio, dobbiamo anche tenere bene in mente il bisogno di mantenere la giusta attitudine di cuore e di mente in tutta sincerità e umiltà. Dobbiamo essere pronti a guardare le cose in una nuova luce, nonché a modificare o correggere conformemente la nostra linea di condotta, per metterci pienamente in armonia con la veduta di Dio insegnata nella Bibbia. Questo ci farà necessariamente riconoscere come seguaci di Geova e del suo principale Agente. Con tale degno motivo, possiamo attendere con grande interesse e fiducia un ulteriore esame delle Scritture, ricordando quello che disse Gesù: “Continuate a chiedere, e vi sarà dato; continuate a cercare, e troverete; continuate a bussare, e vi sarà aperto”. — Luca 11:9.
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Come esercitare le vostre facoltà di percezioneLa Torre di Guardia 1971 | 15 febbraio
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Come esercitare le vostre facoltà di percezione
1. (a) I cristiani come dovrebbero considerare la ricerca e l’uso della sapienza mondana? (b) Che cosa possiamo imparare dai contrasti che Paolo fece tra la sapienza di Dio e quella del mondo?
QUESTO può sembrare un titolo attraente, poiché molti si interessano vivamente e farebbero qualsiasi cosa e pagherebbero qualsiasi somma per esercitare e migliorare le loro facoltà di percezione. A quale scopo? Dobbiamo ammettere che spesso è per un motivo egoistico. Può essere per il desiderio di superare in astuzia i concorrenti negli affari, o per imparare a leggere nell’animo degli altri e così avere il sopravvento su di loro e approfittarne. Ciò può essere giustificato dal punto di vista della sapienza mondana, ma chi cerca il favore di Dio non può adottare tale veduta. Il motivo è sbagliato. Ad ogni modo, la Bibbia dà un franco avvertimento contro i pericoli della sapienza e della percezione mondana. L’apostolo Paolo ebbe molto da dire riguardo a ciò, scrivendo alla congregazione di Corinto. Facendo un contrasto fra la sapienza di questo mondo e quella di Dio, disse che “il mondo per mezzo della propria sapienza non ha conosciuto Dio”. Spiegò ulteriormente che chiamando quelli che avrebbero formato la congregazione cristiana, “non furono chiamati molti saggi secondo la carne, . . .
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