Il battesimo è necessario per i cristiani
1. (a) Come considerò Gesù le necessità della vita, e a che cosa diede importanza? (b) Perché i cristiani devono far posto allo spirito?
IN QUALSIASI parte del mondo abitiate, soffermatevi e chiedetevi: Quante cose in questa vita sono innegabilmente necessarie? Potete pensare che ve ne sono molte e cominciare a enumerarle mentalmente. Ma riflettete un momento, e fate un nuovo calcolo. Generalmente parlando, non direbbe la maggior parte della gente che ve ne sono solo tre? Cibo. Alloggio. Vestiario. Tuttavia, notate ciò che disse Gesù Cristo: “Per questo vi dico: Smettete d’essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete o di ciò che berrete, o per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non vale l’anima più del cibo e il corpo più del vestito?” (Matt. 6:25) Notate che non è data importanza al materiale ma allo spirituale. Perché? Perché lo spirituale, non il materiale, conta presso Dio. Quindi se ci comportiamo rettamente possiamo onorare e lodare Dio, il nostro celeste Datore di vita. Se facciamo posto allo spirito ed evitiamo le tendenze della carne decaduta possiamo perseguire la condotta necessaria per avere l’approvazione di Dio. (Rom. 7:18, 19, 22, 23) V’è forse qualcosa di maggior valore in questi tempi critici, difficili, allorché è in gioco la sopravvivenza dell’intera razza umana?
2. (a) Quali domande ci permetteranno di esaminarci davanti a Dio? (b) Definite la dedicazione cristiana, e mostratene l’importanza.
2 Quindi, benché siano necessarie tre cose per mantenerci in vita fisicamente, se ne deve aggiungere un’altra per avere successo spiritualmente. È dunque appropriato esaminare attentamente le nostre speranze, le nostre aspirazioni, le mète della nostra vita. Quindi chiediamo: Come mi considera Dio? Che cosa vuole e richiede egli da me? Come posso dargli ciò che veramente gli spetta? La sola ragionevole risposta a queste domande è la dedicazione della propria vita a Dio. Ma che cos’è la dedicazione? La dedicazione cristiana è l’atto con cui la persona si mette da parte mediante solenne decisione per fare senza riserve e senza condizioni la volontà di Geova Dio, mediante Gesù Cristo, come tale volontà è esposta nella Bibbia e resa chiara dallo spirito santo di Dio. Se non dedichiamo la nostra vita a Dio, non possiamo aspettarci il suo favore né la sua approvazione. Poiché non c’è nulla di materiale che possiamo offrire a Dio, dato che egli possiede le bestie di mille montagne, è chiaro che possiamo offrirgli solo doni spirituali. Gesù lo spiega chiaramente: “Tuttavia, l’ora viene, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché veramente, il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito, e quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”. — Giov. 4:23, 24; Sal. 50:10.
3. Quale preziosa relazione farà ottenere al cristiano la dedicazione? Spiegatene il valore.
3 In effetti la dedicazione, una relazione spirituale, è richiesta da tutti quelli che vogliono ottenere la vita. Notate come questo particolare è spiegato in Luca 14:27: “Chi non porta il suo palo di tortura e non viene dietro a me non può essere mio discepolo”. Inoltre, quando facciamo qualcosa come seguire il Figlio di Dio, Dio, a sua volta, fa qualcosa di meraviglioso per noi. Che cosa? Ci permette di stringere con lui una relazione di grande favore, così stretta come quella di un padre col figlio. Immaginate la benedizione che riceve colui che può veramente chiamare Dio suo “Padre”! Riconoscendo questa prospettiva e l’importanza di fare la volontà divina, non dovremmo noi dare il massimo peso ai valori spirituali anziché a quelli materiali? Non ci recherà questo gioia, felicità e pace mentale in un mondo pieno di paure e di materialismo? Ma potreste chiedere: Come si può essere in una posizione che permetta di dedicare la propria vita a Dio e stringere questa preziosa relazione col proprio Padre celeste?
4. Su che cosa è basata la dedicazione cristiana? Che parte ha la fede in ciò?
4 Come per tutto ciò che costruiamo, anche questa relazione dev’essere costruita su un solido fondamento. La sua base è l’accurata conoscenza e la fede. In effetti, bisogna essere attratti a Dio dalla fede basata sulla conoscenza della sua Parola. Non è forse questo che Gesù volle dire quando dichiarò: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”? (Giov. 14:6) Quanto è importante l’intendimento intellettuale e l’apprezzamento per la Parola di Dio chiamato “fede”? L’apostolo Paolo risponde in Ebrei 11:6: “Inoltre, senza fede è impossibile essere accetto a lui, poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. Sì, dobbiamo avere una fedele conoscenza della volontà di Dio per farla. A questo riguardo non ci si può lasciar guidare dall’emozione. Piuttosto, la conoscenza è basata sulla volontà di Dio rivelata dalla sua Parola, la Bibbia.
5. Qual è la volontà di Geova per i veri cristiani oggi?
5 E qual è la volontà di Geova per tutti quelli che vogliono ottenere la sua approvazione oggi? La sua Parola la rivela in Efesini 5:15-17: “Guardate dunque accortamente che il modo in cui camminate non sia da persone non sagge ma da saggi, riscattando per voi stessi il tempo opportuno, perché i giorni sono malvagi. Per questo motivo cessate di divenire irragionevoli, ma comprendete qual è la volontà di Geova”. Possiamo forse negare che questi sono giorni malvagi, nei quali “gli uomini [vengono] meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che [stanno] per venire sulla terra abitata”? (Luca 21:26) Tuttavia, non c’è dubbio su quella che è la volontà di Dio, poiché la ragionevole condotta cristiana è di accrescere la nostra spiritualità e modellare la nostra vita secondo la norma che ci farà infine meritare la sua approvazione e benedizione.
6. Come possiamo mostrare il nostro apprezzamento a Geova per tutta la sua benignità?
6 Mentre studiamo la Bibbia la nostra mente si riempie delle meravigliose verità della Parola di Dio e siamo mossi dall’irresistibile desiderio di rendere noto a Geova Dio il nostro apprezzamento per le sue innumerevoli espressioni di benignità. Se ci trattenessimo ci sentiremmo senza dubbio come il profeta Geremia, che disse che la Parola di Dio era come un fuoco ardente chiuso nelle sue ossa e che egli non poteva contenerlo. (Ger. 20:9) Perciò l’inevitabile conclusione di tutto questo è il nostro desiderio di condividere la buona notizia e dare noi stessi senza riserve a Geova per fare la sua volontà.
7. Oltre alla conoscenza, che cos’altro è tanto importante e necessario per essere qualificati per la dedicazione e il battesimo?
7 Tuttavia, anche se abbiamo conoscenza delle Scritture, che è un’esigenza primaria per fare il battesimo, prima di poterlo fare dobbiamo essere moralmente e spiritualmente puri. Commentando su ciò, Isaia disse: “Dipartitevi, dipartitevi, uscite di là! Non toccate nulla d’impuro! Uscite di mezzo a lei! Purificatevi, voi che portate i vasi dell’Eterno [Geova]!” (Isa. 52:11, VR) È dunque chiarissimo che chiunque vuole essere qualificato per la dedicazione e il battesimo cristiano deve separarsi dal mondo ed essere puro. Perché? Perché “tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. (1 Giov. 5:19) Essi devono fare qualsiasi cambiamento necessario nella loro vita per conformarsi alle norme morali esposte nella Parola di Dio, la Bibbia. Per esempio, se uno conosce da poco le verità della Bibbia e non ha avuto il tempo di togliersi le impure abitudini del mondo o di cambiare il suo modo di vivere col sesso opposto, non è ancora qualificato per il battesimo. Anche le questioni coniugali devono essere a posto. Bisogna essere puri moralmente e spiritualmente. Notate ciò che disse l’apostolo Paolo in 1 Corinti 6:9-11: “Che cosa! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio. E questo eravate alcuni di voi”. Notate: “Questo eravate alcuni di voi”, non siete. Quanto è stato appena citato dalla Parola di Dio è una precisa definizione di quello che non dobbiamo essere se desideriamo essere qualificati per fare l’importantissima dedicazione cristiana e il battesimo.
BATTESIMO DI GESÙ
8. (a) Mostrate la relazione tra dedicazione e battesimo. (b) In che modo il battesimo di Gesù fu qualcosa di nuovo?
8 Ora che sappiamo che cos’è la dedicazione cristiana e quanto è importante e necessaria per chiunque voglia meritare l’approvazione di Geova, dobbiamo anche riconoscere la parte dell’accurata conoscenza e della fede. La parte dell’accurata conoscenza necessaria ai cristiani sotto questo aspetto è la relazione tra la dedicazione e il battesimo. In effetti, il battesimo è il simbolo pubblico della propria dedicazione privata a servire Dio. L’esempio per la dedicazione e il battesimo cristiani fu dato da Gesù, il Figlio di Dio. In realtà, il suo battesimo fu qualcosa di nuovo. (Ebr. 7:26) Prima del battesimo di Gesù, il profeta Giovanni aveva battezzato i Giudei che erano peccatori e che si pentivano dei peccati commessi contro la legge che Geova Dio aveva data alla nazione d’Israele mediante Mosè. (Matt. 3:1-11; Atti 19:4) Gesù non era uno di questi peccatori pentiti. Giovanni Battista sapeva che Gesù era santo, puro e incontaminato, e Giovanni cercò d’impedire che Gesù fosse battezzato dicendo: “Son io che ho bisogno d’essere battezzato da te, e tu vieni a me?” Gesù superò l’obiezione di Giovanni dicendo: “Lascia fare, questa volta, poiché conviene che adempiamo in questo modo tutto ciò che è giusto”. (Matt. 3:14, 15) Quindi Giovanni si sottomise a battezzare Gesù.
9. Menzionate alcuni punti interessanti e importanti appresi dall’esame del battesimo di Gesù.
9 Vi sono alcuni particolari interessanti e importanti da apprendere esaminando il battesimo di Gesù, il Figlio di Dio. Anzitutto, quanti anni aveva in questa occasione? Luca lo stabilì quando disse: “Inoltre, Gesù stesso, quando cominciò la sua opera, aveva circa trent’anni”. (Luca 3:23) Quindi Gesù non era un neonato in tale occasione. Era un uomo adulto, capace di prendere la vitale decisione di dedicarsi a fare la volontà divina. Notate anche che fu immerso completamente nell’acqua. Il racconto dice: “Essendo stato battezzato, Gesù uscì immediatamente dall’acqua”. (Matt. 3:16) Non fu una cerimonia di aspersione ma piuttosto un’immersione completa. Che questa fosse l’abitudine di Giovanni è indicato dalle Scritture in Giovanni 3:23: “Anche Giovanni battezzava a Enon, presso Salim, perché vi era una gran quantità d’acqua”. Vogliate anche notare che il battesimo fu compiuto da un battezzatore autorizzato, Giovanni Battista. Quando Gesù fu uscito dall’acqua avvenne un cambiamento in lui. Egli non avrebbe più fatto il falegname. Col battesimo in acqua simboleggiò invece la dedicazione di se stesso, corpo e tutto, a fare la volontà di Geova in modo più completo di quanto non richiedesse la legge data mediante Mosè. Essendo seppellito da Giovanni sotto l’acqua, Gesù non morì simbolicamente alla sua passata situazione nella vita terrena. La sua volontà non morì, ma si conformò sempre più alla volontà divina stabilita per lui, cioè la predicazione della buona notizia del regno di Dio. — Giov. 4:34; 5:30; Luca 22:42.
10. Spiegate in che modo il battesimo cristiano ha oggi un significato simile.
10 In effetti, il battesimo cristiano ha un significato simile oggi. Gesù stabilì l’esempio. Perché sia valido dev’essere fatto con intendimento. Come Gesù fu battezzato dopo aver preso una intelligente, libera decisione circa la dedicazione, così oggi i cristiani devono capire quello che fanno. Questo escluderebbe il battesimo dei neonati perché non sarebbe scritturale. (Rom. 10:9, 10) Inoltre, colui che ora vuole essere battezzato deve condurre una vita pura e onorevole, come fece Gesù. È ovvio che ha luogo una certa trasformazione prima del battesimo; altrimenti, come si potrebbe dedicare una cosa impura al puro, incorrotto Dio, Geova? Il battesimo non potrebbe proprio adempiere una finta dedicazione. Per di più, il battezzatore dev’essere un dedicato servitore di Geova, come lo era Giovanni. In questi giorni dell’istituito regno celeste, chi proclama la buona notizia del regno di Dio? Su chi è il nome di Geova, e nelle mani di chi sono stati affidati gli interessi del suo Regno? I testimoni di Geova sono gli unici, e quindi sarebbe più che giusto che il battezzatore fosse un dedicato rappresentante maschile di Geova nella società del Nuovo Mondo. — Isa. 43:10; Matt. 24:14, 45-47.
11. È il battesimo una cerimonia di purificazione? Spiegate perché date questa risposta.
11 Ricordate pure che il battesimo compiuto da Giovanni Battista non era compiuto per togliere i peccati ma era un simbolo del pentimento dei peccati commessi contro il vecchio patto della legge giudaica. Per quanto riguarda Gesù, egli non aveva certamente peccati. (1 Piet. 2:22) Similmente oggi, il vero battesimo cristiano è un simbolo esteriore di ciò che ha già avuto luogo interiormente, cioè la completa, sincera dedicazione a fare la volontà di Geova Dio. Non è una cerimonia religiosa che toglie i peccati. Anzi, il pentimento deve precedere il battesimo, com’è indicato dall’apostolo Paolo in Atti 26:20: “A quelli in Damasco prima e a quelli in Gerusalemme, e in tutto il paese della Giudea e alle nazioni portai il messaggio che dovevano pentirsi e volgersi a Dio, facendo opere degne di pentimento”. Perciò il battesimo non è una cerimonia la cui acqua lava i peccati ma, piuttosto, un simbolo della dedicazione. Prima di esso devono aver luogo pentimento e riverenza. Dopo di esso si devono adempiere fedelmente i voti della dedicazione.
12. Illustrate la serietà del battesimo, ed esponete le errate vedute di alcuni riguardo al battesimo.
12 Il battesimo è un passo serio, ma per la stessa ragione è un passo gioioso. Dev’essere fatto con intendimento e il giusto apprezzamento per il suo significato. Fare il voto della dedicazione e poi mancare di adempierlo significherebbe la morte. (Eccl. 5:4, 5) D’altra parte, non farlo e trattenersi quando si ha abbastanza conoscenza significa ugualmente la morte. Alcuni potrebbero pensare erroneamente che non sia necessario essere battezzati, e affermano di non avere abbastanza conoscenza, per cui aspetteranno un momento più favorevole. Ricordate che non è il battesimo che obbliga; è la conoscenza. Quando uno sa abbastanza da riconoscere che questo vecchio mondo passerà presto con tutti i suoi desideri, e che l’unico modo in cui possiamo ottenere la vita è di cominciare ora a vivere per il nuovo mondo, sa abbastanza per essere battezzato. Se in quel momento l’individuo è moralmente puro, perché indugiare? — 1 Giov. 2:15-17.
13. (a) Perché non è saggio razionalizzare riguardo al battesimo? (b) Quale assicurazione ci dà Dio che egli ci aiuterà?
13 Una persona potrebbe speculare e presentare molte ragioni per cui non è ancora necessario che sia battezzata. Potrebbe pensare: ‘Come posso vivere secondo i miei voti di dedicazione? Quale assicurazione ho che Dio mi aiuterà? Che farò quando sorgeranno difficoltà? Rimarrò fedele? Forse devo aspettare finché non abbia più conoscenza e non sia più opportuno’. Non sarebbe questa una forma di razionalizzazione? Non sarebbe come seguire “la pratica di spiegare o giustificare le proprie opinioni e azioni soltanto con ciò che è considerato ragionevole”, che è la definizione della razionalizzazione? Inoltre, non significherebbe questo appoggiarsi sul proprio intendimento anziché su quello di Dio? Quale norma dovremmo seguire, la nostra o quella di Dio? Se vi è dubbio sulla cosa giusta da fare, non è saggio chiedere aiuto e consiglio a maturi cristiani che hanno a cuore i vostri massimi interessi spirituali? Ricordate l’assicurazione che Geova ci dà in Filippesi 4:13: “Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che m’impartisce potenza”. Quindi, perché indugiare, perché procrastinare, se siamo qualificati per la dedicazione cristiana e il battesimo?
IL BATTESIMO DOPO L’ESAME
14. Spiegate che cosa significa essere battezzati (a) nel nome del Padre, (b) del Figlio, (c) dello spirito santo.
14 Gesù disse inoltre che dovevamo essere battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito santo. (Matt. 28:19, 20) Che cosa significa questo? La condizione di padre si riferisce alla condizione di genitore, ed essere battezzati nel nome del Padre mostra che si riconosce la superiorità e la sovranità del nostro Padre celeste, che solo ha nome Geova. (Sal. 83:18) Dobbiamo santificare il suo nome, rispettare la sua sovranità, amare il suo regno e servirne gli interessi. (Luca 11:2) Quindi, essendo battezzati nel nome del Figlio si mostra il proprio apprezzamento per l’elevata autorità e posizione conferita al Figlio dal Padre. Si deve nutrire amore e apprezzamento per il Figlio poiché egli è il Redentore. Senza il suo sacrificio non potremmo ottenere la vita. Che grande debito abbiamo verso di lui! (Isa. 55:4; Giov. 4:42) Infine, essere battezzati nel nome dello spirito santo significa riconoscere tale spirito come la forza attiva di Geova. È la stessa forza che guidò infallibilmente gli uomini dell’antichità a scrivere la Bibbia, che spinse i primi cristiani a resistere con successo alla persecuzione e che oggi guida l’organizzazione teocratica di Geova sulla terra. — 2 Piet. 1:21; Giov. 6:63; 1 Giov. 5:6.
15. Riassumete alcuni importanti aspetti del battesimo.
15 Il battesimo è la pubblica dimostrazione che si è morti alla passata condotta di vita. Se il candidato rimanesse sommerso nell’acqua, ciò significherebbe veramente la sua morte. In modo appropriato, la persona è destata, per così dire, alla vita, è resa vivente per fare la volontà di Geova. Perciò si può dire che il giorno del battesimo è il giorno in cui si comincia una nuova vita. Il battesimo serve tanto da pubblica confessione della propria dedicazione quanto da segno che si è ordinati ministri. Questa persona è doppiamente benedetta da Geova. La data del proprio battesimo dovrebbe essere registrata e ricordata per sempre. Per quanto riguarda la visibile organizzazione di Geova, è la data della vostra ordinazione per il ministero dell’Altissimo.
16-19. (a) Quali importanti domande sono rivolte ai candidati al battesimo? (b) Che cosa indica se la persona può fare il battesimo? (c) In tale occasione, di che cosa è bene avere una chiara prospettiva? (d) È il battesimo la mèta finale?
16 Tuttavia, prima che i candidati siano ammessi al battesimo è giusto e appropriato che rispondano a due domande, affinché tutti quelli che sono riuniti con loro per l’occasione siano testimoni che hanno udito dalla bocca dei candidati che essi comprendono quello che fanno e che hanno fatto i passi necessari per essere qualificati per il battesimo. Quelli che possono rispondere alle domande in modo affermativo dovranno dire “Sì” dopo ogni domanda, e dovranno dirlo ad alta voce e all’unisono, cioè tutti nello stesso tempo.
17 La prima domanda è: Riconosci davanti a Geova Dio di essere un peccatore bisognoso di salvezza, e ammetti davanti a lui che questa salvezza viene da lui, il Padre, mediante suo Figlio Gesù Cristo?
18 La seconda domanda è: Riponendo questa fede in Dio e nel suo provvedimento per la salvezza, ti sei dedicato senza riserve a Dio per fare da ora in poi la sua volontà com’egli te la rivela mediante Gesù Cristo e mediante la Bibbia sotto l’illuminante potere dello spirito santo?
19 Chiunque ha risposto “Sì” a queste due domande può fare il battesimo e dovrebbe essere battezzato nella stessa assemblea dei testimoni di Geova. Il battezzato dovrebbe sempre ricordare quel giorno, poiché è un giorno veramente decisivo per la sua vita. In tale occasione è una cosa molto salutare avere una chiara prospettiva delle responsabilità e dei privilegi che si hanno nel ministero da questo momento in poi. Ricordate che il battesimo non è la mèta finale, ma piuttosto il principio di una relazione molto preziosa.
20. Quali domande richiedono ulteriore considerazione?
20 Dopo il battesimo, quel passo tanto importante e necessario, come si dovrebbe considerare la propria relazione con Geova, con la Sua organizzazione, coi propri fratelli cristiani? Che si può fare per adempiere fedelmente e con gioia i propri voti di dedicazione? Come si può approfondire la propria mentalità spirituale e diminuire il desiderio per le cose materiali della vita? Quali passi si dovrebbero fare per ottenere maggiore maturità, al fine di perseverare e camminare nell’integrità davanti a Dio in questi giorni difficili? Lasciamo che il prossimo articolo risponda a queste domande.