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Che effetto ha lo sport su di voi?Svegliatevi! 1978 | 22 novembre
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giocano qualche partita. La vita non dipende dal vincere o dal perdere tali partite. Il calcio e altri sport dovrebbero essere tenuti nella giusta prospettiva: un semplice svago, un diversivo temporaneo, e non essere considerati una cosa di importanza capitale.
Come considerate gli sport? Ad esempio, avete l’abitudine di mancare alle adunanze cristiane per giocare o vedere partite? Dareste in tal modo un buon esempio a coloro che cominciano appena a fare progresso spirituale? Ricordate l’esortazione di Gesù: “Continuate dunque a cercare prima il regno”. — Matt. 6:33.
Che dire della partecipazione?
Giocare per esempio al calcio può essere utile. La Bibbia dice: “L’addestramento corporale è utile per un poco; ma la santa devozione è utile per ogni cosa”. (1 Tim. 4:8) Poiché nel calcio si corre parecchio, si fa un ottimo esercizio. Ed essendo impegnati nel gioco, la mente trae profitto essendo distolta da altre preoccupazioni. Ma giocando con il motivo sbagliato — quello di vincere ad ogni costo — sorgono problemi. E questo accade spesso nel calcio professionistico. Inoltre, si può finire per escludere la cosa più importante, la “santa devozione”. Notate, perciò, la decisione presa da un giocatore professionista:
“Nel 1965 i miei sogni divennero realtà e dissi con gioia ai miei compagni di lavoro nell’officina: ‘Ragazzi, ho appena firmato un contratto con il Bayern di Monaco! (un’associazione di calcio professionistico). Quello che un tempo facevo dopo il lavoro in seguito divenne parte della mia giornata lavorativa: preparativi per le partite, allenamento, allenamento sul campo.
“A 18 anni si era aperto per me il gran mondo del calcio professionistico! Insieme a Franz Beckenbauer e Georg Schwarzenbeck, coi quali ero cresciuto, giocai con Gerd Müller e Sepp Maier (che fecero parte tutt’e quattro della squadra che giocò ai campionati mondiali del 1974).
“Gli aspetti salienti della mia carriera di professionista furono la vittoria della coppa di calcio tedesca nel 1966 davanti a 66.000 tifosi nel Wald-Stadium di Francoforte, le partite del campionato europeo che seguirono, e il nostro viaggio nell’America del Nord e del Sud nel 1967. Nel 1968/69 fui ceduto a un’associazione calcistica di Norimberga, e nel 1969/70 ai Calciatori di Stoccarda.
“A Stoccarda cominciai a studiare seriamente la Bibbia con i testimoni di Geova. Mi resi conto ben presto che i cristiani non devono trascurare le adunanze. A casa questo non era un problema; ma quando giocavo fuori, l’intero fine settimana se ne andava generalmente nel viaggio.
“Non fu facile decidere di rinunciare al calcio professionistico. Tuttavia, il 3 agosto 1973, a Monaco, simboleggiai la mia dedicazione a Geova Dio con il battesimo in acqua. Il calcio mi aveva dato molta gioia, ma non era neppure da paragonare alla gioia che si prova sapendo di avere un’ottima relazione con Geova”.
La capacità di giocare, la grazia, l’agilità dell’uomo, sono doni di un Creatore felice. Ma, come molti altri doni, si possono usare male e in eccesso. Ci vuole equilibrio per vedere le cose nella giusta luce. Dobbiamo sempre ricordare l’eccellente valore della santa devozione, “giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. — 1 Tim. 4:8.
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L’occhio e DioSvegliatevi! 1978 | 22 novembre
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L’occhio e Dio
L’ANATOMISTA Giambattista Morgagni, vissuto dal 1682 al 1771 e considerato il fondatore dell’anatomia patologica, affermò: “Lo studio anatomico non solo non ha nulla di irreligioso, ma anzi scopre tali meraviglie che confermano la Religione in un Dio, signore. Nell’occhio solo Dio avrebbe potuto disporre innumerevoli particelle con tanto acume e finalità”. — Da Caso e finalità di Vittorio Marcozzi, Editrice Massimo, Milano.
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