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PergamenaAusiliario per capire la Bibbia
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(II Tim. 4:13) Per molto tempo i popoli dell’antichità usarono la pelle come materiale scrittorio: il rotolo del Mar Morto di Isaia, che risale al I o II secolo a.E.V., è di pelle. Di più ampio uso era il papiro proveniente dall’Egitto ma, secondo Plinio, quando il sovrano egiziano ne vietò l’esportazione verso il 190 a.E.V., a Pergamo fu inventata la pergamena. Forse ciò ebbe semplicemente il risultato di diffondere un metodo preesistente di trattare le pelli in modo che vi si potesse scrivere da entrambe le parti. I rotoli di pergamena erano molto più resistenti dei meno costosi rotoli di papiro.
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PergamoAusiliario per capire la Bibbia
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Pergamo
(Pèrgamo).
Città della Misia, nella parte NO dell’Asia Minore, e sede di una delle sette congregazioni a cui l’apostolo Giovanni indirizzò le lettere contenute in Rivelazione. (Riv. 1:11; 2:12-17) La città si trovava circa 80 km a N di Smirne e a 24 km dalla costa dell’Egeo. In origine Pergamo era una fortezza costruita su una ripida collina isolata, fra due fiumi. In seguito la città si estese nella valle sottostante e sulla collina rimase l’acropoli.
“DOV’È IL TRONO DI SATANA”
Nella lettera alla congregazione di Pergamo l’apostolo Giovanni menzionò che la città si trovava “dove Satana dimora” e quindi i cristiani risiedevano “dov’è il trono di Satana”. (Riv. 2:13) Probabilmente Giovanni si riferiva in parte “alla posizione ufficiale di Pergamo quale centro della religione imperiale.... L’adorazione dell’imperatore era diventata la pietra di paragone della lealtà dei cittadini, perciò un fedele cristiano, per quanto leale all’autorità secolare dello stato, era bollato come traditore”. (The New Bible Dictionary, a cura di J. D. Douglas, p. 968) Poiché il martirio di Antipa è menzionato nello stesso versetto del “trono di Satana”, può darsi che sia stato messo a morte per aver rifiutato di adorare Cesare.
Forse un altro fattore che permette di identificare ‘dov’era il trono di Satana’ era l’importante culto di Zeus o Giove, il principale dio fra tutte le divinità pagane. Secondo una leggenda, dalla collina su cui sorgeva Pergamo alcuni dèi avevano assistito alla nascita di Zeus, e l’immenso altare posto in seguito sull’acropoli è considerato una delle meraviglie dell’epoca. Gli adoratori di Zeus potevano venerare altri dèi, ma dovevano ritenerli inferiori a lui. I cristiani di Pergamo furono lodati, tuttavia, perché rendevano esclusiva devozione al vero Dio, Geova, e non rinnegavano la fede benché dimorassero ‘dov’era il trono di Satana’.
“L’INSEGNAMENTO DI BALAAM”
Nella congregazione però si notava l’insidiosa influenza di alcuni che si attenevano all’“insegnamento di Balaam”. (Riv. 2:14) Questa espressione richiama alla mente il profeta Balaam originario della Mesopotamia, che, dopo gli inutili tentativi di maledire Israele, suggerì di ricorrere a donne pagane per attirare gli israeliti nella licenziosa adorazione di falsi dèi. La conseguenza dell’idolatria e immoralità sessuale fu che 24.000 israeliti perirono. (Num. 25:1-18; I Cor. 10:8; vedi BALAAM). Evidentemente qualcuno nella congregazione di Pergamo, che seguiva “l’insegnamento di Balaam”, tollerava la fornicazione. (Giuda 4, 11; II Piet. 2:14, 15) Pergamo era famosa per il sontuoso tempio di Afrodite (Venere), dea dell’amore sessuale, ed erano comuni usanze religiose sensuali.
Alcuni nella congregazione avevano risentito anche dell’influenza dell’insegnamento della “setta dei Nicolaiti”, e perciò furono esortati a pentirsi. — Riv. 2:15, 16.
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PerlaAusiliario per capire la Bibbia
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Perla
Concrezione tondeggiante, liscia, relativamente dura e in genere bianca, con una tenue lucentezza iridescente, usata sin dall’antichità come ornamento. (I Tim. 2:9; Riv. 17:4; 18:11, 12, 15, 16; 21:2, 21) Si tratta di carbonato di calcio cristallino che si forma all’interno delle ostriche e di altri molluschi. Quando un corpo estraneo (un granello di sabbia o un piccolo parassita) penetra fra il corpo e il guscio del mollusco, viene stimolata la secrezione di una sostanza detta “madreperla”, che si solidifica formando uno strato perlaceo intorno all’irritante intruso. Intorno al corpo estraneo che funge da nucleo si formano successivi strati di questa sostanza, uguale a quella della conchiglia. Se il nucleo rimane separato dalla conchiglia a motivo delle contrazioni del mantello che la riveste internamente, nel giro di diversi anni si forma una bella perla.
USO ILLUSTRATIVO
La Bibbia a volte allude alla preziosità delle perle in senso illustrativo. A proposito dell’impareggiabile valore della vera sapienza, Giobbe disse: “Un sacco di sapienza vale più di uno pieno di perle”. (Giob. 28:18) Nel Sermone del Monte Gesù Cristo consigliò: “Non date ciò ch’è santo ai cani, né gettate le vostre perle dinanzi ai porci, affinché non le pestino coi piedi e voltandosi non vi sbranino”. (Matt. 7:6) Evidentemente Gesù voleva dire che se uno si rivela simile a un cane o a un maiale, senza apprezzamento per le cose spirituali, non si dovrebbe più cercare di condividere con lui insegnamenti e pensieri spirituali. Persone del genere non farebbero che calpestare preziose cose spirituali e maltrattare o insultare chiunque cerchi di condividerle con loro. Gesù illustrò la preziosità del regno dei cieli anche con “una perla” di tale valore che un commerciante in cerca di perle eccellenti “vendette prontamente tutte le cose che aveva e la comprò”. (Matt. 13:45, 46) In tal modo mostrò che chi apprezza la vera importanza di conseguire il regno dei cieli è pronto a rinunciare a tutto pur di conseguirlo. — Confronta Matteo 11:12; Luca 13:23-25; Filippesi 3:8-11.
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PerniceAusiliario per capire la Bibbia
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Pernice
[ebr. qorèʼ].
In ebraico il nome di questo uccello significa “colui che chiama o grida”, e alcuni ritengono che voglia imitare il grido dell’uccello quando si alza in volo. La pernice è un uccello galliforme, dal corpo robusto, un po’ più piccolo del fagiano. Poiché cerca di mettersi in salvo correndo, nascondendosi dietro sassi e altri ostacoli, e cercando un nascondiglio in anfratti rocciosi o luoghi simili, Davide, che passava da un nascondiglio all’altro nel tentativo di sottrarsi all’implacabile inseguimento del re Saul, appropriatamente si paragonò a “una pernice sui monti”. — I Sam. 26:20; confronta Lamentazioni 3:52.
Il versetto di Geremia 17:11, che paragona l’uomo che ammassa ricchezze in modo illecito alla “pernice che ha raccolto [o, forse, covato] ciò che non ha deposto”, è stato molto discusso. Anche se anticamente è stato scritto che la pernice prende le uova da nidi altrui e le cova, attualmente i naturalisti affermano che nessuno degli uccelli che vanno sotto il nome di pernice ha simili abitudini. Tuttavia un lessico ebraico (Koehler e Baumgartner, Lexicon in Veteris Testamenti Libros, p. 851) riferisce che lo zoologo Israel Aharoni (1882-1946), autore di opere sulla fauna palestinese, dice di aver trovato “nello stesso nido due covate di 11 uova ciascuna appartenenti a due [pernici] diverse”. Un’opera più recente (Palestine Exploration Quarterly, maggio-ottobre 1955, p. 133) spiega “che la pernice depone due covate di
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