Una riforma sociale o la buona notizia?
Qual è per i cristiani l’opera di Dio? È il cosiddetto “vangelo sociale” o la buona notizia del Regno?
PER MOLTI è una sorpresa. Che cosa? Che una persona possa dedicare tutta la vita ad opere altamente apprezzate e ciò nonostante non ottenere l’approvazione di Dio. Il Signore Gesù disse riguardo ai nostri giorni: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ Eppure io confesserò quindi a loro: Non vi ho mai conosciuti. Andatevene da me, operatori d’illegalità”. — Matt. 7:21-23.
Noi vogliamo evitar d’essere “operatori d’illegalità”. L’unico modo d’evitare d’esser tali è di fare la volontà di Geova Dio. Quindi il modo di compiere i nostri sforzi è molto importante. Ciò che facciamo può essere considerato come una buona opera ai nostri propri occhi. Ma è questo abbastanza? La Parola ispirata dice: “Vi è una via che all’uomo sembra diritta, ma alla fine d’essa son le vie della morte”. (Prov. 14:12) Noi non siamo dunque i giudici di ciò che è per i cristiani l’opera giusta. Deve prevalere la volontà di Dio e noi dobbiamo porre la nostra vita in armonia con la volontà di Dio.
Che dobbiamo pensare dunque di ciò che è popolarmente chiamato il “vangelo sociale”? È la riforma del mondo l’opera dei cristiani? Senza dubbio si potrebbero dedicare molti sforzi e tempo alla riforma sociale. Alcuni potrebbero dedicare per esempio la loro vita alla lotta contro certi vizi come il gioco d’azzardo, la prostituzione o l’alcoolismo. Cercando di purificare i divertimenti, i film, i libri e le riviste mondane, potremmo consumare le nostre energie. Quali grandi energie si potrebbero dedicare alla lotta contro la povertà e la delinquenza! Vedendo il mondo in una spaventevole confusione, il cristiano si domanda: Come posso fare il massimo bene?
La risposta è che possiamo fare il massimo bene compiendo la volontà di Dio. La volontà di Dio è per i cristiani che seguano strettamente l’esempio del Signore Gesù Cristo. Un apostolo di Cristo, Paolo della città di Tarso, disse: “Divenite miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo”. (1 Cor. 11:1) In che modo possiamo dunque imitare Gesù, come fece Paolo?
PREDICAZIONE DEL REGNO DI DIO
Ai giorni di Gesù vi erano molti movimenti riformatori. Vi erano riforme che si basavano sull’astinenza, e alcune sull’asceticismo. Vi erano anche vari riformatori politici. Gesù non prese parte a nessuno di questi movimenti; egli concentrò le sue energie nell’adempimento dell’opera che il Padre suo gli aveva affidata, facendo conoscere il nome e il regno del Padre. Gesù si attenne quindi all’opera di predicazione del regno dei cieli. Leggiamo: “Gesù entrò nella Galilea, predicando la buona notizia di Dio e dicendo: ‘Il tempo stabilito è compiuto e il regno di Dio si è avvicinato. Ravvedetevi e abbiate fede nella buona notizia’”. (Mar. 1:14, 15) Gesù predicò la buona notizia e l’effetto della sua predicazione del Regno era destinato a far ravvedere le persone di cuore retto dalle opere empie, allontanandosi da ciò che è male per seguire ciò che è bene.
Gli apostoli predicarono similmente la buona notizia. Essi non si lasciarono sviare dalla loro opera di predicazione del Regno avvenire. Gli odierni riformatori sociali sono spesso non poco sorpresi del fatto che l’apostolo Paolo non fece nessuna protesta contro la schiavitù. La schiavitù era molto diffusa ai giorni di Paolo sia fra i negri che fra i bianchi. Ma Paolo non iniziò un movimento per l’abolizione della schiavitù, dedicando la sua vita ad un movimento di riforma sociale. No, Paolo dedicò la sua vita alla predicazione del Regno, perché questa era la volontà di Dio. “Realmente, guai a me”, dichiara Paolo, “se non dichiarassi la buona notizia!” — 1 Cor. 9:16.
I riformatori sociali dei giorni di Paolo poterono ben accusare l’apostolo di non combattere lo schiavismo. Possiamo immaginare in che modo un riformatore sociale potesse accusare l’apostolo: ‘Paolo, credo che la tua religione sia crudele. Come puoi ignorare la condizione degli schiavi? Perché non parlare contro la schiavitù e operare per la sua abolizione? Tu dici che Dio ha condannato questo mondo, ma questa è un’attitudine negativa! Vedo che hai scritto ai Tessalonicesi che il “sollievo” giungerà “alla rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante, mentre porta la dovuta punizione a coloro che non conoscono Dio e a coloro che non ubbidiscono alla buona notizia relativa al nostro Signore Gesù. Questi medesimi pagheranno la pena dell’eterna distruzione”. Questo è ciò che tu dici in 2 Tessalonicesi 1:7-9. Ma chi vuole aspettare che giunga questo “sollievo” di cui tu parli? Potrebbe non venire per secoli, e tu lascerai soffrire queste povere persone? Diamoci da fare e partecipiamo a un movimento per abolire la schiavitù e correggere le prostitute, gli esattori di tasse e gli ubriaconi’.
Tale atteggiamento verso l’opera di Paolo avrebbe mostrato poco intendimento del vero cristianesimo. Ma Paolo sapeva qual era la volontà di Dio e non si fece sviare dalla predicazione della buona notizia. Quando Paolo incontrò uno schiavo chiamato Onesimo che era fuggito dal suo padrone e lo convertì al cristianesimo, Paolo non lo dichiarò uomo libero. Piuttosto, l’apostolo rimandò Onesimo al suo padrone Filemone, alla schiavitù, ma sotto il padrone cristiano. (Filem. 10-16) Perché Paolo non volle sciupare tempo prezioso per il “vangelo sociale”? Perché sapeva che Geova Dio avrebbe spazzato via per mezzo del suo regno retto da Gesù Cristo la schiavitù economica, industriale e sociale nella guerra di Armaghedon, “alla rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante”. Paolo sapeva che ciò che veramente contava era la volontà di Dio. Perciò, Paolo fece una sola cosa: predicò il regno di Dio. Agli anziani di Efeso l’apostolo poté dire: “Ecco, io so che voi tutti fra i quali venni predicando il regno non vedrete più la mia faccia. Quindi vi chiamo a testimoni in questo giorno che io sono puro dal sangue di tutti gli uomini, poiché io non mi sono trattenuto dal dirvi tutto il consiglio di Dio”. — Atti 20:25-27.
OPERA DI SALVEZZA
Non predicando il “vangelo sociale” poté Paolo essere “puro dal sangue di tutti gli uomini”. Paolo si mantenne libero dalla colpa dello spargimento di sangue predicando il Regno. Poiché il Regno è destinato a distruggere questo empio mondo, rimanendo oggi in silenzio i dedicati cristiani farebbero ricadere sul loro capo la colpa dello spargimento di sangue. La predicazione della buona notizia del Regno salva dunque la vita. La predicazione del Regno avverte e illumina le persone, permettendo loro di agire per sopravvivere alla divina distruzione di questo mondo nella “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”. — Apoc. 16:14.
Parlando dell’opera che i veri cristiani avrebbero compiuta nel “tempo della fine” o “ultimi giorni”, il Signore Gesù mostrò che sarebbe stata la predicazione non del “vangelo sociale”, ma del vangelo o buona notizia del Regno. “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni e allora verrà la fine compiuta”. (Matt. 24:14) Ora è l’importante tempo della predicazione della buona notizia del Regno, prima della “fine compiuta” di questo mondo in Armaghedon. Perciò la predicazione del Regno permette agli ubbidienti del genere umano di sopravvivere alla fine di questo mondo e di entrare nel nuovo mondo di giustizia. Dio non si propone di riformare questo vecchio mondo: “I cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco e sono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. Per sostituire questo vecchio mondo, Dio crea “nuovi cieli e nuova terra”. Il regno di Dio rende possibile un giusto nuovo mondo. — 2 Piet. 3:7.
SUCCESSO DOVE LE RIFORME SOCIALI FALLISCONO
Ma la buona notizia del Regno opera sin da ora per il beneficio del genere umano in modo molto pratico. Essa purifica le persone. La predicazione del Regno veramente fa ciò che i riformatori sociali non sono capaci di fare. Ai giorni del cristianesimo primitivo, per esempio, i riformatori potevano fare poco per migliorare la situazione. Paragonando i risultati ottenuti dai riformatori con quelli ottenuti dai cristiani che predicavano il Regno, il volume Readings in Ethics, stampato da Gordon Clark e T. V. Smith, dice:
“La cosa sorprendente è che mentre le scuole greche in generale si rivolgevano solo a una classe scelta di persone specialmente istruite e anche con quelle di solito fallì nell’effettiva riforma, come ci mostra l’Hypatia di Kingsley, e mentre l’invito comparativamente esteso degli stoici non influì sulle masse né arrestò la corruzione della corte dell’Imperatore, il cristianesimo, venticinque anni dopo il suo inizio diede una vita totalmente nuova a migliaia e migliaia di persone. Questa vita nuova si espresse in maniera notevolissima con una virtù . . . che certamente era assente nella pratica del pubblico”.
Sì, la predicazione del Regno portò risultati che i riformatori non riuscirono a conseguire! Come avvenne questo? Perché nessuno otterrà la vita eterna nel regno di Dio o sotto di esso a meno che non si purifichi obbedendo a tutti i comandamenti di Dio. L’apostolo Paolo scrisse: “Che! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi contro natura, né uomini che giacciono con uomini, né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né ricattatori erediteranno il regno di Dio. Eppure questo è ciò che eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati”. — 1 Cor. 6:9-11.
La predicazione del Regno fa quindi purificare le persone da tali empie pratiche, come la fornicazione e l’ubriachezza, in un modo in cui nessun programma di riforma sociale potrebbe mai riuscire. Come avviene questa purificazione? Gesù disse: “Ogni tralcio che in me non porta frutto egli lo toglie, e ognuno che porta frutto lo purifica, perché porti più frutto. Voi siete già puri a motivo della parola che vi ho dichiarata”. (Giov. 15:2, 3) Quindi i cristiani divengono puri “a motivo della parola” che Gesù predicò, cioè la Parola di Dio. La sacra Parola di Dio ha il potere di purificare, inducendo le persone che hanno giusta disposizione a compiere sentiti sforzi per portare il frutto delle debite qualità cristiane come “amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé”. — Gal. 5:22, 23.
COMPITE LA SOLA OPERA VERAMENTE COSTRUTTIVA
Quindi la predicazione del regno di Dio opera ora in modo molto pratico, facendo volgere le persone ad una vita di rettitudine e virtù. I veri cristiani divengono “figli di Dio senza macchia in mezzo a una generazione perversa e storta”. (Filip. 2:15) Cercar di ottenere questi risultati in qualsiasi altro modo significherà non solo fallire ma non essere in armonia con la volontà di Dio. Dio non riformerà questo mondo; egli lo distruggerà. Questo mondo non è amico di Dio; “chi dunque vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. (Giac. 4:4) Seguire i programmi di riforma di questo mondo, predicando il “vangelo sociale” invece della buona notizia del Regno, vuol dire costituirsi nemico di Dio. Facendo del “vangelo sociale” la propria religione invece di seguire la pura adorazione della Bibbia si ottengono vanità e rovina. Fra breve, ad Armaghedon, Dio ridurrà “in rovina quelli che rovinano la terra”. Il “vangelo sociale” non può annullare il decreto di Dio né salvare la vita ad Armaghedon. — Apoc. 11:18.
La società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova compie quindi l’opera più costruttiva che vi sia oggi nel mondo, dichiarando la buona notizia dell’istituito Regno “in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni”. (Matt. 24:14) Quest’opera è in armonia con la volontà di Dio e salva la vita. Il libro della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, “Nuovi Cieli e Nuova Terra”, dichiara a pagina 303:
“Sulla terra oggi la società del Nuovo Mondo è il solo gruppo che compie vera opera costruttiva. Tutti gli altri, facendo parte di questo mondo e seguendone i progetti, i programmi e le opere, si mettono con ‘quelli che rovinano la terra’. Essi svolgono attività che non sono in armonia con l’istituito regno di Dio e che recano rovina e distruzione su loro stessi nel giorno dell’ira di Dio ad Harmaghedon”.
Un nuovo mondo è vicino. Esso viene non dalle mani dei riformatori sociali, ma dalle mani di Dio. Felici sono quelli che operano in armonia col dichiarato proposito di Dio riguardo ai ‘nuovi cieli e alla nuova terra’, dove “dimorerà la giustizia”. (2 Piet. 3:13) Il regno di Dio è lo strumento divino che renderà possibile questo eterno nuovo mondo. Seguite dunque l’esempio di Gesù e dei suoi apostoli: Partecipate all’opera di promuovere gli interessi del regno di Dio. Siate felici vedendo le persone che abbandonano le pratiche empie per seguire quelle buone, a causa del loro amore verso Dio e il suo regno. Siate ubbidienti alla volontà di Dio. Non vi allontanate dalla buona notizia del Regno. Non sarete così fra quegli “operatori d’illegalità” che saranno rigettati nonostante le loro numerose opere. Quindi sarete mantenuti in vita durante Armaghedon per entrare nel giusto nuovo mondo di vita eterna. Ogni gloria sia resa a Geova Dio, il Creatore del nuovo mondo!