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Stringiamoci la manoSvegliatevi! 1973 | 22 giugno
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non si prende troppo sul serio è sempre apprezzata.
Siate equilibrati nelle strette di mano
Benché non siamo legati dalle regole, ecco alcune situazioni dove si dovrebbe seguire la norma della ragione. Forse chi non è abituato alle strette di mano è giustificato a pensare che non sia un’usanza pratica quando, entrato in una stanza a una riunione, deve sottostare al rito della stretta di mano ogni volta che entra qualche nuovo arrivato. E arrivando tardi a un’adunanza, o a un dibattito già iniziato, si mostra di solito considerazione prendendo posto silenziosamente senza sentire la necessità di interrompere per stringere la mano a tutti. Si potrebbe pensare che sia scortese non salutare qualcuno con la formale stretta di mano, ma si può mostrare più riguardo e considerazione attendendo il momento naturale e conveniente per esprimere la propria gioia di vedere gli amici. E avete considerato quanto può sembrare poco appetitoso ad alcuni se sono costretti a stringere una o più mani non lavate durante un pasto?
Se sei uno che vuole risparmiare tempo puoi essere seccato solo dalla frequenza di questo atto sociale anziché dall’atto stesso. Prendi, ad esempio, i Tedeschi, la cui usanza di dare strette di mano è tenuta nella massima stima, ma che cominciano ora a chiedersi se salutare la stessa persona una decina di volte in un giorno non sia un po’ esagerato.
La rivista Time (17 febbraio 1967) fece questa osservazione: “Alcuni dirigenti tedeschi del personale calcolano che i loro dipendenti dedichino un minimo di 20 minuti al giorno alle strette di mano sul lavoro”. Il Comitato degli Esperti per le Buone Maniere in Germania si è espresso in questo modo: “Le esagerate strette di mano non sono apprezzate e in effetti rendono spesso i contatti personali più difficili da conseguire. È sufficiente stringervi la mano la prima volta che vi vedete”.
Or dunque, cercando d’essere ragionevoli con le normali strette di mano, il suggerimento più semplice da ricordare sarebbe questo: Mostrate sincero calore pur usando discernimento. Allora non vi sarà difficile essere spontanei, invece di seguire ciecamente la tradizione.
Ora è tempo di salutarci. Ma dite di non volerlo fare con un colpetto sulla spalla o un bacio o un abbraccio? Benissimo, allora, stringiamoci la mano!
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Non tutto ciò che è chiamato “cristiano” è approvato da DioSvegliatevi! 1973 | 22 giugno
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“La tua parola è verità”
Non tutto ciò che è chiamato “cristiano” è approvato da Dio
MOLTI asseriscono d’essere cristiani. Ma anche se accompagnata da apparenti profezie e operazioni di opere potenti, l’asserzione di per se stessa non dà un’approvata reputazione presso Dio. Gesù Cristo riconosce come suoi discepoli solo coloro che fanno la volontà del Padre suo. Egli disse: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ E io confesserò quindi loro: Non vi ho mai conosciuti!” — Matt. 7:21-23.
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