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Sono i “guaritori” moderni strumenti di Dio?Svegliatevi! 1975 | 8 dicembre
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gratuitamente cibo a tutti. — Matt. 14:14-21; 15:30-38.
Quelle che precedono sono alcune delle maggiori differenze fra le guarigioni bibliche e quelle dei guaritori moderni. Sembra ragionevole che questi ultimi siano strumenti dello stesso Dio che allora agì tanto differentemente? Ha Dio cambiato i suoi metodi? Il suo potere è forse divenuto più limitato? Fa ora discriminazioni fra quelli che guarisce e quelli che lascia soffrire? Una situazione confusa, non è vero? Tuttavia, com’è già stato notato, l’Iddio della Bibbia “non è l’autore della confusione”. — 1 Cor. 14:33, AV.
Comunque, fra i guaritori moderni c’è un’altra deficienza che supera perfino i dilemmi precedenti.
Assenza del Regno
Quale fu lo scopo principale del ministero di Gesù? Fu la guarigione? No. La Bibbia dice che “Gesù percorreva tutta la Galilea insegnando nelle loro sinagoghe e predicando l’evangelo del regno e [secondariamente] sanando ogni malattia”. (Matt. 4:23, Versione a cura di mons. S. Garofalo [Ga]) Egli disse ad alcuni che volevano che restasse e continuasse a guarirli: “Devo predicare la buona notizia del regno di Dio anche ad altre città; poiché sono stato mandato per questo scopo”. Egli inviò i suoi discepoli per questo medesimo scopo primario. — Luca 4:43, Revised Standard Version (RS); Mar. 1:38; Matt. 10:7, 8; Luca 9:2, 60.
Coerentemente con ciò, Gesù non menzionò neppure le guarigioni quando predisse le attività dei veri cristiani al “termine del sistema di cose”. Invece delle guarigioni, egli profetizzò che essi avrebbero ‘predicato questo vangelo del regno in tutto il mondo, come testimonianza a tutte le nazioni’. — Matt. 24:3, 9-14, RS; Mar. 13:9-13.
Quanti guaritori moderni fanno del regno di Dio l’argomento importante del loro ministero? Quanti insegnano al popolo che il Regno è un vero governo eterno istituito da Dio che “distruggerà tutti quei regni [attuali] e rimarrà per sempre”? — Dan. 2:44, Ga; 7:13, 14; Isa. 9:6, 7.
Anziché indirizzare l’attenzione al regno di Dio come il rimedio per i mali dell’uomo in armonia con la profezia di Gesù, la maggioranza dei “guaritori” moderni non richiama invece l’attenzione sulle guarigioni? E non sono spesso identificati con atteggiamenti conservatori, patriottici, nonostante che la Bibbia dica che tutti i regni umani ora esistenti saranno ‘distrutti’ dal regno di Dio? — Giov. 17:14, 16; 18:36.
Le guarigioni narrate nella Bibbia non adombrarono mai il vero scopo del cristianesimo. Esse furono supplementari rispetto alla predicazione del “vangelo del regno”. Servirono a provare che Dio stesso sosteneva la predicazione della giovane congregazione cristiana. (Ebr. 2:3, 4) Inoltre dimostrarono in piccole proporzioni ciò che Dio farà in tutto il mondo quando recherà sotto il suo regno la guarigione fisica permanente. (Luca 10:9; Riv. 21:1-4; si paragoni II Pietro 3:13). Così le guarigioni vennero meno, come cessarono gli altri miracolosi doni spirituali, una volta che la congregazione cristiana fu fermamente stabilita. — 1 Cor. 13:8-12.
Fonte delle “guarigioni” moderne
Quindi ne consegue che chiunque ora distolga l’attenzione dal regno di Dio, pur innalzando lo stendardo del nome di Cristo, non può invero essere uno strumento di Dio. Prevedendo ciò, Gesù predisse che ‘quelli che fanno miracoli’ nel nostro giorno avrebbero detto: “Signore, Signore! non abbiamo noi . . . cacciato i demoni in Nome tuo? e non abbiamo nel tuo Nome fatto molti prodigi?” La sua risposta mostra se è lui che li sostiene: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi che avete commesso l’iniquità”. Egli non avrebbe avuto nulla a che fare con quelli che sovvertono il messaggio del Regno a favore dei “miracoli”. — Matt. 7:21-23, Versione di F. Nardoni (Na).
Questo fatto identifica colui che sostiene tale attività come l’oppositore del celeste regno di Dio a favore degli invisibili esistenti “principati” e “potestà, . . . dominatori cosmici di questa tenebra”. (Efes. 6:11, 12, Na) La Bibbia identifica costui come “Satana” che astutamente “si camuffa da angelo di luce” per ingannare il popolo. “Dunque non sembri strano”, essa continua, “se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia”. — 2 Cor. 11:13-15, Na; si paragoni II Tessalonicesi 2:9, 10.
Non farti sviare dal vero proposito di Dio di recare guarigione fisica permanente per mezzo del governo del suo Regno. Non è più saggio ricevere ora la guarigione assai più importante della nostra personalità, acquistando ‘rinnovata conoscenza’ per mezzo dello spirituale potere di guarigione della Parola di Dio? In tal modo potremo assicurarci un posto quali approvati sudditi di quello splendido Regno. — Col. 3:9, 10, RS; Efes. 4:22, 23.
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L’agricoltore e la carestia mondialeSvegliatevi! 1975 | 8 dicembre
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L’agricoltore e la carestia mondiale
NEL MONDO le persone che lavorano — sì, tre su quattro — vivono in maggioranza di agricoltura e spesso sono disperatamente povere. In grande maggioranza questi poveri sono in Africa, Asia e America Latina. Negli anni buoni, riescono a produrre viveri abbastanza per se stessi, per le loro famiglie e forse per alcuni altri. Negli anni cattivi, molti sono affamati.
Nelle zone più industrializzate del mondo una piccola percentuale di persone produce viveri per la maggioranza della popolazione. Uno dei paesi più produttivi è gli Stati Uniti, dove, sebbene esistano poderi piccoli, predominano quelli grandi.
Produzione abbondante
Nei quarant’anni circa trascorsi dalla grande Depressione, negli Stati Uniti l’aumento di granturco per acro si è quasi quadruplicato, salendo da una media di 22 bushel a 84. Il frumento è asceso da 13 bushel a 31; e il riso, da 2.100 libbre per acro a 4.600 in media.
Nel 1974, con più terreno coltivato che mai, l’agricoltore statunitense produsse quasi 1,8 miliardi di bushel di frumento secondo solo all’Unione Sovietica. La raccolta di granturco statunitense del 1974 fu di 4,6 miliardi di bushel, la massima nel mondo. E furono macellati 36 milioni di capi di bestiame bovino, un aumento del 7 per cento rispetto al 1973.
Questa enorme abbondanza di viveri è prodotta solo da 2,8 milioni di agricoltori in una nazione di 208 milioni di persone. Ciò significa che ciascun agricoltore dà da mangiare a circa 74 Americani.
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