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Dov’è accaduto?La Torre di Guardia 1962 | 1° ottobre
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Dov’è accaduto?
Risposte al quiz di pagina 584
1. Betleem (Matt. 2:1); 2. Egitto (Matt. 2:13-15); 3. Nazaret (Luca 4:16); 4. il fiume Giordano (Matt. 3:13); 5. Cana (Giov. 2:1-11); 6. il mar di Galilea (Giov. 6:1, 16-21); 7. Gerico (Luca 19:1-10); 8. Capernaum (Matt. 9:1; Mar. 2:1); 9. Naim (Luca 7:11-17); 10. Tiro (Mar. 7:24-30); 11. Gerusalemme (Matt. 21:1, 18; 23:1-39; Mar. 11:27; 12:38-41); 12. Sichar (Giov. 4:5-42); 13. Betania (Giov. 11:1-44); 14. il monte degli Ulivi (Matt. 24:3-51); 15. Golgota o luogo del Teschio (Giov. 19:17, 18).
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Condotta cristiana in una casa divisaLa Torre di Guardia 1962 | 1° ottobre
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Condotta cristiana in una casa divisa
“Come puoi sapere tu, o moglie, se salverai il tuo marito? e tu, o uomo, se salverai la moglie?” — 1 Cor. 7:16, Ri.
1, 2. (a) Quale episodio inerente alla condotta si verificò in Canada? (b) Come mostrarono le pubbliche scuse coraggio morale, e ne derivò una benedizione?
“LETTERA ALL’EDITORE: Desideriamo fare le nostre scuse al ministro a cui spettano. Vorrebbe questo ministro, sulla cui macchina furono lanciate delle uova mentre attraversava [la città di] Ralph, accettare le nostre umili scuse e portare la sua macchina in un autorimessa per farla lavare e mandare a noi il conto da pagare? La prossima volta che passerà da Ralph vorrà egli passare anche da casa nostra per ricevere le nostre personali scuse? Benché non fossimo i promotori di questo cosiddetto scherzo, desideriamo scusarci, anche per i tre amici che erano con noi. Infatti, ciò che in quel momento sembrava divertente non fu uno scherzo. Vorremmo far sapere a questo ministro e agli automobilisti di passaggio che non si verificheranno più scherzi di cattivo gusto. — MERK E MERVIN CUGNET”.
2 Il ministro che fu oggetto di un attacco da parte di un gruppo di giovani delinquenti a Saskatchewan, nel Canada, era ministro di distretto dei testimoni di Geova. Dopo essere stato colpito con le uova il ministro fermò la macchina e si recò nella casa dove pensava fossero nascosti i ragazzi. Giuntovi riferì sentitamente l’episodio ai genitori e avanzò una ferma protesta contro tali azioni che rappresentavano un pericolo e un affronto per gli automobilisti di passaggio. Senza dare il suo nome il ministro se ne andò, dopo che la madre gli ebbe espresso il suo rammarico. Una settimana dopo apparve nel giornale locale la lettera succitata contenente pubbliche scuse. Il ministro del distretto, insieme a un ministro locale, tornò a visitare questi genitori pentiti. Trovarono dei genitori scoraggiati che avevano perduto la fede nella loro religione. Si dispose immediatamente di tenere con questa famiglia uno studio biblico, si ottennero due abbonamenti, uno a questo periodico, La Torre di Guardia, e l’altro alla rivista Svegliatevi! Furono anche informati che il lavaggio della macchina non sarebbe loro costato nulla, perché il ministro l’aveva lavata egli stesso. Mentre i ministri se ne andavano, la signora osservò come fosse spiacevole essersi incontrati in quel modo, ma d’altra parte, era felice per il modo in cui era finita la cosa, poiché ora ella, insieme alla sua famiglia, avrebbe potuto studiare la Bibbia. Questi genitori di rette attitudini devono essere lodati per il gesto di aver presentato pubbliche scuse, e questo atto di coraggio recò loro una benedizione. — 2 Cor. 7:10.
3. (a) Come mostrano alcuni che non sono ancora dedicati cristiani di avere un profondo e intimo senso morale? (b) Quale incoraggiamento dà questo?
3 Questa esperienza indica che molte persone che non sono testimoni di Geova hanno un profondo e intimo senso morale e che dopo essersi bruscamente trovate a faccia a faccia con la realtà sono stimolate a mostrare devoto pentimento, ricevendo la benedizione di conoscere la verità e la speranza di un felice futuro. Questo induce i cristiani che vivono in case divise a continuare a perseverare nella loro giusta condotta con la società del Nuovo Mondo. Un importante uomo d’affari, marito non credente di una colta testimone di Geova, dice ai suoi soci d’affari, per esprimere la sua morale disapprovazione nei confronti delle loro mogli indolenti, dedite ai piaceri e spesso brille, che quando egli va a casa preferisce trovare la moglie occupata con la “Bibbia piuttosto che con la bottiglia”. In quali modi possiamo dunque incoraggiare a condursi cristianamente nelle case divise per guadagnarsi la lode e possibilmente per far ottenere la vita alle persone care non credenti? — 1 Cor. 7:16.
4. Il problema di andare d’accordo con i non credenti sorge sempre a motivo dell’ubbidienza alle leggi di Dio?
4 Non si può naturalmente fare compromesso quando si tratta di ubbidire a Geova. Suo Figlio Gesù fece un’allusione alle case divise quando disse: “Chi mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’Io lo rinnegherò davanti al Padre mio, che è nei cieli”. (Matt. 10:32-37, Na) Ma il problema di andare d’accordo con altri membri di una famiglia divisa non riguarda sempre un atto di ubbidienza alle leggi di Geova. A volte si tratta di aiutare gli altri membri della famiglia a capire le credenze e le azioni del cristiano, perché egli la pensa a quel modo e perché vuole andare alle adunanze e prendere parte all’opera di testimonianza pubblica di casa in casa. A volte può sorgere una discussione per cose che non sono veramente richieste da Dio, per cose che si possono fare in modo diverso o in un momento diverso per non contrastare con gli interessi e le azioni di membri non dedicati della famiglia. A volte la persona dedicata potrebbe insistere su un desiderio, un punto di vista, un’intenzione o una pratica di carattere personale che Dio non richiede. Per capire la cosa nella giusta luce, consideriamo alcuni particolari circa la condotta che il cristiano deve tenere in simili circostanze.
MOGLIE NON CREDENTE
5. Quale responsabilità accetta il marito cristiano in una casa divisa?
5 Quando l’uomo è un dedicato cristiano e la moglie è contraria o indifferente, egli si trova in una posizione molto più favorevole che se la situazione fosse invertita. Può esercitare scritturalmente l’autorità, ed è obbligato a farlo. Alle mogli si consiglia: “Le donne siano soggette ai loro mariti come al Signore, perché il marito è capo della donna”. Per questa sottomissione il marito è obbligato a provvedere a sua moglie e ai figli, secondo ciò che scrive l’apostolo in 1 Timoteo 5:8 (Na): “Se uno non ha cura dei suoi e in primo luogo di quelli che vivono nella sua casa, ha rinnegato la fede”. Questo è anche un obbligo legale. Normalmente le mogli che si oppongono ai mariti cristiani esigeranno che si provveda loro anche se rifiutano di sottomettersi. Inoltre, il marito è tenuto a mostrare amore e a fare compagnia a sua moglie, e ciò significa che deve renderle anche il debito coniugale della soddisfazione sessuale, perché altrimenti incoraggerebbe la moglie a cercare tale soddisfazione da altri, inducendola così ad essergli infedele. Quindi anche se la moglie è contraria o estremamente indifferente, il cristiano è tenuto ad adempiere ai suoi obblighi di marito. — Efes. 5:22, 23, Na; 1 Cor. 7:3.
6, 7. (a) Da quali esigenze scritturali non è dispensato il marito cristiano per piacere alla moglie non credente? (b) Come dovrebbe egli agire con la moglie che si oppone?
6 Il marito che è in tali circostanze non è dispensato dall’adempiere i doveri scritturali impostigli per far felice la moglie o diminuire la sua opposizione. Tutti coloro che sono dedicati devono studiare, riunirsi con altri cristiani e compiere il regolare servizio di ministero. Si può far questo senza trascurare gli interessi della moglie che non è nella verità. Il marito può invitare la moglie ad accompagnarlo ad adorare e, se ella rifiuta, egli dovrà parteciparvi ugualmente. Perché invitare lei se egli stesso non persiste in tale condotta? E se egli smettesse di studiare, di associarsi ad altri cristiani o di partecipare al servizio di ministero, ciò non incoraggerebbe forse la moglie a perseverare nella sua ostinazione e opposizione? Se un marito cristiano la cui moglie è contraria ha dei bambini piccoli, egli deve preoccuparsi non solo del loro benessere fisico ma anche di quello spirituale, e ciò significa che dovrebbero partecipare alle adunanze e studiare in privato. L’autorità del marito gli permette di insistere affinché partecipino a queste attività. “Voi, padri, . . . allevateli nella disciplina e negli ammonimenti del Signore”. (Efes. 6:4, Ti) Quindi venir meno in ciò significherebbe mancare di provvedere alle necessità spirituali della famiglia.
7 Per cercare di soddisfare gli interessi spirituali della famiglia, il padre deve anche usare tutto il tatto e la gentilezza possibili per aiutare la moglie a comprendere la verità. Non c’è bisogno di adirarsi e di mettersi a strillare con lei a causa di ciò. Infatti quando trattiamo con un estraneo che non è cristiano, badiamo bene di presentare con tatto la verità e in modo da arrecare la minima offesa. Nello stesso modo il marito cristiano che ha la moglie contraria dovrebbe presentare la verità con gentilezza e in un modo che potrebbe far guadagnare alla verità stessa il massimo rispetto e comprensione.
MARITO NON CREDENTE
8. Come la moglie che ha il marito non credente ha un problema maggiore?
8 E che dire se la situazione è invertita, se tocca alla moglie avere un marito non credente, che non è unito a lei nell’adorazione? Questo può porre un problema maggiore, se altri fattori sono normali, dato che questa moglie non può esercitare autorità solo perché il marito non è nella verità. Anzi, deve essere una moglie sottomessa, il che significa che lascerà decidere al marito riguardo al lavoro, al luogo di residenza, alle condizioni economiche, ecc. Può una donna in queste circostanze amare veramente suo marito, anche se egli non vuole accettare la dedicazione cristiana? Sì, se egli le mostra devozione ed è moralmente puro. Ella lo amava prima di dedicarsi. La dedicazione non la induce a smettere di amarlo. Deve rendergli il debito coniugale? Sì, poiché sono ancora sposati. La dedicazione non dissolve il vincolo matrimoniale. Anche se a volte il marito si oppone in modo violento e dispone le cose in modo che la moglie dedicata non goda dell’associazione e del servizio teocratico, ella è sempre tenuta ad adempiere ai normali obblighi coniugali verso il marito. Deve badare alla casa, preparare i pasti e tener conto al massimo dei suoi interessi. Se diventa così violento da minacciare di farle del male, ella può considerare di separarsi per la sua sicurezza. — 1 Cor. 7:15.
9. Che cosa deve fare la moglie quando suo marito non vuole che partecipi all’opera di testimonianza la domenica?
9 E che dire del servizio di ministero di casa in casa quando il marito vi si oppone? Supponiamo che le proibisca di andare in servizio la domenica quando egli è a casa o che stabilisca che egli e la moglie siano occupati altrove. Che fare? Sarebbe più sensato che la moglie rifacesse il suo programma di servizio e lo compisse in momenti che non la ostacolerebbero nelle sue relazioni familiari. Sarebbe come cambiare il proprio programma del servizio di campo per poter fare il bucato della famiglia, o altre cose. Il comando di Gesù di predicare la buona notizia non specificava che si poteva compiere il servizio solo la domenica mattina; e, benché possa essere più desiderabile, non è questione di essere infedele a Geova se compie la testimonianza in altre occasioni, nel caso che l’autorità del marito lo esiga.
10. Come si comporterà la moglie con i figli in quanto alle questioni spirituali, e perché?
10 La moglie cristiana che ha il marito non credente può esercitare una notevole e buona influenza sui figli in questioni spirituali, anche se egli disapprova energicamente. Nell’esercitare tale influenza baderà di non allontanare i figli dal padre, solo perché egli non comprende la verità; ma, mentre i bambini sono piccoli e li ha con sé tutta la giornata, farà in modo di dedicare un po’ di tempo ogni giorno a parlar loro della Bibbia. Benché non possa sostituire interamente la mancanza d’istruzione da parte del padre ai figli, ella ha tuttavia l’obbligo di istruirli fin dove è possibile. Nei Proverbi (6:20, Ri) dice: “Non lasciare la legge di tua madre”, e (Prov. 10:1, Ri), “Il figlio stolto è l’afflizione di sua madre”, e questo mostra che la madre ha una parte della responsabilità di ammaestrare i figli, affinché in seguito non debba vergognarsi se il figlio si comporta stoltamente perché ella non lo ha ammaestrato. Perché dovrebbe la moglie tollerare questi ostacoli e continuare abilmente a trovare il modo di mantenere l’integrità in via indiretta? Perché è il modo di conformarsi al principio della sottomissione della moglie. Ciò prova la sua fedeltà alla Parola e legge di Geova. Può darsi che come risultato i figli crescano istruiti nella via cristiana malgrado il rifiuto del marito di assumersi la sua responsabilità.
11. Che cosa ha grande valore per il marito osservatore anche se non credente?
11 Ciò non proibisce alla moglie di parlare alla sua famiglia della Bibbia, e anche a suo marito che non è favorevole ad essa. Ma in quest’ultimo caso ella deve senz’altro agire con tatto e discrezione, nei momenti più favorevoli e non in modo irritante, piuttosto quando egli è ben disposto e di buon umore. La giusta condotta della moglie cristiana esercita una grande impressione sul marito non credente, a volte anche maggiore del fascino personale. L’apostolo disse: “Il vostro ornamento non sia l’esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossar vesti sontuose, ma l’essere occulto del cuore . . . [lo] spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo”. (1 Piet. 3:1-6, VR) Ciò ha veramente grande valore agli occhi di un marito osservatore anche se non credente!
FIGLI NON CREDENTI
12, 13. (a) Qual è un atteggiamento inopportuno nei confronti dei figli non credenti? (b) Quale esperienza è narrata sul modo di trattare con i figli che sembra non si interessino della Bibbia?
12 A volte in una casa v’è divisione fra genitori e figli; anche i figli minorenni a volte si rifiutano di andare alle adunanze e nel servizio di campo. Talvolta gli adolescenti diventano ribelli e si mettono contro la Bibbia. I genitori cristiani potrebbero pensare: “I miei ragazzi non s’interessano della verità. Li diserederò! Non farò nulla di più di quello che richiede la legge, darò loro di che mangiare e di che vestirsi e li terrò sotto il mio tetto e, quando saranno abbastanza grandi, se ne andranno per la loro strada, allora io e mia moglie faremo i pionieri”. Sarebbe questa la giusta attitudine in armonia con i princìpi cristiani?
13 No! Per essere genitori cristiani bisogna fare qualcosa di più che semplicemente provvedere cibo, vestiario e un tetto. ‘Allevarli nella disciplina e negli ammonimenti del Signore’ vuol dire impartire istruzione intorno alla Bibbia. (Efes. 6:4, Ti) Ciò significa anche partecipare regolarmente alle conversazioni cristiane e vuol dire condurre i figli alle adunanze dove si considera la Bibbia. Non sottovalutate mai il valore delle adunanze! Benché il bambino possa pensare che l’adunanza non è interessante come il cinema o la televisione, l’esperienza mostra tuttavia che l’istruzione impartita ai bambini reca una ricompensa negli anni futuri. Due ragazzi, i quali trovavano entrambi noiose le adunanze, erano condotti alla Sala del Regno dai genitori. Un ragazzo veniva poi mandato in un cinematografo vicino, mentre i genitori assistevano alle adunanze. L’altro ragazzo era costretto dal padre a venire, a stare seduto e ascoltare per tutta l’adunanza. Il primo sposò una ragazza del mondo e abbandonò la verità, mentre l’altro ragazzo fu allevato in modo da giungere ad amare la verità, sposò una ragazza dedicata e in seguito divennero ambedue membri della famiglia Betel. Quindi esercitando sorveglianza e autorità i genitori devono condurre regolarmente alle adunanze i figli che hanno tendenze mondane. È anche maggiormente necessario che tali figli siano tenuti molto vicini al cristianesimo, mentre sono ancora sotto la tutela legale e scritturale dei genitori. Le condizioni variano da caso a caso. Più sono grandi e più sono ostinati, ribelli e contrari alla Bibbia, più è difficile impartire la correzione. Si devono prendere provvedimenti più severi per riguadagnarli. — Prov. 23:13.
14. Di che cosa hanno bisogno i bambini difficili, e come devono agire con essi i genitori?
14 Non è necessario usare la violenza per costringere i figli ad accettare il cristianesimo. Opprimere e rimproverare continuamente un bambino che per natura non è portato allo studio della Bibbia può scoraggiare anziché far accettare la verità. Perciò i genitori cristiani devono far in modo di rafforzare e sviluppare nel modo più efficace le loro capacità di insegnanti, in modo da saper risolvere i problemi dei figli che sembrano non interessarsi della verità. Tali figli hanno bisogno di essere trattati con tatto e comprensione, e non si deve sgridarli o rimproverarli di continuo dicendo loro che sono inferiori ad altri bambini che apparentemente accettano la verità. Una cosa da fare per aiutarli sarebbe di far loro capire che sono fortunati ad essere in una famiglia cristiana, i cui membri sono considerati rappresentanti di un popolo di norme elevate, avente maggiore conoscenza e intendimento perché possiede la luce delle Scritture. Si dovrebbe dare meno importanza all’antipatia del fanciullo per la verità. La maggioranza dei bambini devono essere aiutati in un modo o nell’altro a studiare con un po’ di persuasione.
GENITORI NON CREDENTI
15. (a) A quale problema vanno incontro i ragazzi credenti i cui genitori non sono credenti? (b) Quale giusta condotta dovrebbero seguire?
15 Consideriamo ora il caso dei fanciulli che vengono a conoscenza della verità e i cui genitori sono di religione diversa, o non hanno affatto una religione. Che cosa si può fare se questi genitori negano ai figli il privilegio di andare alle adunanze e nel servizio di casa in casa nel campo? Possono i figli ribellarsi alle limitazioni imposte dai genitori, ignorando completamente i loro desideri, eludendo la loro sorveglianza e partecipando ugualmente alle attività teocratiche? Questa non sarebbe una condotta cristiana, poiché la regola è che i figli onorino il padre e la madre. Se è completamente negata ogni associazione, saranno necessarie misure estreme per tenersi spiritualmente vivi e fare la volontà di Dio di predicare ad altri. Se viene ordinato di smettere di fare ciò che Geova chiede o di andare contro i princìpi cristiani, il cristiano deve ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini. Ma nella maggioranza dei casi il genitore che non è un Testimone non arriva al punto di proibire ai figli dedicati di fare la volontà di Geova, quindi le limitazioni dei genitori sono come qualunque altro ostacolo che sia d’impedimento, come la salute, l’impiego secolare o l’inabilità fisica. La condotta cristiana esige che si sopporti, a meno che non si possa ricorrere a qualche mezzo lecito per aggirare l’ostacolo, in base alla propria ingegnosità. La condotta cristiana richiede che il figlio minorenne sia sottomesso, rispettoso, comprensivo e che cooperi con i genitori che non sono Testimoni. Notate l’esempio di Gesù che troviamo in Luca 2:51, 52. Quindi i figli dedicati ‘aspettano la loro ora’, progredendo nella verità mediante lo studio personale e ogni genere di associazione e servizio, benché limitato, che è loro permesso dai genitori che non sono Testimoni, migliorando le loro capacità che potranno usare quando saranno cresciuti e avranno meno limitazioni. — Eso. 20:12; Atti 5:29.
16. Dovrebbero sentirsi sconfitti tali ragazzi, e come possono recare onore a Geova?
16 Nel caso dei figli che sono nella verità e i cui genitori non l’accettano, il fatto stesso che sono ubbidienti e riconoscono il dominio dei genitori reca onore a Geova. Viene sostenuta la Sua legge, viene fatta la Sua volontà. Lo scrupoloso tentativo del fanciullo di non fare compromesso circa i comandi di Geova, ma di riconoscere altrimenti l’autorità dei genitori è ubbidienza a Geova. In tali circostanze i figli non devono sentirsi sconfitti a causa delle restrizioni dei genitori, che non sono imposte su altri ragazzi i cui genitori sono nella verità. Anzi, essi dovrebbero determinare quanta attività teocratica possono compiere e fare quel tanto. Ricordate che ciò che conta non è quanto si fa, ma ciò che è importante è la propria determinazione di fare il massimo. Così il fanciullo prova d’essere puro e retto, e dà testimonianza con la sua condotta. “Il ragazzo fa conoscere con le sue opere se le sue azioni saranno pure e rette”. (Prov. 20:11, Na) I giovani hanno bisogno di guida, e il fanciullo dedicato i cui genitori non sono dedicati dovrebbe rendersi conto di ciò. Non v’è nulla di più saggio che pregare per farsi guidare.
17-19. (a) Come possono tali ragazzi parlare ai loro genitori della Bibbia? (b) Che importanza ha a questo riguardo l’amore del prossimo? (c) Che cosa si dovrebbe usare quando si agisce sul “fronte domestico”, e può questo recare delle ricompense?
17 Il fanciullo dedicato dovrebbe con tatto dare testimonianza ai suoi genitori e cercare di spiegare loro la Bibbia. In tal caso bisogna essere previdenti. Il fanciullo non dovrebbe mai comportarsi in modo offensivo o arrogante verso la sua famiglia, non dovrebbe mai rimproverarli o “vendicarsi” della loro opposizione né usare la Bibbia come bastone. Anzi, dovrebbe mostrar loro il suo desiderio che comprendano la Bibbia. Non discutete ma ragionate con loro, chiedete loro consiglio in modo che essi vi diano una risposta a favore della Bibbia. “Papà, non preferiresti ch’io andassi alle adunanze invece di combinare qualche marachella con altri ragazzi?” Quando i genitori inveiscono: “Ma smettila con questa stupida religione!” potete sinceramente rispondere: “Va bene, la smetterò, se è veramente stupida. Ma mamma, se è stupida, perché il prete non sa dimostrare dov’è sbagliata?” In tal modo si getta nella mente dei genitori il seme della verità. Forse non passerà molto tempo prima che essi riconoscano che il loro figlio dedicato ha qualcosa che l’ecclesiastico non può confutare, e qualcosa che i genitori farebbero bene a considerare.
18 “Ma il mio è un caso estremo”, dirà qualcuno, “e ho già provato tutto ciò. Che cos’altro posso fare?” Gesù disse che il primo comandamento era di ‘amare e ubbidire a Geova con tutto ciò che si ha’. (Matt. 22:37) Perciò in ogni caso il ministero, la nostra adorazione a Geova, vengono prima dei comandi altrui. Gesù diede dei comandamenti che sono essenzialmente i comandamenti di suo Padre, e disse riguardo ad essi: “Se mi amate, osservate i miei comandamenti”. (Giov. 14:15, Na) Non possiamo fare ciò che la nostra famiglia vuole da noi se ciò significa andare contro i comandi di Geova o rifiutarsi d’osservarli. Gesù disse che il secondo comandamento era: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. (Matt. 22:39, Na) Dei nostri simili, i membri della nostra famiglia sono i più prossimi e più cari, anche se si oppongono alla Bibbia. Bisogna dunque avere per essi il massimo interesse. Vogliamo aiutarli ad accettare la verità. Il semplice fatto che essi non capiscano la verità così rapidamente come la comprendemmo noi non è una ragione di rompere ogni legame con loro. Dopo tutto, nella nostra comunità vi sono altri che non accettano la verità, che sono indifferenti o anche sprezzanti verso di essa; eppure mostriamo loro il nostro amorevole interesse andando di continuo alle loro case a dare testimonianza. Certamente dovremmo fare altrettanto per i membri della nostra famiglia, non vi pare? Ciò significa che dobbiamo agire in modo da conquistarli, non da allontanarli. Persuadeteli e non fate nascere in loro dei pregiudizi. Fate in modo che si affezionino a noi e non che ci tollerino soltanto.
19 Quindi si deve continuare a fare piani e a usare strategia sul fronte domestico per attirare la famiglia al vero cristianesimo. I membri di una famiglia, e specialmente i mariti e le mogli, si conoscono già intimamente e si sa ciò che andrà meglio e avrà più efficacia. Molte sono le ricompense che derivano dal mostrare misericordia ai propri cari che si oppongono!
20, 21. (a) Che cosa distingue i membri della società del Nuovo Mondo? (b) Come si sviluppano tali qualità? (c) Descrivetene alcune.
20 È veramente meraviglioso ciò che sta accadendo oggi sulla terra ai membri della società del Nuovo Mondo, appartengano essi a case divise o a famiglie unite! Individui diversi aventi una nuova personalità si stanno manifestando in gran numero malgrado la provenienza nazionale. Il vero, intrepido uomo singolo con tutta la sua dignità di cui Dio l’ha dotato diviene universalmente manifesto in mezzo a ordinamenti sociali in decadenza. È qualcosa che la società sovietica col suo uomo collettivo e la società democratica con il suo uomo-macchina non può raggiungere. Grazie all’applicazione dei princìpi biblici alla vita umana, le seguenti qualità fondamentali distinguono ora in modo rimarchevole i membri della società del Nuovo Mondo.
Amore: altruistico interesse negli altri basato sui princìpi biblici.
Gioia: profonda, intima sensazione di diletto, piacere, soddisfazione, contentezza.
Pace: stato di tranquillità interiore, sollievo, calma; essere esenti da ansietà; in armonia.
Longanimità: capacità di sopportare, tollerare, pazientare, riguardo alle persone e nelle varie circostanze.
Gentilezza: essere gentili, comprensivi, cortesi, di buone maniere; avere considerazione.
Bontà: compiere atti di generosità, liberalità, ospitalità.
Fede: avere ferma convinzione, salda certezza, completa fiducia.
Mitezza: saper dominare il proprio carattere, il temperamento, l’ira; essere disposti a farsi ammaestrare.
Padronanza di sé: dominare, reprimere, equilibrare gli impulsi fisici e mentali.
Virtù e castità: essere onesti, retti, giusti, e mantenere la morale integrità sessuale.
Ragionevolezza: essere di mente aperta, avvicinabili, senza pregiudizi, non dogmatici.
Prontezza a ubbidire: essere solleciti a seguire le direttive della volontà divina, non essere ostinati.
Misericordia: essere compassionevoli, risparmiando la giusta riprensione a chi si pente.
Imparzialità: stimare tutti allo stesso modo, non avere pregiudizi né favoritismi.
Non essere ipocriti: non fare finzioni, non assumere atteggiamenti falsi, essere sempre genuini, sinceri. — Gal. 5:22, 23; Efes. 4:23, 24.
21 Tutto ciò contribuisce a farci crescere a immagine di Geova Dio e di Gesù Cristo, i quali eccellono in queste qualità. Cercate ora di essere in attiva associazione con la società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova per trasformarvi, onde essere qualificati per vivere per sempre su questa terra destinata a divenire un paradiso! — Efes. 5:1, 2.
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Giovani ministri portano fruttoLa Torre di Guardia 1962 | 1° ottobre
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Giovani ministri portano frutto
NESSUN bambino abbastanza grande per parlare è troppo piccolo per essere un testimone di Geova Dio. E non solo i bambini possono recare testimonianza, ma possono portare frutto, come mostrano chiaramente le seguenti esperienze tratte dall’Annuario dei Testimoni di Geova del 1962:
◆ In Belgio una massaia Testimone aveva cercato ripetutamente di suscitare interesse per il regno di Geova nella sua vicina, ma senza successo. Ma un giorno questa vicina la chiamò e chiese una Bibbia e volle anche lo studio biblico in casa sua. Che cosa aveva provocato questo cambiamento? I bambini della Testimone avevano dato testimonianza ai loro compagni di giochi e questi, a loro volta, avevano detto alla loro madre ciò che avevano udito, suscitando interesse in lei.
◆ Un giovane Testimone cileno di dodici anni parlò della Bibbia ai suoi compagni di giochi, e per questo fu invitato a recarsi nella casa di uno di essi per parlare con una signora cattolica ch’era andata a visitare la famiglia. Preparandosi in anticipo, egli poté pronunciare un efficace sermone e lasciare anche la pubblicazione biblica Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato. La signora fu così stupita dalla sincerità e capacità del ragazzo che non solo chiese di fare un regolare studio biblico, ma insistette anche affinché il giovanetto, e non i suoi genitori, la ammaestrasse.
◆ Spesso accade che gli adulti prestino più attenzione a un ministro giovane che a uno della loro stessa età. Infatti in una città di Haiti, dove ai discorsi pubblici sulla Bibbia la partecipazione era piuttosto scarsa, una domenica la Sala del Regno era gremita. Come mai? Quasi tutti i nuovi venuti avevano accettato l’invito diretto di una ragazzina di otto anni che aveva visitato tutti i suoi vicini per annunciare loro i discorsi biblici.
◆ In Grecia una Testimone di quattordici anni che entrò in clinica por sottoporsi a un’operazione chirurgica portò con sé la pubblicazione biblica Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato. Valendosi abilmente delle sue opportunità, ella suscitò l’interesse del capo-chirurgo della clinica fino al punto che ogni sera, per otto giorni, questi dedicò un po’ di tempo a studiare il libro con lei. Quando stava per essere dimessa dall’ospedale egli si abbonò prontamente a La Torre di Guardia e a Svegliatevi! e dispose che si tenesse lo studio biblico nel suo ufficio, due volte la settimana. Lo studio continua ed egli partecipa ora alle adunanze dei testimoni di Geova.
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