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Quando finirà l’oppressione?La Torre di Guardia 1960 | 1° ottobre
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dice: “Egli libererà il bisognoso che grida, e il misero che non ha chi l’aiuti. Egli redimerà l’anima loro dall’oppressione e dalla violenza, e il loro sangue sarà prezioso agli occhi suoi”. “Poiché i malvagi saranno sterminati; ma quelli che sperano nell’Eterno possederanno la terra”. — Sal. 72:12, 14; 37:9, VR.
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La maniera d’insegnare del SignoreLa Torre di Guardia 1960 | 1° ottobre
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La maniera d’insegnare del Signore
“Nessun altro uomo ha mai parlato come questo”. — Giov. 7:46.
1. Chi è il più grande maestro che sia mai vissuto sulla terra? Quali cose dovremmo imparare da lui, e con quale risultato?
QUANDO fu sulla terra millenovecento anni fa lo chiamarono Signore, Maestro e Insegnante. (Matt. 8:19, 21, nota in calce; Luca 5:5; 8:24, 45) Egli fu Gesù, la cui nascita in Betlemme fu annunciata dagli angeli del cielo e che il suo celeste Padre, Dio, inviò e unse col suo spirito perché predicasse e insegnasse agli uomini. (Luca 2:4-14; 3:21-23; 4:16-22) Non vi è mai stato un maestro più grande di Gesù sulla terra! Nessun uomo imperfetto può superare la sua efficacia nel ministero. Come Gesù stesso disse: “Il discepolo non è superiore al suo insegnante, ma”, egli aggiunse, “chiunque è perfettamente istruito sarà come il suo insegnante”. Gesù, quale Maestro e Insegnante, ordinò ai suoi discepoli di predicare come egli predicava e comandò loro d’insegnare come egli insegnava. Se imitiamo Gesù pronunciando la parola di Dio e non le idee di nostra invenzione mostriamo di seguirlo. Se osserviamo gli stessi metodi d’insegnamento che Gesù osservò, diveniamo ‘come il nostro insegnante’. Si riconoscerà quindi, come avvenne degli apostoli, che abbiamo imparato da Gesù. — Luca 6:40; Atti 4:13.
2. (a) Quale messaggio annunciò Gesù, e perché fece questo appropriatamente? (b) Quale buona notizia bisogna predicare nei nostri giorni, e come?
2 Gesù annunciò il messaggio: “Pentitevi, perché il regno dei cieli si è avvicinato”. Quando inviò i suoi dodici discepoli disse loro: “Mentre andate, predicate, dicendo: ‘Il regno dei cieli si è avvicinato’”. Sì, il regno s’era avvicinato nella persona dello stesso unto Re. Circa il tempo della fine in cui ora ci troviamo, egli disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza”. Di nuovo i seguaci di Gesù devono predicare il messaggio del Regno, ma questa volta è la buona notizia che il celeste regno di Dio è stabilito, che “ora è venuta la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo”. Gesù fece vivere il Regno nelle menti dei suoi ascoltatori, e noi dovremmo imparare a fare lo stesso. Egli sapeva anche che vi erano pietre d’inciampo che impedivano ad alcuni d’accettare la buona notizia e li aiutò a toglierle di mezzo. Ascoltando Gesù possiamo imparare da lui in che modo si diviene ministri efficaci. — Matt. 4:17; 10:7; 24:14; Apoc. 12:10.
3. Perché la maniera d’insegnare di Gesù, benché vecchia di secoli, è specialmente interessante per noi oggi, e che cosa si richiede perché il nostro ministero sia fruttuoso?
3 La maniera d’insegnare di Gesù è così efficace ora come lo fu nel primo secolo. Le persone di oggi sono come quelle di quei giorni, inquisitrici, curiose, e desiderano sapere perché? come? dove? Benché i tempi cambino e le condizioni mondiali possano variare, la natura essenziale delle persone rimane la stessa. Come era allora, così è adesso; le persone hanno le stesse debolezze, gli stessi desideri e le stesse preoccupazioni, quindi vi è lo stesso bisogno di misericordia, conforto, speranza e sicurezza. Non dobbiamo essere in grado di compiere miracoli per convincere altri della verità, ma dobbiamo avere accurata conoscenza e lo spirito di Dio per portare frutti che rechino onore al suo nome. Dobbiamo tenerci vicini a Dio e alla sua organizzazione. Gesù lo illustrò in questo modo: “Io sono la vera vite, e mio Padre è il coltivatore. . . . Come un tralcio non può da se stesso portar frutto a meno che resti nella vite, nello stesso modo neppure voi potete, a meno che restiate in unione con me”. Ci dobbiamo tenere vicini alla Parola di Dio e imitare attentamente l’esempio di Gesù per essere efficaci nel ministero. — Giov. 15:1, 4.
4, 5. Che cosa mostrò il suo intendimento nel trattare con le persone?
4 Gesù sapeva come le persone si sarebbero comportate in varie circostanze, ed egli si servì di questa conoscenza scegliendo appropriate illustrazioni. Mostrando perché si rivolgeva ai peccatori, a quelli che erano stati come pecore perdute, per insegnar loro, egli disse: “Qual è la donna che avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l’abbia ritrovata? E quando l’ha trovata, chiama assieme le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta”. Ella guardò in tutta la casa per trovare la moneta perduta. Benché ne avesse ancora nove, voleva quella perduta, e quando la trovò si rallegrò più di quell’una che delle nove che aveva già, perché la moneta perduta era parte dello speciale gruppo di dieci. Questa collezione poteva esser messa sul suo copricapo nuziale come parte della sua dote. Quindi, a causa dell’importanza che le veniva attribuita, quella moneta perduta era insostituibile. La sua assenza dall’acconciatura del suo capo a motivo della perdita avrebbe anche suscitato sospetto sulla sua virtù di donna sposata. Oppure, se l’insieme delle dieci monete era un’eredità, sarebbe stata specialmente preziosa ed ogni moneta della collezione avrebbe avuto speciale valore. La collezione non sarebbe stata completa senza ciascuna moneta. La perdita anche di una sola moneta avrebbe potuto far cadere il sospetto su ogni visitatore entrato nella casa prima della scoperta della perdita. I visitatori della casa si sarebbero quindi preoccupati della perdita della moneta e sarebbero stati felici d’esser trovati innocenti del furto d’una parte dell’eredità. Perciò, quando la donna che aveva perduto la moneta avrebbe frugato nella sua casa ritrovandola e allorché si sarebbe disobbligata verso tutti i suoi visitatori annunciando gioiosamente il ritrovamento, tutti i suoi amici e vicini si sarebbero rallegrati con lei, sia perché non sarebbero stati più sospettati di furto sia perché la preziosa eredità sarebbe stata di nuovo completa.
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