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Felicità nel dareLa Torre di Guardia 1953 | 15 aprile
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che avete ricevuta e dandola ad altri. Ora voi recate loro conforto, gioia, piacere, nuove idee e lo spirito del nuovo mondo; potete dare al popolo una speranza per la vita. Non è forse il dare questa buona notizia ad altri che vi dona vera felicità? Non provate nessuna soddisfazione accumulando conoscenza e informazioni nella vostra propria mente e nel vostro proprio cuore senza esprimerle mai ad alcuno. Tenendovele per voi stessi divenite degli egoisti, e un egoista è una persona infelice. La vostra vita è miserevole; pensate solo di aumentare il vostro proprio gruzzolo. Non provate mai felicità nel dare. Volete voi esser degli egoisti con la vostra conoscenza? Se siete così, voi sarete sempre delle persone infelici, perché il vero segreto della piena felicità è nel dare.
17. In che modo la conoscenza ricevuta può divenire inutile?
17 La felicità non può giacer sonnacchiosa; essa deve esprimersi. La felicità deve influire su di voi o su di qualche altro. Avete mantenuto inattiva la vostra felicità? L’avete tenuta addormentata? Siete voi l’egoista che preferisce essere infelice e miserevole, non dando mai ad alcuno parte di ciò che avete imparato? Anche raccogliendo tutta la conoscenza del mondo nella vostra mente, essa sarebbe inutile se non la elargiste. Col tempo sarebbe dimenticata, e la vostra conoscenza perirebbe con voi. Perché acquistate conoscenza se non la userete? I veri Cristiani ricevono la conoscenza da Geova. Sono educati da Geova per mezzo della sua Parola, e la loro felicità viene dal dirla ad altri.
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Felicità degli Ambasciatori del RegnoLa Torre di Guardia 1953 | 15 aprile
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Felicità degli Ambasciatori del Regno
1. Con quale incarico furono mandati gli apostoli di Gesù, e perché i giorni del loro ministero furono giorni felici?
GESÙ mandò dodici apostoli come ambasciatori a predicare. Egli “diede loro autorità sugli spiriti immondi, affinché li cacciassero e guarissero ogni specie di malattie e ogni specie d’infermità”. Disse loro di andare dalle pecore perdute e di predicare, “dicendo: “Il regno dei cieli si è avvicinato”. Il loro messaggio serviva a dimostrare agl’Israeliti come era necessario ch’essi si avvicinassero a Dio e si pentissero delle loro errate vie, ascoltando il Messia e riconoscendo il regno dei cieli ch’era vicino. Gli apostoli dovevano dare queste vivificanti verità ai loro ascoltatori, insegnando loro il superiore governo che avrebbe portato benedizioni e vita. Le cose che sarebbero state compiute da questo nuovo governo erano illustrate in miniatura; poiché gli apostoli avevano il potere di guarire i malati, risuscitare i morti, mondare i lebbrosi ed espellere i demoni. Tutte queste benedizioni essi le davano gratuitamente alle persone che ascoltavano. (Matt. 10:1-15, NW) I giorni del loro ministero devono essere stati per loro giorni felici. Essi diedero tanto. — Si veda Luca 10:17-21.
2. Come avevano ricevuto gli apostoli, e come diedero secondo le istruzioni ricevute?
2 Mentre Gesù continuava a dare le sue istruzioni ai suoi apostoli, mise in rilievo questo importante pensiero dicendo: “Avete ricevuto gratuitamente, gratuitamente date”. I poteri che Dio concesse agli apostoli mediante Cristo Gesù per lo spirito santo non dovevano essere usati per il loro proprio beneficio, ma per accrescere l’interesse del popolo nel regno di Geova. Dopo la Pentecoste meravigliosi segni furono compiuti per mezzo dei mirabili doni dello spirito che furono conferiti agli apostoli. Ma anche allora i doni dello spirito non dovevano essere usati dagli apostoli su loro stessi o sulla congregazione di Dio. Lo spirito santo o forza attiva era usata per guarire gl’infermi, per aprire occhi ciechi e per far camminare gli zoppi. Fu a causa di tali miracoli compiuti dagli apostoli che numerose folle di persone si radunavano intorno a loro e gli apostoli parlavano quindi al popolo intorno alla buona notizia del Regno. Questo era fatto senza denaro e senza prezzo.
3. Come disse Gesù che i suoi ambasciatori non dovevano permettere agli oppositori di disturbare la loro felicità nel dare?
3 Il Maestro fece notare che gli operai erano meritevoli del loro cibo in cambio di tali opere di amore. Se il popolo non apprezzava ciò che gli veniva dato e non ascoltava la Parola, gli apostoli avevano l’ordine di andare in un’altra città. Se un ministro di Dio non era desiderato in una casa, egli doveva lasciare quella casa; oppure se non era desiderato in una città, doveva scuotere la polvere dai suoi piedi e proseguire. Gesù non ordinò ai suoi apostoli d’imporre la buona notizia del Regno al popolo. Le persone che udivano il messaggio dovevano decidere se desideravano accettarlo o volevano ribellarsi contro di esso. Lo stesso avviene oggi, se essi si ribellano, perché privarvi della vostra felicità rimanendo? È meglio allontanarci dalle persone ostili. In questi giorni anche nei paesi democratici dove è libertà di parola e di adorazione troviamo persone, qualche volta gruppi di persone, interi paesi, che dicono: “Noi non vogliamo che rimaniate qui a fare quest’opera”. Essi istigano il sindaco o le autorità di polizia contro i testimoni di Geova, suscitano l’ira del popolo, e fanno cacciare dal paese questi ministri di Dio. Convenite voi che essi dovrebbero allora andar via? È giusto questo? Certo, essi se ne andranno; scuoteranno la polvere dai loro piedi, e resteranno felici perché hanno un buon messaggio da portare ad altre persone nel paese successivo. — Matt. 10:11-15.
4. Siamo costretti noi ad imporre il dono ad altri, e quali persone lo accetteranno quindi e con quale risultato per loro stesse?
4 Gesù avvertì che tali condizioni di opposizione sarebbero esistite, poiché disse: “Ecco! io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; perciò dimostratevi cauti
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