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Giorno del giudizioAusiliario per capire la Bibbia
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19:1, 2) Anche il genere di giudizio che autorizza è giusto e verace. (Giov. 5:30; 8:16; Riv. 1:1; 2:23) Non ci sarà travisamento della giustizia né occultamento dei fatti.
Vi è implicata la risurrezione
Quando usò l’espressione Giorno del Giudizio, Gesù introdusse nell’argomento una risurrezione dei morti. Menzionò che una città poteva non accogliere gli apostoli e il loro messaggio, e disse: “Nel giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma e Gomorra che per quella città”. (Matt. 10:15) Questo proiettava l’avvenimento nel futuro e naturalmente suggeriva che la popolazione di Sodoma e Gomorra allora sarebbe stata in vita grazie alla risurrezione. (Confronta Matteo 11:21-24; Luca 10:13-15). Ancor più chiare sono le parole di Gesù secondo le quali “gli uomini di Ninive sorgeranno nel giudizio” e “la regina del meridione sarà destata nel giudizio”. (Matt. 12:41, 42; Luca 11:31, 32) La Bibbia dice che Gesù giudicherà “i vivi e i morti”; questo va inteso alla luce del fatto che il Giorno del Giudizio comporta una risurrezione. — Atti 10:42; II Tim. 4:1.
Un’ultima conferma che molti di coloro che saranno giudicati nel Giorno del Giudizio saranno risuscitati si ha dalle parole di Rivelazione 20:12, 13. Si vedono alcuni “in piedi davanti al trono”. Si parla di morti e del fatto che la morte e l’Ades rendono i loro morti, i quali vengono giudicati.
Quando viene il Giorno del Giudizio
In Giovanni 12:48 Cristo disse che il giudizio sarebbe avvenuto “nell’ultimo giorno”. Rivelazione 11:17, 18 precisa che il giudizio dei morti sarebbe avvenuto dopo che Dio assume il suo gran potere e comincia a regnare in modo speciale. Ulteriore luce sull’argomento deriva dalla successione degli avvenimenti riportati in Rivelazione capitoli 19 e 20, dove si legge di una guerra in cui il “Re dei re” uccide “i re della terra e i loro eserciti”. (In Rivelazione 16:14 questa era stata definita la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”). Quindi Satana viene legato per mille anni. Durante quei mille anni dei re giudicano insieme a Cristo. Nello stesso contesto sono menzionati la risurrezione e il giudizio dei morti. Questa è dunque un’indicazione di quando viene il Giorno del Giudizio. E da un punto di vista scritturale non è impossibile che un periodo di mille anni sia considerato come un “giorno”, infatti tale equazione si trova nella Bibbia. — II Piet. 3:8; Sal. 90:4.
Base del giudizio
Nel descrivere quello che avrà luogo durante il tempo del giudizio Rivelazione 20:12 dice che i morti risuscitati saranno quindi “giudicati dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere”. I risuscitati non saranno giudicati in base alle opere compiute nella vita passata, poiché la regola di Romani 6:7 dice: “Colui che è morto è stato assolto dal suo peccato”.
Tuttavia Gesù osservò che la riluttanza a riconoscere le sue opere potenti e a pentirsi o l’indifferenza al messaggio di Dio avrebbero reso difficile per alcuni sopportare il Giorno del Giudizio. — Matt. 10:14, 15; 11:21-24.
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Giorno del SignoreAusiliario per capire la Bibbia
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Giorno del Signore
Nell’uso biblico la parola “giorno” può indicare un periodo di tempo molto più lungo di ventiquattr’ore. (Gen. 2:4; Giov. 8:56; II Piet. 3:8) Il contesto indica che il “giorno del Signore” di Rivelazione 1:10 non è un particolare giorno di ventiquattr’ore. Poiché Giovanni si era trovato “nel giorno del Signore” per “ispirazione”, questo non poteva riferirsi a un particolare giorno della settimana. Non sarebbe stato necessario che Giovanni fosse ispirato per trovarsi in un dato giorno della settimana. Perciò il “giorno del Signore” dev’essere quel tempo allora futuro durante il quale si sarebbero verificati gli avvenimenti che Giovanni ebbe il privilegio di vedere in visione, avvenimenti come la guerra in cielo e la scacciata di Satana, la distruzione di Babilonia la Grande e dei re della terra coi loro eserciti, l’incatenamento e l’inabissamento di Satana, la risurrezione dei morti e i mille anni del regno di Cristo.
Il contesto indica che il “Signore” di cui si parla è Gesù Cristo. Immediatamente dopo essersi trovato “nel giorno del Signore”, Giovanni non udì la voce dell’Iddio Onnipotente, ma del risuscitato Figlio di Dio. (Riv. 1:10-18) Anche il “giorno del Signore” menzionato in I Corinti 1:8; 5:5 e II Corinti 1:14 si riferisce a Gesù Cristo.
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Giorno di GeovaAusiliario per capire la Bibbia
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Giorno di Geova
Speciale periodo di tempo, non di ventiquattr’ore, in cui Geova si manifesta intervenendo contro i suoi nemici e a favore del suo popolo. Con l’esecuzione del giudizio divino contro i malvagi, in questo giorno Geova ha la vittoria sui suoi oppositori. Questo è anche un tempo di salvezza e liberazione per i giusti, il giorno in cui Geova è grandemente esaltato come il Supremo. Quindi in modo unico ed esclusivo è doppiamente il gran giorno di Geova.
TEMPI DI GIUDIZIO AVVERSO
Il “giorno di Geova”, almeno in scala ridotta, ha designato diversi tempi di giudizio avverso da parte dell’Altissimo avvenuti molto tempo fa. Per esempio, certe profezie di Isaia, Ezechiele e Sofonia relative al giorno di Geova ebbero un adempimento quando Gerusalemme fu distrutta dai babilonesi. — Isa. 2:11-17; Ezec. 13:5; Sof. 1:4-8.
In seguito, per mezzo del profeta Malachia, fu predetto un altro “grande e tremendo giorno di Geova”, e venne precisato che sarebbe stato preceduto dalla venuta di “Elia il profeta”. (Mal. 4:5, 6) Elia era vissuto quasi 500 anni prima che fosse pronunciata quella profezia, ma nel I secolo E.V. Gesù spiegò che Giovanni il Battezzatore era la predetta controparte di Elia. (Matt. 11:12-14; Mar. 9:11-13) Quindi in quel tempo era vicino un “giorno di Geova”. Alla Pentecoste del 33 E.V. Pietro spiegò che era in corso l’adempimento della profezia di Gioele (2:28-32) relativa al versamento dello spirito di Dio, cosa che pure doveva accadere prima del “grande e illustre giorno di Geova”. (Atti 2:16-21) Quel “giorno di Geova” venne nel 70 E.V. quando, in adempimento della sua Parola, Geova fece eseguire dagli eserciti romani il giudizio divino sulla nazione che aveva rigettato il Figlio di Dio e gridato con insolenza: “Noi non abbiamo nessun re eccetto Cesare”. — Giov. 19:15; Dan. 9:24-27.
Tuttavia le Scritture annunciano un altro “giorno di Geova”. Dopo il ritorno a Gerusalemme degli ebrei esiliati in Babilonia, Geova fece predire dal profeta Zaccaria (14:1-3) “un giorno, che appartiene a Geova”, in cui avrebbe radunato non una soltanto, ma “tutte le nazioni contro Gerusalemme”; al culmine di tale giorno “Geova per certo uscirà e farà guerra contro quelle nazioni” provocandone la fine. L’apostolo Paolo ispirato associò quel futuro “giorno di Geova” con la presenza di Cristo. (II Tess. 2:1, 2) E Pietro ne parlò in relazione all’istituzione
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