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Vivono accanto a una bomba a orologeria!Svegliatevi! 1980 | 8 gennaio
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la loro dimora nei boschi che coprono le pendici del Mayon. Essi conclusero quindi che non esisteva ancora l’immediato pericolo di una violenta eruzione. Uno non volle lasciare la sua casa. Perché? Ricordava che nel 1968 era stato in grado di sentire le esalazioni di zolfo del vulcano in eruzione. Riteneva che non ci fosse vero pericolo finché non sentiva di nuovo quelle esalazioni.
Nel frattempo, i fenomeni vulcanici continuavano. Il 15 maggio, forti esplosioni e scosse si potevano scorgere dalla distanza di 25 chilometri. Getti di cenere erano scagliati a più di 750 metri al di sopra della vetta. La colata di lava aveva raggiunto il bosco e alcuni alberi stavano prendendo fuoco. Ben presto altri furono costretti ad abbandonare le proprie case per la forte caduta di ceneri. Una famiglia si lamentò di non aver potuto mangiare per la cenere che si posava sul cibo. Il numero degli sfollati aumentava.
Ora si levavano in aria nuvole cariche di cenere alte fino a 1.500 metri. Si afferma che massi grossi quanto delle case venivano scagliati a più di 180 metri sopra l’orlo del cratere. Dalla montagna continuavano a scendere colate di lava fiammeggiante e incandescente. Nel frattempo, i 22 centri istituiti allo scopo si occupavano di oltre 20.000 sfollati.
E poi?
All’improvviso il vulcano cominciò a ridurre la sua attività. Sebbene i rumori sotterranei continuassero per un po’, e ci fossero sporadiche riprese di attività, si notò che il movimento della lava era diminuito e anche la cenere.
Lentamente, mentre maggio volgeva al termine, l’immensa montagna cessò il suo grandioso spettacolo. Ai primi di giugno, a parte alcuni rivoli di lava, il vulcano Mayon offriva ancora una volta un’immagine di serena bellezza alle spalle delle verdi e fertili pianure di Albay.
La vita di una bambina è stata segnata in modo permanente dall’eruzione. Il suo nome, Mayona, le ricorderà per sempre che nacque durante il breve risveglio della montagna. Intanto, oltre 20.000 persone poterono lasciare i centri di sfollamento. Per alcune settimane la loro vita era stata completamente sconvolta. Avevano abbandonato la casa, chiedendosi se l’avrebbero più rivista.
Ora sono tornate alla loro case, vicino al vulcano, e conducono una vita normale. Forse tengono d’occhio il loro gigantesco vicino, chiedendosi quando sconvolgerà di nuovo la loro vita.
Così succede quando si abita accanto a una colossale bomba a orologeria!
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“Cauti come serpenti”Svegliatevi! 1980 | 8 gennaio
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“Cauti come serpenti”
Una volta Gesù Cristo disse ai suoi seguaci che quando svolgevano l’opera di predicazione in mezzo a persone ostili dovevano essere “cauti come serpenti”. (Matt. 10:16) Sono i serpenti creature caute? Sono fra le più caute che ci siano. Infatti, un recente volume, l’“Animal Life Encyclopedia” di Grzimek, dice: “Non c’è nessun serpente che attacchi l’uomo. Qualsiasi serpente fuggirà, se ne ha il tempo; solo quando ci si avvicina così tanto a un serpente da minacciarlo è probabile che si difenda mordendo, usando anche i denti avvelenati. Molti serpenti velenosi si rifiutano addirittura di usare quest’arma; ad esempio, i pama — almeno di giorno — e molte specie di serpenti marini, sempre, sono estremamente restii a mordere, e ricorrono a questo mezzo di difesa solo se fortemente molestati”. — Vol. 6, pag. 31.
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