Un giogo piacevole e un carico leggero
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete su di voi il mio giogo e divenite miei discepoli”. — Matt. 11:28, 29.
1. Qual è lo stato del mondo odierno, e quali domande si possono fare?
IN QUALSIASI luogo andiate in questi giorni vedete persone stanche. Non solo sono stanche quando vengono a casa dal lavoro e sono stanche quando vanno a letto, ma sono stanche la mattina quando si alzano e sono stanche quando vanno a lavorare. Sul loro viso ci sono i segni dell’esaurimento e il loro corpo è spesso curvo per i gravosi pesi che portano. Anche bambini piccoli, fanciulli, fanciulle e adolescenti si lamentano d’essere stanchi. Perché in questi giorni la gente è così stanca? Che cosa possono fare per trovare ristoro per le loro anime?
2, 3. (a) Dite alcune ragioni per cui oggi le persone sono stanche. (b) Come descrive la Bibbia “tutta la creazione”, e perché?
2 Vecchi e giovani reagiscono alle intollerabili pressioni dei nostri tempi. In alcune località arrivare in orario al lavoro è divenuta una spossante impresa. Il traffico cittadino della mattina presto è di per se stesso un rischio. È un’ora in cui sulla strada la cortesia non è altro che un gesto dimenticato. Di solito i treni sono affollati e autobus e metropolitane sono gremiti da visi infelici. Il padrone interessato alla produzione che si mostra esigente e manifesta poca empatia non è certo un’ispirazione. C’è poi tutta l’insana atmosfera di competizione e rivalità nel lavoro, o delle abitudini nel parlare che sono divenute immorali e degradanti, o lo sforzo che si fa associandosi a persone che mentono, truffano e si derubano a vicenda senza esitazione. Ora unite a ciò i pesi derivanti dall’alto costo della vita, dall’aumento delle tasse un anno dopo l’altro, le tensioni dovute a timore — il timore d’essere rapinati, d’essere oggetto di violenza carnale o danneggiati, il timore di perdere il lavoro, la proprietà, o il timore di ammalarsi senza che nessuno presti assistenza — e cominciate a sentire le spaventose pressioni dei nostri tempi, il carico che grava sul genere umano.
3 Ma questo non è tutto. Si aggiunga a ciò il peso causato dalle immorali, degradate e corrotte pratiche dei sistemi politici, dei sistemi militari e commerciali, dalle loro guerre, rivoluzioni e ingiustizie. Unite a questo i gravosi pesi della religione mondiale, il costo del perpetuare esausti, vani, tradizionali sistemi, cattedrali vuote e ministri senza fede. Aggiungetevi i pesi causati da giovani ostinati, dalla delinquenza, dalla violenza e dai tumulti della nostra èra, e si comincia a capire perché la gente è stanca. La Bibbia parla di “tutta la creazione” che “[geme] insieme ed è in pena insieme”, perché “tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. (Rom. 8:22; 1 Giov. 5:19) Le persone sono stanche del gigantesco, tentacolare sistema che le ha avvinte e le priva lentamente della vita. (Riv. 13:16-18) Ma che cosa possono fare in merito? Come possono sottrarsi al sistema e trovare ristoro per le anime loro?
IL GRANDE INVITO
4. Quale soluzione propose Gesù per quelli che sono affaticati e oppressi?
4 Quando il Figlio di Dio, Gesù Cristo, fu sulla superficie della terra oltre millenovecento anni fa, c’erano allora sulla terra oppressi come ce ne sono ora. Gesù riconobbe la loro situazione e propose una soluzione. La soluzione indicata da Gesù è il grande invito ad andare da lui per trovare ristoro per le anime loro. Gesù disse: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete su di voi il mio giogo e divenite miei discepoli, poiché io sono d’indole mite e modesto di cuore, e troverete ristoro per le anime vostre. Poiché il mio giogo è piacevole e il mio carico è leggero”. (Matt. 11:28-30) In queste parole magnificamente formulate sta la soluzione. Ma a chi fu rivolto questo grande invito? E che cosa significano tali parole per noi che viviamo in questo ventesimo secolo?
5. (a) A chi fu rivolto l’invito di Gesù nel suo giorno? (b) La legge mosaica in se stessa era un peso?
5 L’invito è rivolto a tutti quelli che sono affaticati e oppressi. Nel giorno di Gesù il riferimento riguardava specificamente quelli che erano obbligati a osservare la legge mosaica. In Atti 15:10 il cristiano apostolo Pietro, parlando agli anziani di Gerusalemme, disse: “Perché mettete Dio alla prova, ponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri antenati né noi siamo stati capaci di portare?” Pietro si riferiva alla legge mosaica come a un giogo che li obbligava a portare un peso insostenibile. Non che la legge in se stessa fosse gravosa; non lo era. La legge era ‘santa e giusta e buona’. (Rom. 7:12) Ma l’uomo imperfetto la trovava gravosa perché non poteva soddisfarne la perfetta norma. Cristo liberò da questo obbligo tutti coloro che erano sotto tale giogo. — Gal. 3:13.
6-8. A chi altri fu rivolto l’invito di Gesù?
6 Il grande invito a “[venire] a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi”, fu anche rivolto a quelli che erano aggravati dai vani sistemi tradizionali del giorno. Parlando degli scribi e dei Farisei che incoraggiavano tali tradizioni, Gesù disse: “Legano gravi pesi e li mettono sulle spalle degli uomini, ma essi stessi non li vogliono muovere col dito”. (Matt. 23:4; Mar. 7:2-5) Essendo così esigenti circa i minuti dettagli, i Farisei trascuravano completamente le cose più importanti di giustizia, misericordia e fedeltà. Gesù liberò il popolo dalla schiavitù di tale tradizione, che era adorazione vana. — Matt. 15:1-9.
7 L’invito fu anche rivolto a quelli che sentivano l’opprimente peso del dominio e delle tasse di Cesare; e a quelli che si sentivano ‘mal ridotti e dispersi come pecore senza pastore’. (Matt. 9:36; 22:17-21) Accettando il rimedio di Gesù anch’essi avrebbero avuto ristoro.
8 Gesù si rivolse pure a quelli che sentivano il peso dei loro peccati a causa di una coscienza afflitta. La pratica del peccato conduce a degradazione e a corruzione della peggiore specie, e getta gli uomini nella massima povertà. (Matt. 6:23) Essi potevano liberarsi del loro peso accettando l’invito di Gesù di ‘venire a me’.
PIACEVOLE GIOGO E RISTORO
9. Come fece Gesù a indurre le persone a rispondere al suo invito così che trovassero ristoro per le loro anime?
9 Come fece Cristo a indurre le persone ad accettare il suo invito così che trovassero ristoro per le anime loro? Rivelando loro che si ha ristoro non sottraendosi ai pesi della vita o al lavoro, come vogliono fare molti hippies del mondo moderno, ma divenendo aggiogati a Cristo e divenendo suoi discepoli. Egli disse: “Prendete su di voi il mio giogo e divenite miei discepoli, . . . e troverete ristoro per le anime vostre”. (Matt. 11:29) Nella nota in calce dell’edizione del 1950 della Traduzione del Nuovo Mondo (inglese), questo versetto dice: “Mettetevi sotto il mio giogo con me”. Le persone sono perciò invitate ad abbandonare i loro gioghi o legami mondani e mettersi sotto il giogo di Cristo con lui al fine di trovare ristoro per le anime loro. Il nuovo giogo significherebbe per loro assumere la responsabilità che li renderebbe discepoli di Gesù Cristo.
10. (a) Perché possiamo dire che il giogo di Gesù è piacevole, e in che modo differisce da un giogo di buoi? (b) L’invito di Gesù è simile a quale invito dei Salmi? (c) In che modo l’essere aggiogati con Gesù reca ristoro?
10 Gli antichi Israeliti erano un popolo agricolo che sapevano che cos’erano i gioghi. Perciò, sapevano di che cosa parlava Gesù. Dobbiamo anche ricordare che, essendo stato falegname aveva indubbiamente fatto gioghi per i buoi e collari per le persone. Tali collari si facevano spesso su misura per metterli attorno al collo e alle spalle delle persone, e su di essi trasportavano acqua e altre provviste. Il giogo dei buoi, comunque, è involontario, mentre il giogo che proponeva Gesù era volontario. Egli invitava le persone a prendere il suo giogo su di loro e a divenire suoi discepoli. Per il Giudeo ciò significava uscire spontaneamente di sotto la legge mosaica per divenire discepolo di Gesù Cristo, per essere aggiogato con Cristo nel servizio di Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza, a motivo della fede. (Matt. 22:36-40; Rom. 1:17) Il consiglio è simile all’invito di Salmo 55:22: “Getta su Geova stesso il tuo peso, ed egli stesso ti sosterrà. Non permetterà mai che il giusto vacilli”. Così sicuramente come possiamo confidare nell’aiuto di Geova, possiamo anche confidare nelle parole di Colui che egli mandò sulla terra a fare la sua opera, cioè Gesù Cristo. Gesù rivelò che si ottiene vero ristoro esercitando fede in lui come provvedimento di Geova per la salvezza. Poiché, “non vi è salvezza in nessun altro, poiché non vi è sotto il cielo nessun altro nome dato fra gli uomini mediante cui dobbiamo esser salvati”. (Atti 4:12) Tale conoscenza alimenta la speranza. Ristora con pensieri di vita eterna in un giusto nuovo sistema di cose. — 2 Piet. 3:13; 1 Giov. 1:9; 2:17.
11. Quale ristoro si riceve? E come sappiamo che i cristiani del primo secolo lo ricevettero?
11 Il ristoro è primariamente un’esperienza interiore, un’esperienza di gioia e consapevolezza che il discepolo di Cristo è un figlio della famiglia di Dio a motivo della fede e non mediante le opere della legge mosaica. Il ristoro significa partecipare con Gesù alla sua propria esperienza di perfetta amorevole ubbidienza a Geova mediante la fede e ricevere l’approvazione di Dio da tale associazione. Volgendosi a Cristo, avvicinandosi a lui, lo stanco trova ristoro, ciò che causa allegrezza. Il ristoro ricevuto è la pace mentale che si ha; la profonda quiete del cuore, la contentezza nella vita che supera ogni intendimento. I cristiani del primo secolo ricevettero effettivamente questo ristoro e scrissero in merito ad esso nelle Sacre Scritture. — Giov. 14:27; Filip. 4:7.
IL GIOGO PIACEVOLE D’OGGI
12. Che cos’è oggi il giogo di Cristo?
12 Ma che cos’è oggi il giogo di Cristo? Non è un giogo di ozio, né l’esenzione dal lavoro o da qualsiasi onorevole richiesta, ma un modo di vivere in vista di ricompense eterne. È una vita che richiede sacrificio ed esempio. (Matt. 16:24-26; 19:16-29) Perciò, non è una vita senza freni, una vita irresponsabile, una vita di “libertà indefinite”, vita che subito irrita e stanca, per la sua mancanza di responsabilità, compimento e conseguimento. Il giogo di oggi, perciò, è uguale a quello del giorno di Gesù; è un giogo di completa dedicazione a Dio come discepolo di Gesù Cristo. È un modo di vivere, che si vive per fede come vero servitore di Geova in vista della vita eterna. — Ebr. 10:7-10; Sal. 40:6-8.
13. Come può oggi il cristiano trovare ristoro per la sua anima, e che cosa devono fare quelli che non hanno ricevuto questo ristoro?
13 Il cristiano accetta volontariamente tale giogo, perché ristora. Ne ottiene santa libertà. Poiché “se rimanete nella mia parola”, disse Gesù, “siete realmente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. “Se perciò il Figlio vi rende liberi, sarete effettivamente liberi”. (Giov. 8:31, 32, 36) Per essere libero e avere ristoro si deve perciò divenire discepolo di Gesù Cristo. Non c’è altro modo per fare questa esperienza. (Rom. 7:4; Gal. 5:1) Quelli che oggi asseriscono d’essere cristiani e non hanno libertà o ristoro hanno bisogno di esaminare la loro relazione con Dio, poiché egli è un Dio che adempie la sua promessa. — 1 Re 8:56.
14. In che modo il giogo di Cristo è piacevole?
14 Quando Gesù invitò gli stanchi a divenire suoi discepoli, disse loro che ‘il suo giogo è piacevole e il suo carico è leggero’. In che modo il suo giogo è piacevole? Oggi, come nel giorno di Gesù, alcuni gioghi sono foderati di morbida stoffa così che non irriti la pelle del collo dei buoi. Si potrebbero definire “gioghi piacevoli” perché con essi si mostra considerazione e amore. Il giogo cristiano è piacevole perché il giogo della dedicazione è volontario e perché è rivestito dell’amore di Dio e di Cristo. Giacché tutti senza eccezione, ricchi e poveri, istruiti e non istruiti, quelli che hanno capacità e quelli che sono senza, vecchi e giovani, quelli che hanno forza e quelli che non ne hanno, possono valersi di questo privilegio della dedicazione, ciò indica che è un giogo piacevole. “Dio non è parziale”, disse l’apostolo Pietro, “ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accettevole”. — Atti 10:34, 35.
15. (a) Come possiamo prendere su di noi il giogo di Cristo, e perché è un’esperienza piacevole? (b) Perché i gioghi del mondo non soddisfano, mentre il giogo di Cristo soddisfa?
15 Il giogo è di Cristo. “Prendete su di voi il mio giogo”, egli dice. Perciò, siamo invitati a seguire l’esempio di Cristo. Questo è un piacere, perché egli si descrive come “d’indole mite e modesto di cuore”. (Matt. 11:29; 1 Piet. 2:21) Queste qualità sono messe in contrasto con l’aspro, esigente spirito delle autorità mondane. Poiché Cristo è d’indole mite e modesto di cuore ci piace veramente lavorare con lui. Il suo giogo è rivestito di vero amore. Esso non ci punge o non ci irrita come accade con i gioghi del mondo. I gioghi del mondo sono duri, taglienti ed esigenti. Essi irritano e stancano non solo perché sono duri, ma perché non si trae nessun durevole beneficio, nessun vero risultato, nessuna vera soddisfazione operando per appagare le egoistiche bramosie degli uomini malvagi della terra. Ma quando siamo aggiogati con Cristo come suoi discepoli, ciascuno di noi ha la gioia e la contentezza che deriva dal servire Geova, e questo rende paghi. La consapevolezza d’essere servitore di Dio reca vero ristoro all’anima. — Prov. 10:22.
IL CARICO LEGGERO
16. Che cos’è il ‘carico leggero’ menzionato da Cristo?
16 Gesù assicura alle odierne anime aggravate: “Il mio carico è leggero”. (Matt. 11:30) Che cos’è questo carico leggero? È il vivere secondo le esigenze di Dio per la vita. L’apostolo Giovanni scrisse: “Questo è ciò che significa l’amore di Dio, che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi”. (1 Giov. 5:3) “Che cosa richiede da te Geova, se non di esercitare il diritto e di amare la benignità e d’esser modesto nel camminare col tuo Dio?” (Mic. 6:8) Dio chiede forse troppo da noi domandandoci d’essere retti, amorevoli, benigni e modesti nel camminare con lui? Non sono queste le qualità che ci piacciono negli altri? Ai cristiani è comandato di predicare la buona notizia del regno di Dio “in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”; di fare “discepoli delle persone di tutte le nazioni”; di insegnar loro a vivere in armonia con i princìpi biblici. (Matt. 24:14; 28:19, 20) È questo un carico eccezionalmente pesante, troppo pesante da portare? Vediamo.
17. Perché possiamo dire che questo carico è leggero?
17 Ricordate che questo carico significa che dobbiamo parlare ad altri del regno di Dio e insegnar loro a divenire discepoli di Gesù Cristo. È questo un chieder troppo da noi? Quasi tutti hanno la capacità di parlare qualche lingua, e alle persone in genere piace parlare delle cose che le riguardano. Infatti, tale conversazione ispira e dà energia. Ebbene, dunque, se l’amore di Dio ci sta a cuore, non vorremo parlare del nostro Dio? Se apprezziamo che cosa ha fatto suo Figlio Gesù Cristo per noi provvedendoci un perfetto esempio e riscatto, non vorremo parlarne? Se comprendiamo pienamente ciò che farà il regno di Dio per tutto l’ubbidiente genere umano, trasformando questa terra in un paradiso ed elevando il genere umano alla perfezione e alla vita eterna, non vorremo che altri odano la buona notizia del regno di Dio? Naturalmente sì! Le cose care al nostro cuore non sono un peso, ma un ristoro per l’anima! E questo avviene specialmente per le cose che riguardano Dio, Cristo e il suo regno. Infatti, “col cuore si esercita fede per la giustizia, ma con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza”. — Rom. 10:10.
L’OPERA CHE RISTORA
18. (a) Che cosa possono fare quelli che pensano che il carico del ministero cristiano sia pesante? (b) A che cosa assisteranno?
18 Comunque, alcuni non saranno d’accordo. Asseriranno che il carico del discepolo non è leggero e che non reca ristoro. Come si può mostrare loro che lo è? Il cristiano può invitare tali persone scettiche o dubbiose ad accompagnarlo nel servizio di Dio. Vedano se è veramente ristorato nel ministero. Esse vedranno che, quando si trova un orecchio che ascolta e si dicono parole riguardo al Regno, il ministro di Dio si rianima. Il suo cuore salta effettivamente dalla gioia! Com’è emozionato trovando alla porta un orecchio che ascolta! Com’è felice quando lascia a una persona interessata un solo pezzo di letteratura che parla del regno di Dio! Il ministro è realmente rinvigorito. Ottiene nuova energia. Va su e giù per le scale con rinnovato vigore. Ha lo stesso effetto su ministri vecchi e giovani. Perché ricevono tanta energia? Perché condividendo la divina parola di verità si ottiene ristoro, ecco perché.
19. L’assistere a uno studio biblico di congregazione è un carico pesante? Perché date questa risposta?
19 Il cristiano è incoraggiato ad assistere ogni settimana a uno studio biblico di congregazione. È anche questo un carico troppo pesante? Quando vengono a questi studi biblici le persone sono stanche dopo aver lavorato tutto il giorno nel loro impiego secolare, ma quando dedicano un’ora a studiare la Parola di Dio a queste adunanze, generalmente il senso di stanchezza scompare. Si sentono ristorate e non provano imbarazzo a dirlo. Che emozione quando imparano nuove verità! I loro corpi si animano. Perché si sentono così? Perché condividere la Parola di Dio in tale associazione vuol dire ristorare l’anima, ecco perché!
20. Che cosa vediamo riguardo a quelli che assistono regolarmente alle adunanze di congregazione nella Sala del Regno, alle assemblee di circoscrizione, di distretto e internazionali?
20 La Parola di Dio incoraggia i cristiani a radunarsi regolarmente nella congregazione. (Ebr. 10:24, 25) Vi si radunano parecchie volte la settimana. È questo un carico troppo gravoso? Con il corpo affaticato, esausto e ferito per aver sopportato il carico di questo mondo essi vanno fedelmente alla Sala del Regno settimana dopo settimana. Perché ci vanno? Al fine di trovare ristoro per le loro anime in compagnia dei loro fratelli, ecco perché! Non è un compito facile per le madri e i padri di famiglia condurre regolarmente con sé i loro piccoli alle adunanze di congregazione, eppure ve li conducono. Non è facile per loro recarsi alle assemblee di circoscrizione, di distretto e internazionali, spesso con grande spesa, e tuttavia ci vanno. Perché? Perché a queste adunanze trovano ristoro per le loro anime, ecco perché! “Ecco, come è buono e come è piacevole che i fratelli dimorino insieme in unità! . . . Poiché lì Geova comandò che fosse la benedizione, pure la vita a tempo indefinito”. (Sal. 133:1, 3) A queste adunanze ricevono le benedizioni di Geova che fanno ricco.
STANCHI MA SODDISFATTI
21. (a) Significa questo che i cristiani non si stanchino? Perché rispondete così? (b) Che cosa mostra che i cristiani del giorno moderno ricevono ristoro da Dio?
21 Questo non significa che i cristiani non si stanchino fisicamente, perché si stancano. Gesù disse ai suoi apostoli di ‘riposarsi un po’’. (Mar. 6:31) Lo spirito è volenteroso, ma spesso il corpo ci viene meno. (Matt. 26:41) Ma in tali circostanze questa stanchezza se ne va lasciando un dolce senso di contentezza per aver fatto la volontà di Geova. Non smettono prontamente. (Gal. 6:9, 10) Chiedete ai ministri in servizio continuo, a quelli che lavorano più a lungo e più strenuamente nel ministero, se non è così. Oggi non è possibile trovare sulla terra un gruppo di persone più felici e più contente dei pionieri, dei missionari, di quelli che fanno servizio alla Betel, che fanno l’opera di Dio in servizio continuo! La loro felicità è la prova del ristoro che viene da Dio.
22. (a) Come si sono espressi vari ministri in servizio continuo riguardo al ministero di Cristo? (b) Che raccomandazione è questa?
22 Un sorvegliante di congregazione di Brooklyn, a New York, parlò ai ministri pionieri della sua congregazione per vedere che cosa pensavano del ministero in servizio continuo. Le loro risposte furono qualche cosa del genere: “Dopo aver trascorso nel servizio un’intera giornata provo un sentimento di gioia e letizia perché ho potuto rivolgere l’attenzione alla Parola di Dio”. “È una meravigliosa esperienza e non mi sono mai rammaricato di aver intrapreso il servizio di pioniere”. “Penso che non potevo fare nulla di più soddisfacente del servizio di pioniere. Vorrei che tutti la pensassero come me”. E il messaggio è lo stesso da ogni parte della terra. Ovviamente è una vita che reca ricompense e ristoro. Avete pensato al servizio di pioniere?
PRENDETE SAGGE DECISIONI E COMBATTETE LO SCORAGGIAMENTO
23. (a) Che cosa possono fare quelli che insistono che il ministero cristiano sia gravoso? (b) Che cosa riscontreranno?
23 Non possiamo tuttavia trascurare il fatto che alcuni affermano che il carico del ministero cristiano sia pesante, sì, perfino gravoso. Perché lo pensano? Se voi siete di questo parere, allora chiediamo: “Che cosa ve lo fa pensare? È il ministero cristiano ad essere gravoso o sono le esigenze del vostro impiego secolare? Può darsi che sia la vostra attitudine verso il ministero? I vostri obblighi e legami mondani vi stancano talmente che non potete trarre dal ministero la gioia che dovreste trarre?” Scoprite qual è il problema. Siate onesto nella vostra ricerca e quindi accingetevi con diligenza a fare le necessarie correzioni. Riscontrerete immancabilmente che il problema dipende da qualche aspetto del vostro modo di vivere e non dal carico del ministero cristiano. Dopo tutto, Cristo disse che era leggero.
24. Quali sono alcune cose che possiamo fare per alleggerire il carico personale della nostra vita così che il ministero ci rechi maggiore gioia?
24 Possiamo fare alcune cose per alleggerire i carichi personali della nostra vita così da trarre più gioia dal ministero. Evidentemente a Marta piaceva intrattenere in modo elaborato. Questo può essere il vostro problema. Gesù lo scoraggiò, perché può far perdere tempo e stancare. (Luca 10:38-42) Alcuni sono aggravati da molti possedimenti e non sanno che cosa farne. Il consiglio di Gesù fu di vendere queste cose, se riscontrate che sono un peso. (Matt. 19:21) Altri cedono stoltamente alle opere della carne e sono presi nella trappola della pratica del peccato. (Sal. 38:3-5) Tali carichi sono insopportabili per la mente. Smettete! Pentitevi e vivete in armonia con la volontà di Dio, altrimenti non solo condurrete una vita misera ma perderete la vita eterna.
25. (a) Come possiamo combattere lo scoraggiamento? (b) Dove troveremo ristoro per le anime nostre?
25 Risolvete presto il vostro problema qualunque esso sia. Non lasciate che i pesi che portate raffreddino il vostro zelo o vi dissuadano dal servire Geova. Rendetevi conto che questi sono tempi difficili per tutti. (Riv. 12:12) Ma rendetevi anche conto che la condizione più felice nella vita in questa ora di crisi è d’essere aggiogati con Cristo. Prendendo il giogo di Cristo e divenendo suoi discepoli nonostante i numerosi problemi, possiamo ancora trovare ristoro per le anime nostre. Troveremo ristoro nell’associazione con Geova e Cristo in preghiera, nell’associazione con fratelli e sorelle puri nella congregazione cristiana e partecipando al ministero del Regno. Fuori della famiglia di discepoli di Cristo, non c’è riposo e non si può trovare ristoro.
26. (a) Che cosa dovremmo fare ora se desideriamo ristoro per le nostre anime? (b) In vista di quale prospettiva?
26 Ascoltate, perciò, il Re Gesù Cristo, che chiama: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete su di voi il mio giogo e divenite miei discepoli, poiché io sono d’indole mite e modesto di cuore, e troverete ristoro per le anime vostre. Poiché il mio giogo è piacevole e il mio carico è leggero”. Credete a ciò! Rispondete all’invito. Prendete il giogo divenendo vero discepolo di Cristo. Portate il suo leggero carico del ministero cristiano comprendendo che potete godere la vita ora in questo tempo di intensa pressione mentre ci avviciniamo alla fine di questo morente sistema di cose. Poiché ‘questo stanco mondo passa e pure il suo desiderio, ma quelli che fanno la volontà di Dio non solo avranno ora ristoro, ma rimarranno per tutta l’eternità godendo di una vita ristoratrice’. (1 Giov. 2:17) Se rispondete all’invito di Cristo di ‘venire a lui’, questa può essere la vostra felice sorte! — Matt. 11:28-30.