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Quali benefici vi reca questa speranza?Svegliatevi! 1976 | 8 aprile
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Potrete anche dare vero conforto a quelli che fanno cordoglio per la perdita dei propri cari.
La convinzione che c’è una risurrezione impedisce di vivere solo per il presente. Invece di vivere secondo la massima: “Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo”, la speranza della risurrezione sarà un incentivo a vivere in modo accettevole a Dio. — 1 Cor. 15:32.
La fede nel potere di Dio di destare i morti libera anche dal timore che la propria vita sia abbreviata con mezzi violenti. La Parola di Dio indica che Gesù Cristo fu lo strumento per emancipare “tutti quelli che per timore della morte erano per tutta la vita sottoposti a schiavitù”. (Ebr. 2:15) Temendo d’essere giustiziati se non accondiscendevano alle richieste dei superiori, nel corso dei secoli molti hanno sacrificato il principio e fatto cose che sapevano essere sbagliate. Tuttavia, chi ha incrollabile fede nella promessa biblica della risurrezione non danneggia in questo modo la propria coscienza. Quello di mantenere una coscienza pura non è forse un altro ottimo vantaggio che hanno coloro che credono nella risurrezione?
Oltre ai benefici che si hanno ora, la fede nella capacità di Dio di destare i morti dà la prospettiva di accogliere i morti al loro ritorno o d’essere personalmente fra quelli che saranno destati alla vita. Ma per essere tra coloro che vedranno realizzarsi la speranza della risurrezione dovete soddisfare certe esigenze. Non tutti quelli che sono morti avranno la risurrezione dai morti. Gesù Cristo indicò che non c’era nessuna speranza per quelli che peccavano contro lo spirito di Dio. Egli disse: “Ogni peccato e ogni bestemmia saranno perdonati agli uomini, ma la bestemmia contro lo spirito non sarà perdonata. Per esempio, a chiunque dica una parola contro il Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo spirito santo non sarà perdonato, no, né in questo sistema di cose né in quello avvenire”. (Matt. 12:31, 32) Poiché il peccato contro lo spirito di Dio non può essere perdonato, tutti quelli che si rendono colpevoli di tale peccato scontano interamente la pena restando morti per sempre.
Se si tien conto dei miliardi di morti, pochi dell’umanità si sono resi colpevoli di praticare deliberatamente il peccato che Dio considera imperdonabile. Tuttavia, il fatto che tale peccato è possibile dovrebbe rendere consapevoli del fatto che è stolto rischiare di trascurare deliberatamente i comandi di Dio. La fede nella divina promessa della risurrezione dei morti trattiene dal commettere il peccato imperdonabile e dal perdere così la vita per tutta l’eternità.
Cominciate fin d’ora
Vivendo in modo da dimostrare che si ha fede nella risurrezione si ha un altro vantaggio ancora. Si tratta di cominciare fin d’ora a camminare sulla via della giustizia. Com’è possibile?
La risurrezione “sia dei giusti che degli ingiusti” alla vita sulla terra darà a entrambi i gruppi la possibilità di ottenere la perfezione come figli di Dio. (Atti 24:15) Tutti possono valersi dell’aiuto che sarà dato dal regno celeste retto da Gesù Cristo e dai governanti a lui associati. La persona che ha servito Dio con tutto il cuore prima della morte e della risurrezione troverà molto più facile sottomettersi al dominio di Gesù Cristo e di quelli a lui associati. D’altronde, più la persona ha resistito ostinatamente alla volontà di Dio, più le sarà difficile cambiare e progredire verso la perfezione.
Gesù Cristo lo indicò dicendo ad alcuni connazionali increduli: “Gli uomini di Ninive sorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno; perché essi si pentirono alla predicazione di Giona, ma, ecco, qui c’è più di Giona. La regina del meridione sarà destata nel giudizio con questa generazione e la condannerà; perché ella venne dai confini della terra per udire la sapienza di Salomone, ma, ecco, qui c’è più di Salomone”. (Matt. 12:41, 42) Parlando di una città che si era ostinatamente rifiutata di dare ascolto al messaggio della verità, Gesù disse: “Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma e Gomorra che per quella città”. — Matt. 10:15.
La risurrezione dei morti, giusti e ingiusti, rende possibile un Giorno del Giudizio, nel quale gli uomini potranno mostrare se realmente vogliono sottomettersi al regno di Dio retto da Cristo. Nel caso dei compaesani di Gesù che udirono la sua predicazione e videro i suoi miracoli ma poi lo respinsero, questo sarà molto difficile. Dovranno ingoiare l’orgoglio, riconoscendo che si sbagliavano a respingere Gesù come Messia. Dovranno senz’altro avere umiltà per sottomettersi al dominio di colui che non vollero come re.
Gli abitanti di Sodoma e Gomorra, d’altronde, non ebbero mai l’opportunità offerta a coloro che videro le opere potenti di Gesù Cristo. Nel loro caso, orgoglio e ostinazione non saranno un ostacolo così grande come per gli increduli Giudei del primo secolo E.V. La migliore condotta dei Niniviti risuscitati e della “regina del meridione” sarà un rimprovero per la generazione risuscitata dei connazionali di Gesù che lo udì effettivamente predicare e insegnare. In passato, i Niniviti al tempo di Giona e la “regina del meridione” ai suoi giorni agirono secondo le parole dei servitori di Dio. Quindi, per loro sarà più facile sottomettersi al regno dell’eletto re di Dio, verso il quale non ebbero nessun pregiudizio.
Allo stesso modo, coloro che oggi considerano prontamente e volentieri ciò che dice la Parola di Dio e poi lo mettono in pratica nella loro vita avranno molta più facilità a progredire durante il Giorno del Giudizio. Pertanto quello che fanno ora le persone può influire sul loro eterno futuro.
Chi si ribella contro il dominio divino dopo essere stato destato dai morti perde la prospettiva della vita eterna. Subirà la “seconda morte”, da cui non è possibile tornare. Riguardo alla “seconda morte”, in Rivelazione 20:14, 15 leggiamo: “Questo significa la seconda morte, il lago di fuoco. Inoltre, chiunque non fu trovato scritto nel libro della vita fu scagliato nel lago di fuoco”.
Ricordando che una disposizione superba e ostinata potrebbe far perdere per sempre la vita, dovremmo voler cominciare fin d’ora a camminare nella via della giustizia. Come sarebbe triste perdere la vita eterna non valendosi ora delle opportunità di coltivare eccellenti qualità, qualità che durante il Giorno del Giudizio permetterebbero con più facilità di soddisfare le esigenze di Dio!
Ma forse chiedete: Che cosa posso fare per cominciare fin d’ora a incamminarmi nella via della giustizia?
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Viveri per i tempi criticiSvegliatevi! 1976 | 8 aprile
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Viveri per i tempi critici
La minaccia della penuria di viveri mondiale cresce. Ma non sembra che le nazioni riescano a organizzarsi e trarre profitto dalle scorte disponibili. È strano, eppure in tempo di guerra possono irreggimentarsi. Dice la rivista Ceres (dell’organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle N.U.): “Sin dai tempi più remoti l’uomo è riuscito a predisporre le vettovaglie per gli eserciti, anche quando erano molto lontani dalla base. . . . La scienza della nutrizione, ben nota ai soldati e ai veterinari, fu trascurata per molto tempo nel caso dei civili e fu messa in pratica solo durante la seconda guerra mondiale. Dobbiamo forse convenire con Lord Boyd Orr che sappiamo predisporre il rifornimento di viveri solo in tempo di guerra?”
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