-
PersecuzioneAusiliario per capire la Bibbia
-
-
contro il Signore stesso. (Atti 9:4, 5; 22:4, 7, 8; 26:11, 14, 15; I Cor. 15:9; Gal. 1:13, 23; Filip. 3:6) La storia del ministero di Paolo e dei suoi viaggi descrive come questi in seguito subì a sua volta molta persecuzione per mano dei nemici del cristianesimo. — Atti 13:50; II Cor. 6:3-5; 11:23-25; Gal. 5:11; II Tim. 3:10, 11.
La persecuzione dei cristiani da parte delle autorità dell’impero romano dall’epoca di Nerone in poi è documentata dalla storia secolare. Le accuse cambiavano, ma gli obiettivi rimanevano sempre gli stessi: la soppressione del cristianesimo.
GIUSTO ATTEGGIAMENTO DI FRONTE ALLA PERSECUZIONE
Il cristiano che osserva i comandamenti di Dio non può evitare la persecuzione, infatti “tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione riguardo a Cristo Gesù saranno anche perseguitati”. (II Tim. 3:12) Tuttavia i veri cristiani sono in grado di sopportare ogni specie di persecuzione e tuttavia conservare la propria serenità senza provare rancore o odio verso i persecutori. Questo perché comprendono le questioni in gioco: l’origine della persecuzione e la ragione per cui è permessa. Invece di essere perplessi o preoccupati per tali esperienze, si rallegrano di poter dare come Cristo prova di lealtà nella persecuzione. — I Piet. 4:12-14.
Il cristiano però deve essere certo di soffrire realmente per una giusta causa. La storia e la norma biblica non consentono alcuna implicazione politica, partecipazione a complotti, né alcun tipo di attività criminale per cui uno debba essere perseguitato. Dando particolare risalto a questo fatto, l’apostolo esorta: “Mantenete la vostra condotta eccellente fra le nazioni, affinché, nella cosa di cui parlano contro di voi come malfattori, in seguito alle vostre opere eccellenti delle quali sono testimoni oculari glorifichino Dio nel giorno della sua ispezione”. (I Piet. 2:11, 12) A questo fa seguire il consiglio di essere sottomessi a funzionari governativi, a proprietari di schiavi, e al marito, citando come esempio da seguire quello di Cristo Gesù. (I Piet. 2:13-25; 3:1-6) Il cristiano può essere felice se soffre per amore della giustizia (3:13, 14), ma non dovrebbe mai soffrire “quale assassino o ladro o malfattore o intromettente nelle cose altrui”. — I Piet. 4:15, 16.
I cristiani inoltre apprezzano il premio che attende coloro che perseverano. A proposito di questo premio Gesù aveva detto: “Felici quelli che sono stati perseguitati a causa della giustizia, poiché a loro appartiene il regno dei cieli”. (Matt. 5:10) Quindi la disposizione mentale del cristiano è importante per rimanere fedele sotto la pressione dell’opposizione. — Filip. 2:5-8; Ebr. 12:2; vedi anche II Corinti 12:10; II Tessalonicesi 1:4; I Pietro 2:21-23.
Anche l’atteggiamento del cristiano nei confronti degli stessi persecutori è un fattore importante. Il fatto di amare i propri nemici e benedire quelli che si oppongono gli permette di perseverare. (Matt. 5:44; Rom. 12:14; I Cor. 4:12, 13) Inoltre il cristiano sa che a chiunque lasci casa e parenti per amore del regno dei cieli è promesso cento volte tanto, ma “insieme a persecuzioni”. (Mar. 10:29, 30) È vero che non tutti coloro che odono la buona notizia del Regno sopporteranno la violenza della persecuzione, e qualcuno potrebbe cercare di aggirare l’ostacolo per evitare guai. (Matt. 13:21; Gal. 6:12) Ma è meglio confidare nella forza di Geova, pregare come Davide per essere liberati dai persecutori, sapendo che Dio non abbandonerà a se stessi i suoi servitori; allora si potrà dire insieme all’apostolo: “Siamo completamente vittoriosi per mezzo di colui che ci ha amati”. — Sal. 7:1; II Cor. 4:9, 10; Rom. 8:35-37.
-
-
Persia, persianiAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Persia, persiani
Paese e popolo menzionati di solito insieme ai medi sia nella Bibbia che nella storia secolare. Medi e persiani erano evidentemente popoli affini, appartenenti ad antiche tribù arie (iraniane); quindi i persiani sarebbero discendenti di Iafet, forse per mezzo di Madai, comune antenato dei medi. (Gen. 10:2) In un’iscrizione Dario il Grande si definisce “persiano, figlio di un persiano, ario, di stirpe aria”.
All’inizio della loro storia sembra che i persiani occupassero solo la parte SO del grande altopiano iraniano, con l’Elam a NO, la Media a N, la Carmania a E e il Golfo Persico a S e SO. Fatta eccezione per le calde, umide regioni costiere del Golfo Persico, il paese era occupato dalla parte meridionale dell’impervia catena dei monti Zagros, solcata da lunghe valli assai fertili, con pendii boscosi. Nelle valli il clima è temperato, mentre nella parte più elevata l’arido altopiano, spazzato dai venti, nei mesi invernali è molto freddo. Come i medi, sembra che i persiani fossero dediti principalmente all’allevamento del bestiame e anche alla necessaria agricoltura, e il re persiano Dario il Grande vantò il suo paese nativo, “bello e ricco di cavalli e uomini”.
SVILUPPO DELL’IMPERO MEDO-PERSIANO
Come i medi, sembra che i persiani fossero dominati da diverse famiglie nobili. Da una di queste ebbe origine la dinastia degli Achemenidi, da cui discese il fondatore dell’impero persiano, Ciro il Grande. Ciro, che secondo Erodoto e Senofonte era di padre persiano e di madre meda, unì i persiani sotto la sua leadership. Fino a quel momento i medi avevano dominato sui persiani, ma Ciro conseguì ben presto una vittoria sul re medo Astiage e ne conquistò la capitale, Ecbatana (550 a.E.V.). (Confronta Daniele 8:3, 20). L’impero medo passò sotto l’egemonia dei persiani e i loro confini si estesero a tutto l’altopiano iraniano e a O, attraverso l’Assiria e l’Armenia, fino al fiume Halys in Asia Minore.
Anche se i medi rimasero soggetti ai persiani finché durò la dominazione degli Achemenidi, non c’è dubbio che l’impero assunse una duplice natura. Infatti A. T. Olmstead dice: “La stretta affinità fra persiani e medi non fu mai dimenticata. Benché saccheggiata, Ecbatana rimase una delle residenze reali preferite. I medi ricevevano gli stessi onori dei persiani; ricoprivano alte cariche amministrative e posti di comando negli eserciti persiani. Gli stranieri parlavano abitualmente di medi e persiani; quando usavano un termine solo, era ‘i medi’”. — History of the Persian Empire, 1948, p. 37.
Sotto Ciro l’impero medo-persiano si estese ulteriormente a O raggiungendo il Mar Egeo in seguito alla vittoria dei persiani su Creso re della Lidia e alla conquista di alcune città greche sulla costa. Ciro riportò la sua più importante vittoria nel 539 a.E.V. quando, alla testa degli eserciti alleati dei medi, persiani ed elamiti, conquistò la potente Babilonia, adempiendo le profezie della Bibbia. (Isa. 21:2, 9; 44:26—45:7; Dan. 5:28) Con la caduta di Babilonia ebbe fine il lungo periodo di supremazia semitica, sostituita dalla prima potenza mondiale di origine aria (iafetica). Anche il paese di Giuda (come pure la Siria e la Fenicia) venne a trovarsi sotto la dominazione medo-persiana. Per decreto
-