Capitolo VIII
“Spirito di vita da Dio entrò in loro”
1. Secondo le parole di Gesù riportate in Matteo 28:18-20, quale speciale opera dello spirito santo terminerà fra breve?
UNA speciale opera dello spirito santo di Dio, compiuta per diciannove secoli, deve terminare fra breve. Quando terminerà, avrà fine l’opera di far discepoli del Messia Gesù. Il risuscitato Figlio di Dio si riferì a ciò quando, su un monte della provincia romana di Galilea, disse ai suoi apostoli: “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. — Matteo 28:18-20.
2. Oltre al glorificato Gesù Cristo, cos’altro doveva essere coi suoi discepoli fino al “termine del sistema di cose”?
2 Gli apostoli conoscevano bene quello spirito santo nel cui nome erano stati mandati a battezzare tutti quelli che da ogni nazione divenivano discepoli di Cristo. Durante gli anni di intima associazione con il loro Signore Gesù, avevano osservato quanto potentemente lo spirito santo aveva operato per suo mezzo mentre predicava il Regno, insegnava e compiva miracoli. (Atti 10:38) L’ultima notte di Pasqua che trascorsero con lui il 14 Nisan 33 E.V., egli disse per loro conforto: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro soccorritore che sia per sempre con voi, lo spirito della verità, che il mondo non può ricevere”. (Giovanni 14:16, 17) Così, non solo il risuscitato, glorificato Gesù Cristo sarebbe stato con i suoi discepoli fino al “termine del sistema di cose”, ma il loro attivo soccorritore, lo spirito santo, sarebbe similmente stato con loro fino a quel tempo, poiché sarebbe stato con loro “per sempre”.
3, 4. (a) Perché si pone la domanda se Gesù Cristo sia stato finora tutti i giorni con la cristianità? (b) Secondo Gesù, quale fattore determinava se lo spirito santo era con chi si professava cristiano?
3 Oggi questo ci interessa! Siamo in quel periodo di tempo chiamato “termine del sistema di cose”. (Matteo 24:3) Dallo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 sia gli avvenimenti del mondo che quelli fra i discepoli di Cristo adempiono ciò che Gesù predisse nella sua profezia riportata in Matteo da 24:3 a 25:46. (Anche Marco 13:3-37; Luca 21:7-36) Gesù Cristo, esercitando “ogni autorità” in cielo e sulla terra, è stato finora “tutti i giorni” con i suoi discepoli. Il promesso “soccorritore”, lo spirito santo, è pure stato con loro. Ma oggi molti asseriscono di essere discepoli di Cristo o cristiani. Secondo le più recenti cifre pubblicate, la cristianità ha più di novecento milioni di appartenenti alle chiese. Ci rivolgeremo dunque alla cristianità per avere la prova che Cristo sia presente presso di lei? Ha operato in lei lo spirito santo?
4 Ebbene, in questo caso, si deve rispondere alla domanda semplicemente in base al numero di quelli che si professano cristiani? No, perché Gesù disse che il fattore determinante sono le opere sante:
“Li riconoscerete dai loro frutti. . . . Ogni albero che non produce frutti eccellenti è tagliato e gettato nel fuoco. Realmente, quindi, riconoscerete quegli uomini dai loro frutti.
“Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. — Matteo 7:16-21.
5. Oggi la cristianità abbonda del “frutto dello spirito” o delle “opere della carne”?
5 Dal tempo in cui la cristianità fu istituita nel quarto secolo E.V. dal non battezzato imperatore pagano di Roma, Costantino il Grande, i suoi frutti non sono stati eccellenti. Dopo aver avuto per sedici secoli l’opportunità di coltivare il “frutto dello spirito”, la sua organizzazione religiosa non abbonda di “amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé”. Piuttosto, le “opere della carne” caratterizzano la cristianità. — Galati 5:19-23.
6, 7. Sotto quali aspetti la cristianità è simile alla congregazione di Laodicea, e si è essa pentita seguendo il consiglio che Gesù diede a quella congregazione?
6 La cristianità, che secondo quanto si afferma ha un gran numero di aderenti, è oggi paragonabile alla “congregazione di Laodicea”. In Rivelazione 3:14-18, il glorificato Gesù Cristo dice a quella congregazione:
“Conosco le tue opere, che non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo o caldo! Così, perché sei tiepido e non sei né caldo né freddo, ti vomiterò dalla mia bocca. Perché tu dici: ‘Io son ricco e ho guadagnato ricchezze e non ho bisogno di nulla’, ma non sai d’esser miserabile e infelice e povero e cieco e nudo, ti consiglio di comprare da me oro raffinato dal fuoco affinché tu divenga ricco, e abiti bianchi affinché tu sia vestito e affinché la vergogna della tua nudità non sia manifesta, e del collirio per ungere i tuoi occhi affinché tu veda”.
7 Si è pentita la cristianità e ha seguìto tale consiglio di Cristo? La sua attiva partecipazione a due guerre mondiali, la persecuzione contro le minoranze religiose, il materialismo, la dissolutezza morale, la sua partecipazione alla politica per controllare e perpetuare il presente vecchio ordine di cose, tutto ciò e molte altre cose ancora rispondono No!
8. Perché il glorificato Gesù Cristo è, per così dire, obbligato a vomitare la cristianità dalla sua bocca e a non impiegarla nell’opera odierna?
8 Durante questo “termine del sistema di cose” Gesù Cristo non ha potuto far altro che ‘vomitarla’ dalla sua bocca. In senso spirituale, non è per lui né fredda per ristorare né calda per stimolare. Non la può inghiottire perché gli sia benefica. È ‘tiepida’ nella sua compromettente pretesa d’esser cristiana e contemporaneamente amica e strumento di questo mondo. Il re dominante, Gesù Cristo, non la può digerire. La riconosce come nemica di Dio, il Padre suo. (Giacomo 4:4) Egli non si associa ai nemici del Padre suo. Essa non è con lui in nessun paradiso spirituale. Quindi non la può impiegare nell’opera che predisse per i suoi veri discepoli in questo tempo. — Matteo 24:14.
9. Per aver compiuto le sue opere in nome della religione, si è resa la cristianità oggetto di odio internazionale, o contro chi ha diretto essa tale odio?
9 La cristianità ha compiuto le proprie opere e ha svolto la sua attività in nome della religione. Queste attività l’hanno forse fatta odiare da tutte le nazioni a motivo del nome di Cristo? (Matteo 24:9) Al contrario, essa ha preso l’iniziativa odiando in tal modo altri. Chi? La storia moderna li indica. Durante la prima guerra mondiale ci fu un gruppo internazionale di studenti biblici che mostravano dalle Scritture ispirate che i “tempi dei Gentili” erano finiti nell’anno in cui scoppiò la prima guerra mondiale, nel 1914. (Luca 21:24, Nardoni) Quindi tutte le nazioni, quelle che professavano d’esser cristiane e quelle che non avevano tale pretesa, dovevano esser distrutte per la loro opposizione all’istituito regno di Gesù Cristo, il Re ora dominante in cielo alla destra di Dio. Tutti quelli che desideravano evitare d’esser distrutti insieme alla cristianità dovevano uscire dal cristianesimo nominale, dalle chiese della cristianità. Tale intrepido insegnamento di questi coscienziosi studenti biblici suscitò in tutto il mondo odio contro di loro.
10. Durante la prima guerra mondiale, quale minoranza religiosa la cristianità tentò di sterminare, e con quali mezzi?
10 Questa odiata minoranza religiosa era composta di cristiani conosciuti come Studenti Biblici Internazionali. Nel loro studio della Bibbia e nella loro opera di divulgazione usavano le pubblicazioni della Watch Tower Bible and Tract Society (Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati) con sede a Brooklyn, New York. Su questi studenti biblici la cristianità concentrò i suoi attacchi durante la prima guerra mondiale. Tentò di sterminarli. Gli ecclesiastici li accusarono falsamente e prevalsero sugli elementi politici e giudiziari di questo mondo perché prendessero contro di loro misure repressive.
11. A causa di che cosa fu coinvolta la Società Torre di Guardia?
11 In seguito furono proibite le pubblicazioni della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati. In vari paesi entrarono in vigore proscrizioni contro gli Studenti Biblici. In alcuni luoghi la cittadinanza patriottica fu istigata a compiere infuriate azioni di turba contro questa calunniata minoranza pacifica. Nella primavera del 1918 uomini preminenti appartenenti alla sede di Brooklyn della Società furono trasferiti per direttissima in un penitenziario federale, sotto false accuse!
12. Come mostra Rivelazione 11:7-12, la cristianità aveva forse soppresso in modo permanente l’opera di testimonianza?
12 Ora che il presidente e il segretario tesoriere della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati e sei altri preminenti collaboratori erano stati tolti di mezzo essendo imprigionati come criminali, la cristianità pensò di essersi sbarazzata dell’organizzazione dei fedeli testimoni dell’istituito regno di Dio retto da Gesù Cristo. Ma era stato inferto il colpo mortale? Per un certo tempo i corpi dei testimoni del Regno sembrarono completamente morti. Ma furono inattivi per sempre? Il linguaggio simbolico di Rivelazione 11:7-12 risponde:
“E quando avranno finito la loro testimonianza, la bestia selvaggia che ascende dall’abisso farà loro guerra e li vincerà e li ucciderà. E i loro cadaveri saranno sull’ampia via della grande città che in senso spirituale è chiamata Sodoma ed Egitto, dove fu anche messo al palo il loro Signore. E quelli dei popoli e delle tribù e delle lingue e delle nazioni guarderanno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo, e non lasceranno che i loro cadaveri sian posti in una tomba. E quelli che dimorano sulla terra si rallegreranno di loro e festeggeranno, e si manderanno doni gli uni gli altri, perché questi due profeti han tormentato quelli che dimorano sulla terra.
“E dopo i tre giorni e mezzo spirito di vita da Dio entrò in loro, ed essi si rizzarono in piedi, e grande timore cadde su quelli che li vedevano. Ed essi udirono un’alta voce dal cielo dir loro: ‘Salite quassù’. E salirono al cielo nella nube, e i loro nemici li videro”.
13. Dal punto di vista della cristianità, quale futuro c’era per l’organizzazione dei Testimoni, ma quale forza non prese in considerazione?
13 Per breve tempo, come per tre giorni e mezzo, l’organizzazione di questi proclamatori delle profezie bibliche e testimoni dell’istituito regno di Dio fu in disgrazia presso il pubblico. Coloro che erano stati tormentati dalla predicazione delle verità bibliche si rallegrarono della soppressione dei testimoni del Regno. Dal punto di vista della cristianità l’organizzazione dei Testimoni era ‘morta’. Ma era forse stato ucciso, messo a morte, lo spirito di Dio? Non era risultato morto quando il corpo di Gesù Cristo, morto al palo, era stato deposto nella tomba per parte di tre giorni. Quindi, diciannove secoli dopo, non risultò ‘morto’ dopo che, relativamente parlando, l’organizzazione dei testimoni del Regno era stata morta “per tre giorni e mezzo”.
14. Cos’era necessario per l’adempimento di Matteo 24:14, e che cosa avvenne nella primavera del 1919?
14 Si era ora nel quinto anno del “termine del sistema di cose”. La predizione di Gesù, in Matteo 24:14, doveva ancora adempiersi: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. La cristianità, insanguinata dalla guerra mondiale, non era disposta né abbastanza pura per adempiere quella profezia. Cosa bisognava dunque fare? Lo spirito di Dio Onnipotente doveva entrare in azione. Questo avvenne, non a favore della cristianità macchiata di sangue, ma a favore dei testimoni del Regno apparentemente ‘morti’. Conforme alla descrizione di Rivelazione 11:11, “spirito di vita da Dio entrò in loro, ed essi si rizzarono in piedi”. La primavera dell’anno del dopoguerra 1919 fu il tempo in cui furono così ravvivati.
15. Subito dopo la liberazione, chi si mise all’opera, e quale attenzione si prestò nuovamente a Matteo 24:14?
15 In modo sorprendente, verso la fine di marzo del 1919, i dirigenti della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati e i loro compagni di prigionia furono messi in libertà dietro pagamento di cauzione e si misero all’opera. La profezia di Gesù in Matteo 24:14 fu oggetto di rinnovata attenzione. Un sorprendente commento fu fatto su di essa nell’edizione de La Torre di Guardia del 1º luglio 1920, alle pagine 199, 200. Fu mostrato chiaramente che la predetta predicazione mondiale non era la predicazione compiuta nei passati millenovecento anni dell’“èra evangelica”, circa un regno avvenire. Era la predicazione di un regno già stabilito. Quindi la predicazione era un’opera di divulgazione mondiale da compiersi dal 1914 E.V. in poi.
16. Come quella rivelazione influì sui Testimoni, e con quale avvenimento culminò l’anno 1919?
16 Questa rivelazione dello “spirito di verità” diede nuova vita ai Testimoni che predicavano il Regno. Come grandioso culmine del 1919, anno in cui furono ravvivati, i testimoni del Regno tennero per otto giorni a Cedar Point, nell’Ohio, il primo congresso generale del dopoguerra. Vi assisterono migliaia provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada. Il presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, che ora era stato prosciolto dalle false accuse mossegli in tempo di guerra, annunciò la nuova opera del Regno da compiere. Al suo discorso pubblico ci furono 7.000 presenti.
17. Che ragione c’era perché i nemici temessero il sorgere dei Testimoni da una condizione di morte?
17 Al sorprendente ravvivarsi dei testimoni dell’istituito regno di Dio, grande timore cadde sui nemici del Regno, in particolar modo sulla cristianità. Se i nemici ebbero ragione di temere allora, benché i testimoni del Regno fossero un piccolo rimanente, ebbero ancor più ragione di temerli in seguito. A quei testimoni si doveva dare rilievo in tutto il mondo come non era mai stato dato ai discepoli di Cristo in nessun precedente periodo di tempo. Furono chiamati a tale notevole rilievo come se un’alta voce dal cielo dicesse loro: “Salite quassù”.
18. Come nel 1922 i Testimoni mostrarono di non ritrarsi dall’opera che doveva recare preminenza mondiale?
18 Non si trattennero dall’intraprendere una proclamazione del Regno che doveva far acquistare loro preminenza pubblica innalzandoli fino al cielo. Spronati dal vigore dello spirito di Dio, si misero intrepidamente all’opera. L’entusiasmo crebbe al secondo congresso generale di Cedar Point, nell’Ohio, nel 1922, quando il presidente della Società Torre di Guardia, al culmine del suo discorso chiave, con voce tonante fece risuonare l’invito: “Annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno!” A questo dinamico invito di predicare il Regno sino alla fine, le migliaia di congressisti risposero con un fragoroso applauso!
TEMPO FISSATO PER LA TESTIMONIANZA DEL REGNO IN TUTTO IL MONDO
19. Perché fu appropriato che Giovanni riferisse il racconto di Rivelazione 11:15-18 dopo aver parlato dei Testimoni che tornarono in vita?
19 Fu per tale testimonianza del Regno in tutto il mondo che “spirito di vita da Dio” entrò negli inattivi Testimoni nel 1919 E.V. Molto appropriatamente, quindi, l’apostolo Giovanni subito dopo il racconto dei due innalzati Testimoni proseguì, narrando:
“E il settimo angelo suonò la sua tromba. E vi furono alte voci in cielo, che dicevano: ‘Il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli’.
“E le ventiquattro persone anziane ch’eran sedute davanti a Dio sui loro troni caddero sulle loro facce e adorarono Dio, dicendo: ‘Ti ringraziamo, Geova Dio, Onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso il tuo gran potere e hai cominciato a regnare. Ma le nazioni si adirarono, e venne l’ira tua, e il tempo fissato di giudicare i morti, e di dare la ricompensa ai tuoi schiavi i profeti, e ai santi e a quelli che temono il tuo nome, i piccoli e i grandi, e di ridurre in rovina quelli che rovinano la terra’”. — Rivelazione 11:15-18.
20. (a) Fu quell’annuncio ad alta voce una notizia solo per i cieli? (b) Considerata la predizione di Gesù, di chi c’era ora bisogno?
20 Quell’annuncio proclamato ad alta voce: “Il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli dei secoli”, merita ora d’essere ripetuto sulla terra dagli unti testimoni di Geova. Egli assunse il regno del mondo alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914. Questa fu una notizia non solo per il cielo. Riguardava il mondo del genere umano. Dovevano udirla. Come l’avrebbero udita senza predicatori, senza proclamatori? Gesù aveva profetizzato che sarebbe stata predicata in tutta la terra prima che venisse la fine di questo sistema di cose. Il rimanente dei suoi unti discepoli ebbe l’incarico di intraprendere la predicazione da quando fu ravvivato spiritualmente nel 1919. — Matteo 24:14; Marco 13:10; Romani 10:14, 15; si noti Isaia 32:15.
21. Perché gli unti discepoli di Cristo non sono presuntuosi compiendo la proclamazione del Regno, come potrebbe asserire la cristianità, e perché riguardo a loro è vero ciò che dice Zaccaria 4:6?
21 Il rimanente degli unti discepoli di Gesù Cristo è stato delegato e mandato a compiere la predicazione. (Isaia 61:1-3) Se la cristianità l’accusa di presunzione perché fa questa predicazione del Regno, perché la cristianità stessa non compie tale predicazione? Ma essa non la compie. Prende parte alla politica mondana e concede la sua benedizione alle non cristiane Nazioni Unite. Poiché il rimanente è così piccolo in paragone con le centinaia di milioni di appartenenti alle chiese della cristianità, si deve avverare sull’unto rimanente ciò che Geova disse in Zaccaria 4:6: “Non mediante forza militare, né mediante potenza, ma mediante il mio spirito”.
22. A giudicare dalla predicazione del Regno che si compie, chi sono quelli sui quali si è adempiuto Gioele 2:28, 29?
22 Lo spirito santo, che Geova profetizzò avrebbe versato negli ultimi giorni, non ha smesso di operare, perché il rimanente ancora battezza i discepoli di Cristo in nome di tale spirito. (Matteo 28:19, 20; Gioele 2:28, 29; Atti 2:14-21) L’annunciato proposito per cui fu versato lo spirito di Dio su ogni sorta di carne fu che coloro che lo ricevevano profetizzassero. I fatti confermano che il rimanente degli unti discepoli di Cristo ha compiuto tale opera profetica in tutte le nazioni come testimonianza a favore del regno di Dio. Quindi è logico che su di essi è stato effettivamente versato lo spirito di Dio. Questo spirito sostiene la predicazione mondiale. Perché metterlo in dubbio?
23. Durante i successivi dodici anni di tale attività profetica, a chi si diede testimonianza, e perché era necessario?
23 Dopo dodici anni di tale attività profetica intorno al regno di Dio, l’unto rimanente era meglio informato su Geova Dio, la celeste Fonte dello spirito ch’era stato versato. Avevano accresciuto la testimonianza intorno a lui e ovunque avevano divulgato il suo nome come il Nome più grande fra tutti i viventi. Si erano realmente impegnati a essere Suoi testimoni e a essere degnamente “un popolo per il suo nome”. (Isaia 43:10-12; Atti 15:14) Facciamo in modo di non diminuire l’importanza e la tempestività di questa testimonianza recata a Geova e anche al suo Messia Gesù. Secondo la profezia di Gioele 2:28-32 questa doveva precedere “il grande e tremendo giorno di Geova”. A meno che le persone non fossero informate, non avrebbero potuto invocare la persona giusta per essere salvate durante quel “giorno”. Gioele 2:32 ci dice che chiunque “invocherà il nome di Geova sarà salvato”. Si doveva dare testimonianza a Geova!
24. Nel 1931 quale nuova designazione abbracciò l’unto rimanente, e perché questo non fu un gesto inutile?
24 Quindi non fu una semplice coincidenza che la domenica 26 luglio 1931, al congresso internazionale dell’International Bible Students Association (Associazione Internazionale degli Studenti Biblici), tenuto a Columbus, nell’Ohio, le molte migliaia di congressisti adottassero di tutto cuore la risoluzione d’esser chiamati con un significativo nome scritturale. Il nome che i congressisti abbracciarono con l’adozione della Risoluzione fu “Testimoni di Geova”. Dopo l’azione compiuta al congresso internazionale di Columbus, le congregazioni dell’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici adottarono in tutta la terra una risoluzione simile. In tal modo essi dichiaravano di essere testimoni di Geova. Questo non fu un gesto inutile da parte dell’unto rimanente degli Israeliti spirituali. Adempiendo le responsabilità che il nome impone loro, hanno mostrato d’esser degni di questa nuova designazione.
25. Come i ravvivati testimoni del Regno sono stati elevati a una posizione di rilievo in relazione al nome divino, accettando l’obbligo imposto da Isaia 43:10-12?
25 In modo incontrovertibile, lo “spirito di vita da Dio” era entrato nell’unto rimanente e l’aveva chiamato a una posizione di rilievo dinanzi a tutti i suoi nemici. Senza timore di quei nemici, avevano accolto l’invito di Dio: “Salite quassù”. (Rivelazione 11:11, 12) Non si sono vergognati di portare quel nome divino, il nome più santo. La loro attività di predicare e di profetizzare di casa in casa e di città in città in base a quel nome ha fatto magnificare tale nome in tutta la terra. Ecco finalmente i moderni sostenitori del più grande nome dell’universo! Triste a dirsi, l’antica nazione dell’Israele naturale non fu all’altezza di ciò che la profezia di Isaia 43:10-12 aveva detto, prima di tutti, a loro: “‘Voi siete i miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘pure il mio servitore che io ho scelto, . . . fra voi non c’era nessun dio estraneo. Voi siete dunque miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘e io sono Dio’”. Perciò l’attuale rimanente di Israeliti spirituali accetta lietamente l’impegno di essere testimoni di Geova.
26. In quale condizione spirituale illustrata dalla congregazione di Sardi, in Asia Minore, non vuole ricadere il ravvivato rimanente?
26 Ora che il rimanente degli Israeliti spirituali è stato ravvivato dallo “spirito di vita da Dio”, non vuole ricadere nella condizione che fu illustrata dalla congregazione dell’antica Sardi, in Asia Minore. Gesù Cristo le disse:
“Queste son le cose che dice colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle: ‘Conosco le tue opere, che hai il nome d’esser vivo, ma sei morto. Divieni vigilante, e rafforza le cose rimanenti che stavano per morire, poiché non ho trovato le tue opere pienamente compiute dinanzi al mio Dio. Perciò, continua a ricordarti di come hai ricevuto e di come hai udito, e continua a osservarlo, e pentiti. Certamente se non ti svegli, verrò come un ladro e non saprai affatto in quale ora verrò su di te’”. — Rivelazione 3:1-3.
27. Per evitare di perdere quale privilegio l’unto rimanente degli Israeliti spirituali presta ascolto alle parole di Gesù in Rivelazione 2:5?
27 In questo mondo religiosamente ottenebrato gli Israeliti spirituali dell’unto rimanente vogliono risplendere come illuminatori, diffondendo luce sul nome di Dio e sui suoi propositi per la salvezza del genere umano. Stanno in guardia per non perdere il privilegio di essere, collettivamente, un candelabro spirituale. Prestano ascolto alle parole che il glorificato Gesù Cristo rivolse alla congregazione dell’antica Efeso:
“Pentiti e fa le opere precedenti. Se no, verrò da te, e toglierò il tuo candelabro dal suo luogo, se non ti penti”. — Rivelazione 2:5.
UNA “GRANDE FOLLA” INVOCA IL NOME
28. Durante la seconda guerra mondiale, quando la bestia selvaggia ascesa dall’abisso fece di nuovo guerra all’unto rimanente, perché non si ripeté l’esperienza avuta nella prima guerra mondiale?
28 Dal 1939 al 1945 E.V. la seconda guerra mondiale recò la devastazione sul genere umano. Ma si ripeté l’esperienza avuta nella prima guerra mondiale dal rianimato rimanente degli Israeliti spirituali, che, dal 1931, sono conosciuti come Testimoni di Geova? Nonostante la peggiore persecuzione religiosa che ci fu durante la seconda guerra mondiale, quando la “bestia selvaggia che ascende dall’abisso” fece di nuovo guerra al rimanente, la storia risponde No! La persecuzione violenta non riuscì a soffocare la testimonianza del Regno compiuta dall’unto rimanente. Essi continuarono a essere “pieni di spirito” per volontà del loro celeste Datore di vita. (Efesini 5:18) Si aggrapparono alla vita, spiritualmente parlando, mediante l’attività, se necessario clandestina, della testimonianza del Regno. Quando i governi politici e militaristici vietavano loro di predicare la buona notizia dell’istituito regno di Geova, essi pregavano per avere il coraggio di continuare fedelmente ad adempiere il loro incarico di predicare.
29. In che modo il risultato di quanto precede è stato per il rimanente come nel caso riportato in Atti 4:31?
29 Il risultato fu che avvenne loro come alla congregazione di Gerusalemme, dopo che gli apostoli avevano avuto dalle autorità religiose l’ordine di smettere di predicare il Cristo. “E furon tutti pieni di spirito santo e dichiaravano la parola di Dio con baldanza”. (Atti 4:31) Similmente, fino a questo giorno, il rimanente mostra d’esser pieno di spirito santo continuando con vigore a ‘dichiarare la parola di Dio con baldanza’. Di conseguenza, il “candelabro” del rimanente non è stato tolto dal suo posto.
30. (a) Cosa fa l’unto rimanente riguardo al nome di Dio? (b) Perché, in vista di Rivelazione 6:14-17, vi è ragione di chiedere se il rimanente è il solo a ‘salvarsi’ nel giorno di Geova?
30 Lo stesso unto rimanente ‘invoca il nome di Geova’ proclamandolo in tutto il mondo. Ma, sono essi oggi i soli a sperar di ‘salvarsi’ durante il prossimo “grande e tremendo giorno di Geova”? (Gioele 2:31, 32) Questa è una domanda a cui molti che non sono del rimanente vorrebbero avere una risposta, poiché rispetto a quel “tremendo giorno” Rivelazione 6:14-17 dice:
“E il cielo [i governi politici che stanno in alto rispetto agli uomini] si dipartì come un rotolo che si avvolge, e ogni monte e ogni isola furono rimossi dal loro luogo. E i re della terra e gli uomini preminenti e i comandanti militari e i ricchi e i forti e ogni schiavo e ogni persona libera si nascosero nelle spelonche e nei massi di roccia dei monti. Ed essi continuano a dire ai monti e ai massi di roccia: ‘Cadeteci sopra e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché il gran giorno della loro ira è venuto, e chi può stare in piedi?’”
31. (a) Qual è la risposta alla domanda suddetta in quanto a salvarsi nel giorno di Geova? (b) Chi non si unisce ai re della terra e ai loro partigiani nell’invocare la protezione terrestre?
31 Alla domanda di tutti quelli descritti sopra che non hanno invocato il nome di Geova per essere salvati si risponde: Nessuno di loro sarà approvato e rimarrà in vita nel Suo “gran giorno”. Al simbolico turbine che li distruggerà si riferisce il successivo capitolo del libro, in Rivelazione 7:1-3. Dopo tale riferimento, siamo informati dei 144.000 schiavi di Dio che sono suggellati sulla fronte con il “suggello dell’Iddio vivente”. Questi sono classificati come Israeliti, non carnali Israeliti naturali come quelli che approvarono l’uccisione dell’Agnello di Dio, ma Israeliti spirituali che seguono l’Agnello Gesù quale Messia. (Rivelazione 7:4-8; 14:1-5) Subito dopo aver scorto questi, che cosa si dissuggella alla nostra vista? Un numero indeterminato di persone che non si uniscono ai re della terra e ai loro partigiani nell’invocare i monti e i massi di roccia governativi affinché li nascondano dall’ira di Dio e del suo Agnello. Essi non temono l’ira divina.
32. A chi questa “grande folla” attribuisce la propria salvezza, e con quale beneficio?
32 Mentre leggiamo Rivelazione 7:9-17, notiamo che di questa “folla” non numerata si dice che viene “dalla grande tribolazione”:
“Ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani erano rami di alberi delle palme. E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello’.
“. . . ‘Questi che son vestiti di lunghe vesti bianche, chi sono e da dove son venuti?’ . . . ‘Questi son quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello. Perciò sono davanti al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio; e colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda. Non avranno più fame né sete, né li colpirà più il sole né ardore alcuno, perché l’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi’”.
33. Quali sono alcune cose che differenziano questa “grande folla” dai già menzionati 144.000 Israeliti spirituali, e perché sono atti a servire Dio nel suo tempio spirituale?
33 Questa “grande folla” senza numero non fa parte dei numerati 144.000 Israeliti spirituali. Non sono suggellati sulla fronte con il “suggello dell’Iddio vivente”. Nella visione non sono in piedi sul celeste monte Sion con l’Agnello di Dio. Non se ne parla come di “comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all’Agnello”. In quanto a nazionalità, in confronto ai 144.000 Israeliti spirituali, sono Gentili, persone di ogni nazione. Tuttavia hanno acquistato conoscenza di Geova Dio e riconoscono che è seduto sul trono dell’universo, come Sovrano Universale. Sanno chi è lo scannato Agnello di Dio e lo confessano, poiché esercitano fede nel potere purificatore del suo sangue per ottenere un aspetto puro dinanzi a Dio sul suo trono. Così purificati, gli rendono sacro servizio giorno e notte nei cortili terreni del suo tempio spirituale.
34. Di quali “pecore” è costituita la “grande folla”, e quale speranza hanno per la vita futura?
34 Che dire della speranza che hanno in comune? Non è una speranza celeste. Rivelazione 7:17 li paragona a pecore, il cui Pastore è l’Agnello. Le “fonti delle acque della vita” a cui li guida sono “fonti” da cui sgorgano i provvedimenti divini per la perfetta vita umana nel promesso paradiso terrestre. Sono parte delle figurative “pecore” per cui il Pastore eccellente ha ceduto la propria anima umana. Dopo aver parlato dell’“ovile” di cui Giovanni il Battezzatore, come “portiere” apri la porta nel 29 E.V., Gesù proseguì dicendo: “E ho altre pecore che non sono di questo ovile; quelle pure devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore”. (Giovanni 10:3, 16) Quindi la “grande folla” di Rivelazione 7:9-17 consiste di “altre pecore” che oggi sono viventi e s’impegnano a seguire Gesù Cristo, il Pastore eccellente.
35. Con chi la “grande folla” diviene “un solo gregge” sotto “un solo pastore”?
35 Con chi dunque questa “grande folla” divenne “un solo gregge” sotto “un solo pastore”? Con le “pecore” dell’altro “ovile”, cioè il rimanente del “piccolo gregge” di Israeliti spirituali. (Luca 12:32; 1 Pietro 2:25) Benché la “grande folla” non sia nel nuovo patto di cui Gesù Cristo fu mediatore per l’Israele spirituale, egli l’unisce col rimanente come “un solo gregge” in un solo recinto. Da quando il Pastore eccellente ha fatto questo?
36, 37. (a) Quale avvenimento contrassegnò l’inizio del radunamento delle “altre pecore”? (b) Quale prospettiva fu offerta loro, con loro grande gioia?
36 Dal 1935 in poi. Alla fine del maggio di quell’anno si tenne a Washington (Distretto di Columbia) U.S.A., un congresso di cinque giorni dei cristiani testimoni di Geova. Furono specialmente invitati a questo congresso coloro che erano associati all’unto rimanente eppure erano interessati a sopravvivere alla “grande tribolazione” e ad entrare, senza morire, nel nuovo ordine di Dio col suo paradiso terrestre. Essi non avevano aspirazioni celesti. La vita eterna su una terra paradisiaca avrebbe pienamente appagato il desiderio del loro cuore.
37 La loro gioia fu perciò grande in quel congresso di Washington quando il presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati considerò il soggetto della “grande moltitudine”, di cui si parla in Rivelazione 7:9-17 (Authorized Version). Spiegò in modo chiaro che la “moltitudine” non era una classe spirituale o generata dallo spirito; non avrebbe conseguito in cielo la natura angelica per assistere i 144.000 coeredi di Cristo. Era chiaramente una classe terrena, con la speranza della vita umana perfetta, senza fine, nel paradiso terrestre sotto il regno di Cristo. Ora, per mezzo del Pastore eccellente Gesù Cristo, Geova Dio cominciava a radunare questa “moltitudine” nel servizio attivo con l’unto rimanente.
38. Come lo “spirito” di quelli della “grande folla” reagì alla speranza posta loro dinanzi, e da allora quale speranza è stata prevalentemente offerta a tutti coloro che cercano Dio?
38 Il cuore di centinaia di persone presenti a quel congresso di Washington non si era mai entusiasmato alla prospettiva di divenire coerede di Cristo. Ma ora che fu resa chiara la speranza terrena contenuta in Rivelazione 7:9-17, il loro “spirito”, la forza che reagiva dentro di loro, li spinse ad accettarla di cuore. Accolsero tale speranza con un vigoroso applauso. In seguito, quando migliaia d’altri lessero nelle colonne della rivista Torre di Guardia la ristampa della considerazione sulla “grande moltitudine”, il loro “spirito” pure fu favorevole. Da allora la speranza della “grande moltitudine” è stata prevalentemente offerta a tutti quelli che cercano Dio in ogni parte della terra. Centinaia di migliaia d’essi sono stati battezzati nel nome del Figlio di Dio e hanno la prospettiva di veder avverare tale meravigliosa speranza.
39. In considerazione di quali differenze fra loro e l’unto rimanente sorge la domanda se le dedicate, battezzate “altre pecore” hanno su di loro spirito santo?
39 Certo queste dedicate, battezzate “altre pecore” della “grande folla” non sono state generate per essere figli spirituali di Dio, con un’eredità celeste. Non sono Israeliti spirituali. Non sono stati portati nel nuovo patto con l’opportunità di divenire “un regno di sacerdoti e una nazione santa” di Dio. (Esodo 19:5, 6) Non sono mai stati suggellati con lo spirito di Dio come caparra della loro eredità celeste. Non sono stati unti con lo spirito di Dio come futuri coeredi di Cristo nel suo regno celeste. (Isaia 61:1-3; 1 Giovanni 2:20, 27; 2 Corinti 1:21, 22) Ma, ciò nondimeno, hanno su di loro spirito santo?
40. Quale prova scritturale c’è per mostrare se sulla terra una persona devota a Dio debba essere generata dallo spirito di Dio affinché operi su di lei lo spirito santo?
40 In modo irrefutabile i fatti rispondono Sì. Specialmente dal 1935 E.V. la “grande folla” ha lavorato insieme al rimanente degli unti, generati dallo spirito. Hanno dato convincente prova che lo spirito santo di Dio opera su di loro. Sulla terra una persona non deve necessariamente essere generata dallo spirito di Dio affinché la Sua forza attiva operi su di lei. Guardate il profeta Mosè, il giudice Otniel, il giudice Gedeone, il giudice Sansone, il re Davide, Giovanni il Battezzatore. Sì, guardate tutti i profeti precristiani su cui era lo spirito di Geova per ispirarli a scrivere i libri della Bibbia da Genesi a Malachia. Benché tali persone dell’antichità non avessero una speranza celeste, Geova Dio pose ciò nondimeno il suo spirito su di loro perché si erano dedicate a lui e si offrivano amorevolmente per il suo servizio. Dio li avvolse con la sua forza attiva. Li riempì di spirito santo. Questo operò su di loro.
41. Tenuto conto del piccolo numero di coloro che formano oggi l’unto rimanente, come Dio ha fatto in modo che la predicazione del Regno e l’opera di far discepoli siano compiute in proporzioni mondiali?
41 A quanto ammonta oggi il numero degli Israeliti spirituali unti con lo spirito santo? Secondo il numero di quelli che partecipano al pane e al vino emblematici alla celebrazione annuale della Cena del Signore, sono attualmente circa 10.000. Ma i battezzati cristiani, il cui spirito risponde con apprezzamento alla speranza della vita eterna in un paradiso qui sulla terra, sono più di due milioni. Chi dunque compie la maggior parte della predicazione del Regno e dell’opera di far discepoli in tutto il mondo? (Matteo 24:14; 28:19, 20) L’unto rimanente che va invecchiando, essendo un così piccolo numero, non sarebbe in grado di svolgere la maggior parte del lavoro. Pertanto lo spirito di Dio, che opera potentemente sulla “grande folla” delle “altre pecore”, ha permesso loro di compiere insieme al rimanente degli unti un’opera di testimonianza mondiale che non ha uguali nella storia cristiana.
42, 43. A chi attribuiscono il merito della proclamazione mondiale del regno messianico quelli che vi prendono parte? (b) In vista di quali scritture credono di avere avuto la guida angelica?
42 La proclamazione del Vangelo del Regno ora risuona tutto attorno al globo in 210 paesi e isole del mare. Più di 40.000 congregazioni di attivi proclamatori del Regno fioriscono in un paradiso spirituale in tutta la terra.a
43 Questa proclamazione del regno di Dio a favore del suo nuovo ordine, estesa fino alle più distanti parti della terra, richiedeva una quantità di strenuo lavoro da parte di quelli impegnati nella proclamazione, e tutto questo gratuitamente. (Matteo 10:8) Ma questi proclamatori del Regno, i cristiani testimoni di Geova, non si attribuiscono il merito di questa meravigliosa impresa. Confessano di essere semplici strumenti nelle mani di Dio. Attribuiscono allo spirito di Dio il coraggio e la forza di compiere quest’opera preordinata. Riconoscono che nel compiere l’opera che Dio approva hanno avuto il sostegno e la guida angelica. Credono a ciò che dice Ebrei 1:14 quando parla degli angeli celesti che sono “spiriti per il servizio pubblico, mandati a servire per quelli che erediteranno la salvezza”. Inoltre, del nostro particolare tempo, il “termine del sistema di cose”, Gesù disse: “Egli manderà i suoi angeli con gran suono di tromba ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli”. — Matteo 24:3, 30, 31.
44. (a) Perché tale impiego degli angeli celesti non è strano? (b) Per la separazione dei cristiani falsi da quelli veri e per il radunamento della “grande folla” di altre pecore quale aiuto invisibile fu predetto?
44 C’è qualche cosa di strano in questo? No! Perché negli antichi tempi precristiani gli angeli celesti vennero ad aiutare e guidare i fedeli adoratori di Geova Dio. (Genesi 32:1, 2, 24-30; Esodo 14:19, 20; 2 Re 6:15-17; Isaia 37:36; Salmo 34:7) Oggi è il tempo di radunare i veri eredi del regno di Dio e di separarli dai finti cristiani della cristianità, e così durante questo tempo critico l’unto rimanente doveva avere l’aiuto angelico, secondo Matteo 13:39-43, 49, 50, e Rivelazione 14:6. Quindi gli angeli, al comando di Cristo il Re, hanno un’invisibile parte direttiva nel radunare il rimanente dei suoi unti discepoli, i “suoi eletti”. Egli impiega gli angeli al suo comando anche per radunare una moltitudine assai più grande dell’unto rimanente, cioè la “grande folla” delle sue “altre pecore”. — Matteo 25:31-46; Giovanni 10:16.
UNA RISURREZIONE FIGURATIVA
45, 46. (a) Perché non c’è nessuna base per disprezzare il giorno delle piccole cose, dopo aver considerato il meraviglioso miracolo di Dio prefigurato in Ezechiele 37:1-14? (b) A favore del ristabilirsi degli esiliati Israeliti sul loro proprio suolo, Geova che cosa avrebbe posto in loro?
45 Rimane dunque qualche motivo perché alcuno ‘disprezzi il giorno delle piccole cose’? (Zaccaria 4:10) Quale sorprendente succedersi di imprese cominciò a delinearsi nel 1919 E.V., quando “spirito di vita da Dio entrò in loro”, cioè nell’unto rimanente apparentemente morto! (Rivelazione 11:11) Fu un moderno miracolo di risurrezione compiuto da Dio Onnipotente. Corrisponde a ciò che il profeta Ezechiele vide, quando ebbe la visione del bassopiano pieno di secche, sparpagliate ossa di Israeliti morti. I corpi di quegli Israeliti furono ricomposti, ma erano ancora corpi morti. Quindi, ubbidendo al comando di Dio, Ezechiele profetizzò su di loro. Che accadde? “L’alito entrò in loro, e vivevano e stavano in piedi, forze militari molto, molto grandi”. — Ezechiele 37:1-10.
46 Si sarebbe adempiuta la visione di Ezechiele sull’eletto popolo di Dio che allora languiva a Babilonia? Per rassicurarli che questa visione di restaurazione si sarebbe adempiuta, Geova ispirò Ezechiele a dire: “Metterò in voi il mio spirito, e dovrete tornare in vita, e vi porrò sul vostro suolo; e dovrete conoscere che io, Geova, ho parlato e ho fatto”. — Ezechiele 37:11-14; si confronti Isaia 32:15-18.
47. (a) Ristabilito il suo unto rimanente, per quale scopo pose su loro il suo spirito? (b) Come l’effetto rianimatore di ciò è stato in armonia con Romani 8:11?
47 Nel nostro ventesimo secolo, dopo la fine della prima guerra mondiale nel 1918, l’unto rimanente fu spiritualmente ravvivato e uscì dalla cattività a Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, per riprendere il servizio del Regno. A tal fine, Geova li ristabilì nella loro legittima condizione sulla terra, l’approvata relazione con lui. Pose su di loro il suo spirito affinché agissero con libertà e franchezza nel servizio del Regno. “Dov’è lo spirito di Geova, ivi è libertà’. (2 Corinti 3:17) Da allora, quale vitalità hanno mostrato il liberato rimanente, nel suo servizio regale, e, in seguito, anche la “grande folla” dei suoi collaboratori assomigliati a pecore! Ne è stata responsabile la santa forza attiva di Geova, proprio come ci rammenta Romani 8:11, dicendo: “Se, ora, lo spirito di colui che destò Gesù dai morti dimora in voi, colui che destò Cristo Gesù dai morti renderà viventi anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo spirito che risiede in voi”.
48. Quale forza è sugli uniti rimanente e “grande folla”?
48 Avanti, dunque, tutti uniti, o rimanente e “grande folla”! L’invincibile forza che promuove la venuta del nuovo ordine di Dio è con voi. (Zaccaria 4:6) La vostra continua predicazione di “questa buona notizia del regno” recherà ulteriori sofferenze e biasimo. Ma il sopportarli per amore di Geova Dio e del suo Cristo è il più alto onore possibile. Ricordate: “Se siete biasimati per il nome di Cristo, felici voi, perché lo spirito della gloria, lo spirito di Dio, riposa su di voi”. (1 Pietro 4:14) Il biasimo dei nemici del regno di Dio non è alcun segno della sua disapprovazione. Sopportandolo dimostrate di avere lo spirito di Dio. Il suo spirito che riposa su di voi vi glorifica, non vi disonora. Vi nobilita e vi rende simili a Cristo. Mostra che siete degni di glorioso servizio nel futuro nuovo ordine di Dio. Consideratevi felici, altamente favoriti!
[Nota in calce]