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MessiaAusiliario per capire la Bibbia
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Nato a Betleem
Michea 5:2, 4 aveva indicato che da Betleem sarebbe venuto colui che doveva essere “dominatore in Israele” e “grande fino alle estremità della terra”. Si comprendeva che questo era un riferimento al Messia. Quando Erode il Grande chiese ai capi sacerdoti e agli scribi dove doveva nascere il Messia, questi risposero: “A Betleem di Giudea”, e citarono Michea 5:2. (Matt. 2:3-6) E lo sapevano anche alcuni fra il popolo comune. — Giov. 7:41, 42.
Un profeta che avrebbe compiuto segni
Per mezzo di Mosè Dio aveva predetto la venuta di un grande profeta. (Deut. 18:18) Ai giorni di Gesù gli ebrei lo aspettavano. (Giov. 6:14) Il modo in cui l’apostolo Pietro usò le parole di Mosè, in Atti 3:22, 23, indica che sapeva che la loro natura messianica sarebbe stata riconosciuta anche dagli oppositori religiosi e dimostra quanto fosse diffuso tale intendimento di Deuteronomio 18:18. Anche la samaritana al pozzo pensava che il Messia sarebbe stato un profeta. (Giov. 4:19, 25, 29) La gente si aspettava che il Messia compisse segni. — Giov. 7:31.
ASPETTATIVE CHE INDUSSERO LA NAZIONE EBRAICA A DISCONOSCERE IL MESSIA
Il Vangelo di Luca indica che molti ebrei attendevano ansiosamente che il Messia facesse la sua comparsa proprio nel tempo in cui Gesù era sulla terra. Quando il piccolo Gesù fu portato al tempio, Simeone e altri ebrei aspettavano “la consolazione d’Israele” e “la liberazione di Gerusalemme”. (Luca 2:25, 38) Durante il ministero di Giovanni il Battezzatore il popolo “era in aspettazione” del Cristo o Messia. (Luca 3:15) Molti però speravano che il Messia soddisfacesse le loro idee preconcette. Le profezie delle Scritture Ebraiche rivelavano che la venuta del Messia avrebbe avuto due aspetti diversi. Secondo un aspetto sarebbe stato “umile”, e ‘avrebbe cavalcato un asino’, secondo l’altro doveva venire “con le nuvole dei cieli” per annientare gli oppositori e avere dominio su tutti. (Zacc. 9:9; Dan. 7:13) Gli ebrei non riconobbero che queste profezie si riferivano a due comparse del Messia, che sarebbero avvenute in tempi molto diversi.
Fonti ebraiche convengono con Luca 2:38 che la popolazione attendeva in quell’epoca la liberazione di Gerusalemme. The Jewish Encyclopedia osserva: “Attendevano ansiosamente il promesso liberatore della casa di Davide, che li avrebbe liberati dal giogo dell’odiato usurpatore straniero, avrebbe posto fine alla spietata dominazione romana e avrebbe instaurato il Suo regno di pace”. (Vol. VIII, p. 508) Cercarono di fare di lui un re terreno. (Giov. 6:15) Quando non soddisfece le loro aspettative, lo respinsero.
Falsi Messia
Come Gesù aveva predetto, dopo la sua morte gli ebrei seguirono molti falsi Messia. (Matt. 24:5) “Giuseppe Flavio rivela che nel I secolo, prima della distruzione del Tempio [nel 70 E.V.], sorsero diversi Messia che promisero di alleviare il giogo romano, ed ebbero subito seguito”. (The Jewish Encyclopedia, Vol. X, p. 251) Poi nel 132 Bar Kokhba (Bar Koziba), uno dei più noti pseudomessia, fu acclamato re Messia. Nel reprimere la rivolta da lui capeggiata, i soldati romani uccisero migliaia di ebrei. Tali falsi Messia rivelano che molti ebrei s’interessavano in primo luogo di un Messia politico, ma indicano anche che giustamente si aspettavano che il Messia fosse una persona e non semplicemente una nazione messianica o un’era messianica. Alcuni ritengono che Bar Kokhba fosse discendente di Davide, cosa che avrebbe favorito la sua pretesa messianica. Ma questa pretesa non ha alcun fondamento, poiché le registrazioni genealogiche erano andate distrutte nel 70 E.V. Quindi i successivi pretendenti al ruolo di Messia non potevano dimostrare di essere della famiglia di Davide. (Il Messia doveva perciò comparire prima del 70 E.V., come Gesù, per poter dimostrare di essere erede di Davide. Questa è una prova che coloro che attendono ancora la venuta del Messia sono in errore). Fra i presunti Messia comparsi in seguito ci furono un certo Mosè di Creta, che asserì di poter dividere il mare fra Creta e la Palestina, e Sereno, che sviò molti ebrei spagnoli. The Jewish Encyclopedia elenca ventotto falsi Messia fra il 132 E.V. e il 1744 E.V.
GESÙ SI DICHIARÒ E FU RICONOSCIUTO QUALE MESSIA
L’evidenza storica dei Vangeli dimostra che Gesù era davvero il Messia. Persone vissute nel I secolo, che potevano interrogare i testimoni e valutare le prove, riconobbero l’autenticità delle informazioni storiche. Ne erano così sicuri che furono pronti a subire la persecuzione e a morire per la loro fede basata su informazioni autentiche. La documentazione dei Vangeli indica che diversi riconobbero apertamente che Gesù era il Cristo o il Messia. (Matt. 16:16; Giov. 1:41, 45, 49; 11:27) Gesù non disse che erano in errore, e a volte ammise di essere il Cristo. (Matt. 16:17; Giov. 4:25, 26) Spesso volutamente non diceva di essere il Messia; a volte ordinò ad altri di non parlarne. (Mar. 8:29, 30; 9:9; Giov. 10:24, 25) Poiché si trovava dove la gente poteva sentirlo parlare e vedere le sue opere, voleva che credessero in base a queste prove; in tal modo la loro fede avrebbe avuto come solido fondamento il fatto che avevano visto coi propri occhi l’adempimento delle Scritture Ebraiche. (Giov. 5:36; 10:24, 25; confronta Giovanni 4:41, 42). La narrazione evangelica di ciò che Gesù era e faceva si affianca alle Scritture Ebraiche, che contenevano tante informazioni su quello che avrebbe fatto, per cui è possibile sapere e credere che Gesù è davvero il Messia. — Giov. 20:31; vedi GESÙ CRISTO.
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MestruazioneAusiliario per capire la Bibbia
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Mestruazione
Perdita periodica di sangue, muco e frammenti di tessuto dall’apparato genitale femminile. Il termine italiano “mestruo” deriva da quello latino menstruus, che significa “mensile”. Le mestruazioni ricorrono generalmente una volta al mese, ogni quattro settimane circa. Le ragazze cominciano ad averle con la pubertà e questo continua fino alla menopausa; il flusso mestruale dura di solito dai tre ai cinque giorni.
Le Scritture mettono in relazione le mestruazioni con l’impurità (Lev. 12:2; Ezec. 22:10; 36:17), e una forma del relativo termine ebraico (niddàh) a volte viene tradotta “impurità mestruale”. (Lev. 15:25, 26) Una forma di un altro termine ebraico, dawèh, che può riferirsi a una malattia (Lam. 5:17), ricorre nella frase “donna che ha i mestrui”. (Lev. 15:33; Isa. 30:22) Anche con l’espressione “la consueta cosa delle donne” s’intende la mestruazione. — Gen. 31:35; vedi PUREZZA, PURO.
NECESSARIA CONSIDERAZIONE
Se un uomo e una donna avevano volontariamente rapporti sessuali durante l’impurità mestruale di lei, venivano messi a morte. (Lev. 18:19; 20:18) La proibizione di avere rapporti sessuali durante la mestruazione era probabilmente benefica per la salute, forse preveniva per esempio l’insorgere di uretriti. I regolamenti relativi alla mestruazione, o flusso di sangue, contenuti nella Legge
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