Sia fatta la suprema volontà
‘Ecco! io son venuto per fare la tua volontà, o Dio’. — Ebr. 10:7.
I VINCITORI avranno vita senza fine, secondo la suprema volontà di Dio. (Apoc. 2:10, 11; 21:6, 7) Primo fra i vincitori è Gesù Cristo, Colui che disse: “Nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi animo! Io ho vinto il mondo”. (Giov. 16:33) Dopo che il vivente Dio, Geova, ebbe risuscitato da morte in terra e glorificato in cielo quel primo Vincitore che era stato ucciso, Gesù improvvisamente fermò un uomo che viaggiava nell’antica Siria, un sanguinario persecutore chiamato Saulo di Tarso. A lui Gesù disse: “A questo fine mi sono reso visibile a te, . . . per sceglierti come . . . testimone . . . mentre ti libero . . . dalle nazioni, alle quali ti mando, per aprir loro gli occhi, per volgerle . . . dall’autorità di Satana a Dio”. (Atti 26:16-18) A quel tempo e prima del nostro tempo (per quasi seimila anni fino al 1914 d.C.) l’“autorità di Satana” venne esercitata liberamente da quel massimo empio su tutto questo mondo o sistema di cose che Gesù Cristo vinse e che i suoi seguaci devono vincere.
2 Quand’era sulla terra Gesù veracemente insegnò: “Nessuno può essere schiavo di due padroni; poiché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete essere schiavi di Dio e delle Ricchezze”. (Matt. 6:24) Seriamente dunque, è l’amato Padrone che Gesù servì e continua a servire, è quel nobile ed amabile Padrone l’Unico che voi servite? Come Gesù, siete schiavi del supremo Dio? In altre parole, avete scelto volontariamente e volentieri di ascoltare e ubbidire il Padrone di Gesù, il vero Dio, Geova? Come Gesù, provate piacere a compiere la volontà di Dio? Vi siete positivamente volti dall’“autorità di Satana” all’autorità del Supremo, dedicando deliberatamente e volontariamente la vostra vita al servizio di Geova? Ma, chiedete voi, che significa dedicazione?
3 Dedicazione significa essere volontariamente separati con lo scopo di dedicarsi ad una deità, ad un fine sacro, o ad una particolare persona, ad un principio, una scienza, una nazione, o anche ad un’occupazione scelta o modo di vivere. La dedicazione che ha maggior significato e la massima importanza è quando un individuo abbandona tutti gli altri interessi e solennemente offre se stesso ad una persona divina in dedizione a Geova Dio. Ciò significa conformare la vostra volontà alla volontà dell’Altissimo Dio. La dedicazione alla Persona Divina deve essere incondizionata, senza riserve. Non può essere una dedizione o dedicazione divisa, perché una dedicazione con riserve sarebbe invalida agli occhi di Geova Dio. Egli esige assoluta o esclusiva devozione. — Eso. 20:5; 34:14; Deut. 4:24; 6:15.
4 Troviamo il perfetto esempio di dedicazione nel Figlio di Dio, Cristo Gesù. La sua dedicazione di se stesso è riassunta in queste parole: “Fare la tua volontà, o mio Dio, è la mia delizia”. La sua devozione a Dio era completamente indivisa. Egli non permise ad alcun’altra cosa di infrangerla o usurparne i diritti. Sulla terra Gesù era a conoscenza del Padre suo nel cielo, la cui legge egli conosceva ed amava. Era al corrente di quel che era capitato alla nazione d’Israele e ad altri che avevano violato la loro relazione d’amicizia con l’Onnipotente Dio. Tale conoscenza rese Gesù sempre più bramoso, sì, adamantino nel desiderio di conformare la propria volontà alla volontà del Padre suo. — Sal. 40:8; Giov. 4:34; 6:38.
5 Di conseguenza, quando una persona fa una dedicazione a compiere la volontà di Geova Dio, ciò significa un cambiamento completo del suo precedente modo di vivere, modo comune a quello di questo mondo che è stato sotto l’“autorità di Satana”. Le inclinazioni di una persona dedicata cambiano, come pure i suoi desideri. Questo cambiamento non avviene automaticamente, ma è il risultato di riplasmare la propria mente dal modo di pensare ed agire del vecchio mondo ad uno nuovo. È il risultato di una calma, attenta, seria meditazione sulla Parola di Dio e non un mutamento miracoloso o emotivo che avvenga totalmente in un istante. La normale inclinazione o tendenza della mente umana è verso il peccato, perché i nostri progenitori, Adamo ed Eva, volontariamente scelsero di fare la volontà di Satana, il nemico di Geova Dio, e dimenticarono la volontà del vero Dio per loro. “Per mezzo di un sol uomo il peccato entrò nel mondo e per mezzo del peccato la morte, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché essi ebbero tutti peccato”. (Rom. 5:12) Secondo quel modello peccaminoso noi siamo stati formati nell’iniquità sotto la condanna di morte. Perciò è indispensabile che avvenga un cambiamento. È così importante che nuova conoscenza venga assimilata dalla mente, e ciò dalla Parola di Dio. Si deve continuare ad allontanarsi dal vecchio modo di pensare, modellato secondo l’esempio di questo vecchio mondo o sistema di cose. Ci dev’essere un rinnovamento, un desiderio di cambiare o pentirsi della passata condotta e di trasformare il proprio modo di vivere secondo il nuovo modello. Questo significa seguire il consiglio di Paolo: “Svestitevi della vecchia personalità con le sue pratiche, e rivestitevi della nuova personalità che mediante accurata conoscenza si va rinnovando secondo l’immagine di colui che la creò, . . . affinché camminiate in modo degno di Geova per piacergli pienamente mentre continuate a portar frutto in ogni buona opera e crescete nell’accurata conoscenza di Dio”. Questo mostra che vi è un completo cambiamento del proprio modello di vita, da quello del vecchio mondo a quello del nuovo mondo. A questo punto dobbiamo ricordare che per questo nuovo mondo di giustizia Cristo Gesù diede il suo sangue vitale, perché è nel nuovo mondo che si otterrà vita eterna. Secondo quanto scrisse Giovanni, il presente vecchio mondo sta scomparendo. “Non amate né il mondo né le cose del mondo. . . . Inoltre, il mondo passa e anche il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. — Col. 3:9, 10; 1:10; 1 Giov. 2:15, 17.
6 Poiché il vecchio mondo sta per scomparire un Cristiano deve volgere le spalle a questo vecchio mondo per sopravvivere nel nuovo mondo. Poi quando la sua mente è trasformata, quando il suo pensiero è mutato per conformarsi alla Parola dell’Onnipotente Dio, si può appropriatamente dire che l’individuo è ad immagine di Dio, proprio com’era in origine Adamo prima della trasgressione. Quando l’individuo è modellato secondo la superiore conoscenza di Dio, allora è appropriato dire che la creatura è tornata ad immagine di Dio. Ciò non vuol dire che a questo punto l’individuo sia perfetto, ma il suo pensiero è tornato all’alto ed elevato modo di pensare di Geova Dio. Seguendo tale condotta si è graditi ed accettevoli all’Onnipotente Dio.
GIUSTA ATTITUDINE MENTALE DI FRONTE ALLA DEDICAZIONE
7 La persona umile e pentita è descritta dalle parole di Isaia: “Lasci l’empio la sua via, e l’uomo iniquo i suoi pensieri: e si converta all’Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio ch’è largo nel perdonare”. Questo mostra come è accessibile Geova. Geova riceverà mediante suo Figlio Cristo Gesù la persona umile che desidera trovare Lui. Perdonerà alla creatura i peccati ereditati essendo nata da genitori peccatori. Paolo mostra ulteriormente l’importanza di abbandonare la vecchia personalità, dicendo: ‘Spogliatevi della vecchia personalità che si conforma alla vostra passata condotta e si corrompe secondo i suoi ingannevoli desideri; ma rinnovatevi nella forza che fa agire la vostra mente, e rivestite la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio con vera giustizia e amorevole benignità’. Così Paolo porta vividamente alla nostra attenzione che il nostro passato modo di vivere e i nostri vecchi desideri devono essere abbandonati completamente. Allora il nuovo modo di pensare acquistato dallo studio della Parola di Geova e dalla conoscenza dei suoi propositi sarà la forza che spinge all’azione nella vita di un Cristiano. — Isa. 55:7, VR; Efes. 4:22-24.
8 Dopo che ha avuto luogo la conversione della mente, l’individuo avrà il massimo rispetto per Geova e la Sua Parola. Seguirà l’ammonimento di Paolo: “Rivestitevi di tenero affetto di compassione, benignità, modestia di mente [umiltà], mitezza e longanimità”. Queste qualità si trovano, non nel vecchio mondo, ma nel nuovo mondo. Mentre le parole di Paolo erano scritte ai Cristiani, molto tempo prima l’espressione di Geova mostra in quale considerazione egli tenga tali caratteristiche: “Ecco su chi poserò lo sguardo: su colui ch’è umile, che ha lo spirito contrito, e trema alla mia parola”. Una persona umile mostra la massima riverenza per l’Altissimo Dio, Geova. — Col. 3:12; Isa. 66:2, VR.
9 Può una persona comune manifestare leale, indiviso amore per l’Onnipotente Creatore? Sì, deve essere devota esclusivamente a Lui e quindi avere un ardente zelo nel proprio cuore per servirlo come un volontario schiavo serve il suo amato padrone. Servire significa ubbidire. Coloro che ubbidiscono a Geova lo fanno per amore verso di lui: “Se qualcuno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo da lui e faremo dimora presso di lui. Colui che non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma appartiene al Padre che mi ha mandato”. (Giov. 14:23, 24) L’amore è infatti la somma e la sostanza dell’intera legge dei comandamenti di Dio. Cristo Gesù dimostrò che ciò è vero dicendo: “Devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la forza tua [forza vitale]”. Certamente nulla è omesso. La creatura deve amare e servire il Creatore, Geova, completamente, con schietta lealtà. — Mar. 12:30; Deut. 6:5.
10 Per i veri seguaci di Cristo ciò significa dimenticare completamente se stessi, come egli disse: “Se qualcuno vuol venir dietro a me, rinunci a se stesso”. Chi rinuncia a se stesso rinuncia alle proprie mire personali e alla scelta della propria carriera per la vita. Invece, cerca di rendere sua volontà agire secondo la volontà e il proposito di Geova riguardo al suo presente e al suo futuro. Quindi si comporta in armonia a ciò.
LA DEDICAZIONE COMPORTA RESPONSABILITÀ
11 Questo certamente pone un grave peso di responsabilità su chi dedica la propria vita a Geova. La fedeltà nel portare questo peso è obbligatoria, non facoltativa. Significa volontaria rinuncia alla scelta personale di una condotta o di un modo di vivere perché si possa compiere la volontà di Dio. Scherno, biasimo, privazioni, persecuzione, tortura o prigionia potrebbero abbattersi su una persona per la sua scelta di seguire l’esempio del principale Testimone di Geova, Cristo Gesù. Attraverso tutte queste avversità la persona dedicata continua a seguire Gesù, facendo la volontà di Geova. Si rende conto di aver accettato di fare la volontà di Dio. Deve quindi avere un atteggiamento positivo in quanto alla sua responsabilità, proprio come Isaia quando disse: “Eccomi, manda me”. Man mano che s’impara la Parola di Dio e si riconosce questa responsabilità, ci si accorge che la responsabilità non è troppo gravosa. Né uno si sente pusillanime al riguardo né timoroso di fallire. Poiché spera di vivere nell’eterno nuovo mondo di Geova, egli continua ad ubbidire alla Parola di Dio che dice di “non temere”; egli vince lo spirito di timore e pusillanimità. Ricorda la rivelazione di Geova che Giovanni vide e descrisse: “Io vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il precedente cielo e la precedente terra erano passati, . . . Chiunque vince erediterà queste cose, ed io sarò il suo Dio ed egli sarà figlio mio. Ma in quanto ai codardi, a quelli che sono senza fede . . . e a tutti i bugiardi, la loro porzione sarà nel lago che brucia con fuoco e zolfo. Questo significa la morte seconda”. Anche Paolo diede a Timoteo un avvertimento molto incoraggiante e rassicurante, scrivendo: “Poiché Dio non ci ha dato uno spirito di codardia, ma di potenza e d’amore e di sanità di mente. Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me prigioniero per amor suo, ma fa’ la tua parte soffrendo il male per la buona notizia secondo la potenza di Dio”. Non consideriamo dunque seriamente Giuda Iscariota o altri che fallirono, compreso Satana stesso, per afferrare il significato della dedicazione; ma guardiamo alla lunga schiera di forti, fedeli, coraggiosi vincitori menzionati nella Bibbia. Nella loro vita vediamo esempi degni di essere imitati. Noi possiamo essere altrettanto risoluti. Possiamo essere come loro ubbidienti servitori di Dio. I primi Cristiani, compresi i fedeli apostoli di Cristo, erano tutt’altro che paurosi. E ci sono inoltre uomini come Abrahamo, Isacco, Giacobbe e Davide, e donne come Sara, Rahab, Debora e Jael, come pure molti altri nella lunga schiera di coraggiosi e fedeli testimoni di Geova che risale fino al tempo del giusto Abele. Essi avevano una forte àncora di speranza nella suprema potenza di Geova, perfino per risuscitare i morti. Tale salda fede indurrà una persona a non temere il nemico anche se ciò potesse costarle la vita in questo tempo. — Luca 9:23; Isa. 6:8, VR; Apoc. 21:1, 7, 8; 2 Tim. 1:7, 8.
12 La scelta della propria condotta di vita è una responsabilità personale, come indicò Mosè: “Ti ho messo dinanzi la vita e la morte, la benedizione e la maledizione, e tu devi scegliere la vita onde ti mantenga in vita, tu e la tua progenie”. Ma in che modo dunque si può scegliere la vita? Seguendo la condotta tracciata per il vero Cristiano, “amando Geova il tuo Dio, ascoltando la sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e la lunghezza dei tuoi giorni”. Scegliamo la vita dedicando noi stessi interamente a Geova con la prospettiva di ubbidirgli per sempre e di portare il nostro peso di responsabilità. — Deut. 30:19, 20.
13 Anche Giosuè candidamente mostrò che la scelta personale è necessaria per rendere esclusiva devozione a Geova. “Ora se è male agli occhi vostri servire Geova, scegliete oggi per voi stessi chi volete servire, o gli dèi ai quali servirono i vostri padri che erano dall’altra parte del Fiume o gli dèi degli Amorrei nella cui terra ora abitate. Ma in quanto a me e alla mia casa, noi serviremo Geova”. (Gios. 24:15) Ogni persona non dedicata ha la stessa libertà di scelta. Questa scelta determinerà il suo destino, sia di vita che di morte. In questo giorno della potenza di Geova, se qualcuno rifiuta di dedicare se stesso per servire Geova la sua vita finirà per sempre ad Armaghedon (se non prima) come un condannato peccatore. Giungendo al punto in cui si desidera servire Geova con tutto il proprio cuore, la propria anima e la propria mente, la questione non è: ‘Farò una dedicazione?’ Dedicazione a fare la volontà di Dio è la condotta precedentemente tracciata da Cristo Gesù. Ci si dovrebbe quindi chiedere: Ho io il giusto intendimento della volontà di Geova e di che cosa egli esige da me per diventare un vero seguace di Cristo Gesù, e per fare la volontà di Geova d’ora in poi? Giungendo al giusto intendimento, non vi è esitazione da parte dell’individuo che sinceramente desidera servire Geova. Questo positivo passo avanti è indicato da Geova. Per ottenere la vita si deve fare quel passo. Chi accetta di essere un seguace delle orme di Cristo ed è fedele a tale decisione è veramente un Cristiano. L’ubbidiente seguace di Cristo pubblicamente confessa o simbolizza dinanzi ad altri tale dedicazione mediante battesimo in acqua.
CHE COSA SIGNIFICA PER VOI LA DEDICAZIONE
14 Prima della dedicazione viene una ricerca dell’anima. Si deve riconoscere che la dedicazione di sé dev’essere un ‘volgersi a Geova’. Significa pentirsi o allontanarsi dal disubbidiente, peccaminoso modo di vivere nel vecchio mondo nel quale si è vissuto fino a questo punto. Come un peccatore, il penitente vede se stesso dal punto di vista di Geova. Riconosce che Geova ha amorevolmente provveduto in Cristo Gesù Colui che redime, acquista o riscatta. Riconosce che esercitando fede nel valore d’acquisto o redenzione del sangue versato da Cristo Gesù egli appropriatamente viene a trovarsi in armonia o in unione col Santo, Geova. Allora avviene un mutamento. Non è un cambiamento miracoloso, ma è l’inizio di un nuovo atteggiamento mentale che d’ora in poi modifica la condotta di una persona perché faccia con fermezza e volontariamente la rivelata volontà di Dio. Sotto questo aspetto la dedicazione segna una decisione che dev’essere mantenuta. Quando un individuo dedica la sua vita a Geova s’aspetta che Geova agisca secondo le sue promesse, e non v’è dubbio che Geova lo farà. Anche Geova s’aspetta che la persona che egli accoglie porti a compimento la propria dedicazione. Non esiste una dedicazione parziale; cioè, esitare, o decidere nella propria mente di dedicarsi a Geova in modo limitato. A nulla si deve permettere di mettere a repentaglio la completezza della propria dedicazione. Veramente quindi, una seria responsabilità accompagna questa dedicazione a Geova. Un individuo non può lasciarsi cullare nell’attitudine mentale che predicare la Parola di Dio sia soltanto facoltativo. L’opera di ministero è una parte obbligatoria dell’assegnazione di lavoro, come nel caso di Cristo Gesù. Il tempo della sua dedicazione segnò l’inizio della sua opera di ministero e mai egli fece una digressione o permise a qualche cosa di interferire nel suo nuovo corso di vita che aveva deciso ed accettato di compiere.
15 Poiché questo segna l’inizio può essere paragonato al giorno della nascita dell’individuo; cioè, l’inizio della sua nuova vita. Prima di questo tempo si godeva solo in piccolissima parte la vita umana, e questa sotto condanna perché siamo formati secondo la decaduta condizione di Adamo.
16 Proprio come un fanciullo, l’individuo deve essere ansioso di imparare e continuare ad imparare per crescere verso la maturità. Osserviamo come un fanciullo sia ansioso di imitare i suoi genitori; e inoltre, vediamo quale energia abbia un fanciullo per raggiungere la virilità. Infatti è disposto a studiare assiduamente a tal fine. La mente di un fanciullo è vigile per acquistare conoscenza perché egli non ha desiderio di restare nell’infanzia oppure in uno stato di adolescenza. Così il Cristiano “appena nato” dovrebbe considerare la vita che gli sta dinanzi.
17 I fanciulli sono sempre desiderosi di evitare la dieta di latte soltanto o pappe. Sono sempre desiderosi di mangiare il cibo solido che vedono mangiare ai loro genitori, perché riconoscono che il cibo solido appartiene a persone mature. Lo stesso è dei Cristiani, secondo il consiglio di Paolo: “Ma il cibo solido appartiene a persone mature, a coloro che mediante l’uso hanno le loro facoltà di percezione esercitate per distinguere sia il bene che il male. Per questa ragione, ora che abbiamo lasciato la dottrina elementare intorno al Cristo, avanziamo verso la maturità, non ponendo di nuovo il fondamento, cioè il ravvedimento dalle opere morte e la fede in Dio, l’insegnamento di battesimi e l’imposizione delle mani, la risurrezione dei morti e il giudizio eterno”. — Ebr. 5:14–6:2.
18 Il Cristiano dovrebbe cercare attivamente la conoscenza per poter raggiungere la maturità spirituale ed essere più capace di adempiere la propria dedicazione ed aiutare altri, e in tal modo aiutarli ad ottenere la vita. Può essere paragonato ai giovani che crescono per divenire donne e uomini maturi. Quando raggiungono questo stato di maturità e si sposano, portano nuovi bambini nel mondo. Così è dei Cristiani maturi. Dicendo, “Vieni!” essi portano altri, e a loro volta quelli che odono si volgono dalla loro precedente condotta, e allo stesso modo studiano e giungono al punto di dedicare la propria vita a fare la volontà di Geova. La maturità cristiana è una condizione felice, meravigliosa in cui vivere e da considerare.
19 Nel considerare la questione della dedicazione un individuo potrebbe pensare: ‘Io non potrei fare quest’opera di ministero o prendervi parte; pure io amo Dio e lo servirò. Gli darò pieno riconoscimento nella mia vita, ma in quanto a una completa dedicazione, proprio non posso farlo’. Dapprima si potrebbe pensare così; ma se una persona si trova in questo stato d’animo, dovrebbe continuare a studiare, acquistando accurata conoscenza, perché un più maturo modo di pensare l’aiuterà a prendere la propria decisione. Questa è certamente una decisione vitale. Si può fare il paragone di un uomo che, guardando al futuro, decide di costruire una casa. Ma anche per costruire una casa un uomo deve sedersi e calcolare il costo, come affermò Gesù: “Per esempio, chi di voi volendo edificare una torre, prima non si siede e ne calcola la spesa, per vedere se ha abbastanza per completarla? Altrimenti, potrebbe gettare le fondamenta ma non avere i fondi per finirla, e tutti gli osservatori comincerebbero a farsi beffe di lui dicendo: ‘Quest’uomo cominciò a costruire ma non ha avuto i fondi per finire’”. Nel fare una dedicazione ciò significa che l’individuo dovrebbe calcolare il costo di prendere tale determinazione e attenervisi fino alla fine, e questo con serietà e diligenza. — Luca 14:28-30.
LA DEDICAZIONE RECA FELICITÀ
20 Quindi perché non misurare ciò che perdete riguardo a quel che vi è stato promesso da Geova? (Matt. 19:27-29) Fermatevi e pensateci! Che cosa avete di buono che in primo luogo non l’abbiate ricevuto da Geova, compresa la capacità di rendere devozione, lode e servizio volonteroso? Queste sono le cose che con gioia dedicherete a Geova, anche tutti voi stessi, per servirlo. Queste cose sono volontariamente offerte a Geova mediante il Giusto, Gesù Cristo, per gli indicibili privilegi e benedizioni che vengono continuamente conferiti ai dedicati servitori di Dio. Tuttavia, tenete a mente che ciò dà all’individuo l’autorità di esser chiamato e di parlare in nome di Geova come uno dei Suoi testimoni. In questo mondo condannato e morente, questi dedicati servitori di Dio sono le persone viventi più felici. Infatti, queste persone s’aspettano di sopravvivere all’universale guerra di Dio ad Armaghedon e con fiducia s’aspettano di vivere per sempre in un perfetto paradiso terrestre. Molto, quindi, dipende dal fare una dedicazione personale, e tutto dipende dalla fedeltà a tale dedicazione. Mantenere l’integrità e restare fedeli ai propri voti di dedicazione reca la suprema felicità. Mancare di farlo porta disperazione.
21 Tutta la forza e l’importanza della dedicazione può esser dunque riassunta dalle parole di Gesù: “Così, potete esser sicuri, nessuno di voi che non dica addio a tutto quello che ha può esser mio discepolo”. (Luca 14:33) A nulla si può permettere d’interferire con la dedicazione. Questo può includere la moglie per un uomo, o il marito per una donna, o la famiglia o qualsiasi altra cosa di questo mondo che ci possa esser cara. La dedicazione di noi stessi a Geova dev’essere senza equivoci sulla sua portata. L’individuo ha il dovere di rendere esclusiva devozione a Geova.
[Domande per lo studio]
1, 2. (a) Come la volontà di Dio è collegata alla vita eterna delle sue creature? (b) Qual è la giusta scelta oggi per gli uomini retti?
3. Che cosa significa dedicazione?
4. Come considerò Gesù la dedicazione?
5. (a) Che cosa è richiesto da un Cristiano già dedicato? (b) Perché è essenziale un radicale mutamento delle abitudini di vita?
6. Perché possiamo dire che oggi una creatura umana è ad immagine di Dio?
7. Che cos’è il pentimento? Perché è necessario?
8. Dopo la conversione, quali qualità dovrebbe coltivare una persona?
9. Quale specie di servitù è richiesta, e su che cosa deve essere basata?
10. (a) Come si dovrebbe considerare se stessi dopo la dedicazione? (b) Fino a che punto si deve essere sottomessi a Geova?
11. (a) Come si dovrebbe considerare la responsabilità? (b) Secondo quali esempi i Cristiani dovrebbero modificare la propria vita?
12. Quale scelta sta dinanzi ad ogni vero Cristiano?
13. (a) Quale decisione prese Giosuè? (b) Ai nostri giorni, che cosa succede a coloro che trascurano di fare una giusta scelta?
14. (a) Che cosa precede la dedicazione? (b) Che cosa segue la dedicazione? (c) Che cosa è incluso nella propria dedicazione a Geova?
15. A che cosa si può paragonare la dedicazione?
16, 17. (a) Come dovrebbero considerare questo importante passo le persone appena dedicate? (b) Quale sarà la mira della persona da poco dedicata?
18. Che cosa dovrebbe perseguire la persona dedicata? Che cosa recherà gioia al suo cuore?
19. Perché calcolarne il costo è importante per uno che considera la dedicazione?
20. Quali sono alcune delle benedizioni di Geova per le persone dedicate? E che cosa reca felicità?
21. Che cosa deve comprendere la dedicazione?