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MinistroAusiliario per capire la Bibbia
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Perciò, dopo essere asceso al cielo, Cristo diede alla congregazione cristiana “doni negli uomini”. Fra questi c’erano apostoli, profeti, evangelizzatori, pastori e maestri, costituiti “in vista dell’addestramento dei santi, per l’opera di ministero, per l’edificazione del corpo del Cristo”. (Efes. 4:7-12) Quindi tali ministri sono resi qualificati da Dio. — II Cor. 3:4-6.
Nella Rivelazione data all’apostolo Giovanni è descritta “una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua”. Di questi non viene detto che sono, come gli unti fratelli di Gesù Cristo, nel nuovo patto e perciò ministri di tale nuovo patto; comunque è dimostrato che hanno l’approvazione di Dio e “gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio”. Essi perciò prestano servizio e possono giustamente essere chiamati ministri di Dio. Com’è dimostrato sia dalla visione di Rivelazione che da Gesù stesso (mediante illustrazioni), al tempo della presenza di Cristo sul suo glorioso trono ci sarebbero state persone che avrebbero amorevolmente servito i fratelli di Gesù Cristo, prestando loro aiuto, attenzione e assistenza. — Riv. 7:9-15; Matt. 25:31-40.
SERVITORI DI MINISTERO NELLA CONGREGAZIONE
Dopo aver elencato i requisiti di coloro che prestano servizio come “sorveglianti” (episkopoi) nelle congregazioni, Paolo elenca quelli dei “servitori di ministero” (diàkonoi). (I Tim. 3:1-10, 12, 13) Il sostantivo greco diàkonos a volte è tradotto semplicemente “ministro” (Matt. 20:26) e “servitore”. (Matt. 22:13) Poiché tutti i cristiani erano “ministri” (o servitori) di Dio, è evidente che il termine diàkonoi assume qui un significato particolare, in relazione alla struttura e all’ordinamento della congregazione. Quindi c’erano due gruppi di uomini che ricoprivano incarichi di responsabilità nella congregazione: i “sorveglianti” o “anziani” e i “servitori di ministero”. Come viene spiegato alle voci ANZIANO e SORVEGLIANTE, in ciascuna congregazione generalmente c’erano un certo numero di sorveglianti e di servitori di ministero. — Confronta Filippesi 1:1; Atti 20:17, 28.
Confrontando i requisiti dei servitori di ministero con quelli dei sorveglianti, come pure la designazione dei rispettivi incarichi, si capisce che i servitori di ministero non avevano la responsabilità di essere insegnanti o pastori (il pastore è un sorvegliante delle pecore). La capacità di insegnare non era un requisito indispensabile nel loro incarico. Il nome diàkonos in se stesso indica che questi uomini prestavano servizio nella congregazione quali assistenti del corpo degli anziani, e la loro responsabilità fondamentale era di aver cura di cose di natura non pastorale affinché gli anziani potessero dedicare più tempo e attenzione all’attività di insegnanti e pastori.
Un esempio del principio che regola questa disposizione si può trovare nell’operato degli apostoli quando sorsero problemi circa la distribuzione (lett. il servizio [diakonìa]) di generi alimentari fatta ogni giorno per i cristiani bisognosi di Gerusalemme. Dichiarando che non sarebbe stato ‘piacevole che lasciassero la parola di Dio’ per occuparsi dell’amministrazione di cose riguardanti il cibo materiale, gli apostoli ordinarono ai discepoli: “Cercatevi sette uomini fra voi attestati, pieni di spirito e sapienza, affinché li costituiamo su questa faccenda necessaria; ma noi ci dedicheremo alla preghiera e al ministero [diakonìa] della parola”. (Atti 6:1-6) Questo era il principio; ma non significa necessariamente che i sette uomini scelti in quel caso non fossero qualificati come “anziani” (presbỳteroi), poiché non si trattava di una situazione normale, ma era sorto un problema particolare, di natura piuttosto delicata a motivo della discriminazione dovuta alla diversa nazionalità. Poiché ciò riguardava l’intera congregazione cristiana, era una questione che richiedeva “spirito e sapienza”, e quindi i sette uomini scelti potevano di fatto essere “anziani” in senso spirituale, ed essere riconosciuti come tali, ma assunsero temporaneamente un incarico che normalmente avrebbe potuto essere svolto da “servitori di ministero”. Era una faccenda “necessaria”, ma non della stessa importanza del “ministero della parola”.
Agendo in questo modo gli apostoli dimostrarono di saper valutare dovutamente le cose, e i corpi di anziani delle congregazioni che si formavano fuori di Gerusalemme avrebbero seguito il loro esempio affidando incarichi ai “servitori di ministero”. C’erano senza dubbio molte cose di ordinaria amministrazione o di natura più materiale o pratica che richiedevano attenzione, fra cui forse l’acquisto di materiale per copiare le Scritture, o la copiatura stessa.
I requisiti dei servitori di ministero costituivano delle norme che avrebbero protetto la congregazione da qualsiasi legittima accusa in quanto alla scelta degli uomini a cui affidare particolari incarichi, avendo così l’approvazione di Dio e una buona reputazione fra gli estranei. (Confronta I Timoteo 3:10). I requisiti riguardavano moralità, condotta e spiritualità, e, tenendone conto, l’incarico sarebbe stato affidato a uomini sensati, onesti, coscienziosi e fidati. Coloro che prestavano servizio in modo eccellente si sarebbero acquistati “una posizione eccellente e grande libertà di parola nella fede riguardo a Cristo Gesù”. — I Tim. 3:13.
GOVERNANTI TERRENI
Dio ha permesso ai governi di questo mondo di operare fino al momento in cui porrà loro fine, dopo di che il regno di Cristo governerà incontrastato la terra. (Dan. 2:44; Riv. 19:11-21) Finché sono tollerati, tali governi svolgono molti servizi a favore della popolazione, quali la costruzione di strade, il mantenimento di scuole, di corpi di polizia e vigili del fuoco, ecc. Hanno anche leggi per punire ladri, assassini e altri. Perciò, nel compiere questi servizi e nel far giustamente rispettare queste leggi, sono ‘ministri’ (diàkonoi) di Dio. Se qualcuno, anche un cristiano, viola tali leggi, la punizione che gli viene inflitta dal governo viene indirettamente da Dio, poiché Dio è contrario a ogni malvagità. Inoltre, se il governo protegge i cristiani dai violatori della legge, agisce quale ministro di Dio. Ne consegue che se qualcuno al potere abusa della propria autorità e agisce contro Dio, deve risponderne e renderne conto a Dio. Se un governante malvagio cerca di imporre al cristiano di trasgredire alla legge di Dio, non agisce certo quale ministro di Dio, e sarà da lui punito. — Rom. 13:1-4.
FALSI MINISTRI
Ci sono alcuni che si dichiarano ministri di Dio, ma sono ipocriti; in effetti sono ministri di Satana che combattono contro Dio. L’apostolo Paolo ebbe a che fare con uomini del genere che turbavano la congregazione di Corinto. — II Cor. 11:13-15; vedi Uomo DELL’ILLEGALITÀ.
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MiraAusiliario per capire la Bibbia
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Mira
Importante città della Licia, sul fiume Andriaco, che sorgeva su una collina a circa 3 km dalla costa SO dell’Asia Minore, dove attualmente si trova il villaggio di Dembre. Fra le rovine vi sono tombe scavate nella roccia e un grande teatro i cui fregi sono ben conservati. L’antico nome “Mira” si riferiva evidentemente sia alla
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