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AsiaAusiliario per capire la Bibbia
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Durante il viaggio a Roma per il primo processo (60–61 E.V.), processo che fu la conseguenza di un tumulto scoppiato a Gerusalemme per istigazione dei “Giudei dell’Asia” (Atti 21:27, 28; 24:18, 19; confronta 6:9), Paolo s’imbarcò inizialmente su una nave diretta in “luoghi della costa del distretto dell’Asia”, ma poi a Mira nella vicina provincia della Licia fu trasferito su un’altra nave. — Atti 27:2-6.
Le parole di Paolo in II Timoteo 1:15, evidentemente scritte da Roma verso il 65 E.V., possono indicare che la violenta persecuzione che cominciava a imperversare contro i cristiani da parte delle autorità romane aveva indotto molti cristiani dell’Asia a evitare l’apostolo Paolo allora in prigione, lasciandolo solo in un momento critico. Che l’espressione “tutti gli uomini che sono nel distretto dell’Asia” non significhi un completo allontanamento di tutti i cristiani dell’Asia si capisce dalle parole di lode che Paolo rivolge subito dopo a Onesiforo, il quale evidentemente abitava a Efeso. — II Tim. 1:16-18; 4:19.
La continuità della fede cristiana è pure manifesta nella Rivelazione con i suoi sette messaggi mandati da Giovanni a sette congregazioni di importanti città dell’Asia: Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea. Infatti quasi tutte queste congregazioni sono lodate per aver perseverato nella tribolazione. (Riv. 1:4, 11; 2:2, 3, 9, 10, 13, 19; 3:10) Giovanni allora (verso il 96 E.V.) si trovava nell’isola di Patmos, a breve distanza dalla costa della provincia dell’Asia. Si ritiene generalmente che abbia scritto il vangelo e le sue tre lettere da Efeso o dalle vicinanze, dopo il suo rilascio da Patmos.
Altre città della provincia dell’Asia menzionate nelle Scritture sono Colosse, Ierapoli, Adramitta e Asso.
ASIA MINORE
L’Asia Minore, di cui la provincia dell’Asia occupava solo la parte occidentale, comprende l’intera penisola circondata dal Mar Nero a N, dall’Egeo a O e dal Mediterraneo a S, e delimitata a E dalle montagne che si trovano a O del corso superiore dell’Eufrate. Protesa come un braccio del continente asiatico immediatamente a N della Siria, l’Asia Minore costituiva un ponte fra l’Europa sud-orientale e l’Asia centrale, e fu perciò una zona strategica, teatro di molte guerre nella lotta fra le potenze mondiali dell’Oriente e dell’Occidente. Attualmente fa parte della Turchia.
A NO si trovano i due punti nevralgici di questa regione: lo stretto del Bosforo (col Mar Nero da una parte e il Mar di Marmara dall’altra) e l’Ellesponto (i Dardanelli), due strettissimi tratti di mare che separano l’Asia dall’Europa.
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AsinoAusiliario per capire la Bibbia
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Asino
Animale dagli zoccoli robusti della stessa famiglia del cavallo; lo distinguono da questo corporatura più piccola, criniera più corta, orecchie più lunghe, coda fornita di un ciuffo di peli solo nella parte terminale. I suoi zoccoli piccoli e affilati fanno presa molto meglio di quelli del cavallo, perciò l’asino si adatta più facilmente al terreno accidentato e montuoso che s’incontra così spesso in Palestina. Benché la stupidità e l’ostinazione dell’asino siano proverbiali, la sua intelligenza in effetti è ritenuta superiore a quella del cavallo, ed è un animale paziente e mite che, come altri animali, è stato spesso maltrattato dall’uomo.
Da molto tempo l’asino è servito all’uomo come bestia da soma, mezzo di trasporto e animale da traino; è menzionato per la prima volta nelle Scritture in relazione ad Abraamo. (Gen. 12:16; 22:3; Gios. 15:18; II Cron. 28:15; Isa. 30:24) Evidentemente proprio per il duro lavoro di trasportare pesi compiuto dall’asino, Giacobbe paragonò suo figlio Issacar a questo animale. (Gen. 49:14) D’altra parte, si fa riferimento agli asini che vanno in calore a proposito della prostituzione di Giuda con le nazioni. — Ezec. 23:20.
In una visione il profeta Isaia vide “un carro da guerra di asini”. (Isa. 21:7) Questo indicherebbe che gli asini erano usati anche in guerra, probabilmente come animali da soma, se non per portare i combattenti nel vivo della mischia. A questo proposito è interessante notare che lo storico greco Erodoto (Storie, Libro IV, 129) parla dell’impiego di asini nell’esercito persiano.
Secondo la Legge l’asino era un animale impuro. Quindi, siccome tutti i primogeniti appartenevano a Geova e il primogenito dell’asino non poteva essere offerto in sacrificio, lo si doveva redimere sostituendolo con una pecora o gli si doveva rompere il collo. (Eso. 13:13; 34:20) Quest’ultima clausola assicurava l’adempimento della Legge, poiché un asino sarebbe stato più prezioso per un israelita di una pecora. Anche se impuri, a motivo della terribile carestia durante l’assedio di Samaria da parte del re Ben-Adad, non solo si mangiarono asini, ma la parte meno commestibile, la testa ossuta e scarna di un asino, divenne in effetti un cibo di lusso che costava ottanta pezzi d’argento. — II Re 6:24, 25.
La legge di Dio prescriveva di riservare un trattamento umano agli animali domestici, incluso l’asino. L’asino caduto sotto il suo carico ne doveva essere alleggerito, e non si dovevano aggiogare insieme un asino e un toro. (Eso. 23:5; Deut. 22:10) Essendo più piccolo, meno forte e di natura diversa, l’asino avrebbe sofferto essendo così inegualmente aggiogato.
Israeliti anche preminenti, sia uomini che donne, cavalcarono asini. (Gios. 15:18; Giud. 5:10; 10:3, 4; 12:14; I Sam. 25:42) Salomone, il figlio di Davide, andò a farsi ungere re cavalcando la mula, ibrida progenie di un asino, che era stata di suo padre. (I Re 1:33-40) Era dunque del tutto appropriato che Gesù, il più grande Salomone, adempisse la profezia di Zaccaria 9:9 cavalcando non un cavallo, ma un puledro d’asina “sul quale non s’è mai seduto nessuno del genere umano”. — Luca 19:30, 35.
Alcuni ritengono che i Vangeli siano in disaccordo sull’animale cavalcato da Gesù nell’ingresso trionfale a Gerusalemme. Marco (11:7), Luca (19:35) e Giovanni (12:14, 15) indicano che Gesù cavalcò un puledro o giovane asino, ma non menzionano la presenza di un asino più vecchio. Eppure Matteo (21:7) scrive che i discepoli “condussero l’asina e il suo puledro, e posero su questi i loro mantelli, ed egli vi sedette sopra”. Ovviamente Gesù non sedette sui due animali, ma sui mantelli stesi sul puledro. Poiché non cavalcò l’asina, ma piuttosto il puledro, Marco, Luca e Giovanni non fecero evidentemente menzione dell’asina madre.
ASINO SELVATICO
L’asino selvatico si distingue da quello domestico non per l’aspetto, ma per il temperamento selvatico e intrattabile. Questo è completamente in armonia con la descrizione biblica di un animale a cui per così dire ‘sono sciolti i legami’. — Giob. 39:5.
Dimora dell’asino selvatico sono il deserto e le distese di sale, lungi dal frastuono cittadino. Esso istintivamente evita i luoghi abitati dall’uomo, così che “non ode i rumori dell’inseguitore”. Non che
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