-
DenaroAusiliario per capire la Bibbia
-
-
una bella somma sarebbe finita nella cassa che teneva Giuda Iscariota. Non è meraviglia che il disonesto Giuda Iscariota sollevasse vivaci obiezioni dal momento che non fu in grado di appropriarsi neanche di una minima parte di quella grossa somma. — Giov. 12:3-6; 13:29; Mar. 14:3-11.
Il buon samaritano della parabola di Gesù spese due denari (il salario di due giorni) per aiutare uno straniero sconosciuto, dichiarandosi disposto a sobbarcarsi ad altre spese. (Luca 10:33-35) Invece in un’altra illustrazione di Gesù che metteva in risalto la necessità di essere clementi, uno schiavo il cui debito di 60.000.000 di denari era stato annullato non fu disposto a rimettere il debito di 100 denari a un compagno di schiavitù. — Matt. 18:24-33.
-
-
DentiAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Denti
Le Scritture di solito menzionano i denti in espressioni figurative.
Il digrignare o lo stridore dei denti spesso è segno di rabbia (Giob. 16:9; Atti 7:54) o di angoscia e disperazione. (Matt. 8:12; 13:42, 50; 22:13; 24:51; 25:30) Tale stridore dei denti può essere accompagnato da parole aspre e azioni violente contro l’oggetto dell’ira. In Amos 4:6 l’espressione “purezza di denti” è inclusa in un parallelismo con la “mancanza di pane”, a indicare condizioni di carestia.
I denti sono anche simbolo della potenza distruttiva di una nazione o un popolo. (Dan. 7:5, 7, 19; Gioe. 1:6; Riv. 9:8) Davide paragona i malvagi nemici dei giusti a leoni feroci, e chiede a Dio di colpirli alla mascella e rompere loro i denti, così non sarebbero più stati in grado di nuocere. (Sal. 3:7; 58:6) I falsi profeti di Israele sono raffigurati come esseri avidi e voraci, “che mordono coi loro denti”, e santificano la guerra contro chiunque non dà loro da mangiare. — Mic. 3:5; confronta Ezechiele 34:2, 3; Matteo 7:15; Atti 20:29.
Nei giorni che precedettero la distruzione di Gerusalemme un comune detto popolare era: “I padri han mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati”. (Ger. 31:29, CEI; Ezec. 18:2-4) Con queste parole cercavano di discolparsi per le condizioni avverse abbattutesi sulla nazione a motivo della sua malvagità, dicendo che quello che subivano era il risultato di ciò che avevano fatto i loro padri.
-
-
Deposito, magazzinoAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Deposito, magazzino
Locale o edificio in cui si conservano viveri, vino, olio, e anche pietre e metalli preziosi e altri generi. Il granaio è un locale in cui si ripone il grano trebbiato. Fienili, granai, torri e altri luoghi adibiti a magazzini erano comuni nell’antichità. — I Cron. 27:25; II Cron. 32:27, 28; Gioe. 1:17; Agg. 2:19.
Alcune città erano destinate dal governo a essere centri di raccolta, dove provviste di grano, e anche di altri generi, erano conservate in depositi e granai appositamente costruiti.
Sotto l’oppressione egiziana gli israeliti furono costretti a costruire “città come luoghi da magazzini per Faraone, cioè Pitom e Raamses”. (Eso. 1:11) Città adibite a magazzini furono costruite anche da Salomone. (I Re 9:17-19; II Cron. 8:4-6) Più tardi, a motivo della sua prosperità, anche il re Giosafat “continuò a edificare luoghi fortificati e città da magazzini in Giuda”. — II Cron. 17:12; I Cron. 27:25; II Cron. 16:4; 32:27-29.
Invece di preoccuparsi di accumulare beni terreni, il saggio scrittore di Proverbi consiglia: “Onora Geova con le tue cose di valore . . . Quindi saranno pieni di abbondanza i tuoi depositi di provviste”. (Prov. 3:9, 10) Ne è un esempio l’esperienza della nazione d’Israele che, quando ubbidiva servendo Geova e portando tutte le decime al santuario, era benedetta e godeva di ogni abbondanza. (Deut. 28:1, 8; I Re 4:20; II Cron. 31:4-10; Mal. 3:10) Nel Salmo 144:11-15 il re Davide fa alcuni paragoni per spiegare chi è veramente felice. Secondo il contesto (vedi versetti 11 e 12), egli sembra descrivere coloro che confidano nelle cose materiali accumulate e si vantano della propria ricchezza dicendo: “I nostri granai [sono] pieni, . . . forniscono prodotti d’una sorta dopo l’altra, . . . Felice è il popolo per cui è proprio così!” Ma poi aggiunge: “Felice è il popolo il cui Dio è Geova!” Senz’altro le sue parole volevano additare la vera Fonte della felicità in contrasto con la ricchezza materiale.
USO FIGURATIVO
Giovanni Battista avvertì farisei e sadducei che erano in pericolo, paragonando le persone veramente pentite a grano che viene raccolto e i loro capi alla pula, e disse loro: “Colui che viene dopo di me . . . raccoglierà il suo grano nel deposito, ma arderà la pula col fuoco che non si può spegnere” (Matt. 3:7-12; Luca 3:16, 17) Gesù predisse una “mietitura” che equiparò al “termine di un sistema di cose” e in cui “mietitori” angelici avrebbero raccolto le simboliche “zizzanie” da bruciare, mentre il “grano” sarebbe stato raccolto nel “deposito” di Dio, evidentemente la rinnovata condizione del suo popolo radunato che avrebbe avuto il favore e la protezione di Dio. — Matt. 13:24-30, 36-43.
Geova parla di cose intorno alle quali ha posto dei confini mediante le forze che ha create o le leggi naturali, e anche di cose che tiene sotto controllo per fini speciali, come se fossero nei suoi “depositi”. Del mare è detto che viene ‘raccolto mediante una diga, messo in depositi’. (Sal. 33:7) E chiede a Giobbe a proposito di altri fenomeni naturali che usa talvolta contro i suoi nemici: “Sei entrato nei depositi della neve, o vedi perfino i depositi della grandine, che io ho trattenuti per il tempo dell’angustia, per il giorno del combattimento e della guerra?” (Giob. 38:22, 23; confronta Giosuè 10:8-11; Giudici 5:20, 21; Salmo 105:32; 135:7). Perfino gli eserciti dei medi e dei persiani al comando del re Ciro furono inclusi da Geova fra le “armi della sua denuncia” prese dal suo “deposito” contro Babilonia. — Ger. 50:25, 26.
-
-
DerbeAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Derbe
Città della Licaonia in Asia Minore, dove l’apostolo Paolo si recò personalmente due o forse tre volte. Nel 1964 l’antica città di Derbe fu identificata con Dervi Shehri (“città di Derbe”), località circa 200 km a O–NO di Tarso.
Probabilmente prima dell’inverno del 47–48 E.V., durante il primo viaggio missionario, Paolo giunse a Derbe dopo esser stato lapidato presso Listra. A Derbe, Paolo e Barnaba ‘dichiararono la buona notizia’ e fecero “parecchi discepoli”, fra cui probabilmente “Gaio di Derbe”, menzionato in seguito come compagno di viaggio dell’apostolo. La storia secolare indica che dopo il 41 E.V. Derbe era la città più orientale della provincia politica della Galazia, quindi la descrizione che ne fa Luca di una ‘città della Licaonia’ va intesa evidentemente in senso regionale o etnografico. (Atti 14:6, 19-21; 20:4) Alcuni mesi più tardi, dopo il concilio di Gerusalemme sulla circoncisione (ca. 49 E.V.), e durante il suo secondo viaggio missionario, Paolo tornò a Derbe. — Atti 15:36; 16:1.
-
-
DesertoAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Deserto
Molti avvenimenti biblici sono ambientati
-