Visione del “tempo della fine”
1. Quale lunghezza ha il “tempo della fine”, e perché vi fu il comando di “suggellare il libro” sino ad allora?
QUESTA visione concerne il tempo della fine”. (Dan. 8:17) Questo “tempo della fine” comprende un periodo di molti anni, quelli di una generazione, e può realizzarsi solo allo spirare dei tempi dei Gentili e quando il regno del Messia è pronto ad assumere il governo della terra. Fu decretato un tempo definito per portare la fine completa delle grandi nazioni che oggi regnano sulla terra, e questo tempo ebbe inizio nel 1914 d.C. e terminerà con la formidabile battaglia di Harmaghedon. “Suggella il memoriale sino al periodo fissato”. (F. Fenton) Sì, il tempo per questo periodo è fissato ma finora Geova non ha rivelato il giorno o l’anno effettivo della sua fine al suo fedele popolo, però egli lo conosce. Durante questo fissato periodo, la durata di una generazione, avverranno tremendi prodigi. Invero l’intero corso degli avvenimenti umani cambierà riguardo al sistema di cose, al governo delle nazioni, al modo di vivere. Saranno introdotti nuovi sistemi di cose, che infine condurranno alla pace, alla gioia, alla salute e alla vita eterna. Geova sarà conosciuto dal suo popolo e le sue ‘lodi saranno cantate dal sorgere al calar del sole’. La liberazione nel senso più completo sarà la benedetta sorte di quelli che adorano e benedicono l’Iddio di Daniele. Geova il Giudice di tutta la terra e del cielo porterà a compimento il suo buon proposito.
2. Perché questo è il tempo più memorabile della storia, e quale effetto ha nel cielo e sulla terra?
2 La profezia di Daniele rivela come durante il “tempo della fine” la sovranità sarà tolta alle presenti potenze governanti, invisibili e visibili, e data al Messia Principe, che è il Signor Gesù Cristo, e ai santi dell’Iddio Altissimo. Il tempo per questo trapasso d’autorità è realmente venuto e il nome di Geova deve ora essere esaltato. Non vi potrebbe essere un tempo più memorabile nella storia del mondo. È davvero meraviglioso vivere ed essere testimoni del fragoroso trapasso del vecchio sistema di cose e dell’inaugurazione di nuovi e migliori sistemi di cose. Sì, è il più grande avvenimento della terra, poiché è giunto finalmente il tempo nel quale il regno di Geova Dio è governato da Cristo il Re di tutti i re. Il pinnacolo delle età è venuto, albeggia il più grande, il più glorioso giorno. Il cielo si rallegra, la terra festeggia, moltitudini di persone cantano a gran voce con pura gioia, celebrando Geova il Creatore, che ne è meritevole. “E cantano il cantico di Mosè lo schiavo di Dio e il cantico dell’Agnello, dicendo: ‘Grandi e meravigliose sono le tue opere, Geova Dio, Onnipotente. Giuste e veraci sono le tue vie, Re d’eternità. Chi veramente non ti temerà, Geova, e non glorificherà il tuo nome, poiché tu solo sei uno di amorevole benignità?’” — Apoc. 15:3, 4, NM.
IL TEMPO PER LA LIBERAZIONE INCOMINCIA
3, 4. Che cosa ci aiuterà ad apprezzare realmente la profezia di Daniele? e qual è il principale motivo della lode in tutto il globo?
3 Il tempo per la liberazione dei figli dell’organizzazione di Dio, Sion, dalla prigionia babilonese, è quello nel quale Geova Dio comincia a regnare come Re. E noi dobbiamo collegare il dominio del Regno con questa grande liberazione per apprezzare realmente la profezia di Daniele che segna con chiarezza il tempo per noi. È un tempo di grande esultanza, la liberazione dei carcerati, il ritorno dei figli spirituali dispersi alla Sion spirituale, il loro effettivo ritorno a casa. E perché non sarebbe un tempo di molta allegrezza! Forse le nazioni mondane non cantano a gran voce, non battono le mani e non fanno persino risuonare l’atmosfera di felicità quando i loro eserciti ritornano dalla guerra, e quando i prigionieri di guerra tornano alla loro nazione, alle loro città, alle loro case e ai loro cari? Quanto maggiormente deve dunque rallegrarsi Sion quando il suo glorioso Condottiero avanza vittoriosamente, e quando i prigionieri son liberati ed è innalzato il Segnale che li guida nel loro ritorno alla città di Dio, alla loro “casa”. Il giorno di tutti i giorni è venuto. Il salmista diretto dal santo spirito di Dio pronunziò molte espressioni d’esultanza relativa al tempo in cui Geova avrebbe regnato come Re. “In quel giorno” tutto ciò che vive si sarebbe rallegrato. A questo riguardo vale la pena di leggere molti di questi salmi, particolarmente Salmi da 93 a 100. Ne citiamo alcune espressioni: “Jahveh regna! s’è ammantato di maestà; Jahveh s’è ammantato e s’è cinto di forza; perciò il mondo sta saldo e non può vacillare”. “Venite, cantiamo con gioia a Jahveh! Acclamiamo con esultanza la rocca della nostra salvezza! Presentiamoci a lui con inni di lode, . . . Poiché Jahveh è un Dio grande, un gran re sopra tutti gli dèi”. “Yahweh è divenuto re. Tremino i popoli, egli è intronizzato sui cherubini, la terra sia scossa. Yahweh è grande in Sion, ed egli è eccelso sopra tutti i popoli. Rendano essi grazie al suo Nome, grande e reverendo”. — Sal. 93:1 e 95:1-3, Lu; Sal. 99:1-3, Ro.
4 L’intero universo manifesta la maestà di Geova, ma essa è espressa particolarmente nel santuario di Sion. La lingua sembra esaurirsi in gioiose espressioni d’esultanza. È come se il salmista dicesse: ‘Prorompi in canti e concenti!’ Per afferrarne il senso, l’importanza, la gioia, il proposito di queste ispirate dichiarazioni profetiche, esse non si possono leggere monotonamente come si legge un giornale. No, perché esse vibran di vita, intensità, gratitudine e calore nella constatazione che il giorno da lungo tempo promesso della liberazione da ogni empietà e da tutti gli empi è venuto, poiché ‘Geova è divenuto Re’.
5. Per il popolo di Dio, ai giorni di Daniele quali erano le più pressanti domande dell’ora com’è indicato dalla preghiera di Daniele?
5 Nella carriera profetica di Daniele il popolo di Dio era nel periodo di 70 anni della desolazione di Gerusalemme, e le visioni, i prodigi e le profezie eran ricevuti da lui nella terra dell’esilio. Egli si struggeva e anelava di tornare a Gerusalemme dove Geova sarebbe stato Re ed i figli di Sion avrebbero potuto adorarlo in purità e senza le contaminanti influenze e schiavitù babiloniche. Quando sarebbe avvenuto questo? e come? erano le grandi domande. Daniele invocò Geova con preghiere e supplicazioni per trovare la risposta, e per questo fu grandemente amato. “Ora dunque, o Dio nostro, ascolta la preghiera del tuo servo e le sue supplicazioni, e fa’ risplendere il tuo volto sul tuo desolato santuario, per amor del Signore! O mio Dio, inclina il tuo orecchio, ed ascolta; apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni, e la città sulla quale è invocato il tuo nome; poiché noi umilmente presentiamo le nostre supplicazioni nel tuo cospetto, fondati non sulle nostre opere giuste, ma sulle tue grandi compassioni. O Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, sii attento ed agisci; non indugiare, per amor di te stesso, o mio Dio, perché il tuo nome è invocato sulla tua città e sul tuo popolo!” — Dan. 9:17-19.
6. Quali mirabili mezzi di comunicazione fra cielo e terra devono esser notati nell’adempimento in miniatura della liberazione?
6 Molte profezie ebbero in miniatura un parziale adempimento quando Israele tornò dopo i 70 anni di desolazione. Migliaia di loro fecero il lungo viaggio di ritorno sulle scabrose strade da Babilonia a Gerusalemme, e in tempi tormentosi riedificarono la città e il tempio e ripararono le mura che erano crollate. Geova diresse e benedì quel ritorno. Egli rivelò anche qualche informazione mediante uno dei suoi angeli per il conforto di Daniele. “Al principio delle tue supplicazioni, una parola è uscita; e io son venuto a comunicartela, poiché tu sei grandemente amato. Fa’ dunque attenzione alla parola, e intendi la visione!” (Dan. 9:23) È commovente apprendere come Geova adopera alcuni dei suoi angeli. “E udii la voce d’un uomo in mezzo all’Ulai, che gridò, e disse: ‘Gabriele, spiega a colui la visione.’” (Dan. 8:16) Questo stesso Gabriele fu incaricato di esprimere a Maria il proposito di Geova relativamente alla nascita del Figlio di Dio. “Nel sesto mese di lei l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea chiamata Nazaret a una vergine promessa sposa a un uomo chiamato Giuseppe della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria”. (Luca 1:26, 27, NM) Veramente quest’uso di messaggeri angelici per tenere in contatto la terra e il cielo costituiva un meraviglioso mezzo di comunicazione.
7. Perché si può dire che anche oggi opera questo meraviglioso metodo di comunicazione?
7 È pure un fatto che in questi ultimi giorni gli angeli sono adoperati invisibilmente per aver cura dello stesso servizio sacro. “Poiché egli comanderà ai suoi angeli di guardarti in tutte le tue vie”. (Sal. 91:11) Come questo è magnificamente raffigurato per noi nel sogno dato a Giacobbe l’eletto servitore di Dio! “E sognò; ed ecco una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco gli angeli di Dio, che salivano e scendevano per la scala. E l’Eterno stava al disopra d’essa, e gli disse: ‘Io sono l’Eterno, l’Iddio d’Abrahamo tuo padre e l’Iddio d’Isacco; la terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e alla tua progenie”. (Gen. 28:12, 13) Gesù promise a Natanaele che avrebbe visto una cosa simile. “Ulteriormente gli disse: ‘Veracissimamente io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere al Figlio dell’uomo’”. (Giov. 1:51, NM) Sì, Geova diede ordine ai suoi angeli di ubbidire ai comandi del Re in quei giorni, e così, pure, ora: “Ma quando ancora porta il suo Primogenito nella terra abitata, egli dice: ‘E tutti gli angeli di Dio l’adorino.’ Con riferimento agli angeli egli dice anche: ‘Ed egli fa dei suoi angeli spiriti, e dei suoi pubblici servitori una fiamma di fuoco.’” — Ebr. 1:6, 7, NM.
FINE DEI TEMPI DEI GENTILI
8. Come determiniamo noi il tempo del completo adempimento della visione?
8 La grande liberazione promessa da migliaia d’anni comincia quando i ‘tempi dei Gentili’ sono scaduti, cioè nel 1914 d.C. I potenti regni dei Gentili hanno signoreggiato sulla terra e sopra il popolo di Dio dal 607 a.C., come fu indicato al re d’Israele: “E tu, o empio ferito mortalmente, principe d’Israele, il cui giorno è giunto, al tempo dell’iniquità della fine, così dice il Signore Geova: Leva la mitra, e togli la corona; questa non sarà più la stessa; esalta ciò che è basso e abbassa ciò ch’è alto. lo la rovescerò, la rovescerò, la rovescerò: questa neanche sarà più, finché venga colui del quale è il diritto; e io gliela darò”. (Ezech. 21:25-27, SA) Questo periodo di tempo si estende per 2.520 anni, dal 607 a.C. al 1914 d.C. Durante questi numerosi secoli la nazione di Dio non ebbe mai un re della linea di Davide al potere sul trono, perché la corona era riservata a colui a cui appartiene il diritto, cioè, all’unto Re di Dio, Cristo Gesù. “Eppure, dirà, io ho stabilito il mio re sopra Sion, monte della mia santità. Io spiegherò il decreto: L’Eterno mi disse: Tu sei il mio figliuolo, oggi io t’ho generato. Chiedimi, io ti darò le nazioni per tua eredità e le estremità della terra per tuo possesso”. — Sal. 2:6-8 e Salmo 110.
9.Quale prova scritturale vi è per mostrare che l’incoronazione del Re dei re non poté aver luogo fino a questi “ultimi giorni”?
9 L’incoronazione non doveva aver luogo alla prima venuta di Cristo Gesù, ma alla seconda. Egli non doveva esser Re solo sopra una piccola parte della terra, ma sopra essa tutta. Egli è il “Re dei re”. “Per questa stessa ragione anche Iddio lo ha innalzato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al disopra di ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono nel cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto la terra, e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è il Signore alla gloria di Dio il Padre”. (Filip. 2:9-11, NM) “Poi la fine compiuta, quando egli rimette il regno al Dio e Padre suo, dopo che ha distrutto ogni governo e autorità e potenza. Poiché egli deve regnare come re fino a che Iddio abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi”. (1 Cor. 15:24, 25, NM) Quando terminano i tempi dei Gentili ogni potenza sarà ridotta in pezzi. (Sal. 110:5, 6) “Tu le fiaccherai con uno scettro di ferro; tu le spezzerai come un vaso di vasellaio”. (Sal. 2:9) No, non sarà una città letterale la sede di questo maestoso, glorioso, potente Re, ma il cielo stesso. È con queste sacre verità che noi possiamo giungere all’appropriato intendimento del capitolo 12 di Daniele, e vedere i fedeli di Geova in questi ultimi giorni che chiedono a Dio con fervore il significato degli avvenimenti attuali e cercano l’intendimento della visione delle promesse di Geova per il conforto del suo popolo. — Isa. 40:1, 2; 44:2, 8; 45:1-4.
MICAEL ‘SORGE’ E TEMPO DI AFFLIZIONE
10. Come identifichiamo “Micael”, e in che modo egli ‘sorge’?
10 Daniele 12:1 legge: “E in quel tempo sorgerà Micael, il gran capo, il difensore de’ figliuoli del tuo popolo; e sarà un tempo d’angoscia [afflizione], quale non se n’ebbe mai da quando esiston nazioni fino a quell’epoca; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; tutti quelli, cioè, che saran trovati iscritti nel libro”. Il nome di quest’angelo, “Micael”, è molto significativo. Esso significa: “Chi è come, o simile a, Dio?” Cristo Gesù è “l’immagine di Dio”. (2 Cor. 4:4) Egli è il “riflesso della sua gloria e l’esatta rappresentazione del suo stesso essere?”. (Ebr. 1:3, NM) “È l’immagine dell’invisibile Iddio, . . . per mezzo di lui tutte le altre cose furono create nei cieli e sopra la terra, le cose visibili e le cose invisibili”. (Col. 1:15-17, NM) Egli è il Governatore nominato da Geova, seduto alla sua destra. Perciò questo testo leggerebbe, secondo il significato del nome Micael: “Allora egli, che è come, o simile a, Dio, sorgerà”. Per lungo tempo Cristo è stato in attesa del tempo di sorgere per i figli del popolo di Dio. Finalmente il giorno viene. “L’Eterno estenderà da Sion lo scettro della sua potenza: Signoreggia in mezzo ai tuoi nemici!” (Sal. 110:2) Egli è il “gran capo”, il primo. Finalmente egli viene. E perché viene? L’ovvia risposta è: per soccorrere e difendere il suo popolo e per distruggere i loro nemici. È un tempo di giudizio, e il giudice di Dio è Cristo Gesù. Il giorno della liberazione giunge quando il Signore Gesù Cristo sorge per i figli del popolo di Dio. — Sal. 50:1-6.
11. Che cos’è indicato nelle profezie di Gesù relativamente alla durata del “tempo d’afflizione”?
11 Quantunque la dichiarazione relativa al tempo d’afflizione sia breve, non dobbiamo intendere ch’essa indichi un tempo brevissimo. Infatti dobbiamo tener conto delle molte altre profezie contenute nel libro di Daniele, e altrove, per capire ciò che vi è implicato. Cristo Gesù raggruppa molte di tali profezie e le amplifica quando spiega ai suoi discepoli alcune delle cose che devono avvenire negli ultimi giorni. (Si veda Matteo 24.) Egli mostra il principio di questo tempo e come le afflizioni aumentano, e menziona alcuni dei dolori che devono abbattersi sul mondo durante il tempo d’afflizione. La lunghezza del tempo è indicata da lui quando dice: “Veramente io vi dico che questa generazione non passerà in alcun modo finché tutte queste cose avvengano”. (Matt. 24:34, NM) L’effettivo significato di queste parole, indubbiamente, è che ci vuole una “generazione” nel senso ordinario, come in Marco 8:12 e Atti 13:36, ossia quelli che vivono in quel dato periodo. Quindi era su “questa generazione” che si dovevano abbattere gli accumulati giudizi. (Matt. 23:36) Questo significa pertanto che dal 1914 non passerà una generazione prima che tutto sia adempiuto, e in mezzo a un tempo di grande afflizione.
LIBERAZIONE
12. Chi è il “tuo popolo”, e come additano altre profezie il fatto ch’esso “sarà liberato”?
12 “E in quel tempo, il tuo popolo sarà liberato, ognuno che sarà trovato scritto nel libro”. (Dan. 12:1, SA) Questa grande promessa, dunque, sarà mantenuta. I figli spirituali di Sion devono essere chiamati da qualunque luogo in cui siano dispersi. “Non temere, perché io son teco; io ricondurrò la tua progenie dal levante, e ti raccoglierò dal ponente. Dirò al settentrione: ’Da’!’ e al mezzogiorno: ‘Non ritenere; fa’ venire i miei figliuoli da lontano, e le mie figliuole dalle estremità della terra’”. (Isa. 43:5, 6) “Per dire ai prigioni: ‘Uscite!’ e a quelli che sono nelle tenebre: ‘Mostratevi!’ Essi pasceranno lungo le vie, e troveranno il loro pascolo su tutte le alture. Guardate! Questi vengon di lontano; ecco, questi altri vengon da settentrione e da occidente, e questi dal paese de’ Sinim. Giubilate, o cieli, e tu, terra, festeggia! Date in gridi di gioia, o monti, poiché l’Eterno consola il suo popolo, ed ha pietà de’ suoi afflitti. Volgi lo sguardo all’intorno, e mira: Essi tutti si radunano, e vengono a te. Com’è vero ch’io vivo, dice l’Eterno, tu ti rivestirai d’essi come d’un ornamento, te ne cingerai come una sposa”. — Isa. 49:9, 12, 13, 18; Sal. 87:2, 5, 6.
13. Come molti sono destati dalla loro condizione simile a quella della polvere con quali diversi risultati, e perché possiamo esser sicuri che Iddio li ‘radunerà’?
13 È venuto per Sion il tempo di sorgere e risplendere; poiché la sua luce è veramente giunta. (Isa. 60:1-3 e 52:1, 2) I figli di Sion sono stati tratti fuori dalla Babilonia mistica. La liberazione è venuta ed è giunta la fine di Babilonia. Colui che già era stato vittorioso è ora sconfitto. La gloria di quella grande città è finita, e il suo potente governante, Satana, è abbassato e odiato. Alcuni di quelli che vanno con i liberati prigionieri diventano illegali, empi e spregevoli, ed è a loro eterno disonore. Essi uscirono dalla “polvere” di Babilonia (Dan. 12:2), ma non vivono in Sion. Essi muoiono. (Matt. 24:48-51) La liberazione dei prigionieri procede, perché come occorreva tempo nei giorni in cui Israele era nella Babilonia letterale perché la parola raggiungesse il paese da un’estremità all’altra, così avviene oggi. Sta impiegando anni per pervenire a tutte le “altre, pecore” del Signore, ma tutte udranno, poiché il grande Re è determinato a radunarle tutte insieme. È difficile trovarle, dato che sono così largamente sparse. Ma, grazie a Geova Dio, saranno raccolte e la nostra opera non sarà terminata finché esse non siano trovate. Ma “l’Eterno è vivente, egli che ha tratto i figliuoli d’Israele fuori del paese del settentrione e di tutti gli altri paesi ne’ quali egli li aveva cacciati; e io li ricondurrò nel loro paese, che avevo dato ai loro padri. Ecco, io mando gran numero di pescatori a pescarli, dice l’Eterno; e poi, manderò gran numero di cacciatori a dar loro la caccia sopra ogni monte, sopra ogni collina e nelle fessure delle rocce”. (Ger. 16:15, 16) Questa grande raccolta è in primo luogo opera di Dio, posta nelle mani di Cristo Gesù, e a noi, popolo di Dio sulla terra, è benignamente concesso di partecipare a questa grande opera. Non dobbiamo mai pensare che questa è opera nostra e attribuirci il credito di aver portato qualcuno a Sion, come se fossero pecore nostre. No, non sono nostre; esse appartengono a Dio; ma oh qual gioia è quella di partecipare a quest’opera di raccolta ed essere adoperati per aiutare altri a conoscere la via d’uscita dalla prigionia per entrare nell’organizzazione di Dio!
I “SAGGI RISPLENDERANNO”
14. Quale conferma scritturale abbiamo del fatto che ci troviamo nel tempo di ‘risplendere’ per i “saggi”?
14 “E quelli che sono saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; e quelli che ne conducono molti alla giustizia come le stelle per i secoli dei secoli”. (Dan. 12:3, SA) Gesù disse: “La mietitura è la consumazione di un sistema di cose, e i mietitori sono angeli. . . . ed essi [gli angeli] raccoglieranno fuori dal suo regno . . . le persone che commettono illegalità, e li getteranno nella fornace ardente. È quivi che sarà il loro pianto e lo stridor dei loro denti. A quel tempo i giusti risplenderanno così brillantemente come il sole nel regno del Padre loro”. (Matt. 13:39-43, NM) Si noti come queste parole sono simili a quelle di Daniele, capitolo 12. Ora siamo nel tempo della raccolta, la mietitura dei reali figli di Dio, prima che l’uragano dell’inverno della battaglia di Harmaghedon sopraggiunga per distruggere questo sistema di cose. Per molti anni Iddio ha fatto curare dai suoi angelici messaggeri gl’interessi del suo radunato popolo. Per amor loro, e affinché potessero essere preservati, molti empi sono stati raccolti fuori, e quest’opera purificatrice è tutt’ora in corso. Chiunque danneggia i figli di Dio o procede illegalmente non rimarrà nell’assemblea dei giusti. Ma gli umili, fedeli devoti che danno ascolto alla Parola e ai comandi di Geova sono meravigliosamente benedetti. Ma come “risplenderanno così brillantemente come il sole nel regno”?
15, 16. Come “risplenderanno così brillantemente come il sole nel regno”?
15 È interessante notare il Salmo 19:4, 5: “Quivi Iddio ha posto una tenda per il sole, ed egli è simile a uno sposo ch’esce dalla sua camera nuziale; gioisce come un prode a correre l’arringo”. “Guardate, quivi è fissato il padiglione del sole! Esso splende come uno sposo che esce dalla sua stanza, esulta come un eroe che corre la sua corsa”. (Mo) Questa non è una graduale aurora che spunta dal lontano orizzonte, ma è un subitaneo irrompere, non proclamato, non annunziato, come il sole che si slancia in tutto il suo splendore nelle latitudini mediterranee. “Quindi periscano tutti i tuoi nemici, o Yahweh, ma siano quelli che l’amano come il sorgere del sole nella sua potenza”. — Giud. 5:31, Ro.
16 Quindi saranno i saggi santi di Dio nel servizio del Regno in questi ultimi giorni, pieni di vigore, vitalità ed energia in virtù della gioia del Regno. Saltando con puro diletto essi corrono zelantemente la corsa. Davanti a loro è la loro opera, e sarà eseguita secondo il programma del Re. Non hanno tempo d’indugiare per via; non rallentano. La luce del Regno risplende sempre più. Come il potente sole disperde le tenebre della notte facendole scomparire e irresistibilmente procede da splendore a maggior splendore, così i santi servitori di Geova aumentano ed estendono i loro sforzi. Anche se tutti gli abitanti del mondo lo contrastassero o lo combattessero, essi non potrebbero fermare o differire neppure per un secondo il sorgere e lo splendere del sole. Così risplenderà il popolo di Geova nel Regno, tanto luminosamente quanto il sole. Tutte le formidabili forze del mondo di Satana non possono impedire alla luce della verità di risplendere neppure per un secondo. Confidiamo dunque nella potenza di Dio, poiché “Iddio è con noi”. Sì, periscano quelli che tentano di fermarci.
17. Quale speciale conforto possiamo noi ricevere dall’illustrazione dei “sole”, e quindi perché facciamo bene ad esser “saggi”?
17 Non dimentichiamo che, a causa di nubi temporalesche, lo splendore del sole non è immediatamente visibile. La luminosità dello splendore potrebbe essere momentaneamente oscurata; ma il sole è presente, e tosto appare in tutta la sua gloria. Così avviene dello splendore dei saggi nel Regno. Talvolta la persecuzione, i bandi e le proibizioni intralciano per breve tempo lo splendore e la luce è parzialmente oscurata. Ma ricordate, il Regno è venuto e Cristo Gesù è Re, ed egli determina che i giusti risplenderanno così. Se voi siete di quei fedeli la cui adorazione a Geova è circoscritta e limitata dalle potenze mondane, siate confortati e rallegratevi che il giorno di Dio è venuto e la notte per il popolo di Dio è passata, e voi sarete ancora tratti fuori dalle difficoltà e proscrizioni che state sopportando e risplenderete ancor più brillantemente. Sì, all’orizzonte sono le oscure nubi che fanno presagire un grande uragano; ma siate di buon animo, poiché il gran giorno albeggia ed il sole della giustizia si è levato per non tramontare mai più. Siate saggi, dunque, ubbidendo alla Parola di Geova.
18. Chi sono quelli che ricevono benedizioni dal risplendere dei saggi? In che modo?
18 Lo splendore fa vedere a moltitudini la via da percorrere, perché è una luce che disperde le loro tenebre. “Il popolo che sedeva nelle tenebre vide una gran luce, e per quelli che sedevano in una regione dell’ombra di morte la luce albeggiò su loro”. (Matt. 4:14-16, NM; Isa. 9:1-4) Sì, la via d’uscita dalle tenebre di Babilonia è rischiarata, perché il sole del Regno risplende su di essa. I fedeli proclamano pertanto le verità del Regno intrepidamente, senza paura dell’uomo o delle condizioni, perché sanno chi servono e perché servono, e dove vanno. Risplendi dunque, o popolo di Geova, in modo che le moltitudini che ritornano non smarriscano la via e non inciampino mentre ardentemente avanzano verso la santa città. Quelli che risplendono sono i saggi, ed essi saranno per sempre ricompensati da Geova. La vostra porzione sarà benedetti privilegi ora ed eterna lode nel nuovo mondo.
AUTORITÀ SOPRA LE ACQUE, E POTENZA INFRANTA
19-21. Chi è rappresentato dall’uomo “vestito di lino” che sta in piedi sulle acque, e che cosa indica la domanda fatta?
19 Daniele 12:5-7 continua: “Poi, io, Daniele, guardai, ed ecco due altri uomini in piedi: l’uno di qua sulla sponda del fiume, e l’altro di là, sull’altra sponda del fiume. E l’un d’essi disse all’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume: ‘Quando sarà la fine di queste maraviglie?’ E io udii l’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume, il quale, alzata la man destra e la man sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno, che ciò sarà per un tempo, per dei tempi e per la metà d’un tempo; e quando la forza [potenza] del popolo santo sarà interamente infranta, allora tutte queste cose si compiranno”. Colui che qui vediamo vestito di lino prefigura Gesù Cristo, e questo è facilmente comprensibile con l’aiuto di altri passi. “Alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo, vestito di lino, con attorno ai fianchi una cintura d’oro d’Ufaz. Il suo corpo era come un crisolito, la sua faccia avea l’aspetto della folgore, i suoi occhi erano come fiamme di fuoco, le sue braccia e i suoi piedi parevano terso rame, e il suono della sua voce era come il rumore d’una moltitudine”. (Dan. 10:5, 6) “Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figliuol d’uomo; egli giunse fino al vegliardo, e fu fatto accostare a lui”. (Dan. 7:13) Cristo Gesù è colui che Geova ha nominato sopra le acque, che sono popoli, nazioni e lingue.
20 Viene fatta la domanda: “Quando sarà la fine di queste maraviglie?” Questo raffigura il popolo di Geova in atto di chiedere in questi ultimi giorni: “Per quanto tempo continueranno ancora queste cose?” L’angelo che sta in piedi sopra le acque con la mano alzata come in attitudine di giurare a Dio assomiglia a quello della visione narrata in Apocalisse 10:5-7, che è pure per questi ultimi giorni: “E l’angelo ch’io vidi in piedi sul mare e sulla terra levò la sua mano destra al cielo, e ‘per Colui che vive nei secoli dei secoli, che creò il cielo e le cose che sono in esso e la terra e le cose che sono in essa e il mare e le cose che sono in esso, giurò: ‘Non vi sarà più indugio; ma nei giorni dello squillo del settimo angelo, quand’egli è destinato a suonar la sua tromba, il sacro segreto di Dio secondo la buona notizia che dichiarò ai suoi propri schiavi i profeti è effettivamente portato a termine.’” — NM.
21 Il Signor Gesù Cristo ha la sovranità sopra tutti i popoli e le nazioni da un’estremità all’altra; l’espansione delle acque è sotto il controllo del suo potente governo. “E il settimo angelo suonò la sua tromba. E si produssero alte voci nel cielo, che dicevano: ‘Il regno del mondo è divenuto il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà come re nei secoli dei secoli.’ . . . ‘Noi ti ringraziamo, Geova Dio, l’Onnipotente, colui che è e che fu, perché hai assunto il tuo gran potere e hai cominciato a regnare come re.’ (Apoc. 11:15, 17, NM) Prima di questo, la Babilonia mistica col suo dio, Satana, aveva signoreggiato. (Apoc. 17:15, 18; 19:6) “Geova regna; è vestito di maestà; Geova è vestito di forza; egli se n’è cinto: il mondo pure è stabile, perché non sia smosso. Le alluvioni hanno alzato, o Geova, le alluvioni hanno alzato la loro voce; le alluvioni alzano le loro onde”. (Sal. 93:1, 3, SA) Quanto precisa e ben definita è la Parola di Dio! Con quanta chiarezza essa mostra che quando Geova regna come Re tutte le alluvioni (moltitudini) alzano le loro voci!
22. Come aiutano altre traduzioni a ottenere la giusta data dall’uomo “vestito di lino”?
22 È perciò in questo tempo che Cristo Gesù risponde alla domanda del suo popolo: “Quanto tempo ci vuole?” dicendo: “Sarà per un tempo, per dei tempi e per la metà d’un tempo; e quando la forza del popolo santo sarà interamente infranta, allora tutte queste cose si compiranno”. (Dan. 12:7) Il corretto pensiero di queste parole non si afferra prontamente se si limita la lettura alla Versione Riveduta. Altre traduzioni ci aiutano: “Quando la dispersione di una parte del popolo santo è portata a termine allora verranno al termine tutte queste cose”. (Ro) La nota in calce legge: ‘Quando il potere del disperditore del popolo santo verrà al termine.’ (Oxford Genesius) “E quando han finito di rompere in pezzi il potere del popolo santo, tutte queste cose saranno terminate”. (SA) “Quando la potenza di colui che frantumava il popolo santo avrebbe termine, allora arriverebbe la fine di tutto”. (Mo; TA) Da queste traduzioni è chiaro che la “dispersione” del popolo di Dio è terminata, ch’essi saranno ora radunati insieme, perché la potenza di colui che li disperse è infranta. Ora ascoltiamo la parola di Cristo Gesù: “E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba ed essi raduneranno i suoi eletti insieme dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli”. (Matt. 24:31, NM) Poiché la malefica potenza che li disperse è infranta. Essi passeranno per molte tribolazioni ma non saranno mai più dispersi.
23. Quando e come è infranta la potenza del dispersore?
23 Satana è il dispersore del popolo di Dio. Egli è il leon ruggente che cerca di divorare. (1 Piet. 5:8) Per effettuare l’annientamento della sua potenza i cieli stessi saranno scrollati; e queste azioni non potrebbero venire da altri che da Dio Onnipotente e dal suo Re, Cristo Gesù. “E le potenze dei cieli saranno scrollate. E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo”. (Matt. 24:29, 30, NM) Questo è uno dei propositi da molto tempo promessi da Geova. “Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: Ancora una volta, fra poco, io farò tremare i cieli, la terra, . . . rovescerò il trono dei regni, e distruggerò la forza dei regni delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano; i cavalli e i loro cavalieri cadranno, l’uno per la spada dell’altro”. (Aggeo 2:6, 22) “‘Ancora una volta io metterò, non solo la terra, ma anche il cielo in commozione!’ Ora l’espressione ‘ancora una volta’ significa la rimozione delle cose che sono smosse come cose che sono state fatte, affinché le cose che non sono smosse possano sussistere”. (Ebr. 12:26, 27, NM) “Mentre gli uomini vengono meno per la paura e l’aspettazione delle cose sopravvenienti sulla terra abitata; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate. E allora vedranno il Figlio dell’uomo venire in una nuvola con potenza e gran gloria. Ma quando queste cose cominciano ad avvenire, alzatevi e levate il capo, perché la vostra redenzione si avvicina”. (Luca 21:26-28, NM) È dunque evidentissimo che lo scrollamento delle potenze dei cieli non recherà di per se stesso immediata e completa liberazione. Qualche cosa è stato messo in movimento, tuttavia, e questo è il Signor Gesù Cristo come legittimo Governatore della terra che iniziò la sua lotta contro il nemico.
24. Descrivete gli avvenimenti che si verificano entro il periodo di tre tempi e mezzo.
24 L’unto Re di Dio, Cristo Gesù, assume il governo nel cielo nel 1914. Il precedente governante Satana il Diavolo, rifiuta di sgombrare, e resiste al nuovo re, e ne risulta una guerra nel cielo. Il 12º capitolo di Apocalisse descrive ciò che accade. Il Regno è nato e Satana il “dragone” sta in agguato per divorarlo e distruggerlo. La guerra si scatena, Micael combatte contro il Diavolo ed i suoi angeli, che dà una gloriosa vittoria a Micael, mentre Satana e i suoi demoni sono cacciati dal cielo. Il seggio dell’autorità del Diavolo è abbattuto, la sua potenza è infranta, ma per produrre questo i cieli stessi dovettero essere scrollati. Egli non è distrutto in questo tempo, ma gli è concesso di guerreggiare contro i santi di Dio sulla terra, e di tentar di farli stancare. Tuttavia, il suo ininterrotto dominio sul mondo è finito. Tutto questo avviene nel periodo di ‘un tempo, dei tempi e la metà di un tempo’, secondo Daniele 12:1, 7.