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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1969 | 1° febbraio
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questo fu cambiato dal fatto che Cristo non solamente “morì per tutti” ma fu anche “destato”. — 2 Cor. 5:14, 15.
Benché questo sia il punto principale che lo scrittore stabiliva in II Corinti 5:16, esso prova pure che Gesù non sarebbe tornato nella carne, poiché non possiamo separare il cambiamento del conoscere Cristo e i suoi seguaci dalla risurrezione di Cristo, essendo egli “destato” dalla morte. Se fosse stato destato in carne e sangue, incapace di andare in cielo e sedersi alla destra di Dio, non sarebbe stato il Cristo o Messia. (1 Cor. 15:50; Sal. 110:1; Atti 2:32-36) In tal caso sarebbe ancora conosciuto secondo la carne.
Ebbene, come fu destato dai morti? L’apostolo lo sapeva, poiché nella sua prima lettera alla stessa congregazione di Corinto aveva detto loro che Gesù fu risuscitato come spirito vivificante. (1 Cor. 15:45) E in questa seconda lettera disse che gli unti cristiani avrebbero ceduto il loro corpo carnale per ricevere l’immortalità. (2 Cor. 5:1-4) Inoltre, comprese che Gesù aveva dato il suo corpo carnale come riscatto e non poteva riprenderselo nella risurrezione senza annullare il riscatto. (Ebr. 9:28; 10:10) Sì, senza dubbio, l’apostolo Paolo si rese conto che nessun uomo avrebbe rivisto Cristo nella carne. Così, in un duplice senso, Paolo poté dichiarare che gli uomini non avrebbero più conosciuto Gesù secondo la carne. E per questa ragione si può usare questo versetto per stabilire che il ritorno di Cristo non sarebbe avvenuto visibilmente e nella carne.
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Domande dai lettori (4)La Torre di Guardia 1969 | 1° febbraio
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Domande dai lettori
● A quale Zaccaria si riferì Gesù quando parlò di “Zaccaria figlio di Barachia, che voi assassinaste fra il santuario e l’altare”? — H. R., Canada.
Gesù parlava contro i capi religiosi del suo giorno quando disse: “Affinché venga su di voi tutto il sangue giusto versato sulla terra, dal sangue del giusto Abele al sangue di Zaccaria figlio di Barachia, che voi assassinaste fra il santuario e l’altare”. (Matt. 23:35) Nel racconto di Luca le parole “figlio di Barachia” sono omesse. (Luca 11:50, 51) Esse non si trovano nemmeno nel racconto di Matteo nel Codice Sinaitico. Comunque, il peso dell’evidenza dei manoscritti è che Gesù in effetti menzionasse “Zaccaria figlio di Barachia”.
Comprensibilmente si potrebbe chiedere a quale uomo si riferì Gesù, giacché più di venti uomini si chiamavano Zaccaria nelle Scritture Ebraiche. Mentre alcuni commentatori pensano che Gesù intendesse il profeta “Zaccaria figlio di Berechia”, che scrisse il libro di Zaccaria, non c’è nulla per indicare che egli fosse assassinato. — Zacc. 1:1; LXX; Dy.
Il più comune intendimento è che Gesù si riferisse a Zaccaria “figlio di Ieoiada il sacerdote”, dato che questo Zaccaria fu lapidato a morte ai giorni del re Ioas. (2 Cron. 24:20-22) A sostegno di questa conclusione è il fatto che Cronache è elencato per ultimo nel canone tradizionale giudaico, facendo così di Abele il primo uomo giusto assassinato di cui si narra nelle Scritture Ebraiche e di Zaccaria l’ultimo. Inoltre, il luogo della morte di questo Zaccaria, “nel cortile della casa di Geova”, corrisponde al luogo dell’avvenimento menzionato da Gesù, “fra il santuario e l’altare”.
Nel caso di entrambi Abele e Zaccaria fu predetto il riconoscimento dello spargimento di sangue. (Gen. 4:10; 2 Cron. 24:22) E qui è un vigoroso parallelo fra le circostanze e gli avvenimenti dei giorni di Zaccaria figlio di Ieoiada e quelli della generazione che viveva quando parlò Gesù. Subito dopo la morte del sacerdote Zaccaria, le forze sire spogliarono Giuda ed eseguirono atti di giudizio su Ioas. (2 Cron. 24:23-25) Dopo aver descritto la colpa del sangue di quelli ai quali parlava, Gesù disse: “Tutte queste cose verranno su questa generazione”. (Matt. 23:36) Quelle parole si adempirono su Gerusalemme e sulla Giudea dal 70 al 73 E.V.
Chi fu, dunque, il padre di questo Zaccaria, Barachia o Ieoiada? Alcuni hanno pensato che l’anziano sacerdote Ieoiada (2 Cron. 24:15) fosse in effetti il nonno di Zaccaria e che suo padre (Barachia) non fosse menzionato nelle Scritture Ebraiche, sebbene il suo nome possa essere stato preservato nelle genealogie dei sacerdoti. Un altro suggerimento, abbastanza ragionevole, è che Ieoiada, padre di Zaccaria, che fu assassinato, può aver avuto due nomi, come nel caso di altre persone bibliche. (Si paragoni Matteo 9:9 con Marco 2:14). È interessante che il significato di Barachia (Iah benedice) è molto simile a quello di Ieoiada (Geova conosce o ricompensa). In ogni caso, Gesù poté appropriatamente riferirsi all’ingiusto assassinio di Zaccaria per condannare i persecutori dei servitori di Dio del suo giorno.
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