-
LettereAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Gerusalemme contribuirono a far crescere e a preservare l’unità e la purezza della congregazione cristiana. — Atti 15:22-31; 16:4, 5; II Cor. 7:8, 9; 10:8-11.
-
-
LettigaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Lettiga
Lettino o letto portatile di solito coperto con un baldacchino e chiuso da tendine ai lati, fatto in modo che un personaggio importante, seduto o coricato, potesse essere portato da uomini o animali da soma; portantina simile al palanchino orientale. La lettiga reale di Salomone era di legno di cedro del Libano, con colonnine d’argento e supporti d’oro, e aveva un sedile o cuscino imbottito di costosa e bella lana color porpora. L’interno riccamente adorno era forse di ebano. — Cant. 3:7-10.
Il letto funebre portatile per il trasporto dei resti del defunto era chiamato soròs o bara. — Luca 7:14.
-
-
LettoAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Letto
Nei tempi biblici, come tuttora, il tipo, lo stile e la struttura dei letti variava secondo la ricchezza, la condizione sociale e le usanze di ciascuno. Spesso al povero, al pastore e al viaggiatore bastava la nuda terra, a volte con una semplice imbottita o un pagliericcio; mobili molto ornati e costosi erano usati da sovrani e dai ricchi nelle abitazioni permanenti. Gli scrittori biblici non facevano sempre distinzione fra letto, branda, divano, canapè o giaciglio. Spesso usavano due o più di questi termini per indicare la stessa cosa, chiamando letto un canapè (Giob. 7:13) o una branda (Matt. 9:6; Mar. 2:11), divano un canapè (Sal. 6:6), letto un giaciglio. (Gen. 49:4) Il letto serviva per dormire la notte o per fare la siesta (II Sam. 4:5-7; Giob. 33:15), per i malati e per avere rapporti sessuali (Sal. 41:3; Ezec. 23:17), e come luogo di riposo per il morto in una tomba sontuosa. (II Cron. 16:14) L’usanza di giacere a tavola richiedeva dei divani nelle sale da banchetto. (Est. 7:8; Matt. 26:20; Luca 22:14) Il giaciglio destinato in special modo a trasportare con gran pompa qualcuno veniva chiamato lettiga. — Cant. 3:7-10; vedi LETTIGA.
Certi accessori, per esempio un cuscino, fanno di solito parte del letto. Mentre attraversava il Mar di Galilea, Gesù si addormentò “su un cuscino” a poppa della barca. (Mar. 4:38) Durante la stagione più fredda ci si copriva con “lenzuola tessute” o altro (Isa. 28:20), ma di solito si dormiva con gli abiti di ogni giorno; perciò la legge mosaica proibiva di trattenere le vesti altrui dopo il tramonto: “È la sua sola copertura.... In che cosa giacerà?” — Eso. 22:26, 27.
In Oriente il letto era spesso una semplice stuoia di paglia o di giunchi, forse con una trapunta o una specie di materasso per maggior comodità. Quando non era in uso, questo veniva arrotolato e riposto. Una sistemazione più stabile richiedeva una struttura o telaio di legno che rialzava il letto da terra o dal pavimento. (Mar. 4:21) Questi servivano come giacigli o divani su cui sedere di giorno. I letti o brandine più semplici erano leggeri, e facili da alzare e trasportare. — Luca 5:18, 19; Giov. 5:8; Atti 5:15.
I ricchi avevano letti ricoperti di eleganti drappeggi ricamati. “Ho ammantato di coperte il mio canapè, di molte cose colorate, di lino d’Egitto. Ho cosparso il mio letto di mirra, aloe e cinnamomo”, dichiarava la seducente prostituta. (Prov. 7:16, 17) Il profeta descriveva l’arredamento dell’Israele ribelle come “divani d’oro e d’argento” di un palazzo persiano, e anche come uno “splendido divano”, un “canapè damasceno” e “divani d’avorio”. — Est. 1:6; Amos 3:12; 6:4.
-
-
LetturaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Lettura
Sin dall’antichità gli uomini si sono dedicati alla lettura. Fedeli servitori di Dio come Abraamo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè e altri, cui premevano le promesse e le attività di Dio, poterono acquistarne buona conoscenza leggendo e sentendone parlare dai loro antenati. La nazione di Israele fu incoraggiata a leggere e scrivere. — Deut. 6:6-9.
Giosuè, successore di Mosè come condottiero di Israele, ricevette il comando di applicarsi alla lettura delle Scritture “giorno e notte”, regolarmente, per aver successo nell’incarico che Dio gli aveva affidato. Perché Giosuè si rendesse conto dell’importanza della Parola di Dio, e senza dubbio come aiuto mnemonico, gli fu detto di leggerla “sottovoce”. — Gios. 1:8.
I re di Israele ebbero il divino comando di scriversi copie della legge di Dio e di leggerla ogni giorno. (Deut. 17:18, 19) L’inosservanza di tale comando contribuì a far trascurare la vera adorazione nel paese, con conseguente traviamento della popolazione, che portò alla distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V.
Gesù aveva accesso a tutti i rotoli ispirati delle Scritture Ebraiche nelle sinagoghe. Fu in una sinagoga che in un’occasione lesse in pubblico applicando il brano a se stesso. (Luca 4:16-21) Anche quando per tre volte fu messo alla prova da Satana, in tutti e tre i casi Gesù rispose: “È scritto”. (Matt. 4:4, 7, 10) Ovviamente conosceva bene le Scritture.
Gli apostoli, secondarie pietre di fondamento del tempio spirituale, la congregazione cristiana, riscontrarono che per il loro ministero era essenziale leggere le Scritture. Nei loro scritti citarono e menzionarono centinaia di volte le Scritture Ebraiche e incoraggiarono altri a leggerle. (Atti 17:11) I governanti della nazione ebraica avevano capito che Pietro e Giovanni erano uomini illetterati e comuni. (Atti 4:13) Ma questo non significava che non sapessero leggere e scrivere, come attestano le lettere scritte da questi apostoli. Essi però non avevano ricevuto un’istruzione superiore nelle scuole ebraiche, ai piedi degli scribi. Per ragioni simili gli ebrei erano rimasti stupiti che Gesù avesse conoscenza, come ebbero a dire, pur “non avendo studiato nelle scuole”. (Giov. 7:15) Che in quell’epoca leggere fosse una cosa normale è indicato dall’episodio dell’eunuco etiope, un proselito, che leggeva il profeta Isaia, e a motivo di ciò fu avvicinato da Filippo. L’eunuco fu ricompensato per l’interesse che aveva per la Parola di Dio con il privilegio di diventare seguace di Cristo. — Atti 8:27-38.
La Bibbia enumera molti benefici che derivano dal leggere le Scritture, fra cui umiltà (Deut. 17:19, 20), felicità (Riv. 1:3) e comprensione dell’adempimento della profezia biblica. (Abac. 2:2, 3) Avverte i lettori di essere selettivi circa il materiale da leggere: non tutti i libri edificano e ristorano la mente. — Eccl. 12:12.
L’aiuto dello spirito di Dio è necessario per avere vero discernimento e intendimento della Parola di Dio. (I Cor. 2:9-16) Per avere intendimento e altri benefici, bisogna accingersi alla lettura della Parola di Dio con mente aperta, eliminando ogni pregiudizio e preconcetto; altrimenti l’intendimento sarà velato, come avvenne agli ebrei che non accettarono la buona notizia predicata da Gesù. (II Cor. 3:14-16) Non basta una lettura superficiale. Il lettore deve metterci il cuore, essere assorbito nello studio del materiale e meditarci sopra profondamente. — Prov. 15:28; I Tim. 4:13-16; Matt. 24:15.
-
-
Lettura pubblicaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Lettura pubblica
Importante mezzo usato
-