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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1969 | 15 novembre
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spirituale aveva peccato contro di lui. L’ultimo passo era quello di far sapere la cosa agli anziani spirituali della congregazione. (Giac. 5:14, 15) Se il peccatore rifiutava di pentirsi del suo grave peccato, doveva essere espulso dalla congregazione. Erano forse alcuni uomini a decidere di perdonare o ritenere i suoi peccati? No, essi semplicemente agivano conforme a ciò che potevano concludere era stato già fatto in cielo. Come l’avrebbero saputo? Da ciò che Dio aveva rivelato nella sua Parola in proposito. — 2 Tim. 3:16, 17.
Questo si comprende dalle successive parole di Gesù: “Veramente vi dico: Tutte le cose che legherete sulla terra saranno state legate nel cielo, e tutte le cose che scioglierete sulla terra saranno state sciolte nel cielo”. (Matt. 18:18) Benché alcune versioni della Bibbia rendano questo versetto in modo da far pensare che l’azione celeste avvenga dopo la decisione terrena, il noto traduttore della Bibbia Robert Young disse che letteralmente dovrebbe essere: “Sarà ciò che è stato (già) legato”.
Per cui, se un cristiano, per esempio, mentiva e quando gli anziani della congregazione si riunirono con lui per questa ragione egli si rifiutò di pentirsi della propria condotta disonesta, la veduta di Dio, com’è rivelata nella sua Parola, era già nota. Se il peccatore si pentiva, Dio lo perdonava. (Isa. 55:7) E Geova avrebbe perdonato chi avesse peccato senza intenzione. Ma non avrebbe perdonato il peccatore intenzionale che non si fosse pentito. (Num. 15:22-31) Conoscendo questo, i rappresentanti della congregazione potevano decidere in base ai fatti e all’attitudine del peccatore come trattarlo. E poiché conoscevano dalla Bibbia qual era la veduta di Dio, la loro decisione circa l’espulsione dalla congregazione di chi aveva peccato sarebbe stata quella che Dio aveva già decisa in cielo.
Che quanto sopra fosse il modo in cui Matteo 18:18 e Giovanni 20:23 erano compresi dai cristiani del primo secolo si vede chiaramente da I Corinti, capitolo 5. Nella congregazione di Corinto c’era un peccatore volontario non pentito. Avrebbero potuto gli anziani di quella congregazione o perfino l’apostolo Paolo personalmente ‘perdonare i peccati di quella persona’ o ‘ritenere i peccati di quella persona’? No, ma siccome sapevano come Dio considerava tale peccatore non pentito, erano obbligati ad espellerlo dalla congregazione, dimostrando a tutti che i suoi peccati erano evidentemente “ritenuti” su di lui da Dio e non erano perdonati.
Mentre Matteo 18:18 e Giovanni 20:23 poterono essere proferiti direttamente dagli apostoli, da ciò che Paolo scrisse ai Corinti si comprende con chiarezza che gli anziani spirituali in ciascuna congregazione dovevano applicare le parole di Gesù. Questo si può anche capire dai messaggi inviati alle congregazioni di Pergamo e di Tiatira. (Riv. 2:12-16, 20-24) Cristo fu contro quelle congregazioni che non avevano espulso i malfattori, legando così sulla terra ciò che era stato già legato in cielo.
Ma quando il peccatore in effetti si pente, quelli che agiscono per conto della congregazione possono permettergli di continuare ad associarsi con la congregazione o lo possono riaccettare se era stato disassociato. Apparentemente questo è ciò che accadde in seguito a Corinto. Sapendo che Dio avrebbe perdonato tale individuo, Paolo esortò i cristiani a riaccettarlo nella congregazione. (2 Cor. 2:6-8) Non avrebbero perdonato i suoi peccati essi stessi; Geova solo poteva far questo. Ma agendo conforme ai princìpi contenuti nella Parola di Dio potevano pervenire alla conclusione che i suoi peccati erano stati perdonati da Dio in cielo. Così, si sarebbero avverate le parole di Giovanni 20:23: “A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati”.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1969 | 15 novembre
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Domande dai lettori
● Perché la Traduzione del Nuovo Mondo dice “epilettico” in Matteo 4:24, mentre alcune traduzioni dicono “lunatico”? — P. K., U.S.A.
Nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture questo versetto dice: “E la notizia di lui si sparse in tutta la Siria; e gli condussero tutti quelli che si sentivano male, afflitti da varie malattie e tormenti, persone possedute da demoni ed epilettici e paralitici, ed egli li guarì. — Matt. 4:24.
La parola greca tradotta “epilettico” in Matteo 4:24 e 17:15 è seleniazomai, che significa letteralmente “essere colpito dalla luna”. Molte traduzioni della Bibbia più antiche hanno usato la corrispondente parola “lunatico”, dal latino luna. “Lunatico”, però, dà adeguatamente il corretto significato? No, poiché gli studiosi in genere convengono che la malattia intesa non è l’alienazione mentale o la pazzia, ma piuttosto la malattia cronica del sistema nervoso centrale detta ora epilessia. E questo intendimento è confermato dall’uso di questa parola greca nell’antica letteratura non biblica.
Un tempo le persone credevano che “gli attacchi epilettici seguissero, a quanto si supponeva, le fasi della luna”. (Word Pictures in the New Testament, di A. T. Robertson, Vol. 1, pag. 37) Che questo pensiero fosse corrente quando Matteo scrisse il suo Vangelo non è noto. Comunque, il suo uso di questo comune termine greco non significa che egli pensasse che la luna causava o aggravava l’epilessia, più di quanto oggi le persone, quando usano la parola “lunatico”, pensino che la luna causi pazzia.
In considerazione del significato della parola greca implicata, molte moderne traduzioni usano “epilettico” in Matteo 4:24 o in una nota in calce. (Si noti The Jerusalem Bible in francese, spagnolo e inglese). Pertanto, la versione di Matteo 4:24 nella Traduzione del Nuovo Mondo rispecchia l’interesse di comunicare nel linguaggio moderno l’esatto significato della Bibbia.
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Scritture per dicembreLa Torre di Guardia 1969 | 15 novembre
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Scritture per dicembre
16 Secondo la gloriosa buona notizia del felice Iddio, che mi fu affidata. — 1 Tim. 1:11. TG 15/5/69 11, 12b
17 La sostanza della tua parola è verità. — Sal. 119:160. TG 1/6/69 20a
18 Positivamente voi non morrete. Poiché Dio sa che nel medesimo giorno in cui ne mangerete i vostri occhi davvero si apriranno e voi sarete davvero simili a Dio, conoscendo il bene e il male. — Gen. 3:4, 5. TG 1/4/69 20
19 Ascoltate, o figli, la disciplina di un padre e prestate attenzione, in modo da conoscere l’intendimento. — Prov. 4:1. TG 1/7/68 6-8a
20 Egli non entrerà in questa città . . . Per la via per la quale veniva, tornerà. — 2 Re 19:32, 33. TG 1/9/68 19a
21 Lodate Iah! La salvezza e la gloria e la potenza appartengono al nostro Dio, perché i suoi giudizi sono veraci e giusti. Poiché egli ha eseguito il giudizio contro la grande meretrice. — Riv. 19:1, 2. TG 15/5/69 12, 13b
22 Ogni creazione di Dio è eccellente, e nulla è da rigettare se è ricevuto con rendimento di grazie. — 1 Tim. 4:4. TG 15/6/69 12a
23 Sorse fra loro anche un’accesa disputa su chi di essi sembrava essere il maggiore. — Luca 22:24. TG 15/3/69 7-9a
24 Io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno. — Gen. 3:15. TG 1/4/69 21
25 Governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riverenza. — 1 Tim. 3:4, VR. TG 15/7/68 28, 29
26 Le labbra del sacerdote . . . dovrebbero custodire la conoscenza, e la legge è ciò che il popolo dovrebbe cercare dalla sua bocca; poiché egli è il messaggero di Geova degli eserciti. — Mal. 2:7. TG 1/12/68 15a
27 A far la tua volontà, o mio Dio, mi sono dilettato, e la tua legge è dentro le mie parti interiori. — Sal. 40:8. TG 1/11/68 17a
28 Gli uomini [verranno] meno per la paurosa aspettazione di quel che sarà per accadere al mondo . . . allora vedranno il Figliuol dell’uomo venire . . . con potenza e gran gloria. Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi . . . perché la vostra redenzione è vicina. — Luca 21:26-28, VR. TG 15/4/69 15-17a
29 Voi tutti cingetevi di modestia di mente gli uni verso gli altri, perché Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili. — 1 Piet. 5:5. TG 15/3/69 24, 25a
30 Geova si leverà proprio come al monte Perazim, si agiterà proprio come nel bassopiano vicino a Gabaon, per fare la sua opera — la sua opera è strana. — Isa. 28:21. TG 1/6/69 21a
31 Felice il popolo che ha Iahve per Dio. — Sal. 144:15, Ga. TG 15/5/69 14, 15b
(Indicazione dei luoghi di ulteriori commenti su queste scritture: I numeri dopo la data de “La Torre di Guardia” si riferiscono ai paragrafi nel primo articolo di studio. Quando il numero del paragrafo è seguito da “a”, il commento è nel secondo articolo di studio; quando vi è “b”, si riferisce al terzo articolo di studio).
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MINISTERO DI CAMPO
L’attuale benessere e la futura prospettiva di una grande folla di persone d’ogni nazione, tribù, popolo e lingua sono collegati, nel proposito di Dio, al sacerdozio divinamente approvato che è composto da un glorioso Sommo Sacerdote, Gesù Cristo, e dai suoi sottosacerdoti. Per mezzo di questo sacerdozio possiamo oggi rendere a Dio sacrifici di lode con le nostre labbra (Ebr. 13:15), nella speranza d’essere fra breve riconciliati per sempre con Dio. I testimoni di Geova desiderano aiutare tutte le persone di cuore retto a valersi dei servizi di questo sacerdozio spirituale e a rendere un puro servizio di lode a Geova Dio. Anche nel mese di novembre questi Testimoni cristiani offriranno alle persone di casa in casa il loro aiuto per studiare la Parola di Dio la Bibbia, servendosi dell’utile pubblicazione biblica Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio. Se desiderate riceverla, scrivete nel vostro paese all’indirizzo indicato nella parte interna della copertina di questa rivista.
STUDI “TORRE DI GUARDIA” PER LE SETTIMANE
del 30 novembre: Sii un buon ascoltatore! Pagina 684.
del 7 dicembre: Combattete l’indifferenza con la perseveranza. Pagina 690.
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