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La Sacra Bibbia e il problema della nostra sopravvivenzaLa Torre di Guardia 1961 | 15 aprile
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in diretto conflitto col Creatore dell’uomo, Geova Dio. Egli ha il proposito di far abitare la famiglia umana su questa terra in pace e felicità per sempre. “Non devi uccidere”, dice il sesto dei Dieci Comandamenti dati mediante il profeta Mosè. “Chiunque odia il suo fratello è un omicida, e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in sé”, dice l’apostolo cristiano Giovanni, adoratore di Geova Dio. — Eso. 20:13; 1 Giov. 3:15.
26. Chi minacciano di distruggere le nazioni piene d’odio e a quale giorno sono esse pervenute, in attesa di che cosa?
26 Distruggendo la famiglia umana, le nazioni mondane piene d’odio distruggono non solo i loro propri popoli patriottici e nazionalistici, ma anche i fedeli servitori di Geova che non sono di questo mondo bensì sono per il nuovo mondo di giustizia di Dio. Questa distruzione dei suoi servitori da parte delle nazioni contrarie al suo proposito non sarà mai permessa da Geova Dio. (Sal. 145:20) Poiché le nazioni hanno creato questa minacciosa situazione mondiale, dovranno renderne conto, no, non alle Nazioni Unite, né alla loro Corte Internazionale di Giustizia, ma al Creatore, l’Iddio e “Giudice di tutta la terra”. (Gen. 18:25) Le nazioni sono pervenute al loro giorno di giudizio dinanzi a Dio. Esse devono attendere d’essere giustiziate da lui.
27. Quale solenne illustrazione abbiamo di tale prossimo giudizio, e che cosa dice Pietro di attendere?
27 Quindi, tutte le nazioni di questo ingiusto mondo si trovano dinanzi all’esecuzione del giudizio divino. Ai giorni di Noè il giudizio che Geova Dio eseguì sull’antico mondo di uomini empi fu una solenne illustrazione di ciò che deve attendere il violento ed empio mondo d’oggi. Il mondo attuale ebbe inizio dopo il diluvio che coprì la terra conforme alla Parola di Dio. L’apostolo Pietro dice: “Per mezzo della medesima parola i cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco e sono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. — 2 Piet. 3:7.
28, 29. Perché possiamo senza esitazione fare il paragone con l’esecuzione di altri giudizi?
28 Ciò che sovrasta dunque le sovrane nazioni di questo mondo governate dagli uomini è qualche cosa che si può paragonare a quel Diluvio dei diluvi dei giorni di Noè. Senza esitazione possiamo dichiarare questo, secondo le parole profetiche di Gesù stesso. Il suo riferimento alle esecuzioni di giudizi riportato dal discepolo Luca dice:
29 “Come avvenne ai giorni di Noè, così sarà pure ai giorni del Figlio dell’uomo: essi mangiavano, bevevano, gli uomini si sposavano, le donne erano date in matrimonio, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e il diluvio giunse e li distrusse tutti. . . . Lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato”. — Luca 17:26-30.
30. Perché abbiamo tanto più ragione di credere in proposito alle parole di Gesù, e come mise egli in risalto che sarebbe stata per gli uomini la peggiore tribolazione?
30 Noi abbiamo ogni ragione per credere a queste parole, perché Gesù Cristo non dimenticherà di averle pronunciate, quando si rivelerà come divino giudice per giudicare i vivi e i morti. Inoltre, Gesù Cristo è un fidato profeta, poiché nella sua profezia sulla fine di questo sistema di cose mondano predisse gli avvenimenti e le condizioni mondiali che si stanno avverando sin dal 1914. Se non avesse fatto questo, non ci avrebbe anche detto come possiamo sperare di venir fuori da questa confusione mondiale. Egli disse nella stessa profezia che sarà la peggiore tribolazione che l’uomo abbia mai subìta, in cui sarà in pericolo la stessa sopravvivenza degli uomini di carne e sangue: “Allora vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più. Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a causa degli eletti [scelti da Dio] quei giorni saranno abbreviati”. Ed egli aggiunse: “Veramente io vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute”. — Matt. 24:21, 22, 34.
31. Perché Gesù si riferisce in tale passo a questa generazione?
31 Poiché i predetti avvenimenti ebbero inizio nel 1914 d.C., la generazione del genere umano di quell’anno che è ancora in vita è la generazione alla quale si riferì Gesù Cristo. Finora abbiamo visto adempiersi spaventevoli avvenimenti mondiali del “segno della [invisibile] presenza [di Cristo] e della consumazione del sistema di cose”. (Matt. 24:3) Quali avvenimenti? La prima guerra mondiale, che non fu “la guerra che porrà fine a tutte le guerre”; carestie e penuria di viveri; terremoti; persecuzione dei veri e ubbidienti seguaci di Cristo; il sorgere di falsi profeti religiosi nella cristianità; l’inquietante aumento d’illegalità; la fuga dei veri cristiani verso il reale luogo di sicurezza e sopravvivenza perché vedono e capiscono il predetto segno dell’appressarsi della desolazione; e, nonostante tutta la persecuzione e i cattivi tempi e le cattive notizie, la predicazione della buona notizia del regno di Dio “in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni”. (Matt. 24:7-28) Che queste cose si siano adempiute sin dal 1914 è noto a milioni di persone di questa generazione. È anche storia scritta che chiunque può esaminare.
32. Perché la sopravvivenza è il problema di questa generazione?
32 Noi siamo dunque la generazione che non passerà finché non sia adempiuta la “grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”. La sopravvivenza è il problema di questa generazione.
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Speranza di sopravvivereLa Torre di Guardia 1961 | 15 aprile
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Speranza di sopravvivere
1. Perché a questa generazione gli elementi mondani non possono offrire nessuna speranza di sopravvivere?
LA POLITICA, il militarismo, il capitalismo, il comunismo, il socialismo e le religioni della cristianità e del paganesimo non possono offrire a questa generazione nessuna speranza di sopravvivere. Le loro misure difensive per prevenire ciò che vedono appressarsi non potranno arrestare il giudizio divino che s’abbatterà sulle nazioni.
2. Da un punto di vista mondano, perché la morte precoce sarebbe migliore della sopravvivenza a un’altra guerra mondiale, e perché dovremmo quindi esser grati d’avere la Bibbia?
2 Nel 1952, si comunicò che l’allora autore, filosofo e matematico inglese lord Bertrand Russell dicesse: “Vorrei vivere altri dieci anni se non ci fosse nel frattempo un’altra guerra mondiale. Se vi sarà, si potrà dire qualche cosa per esser morti”. Per questo lord inglese la morte precoce era preferibile alla vita fino a un’altra guerra mondiale, la guerra con le armi nucleari e la guerra con le armi CBR. Immaginate i superstiti delle nazioni che sopravvivano a tale guerra! Ma le nazioni non possono offrire nessuna speranza che vi sia quindi sulla terra alcuna cosa bella, edificante e sana per cui vivere. Come dovremmo esser lieti e grati d’avere dunque la sacra Bibbia! Essa offre la vera speranza degna di fiducia. Con questa speranza possiamo risolvere il problema della sopravvivenza. Senza la Bibbia saremmo veramente senza speranza.
3. Come mostra Dio d’interessarsi della sopravvivenza del genere umano, e quale assicurazione ci diede Gesù nella sua profezia della grande tribolazione?
3 L’Iddio della sacra Bibbia s’interessa molto della sopravvivenza del genere umano. Nella Bibbia egli offre la sola speranza
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