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Da chi andremo se non da Gesù Cristo?La Torre di Guardia 1979 | 1° settembre
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Da chi andremo se non da Gesù Cristo?
“Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiam conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. — Giov. 6:68, 69.
1, 2. (a) In vista delle parole di Gesù Cristo, perché non c’è incertezza su colui dal quale i cristiani dovrebbero andare? (b) Cosa aveva detto in precedenza Gesù su come ottenere la vita, e questo vale per quali due classi?
IN QUESTO decisivo periodo della storia umana non c’è nessuna incertezza nella mente dei cristiani pienamente dedicati su chi è colui dal quale dovrebbero andare. La via ci è stata indicata chiaramente. Gesù, parlando a quelli che avevano perseverato con lui nelle sue prove, disse: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Giov. 14:6) In quella stessa occasione disse anche: “Io sono la vera vite, e il Padre mio è il coltivatore. . . . Chi rimane unito a me, e io unito a lui, questo porta molto frutto; perché separati da me non potete fare nulla”. — Giov. 15:1, 5.
2 Come risultarono vere quelle parole di Gesù nella vita degli apostoli e degli altri primi discepoli! E sono risultate vere fino a questo giorno. Benché rivolte a quelli che avevano la prospettiva di ricevere un posto nel regno di Dio, esse affermano verità da cui tutti i seguaci di Cristo possono oggi trarre beneficio. In precedenza nel suo ministero Gesù aveva dichiarato: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, onde chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. (Giov. 3:16) Queste parole si applicano con uguale vigore a tutte le pecore di cui Gesù parlò in Giovanni 10:16 quando disse: “Ho altre pecore che non sono di questo ovile; quelle pure devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore”.
3. (a) Qual è un modo in cui Gesù è stato con i suoi seguaci dalla sua ascensione al cielo? (b) In quale altro modo è stato con loro?
3 Per mezzo di Gesù Cristo, Geova Dio ha preso ampi provvedimenti per guidare i suoi dedicati servitori alla progressiva luce della verità, in vista della vita eterna. Poco prima che Gesù ascendesse al cielo, la fede di circa cinquecento discepoli radunati in Galilea fu rafforzata dalle seguenti parole di Gesù: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. (Matt. 28:20; 1 Cor. 15:6) In che modo egli è stato con loro? Per mezzo del suo spirito santo; ma anche in un altro modo. Quando parlò della sua presenza e della fine del sistema di cose, Gesù assicurò ai suoi seguaci che avrebbe costituito uno “schiavo fedele e discreto”, il quale avrebbe avuto cura dei suoi interessi e avrebbe alimentato i suoi seguaci con cibo a suo tempo per tutta l’èra cristiana. Se questa classe dello “schiavo” si fosse mostrata fedele, sarebbe stata costituita da Gesù sopra tutti i suoi averi. Sì, per mezzo di questo “schiavo fedele e discreto” Gesù è stato con i suoi seguaci. — Matt. 24:45-47.
“COLONNA E SOSTEGNO DELLA VERITÀ”
4. (a) Poiché Gesù ha mantenuto la sua promessa, che si può dire della sua congregazione? (b) Quale incoraggiante profezia trova adempimento oggi fra i veri seguaci di Gesù?
4 Poiché Gesù Cristo è stato con i suoi unti seguaci, la congregazione cristiana è stata davvero “colonna e sostegno della verità”, come la definisce l’apostolo Paolo. (1 Tim. 3:15) Essa ha dato prova di possedere lo spirito di Dio producendone i frutti. (Gal. 5:22, 23) Sotto questi e molti altri aspetti i cristiani testimoni di Geova sono in netto contrasto con tutte le molte denominazioni che formano la cristianità, il nominale Israele spirituale. Essendo Gesù con loro, in loro trovano adempimento le parole di Isaia 65:13, 14: “Il Signore Geova ha detto questo: ‘Ecco, i miei propri servitori mangeranno, ma voi stessi avrete fame. Ecco, i miei propri servitori berranno, ma voi stessi avrete sete. Ecco, i miei propri servitori si rallegreranno, ma voi stessi proverete vergogna. Ecco, i miei propri servitori grideranno di gioia a causa della buona condizione del cuore, ma voi stessi emetterete grida a causa del travaglio del cuore e urlerete a causa dell’assoluto abbattimento di spirito’”.
5, 6. (a) La classe dello “schiavo” espresse sin dall’inizio la sua fede in quali due grandi verità? (b) Perché quelli che si trovano in Babilonia la Grande non sono in grado di comprendere l’insegnamento del riscatto? (c) Perché possiamo definire unico l’insegnamento degli Studenti Biblici circa la seconda venuta di Gesù?
5 Infatti, questo contrasto cominciò a essere evidente sin dai primi inizi della storia moderna del popolo di Geova. Questi rappresentanti dello “schiavo fedele e discreto”, guidati da Gesù Cristo, espressero la loro forte fede nella Bibbia, incluso il racconto della creazione in Genesi, quale ispirata Parola di Geova Dio, proprio come aveva fatto Gesù. (Matt. 4:4-10; 19:4-6) Un insegnamento fondamentale fu quello del riscatto provveduto dalla morte in sacrificio di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. (1 Tim. 2:5, 6) In Babilonia la Grande, nessuno può comprendere bene questo insegnamento, perché credono in dottrine non scritturali come la trinità, l’immortalità dell’anima, il tormento eterno, o perché negano che Gesù ebbe un’esistenza preumana come Logos e che nacque da una vergine. — Matt. 1:23; Giov. 1:1.
6 In stretta relazione con una chiara comprensione dell’insegnamento del riscatto è il corretto intendimento dello scopo e della maniera della seconda venuta e “presenza” di Cristo. Quegli zelanti “Studenti Biblici”, com’erano allora conosciuti i Testimoni, furono gli unici a discernere la differenza fra l’uomo Gesù Cristo che provvide il prezzo del riscatto e la gloriosa persona spirituale risuscitata che viene di nuovo invisibilmente per governare come Re nel regno di Dio. — Matt. 24:3; 1 Piet. 3:18.
7. Quali scritture e ragionamenti mostrano che vi sono due distinti destini per quelli che si avvalgono del riscatto di Cristo?
7 Sempre agli inizi della loro storia moderna, quegli Studenti Biblici compresero che ci sono due destini per quelli che traggono beneficio dal riscatto di Cristo, un destino celeste e uno terrestre. Sotto la guida di Gesù Cristo riuscirono a mettere in armonia le scritture che parlano di una ricompensa celeste per i seguaci di Cristo con quelle che parlano delle benedizioni di un paradiso terrestre. Nessun altro gruppo che si professa cristiano comprende chiaramente questo fatto, eppure com’è stato evidente per quelli istruiti dallo “schiavo fedele e discreto” negli scorsi cento anni! La Bibbia afferma chiaramente che il seme di Abraamo avrebbe benedetto chi? Non se stessi, ma tutte le famiglie del genere umano. (Gen. 22:17, 18; Gal. 3:16, 29) I 144.000 in piedi sul Monte Sion con l’Agnello regneranno con Cristo come re e sacerdoti su chi? Non su se stessi, ma sul resto del genere umano che vivrà sulla terra paradisiaca — Riv. 14:1; 20:4, 6; 21:4.
CONOSCENZA DI GEOVA
8. Che cosa compresero i primi Studenti Biblici riguardo al nome di Geova e ai Suoi principali attributi?
8 Poiché Gesù Cristo impiegava questa classe dello “schiavo”, il loro intendimento della Parola di Dio continuò a divenire sempre più chiaro e accurato. Compresero che “Geova” era il significativo nome dell’unico vero Dio e che si applicava soltanto al Creatore, l’Altissimo. (Sal. 83:18; 100:3) È semplicemente impossibile comprendere questa verità per chiunque accetti il Simbolo atanasiano sulla trinità. Inoltre, essi acquistarono un’incomparabile comprensione degli attributi fondamentali o principali di Geova Dio: sapienza, potenza, giustizia e amore. Le dottrine della cristianità che insegnano l’esistenza di un purgatorio, del tormento eterno e che Dio cerchi di convertire il mondo svaniscono quando si riconoscono tali stupendi attributi di Dio. — Rom. 11:33; Gen. 18:14; Deut. 32:4; 1 Giov. 4:8.
9. Cosa si è appreso sul perché Dio ha permesso la malvagità? (Giob. capp. 1 e 2; Ezec. 23:49)
9 Mentre la luce della Parola di Dio risplendeva sempre più fulgidamente in armonia col principio espresso in Proverbi 4:18, il popolo di Geova comprese più chiaramente perché Geova Dio ha permesso ogni sorta di malvagità e sofferenza. Nessun altro gruppo che si dice cristiano è stato in grado di spiegare questo. Perché Geova Dio ha permesso queste condizioni? A causa della contesa riguardante la legittimità, la giustezza della sovranità universale di Geova, messe in discussione dalla ribellione di Satana; anche a causa dell’attinente questione relativa alla capacità dell’uomo di mantenere l’integrità malgrado ciò che il Diavolo possa fare.
“NON FATE PARTE DEL MONDO”
10, 11. (a) Come si è applicato al popolo di Dio Giovanni 17:16? (b) Per il loro atteggiamento neutrale, quali parole di Gesù possono applicarsi esclusivamente a loro?
10 Un’ulteriore prova che Gesù Cristo è stato di continuo con la classe del suo “schiavo fedele e discreto” è costituita dal fatto che essi hanno compreso la grande differenza esistente fra l’organizzazione di Geova e quella di Satana il Diavolo. Per il popolo di Geova non esiste nessun movimento per l’unione delle fedi! Non fanno causa comune con la falsa religione, né con qualsiasi altra parte del mondo di Satana. (2 Cor. 4:4; 6:14-16) A loro, e a loro soltanto, si applicano le parole di Gesù riportate in Giovanni 17:16: “Essi non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. Di conseguenza la neutralità dei testimoni di Geova verso i conflitti e la politica del mondo li ha davvero caratterizzati in maniera inconfondibile. Ciò è avvenuto specialmente dal principio della seconda guerra mondiale. Anche se a molti dei nostri fratelli questo atteggiamento neutrale ha causato e sta causando intense persecuzioni, imprigionamento e a volte anche la morte, tuttavia è servito più volte a risparmiare loro la vita, come nell’Irlanda del Nord, nel Libano, in Rhodesia e in altri paesi dilaniati da conflitti.
11 Questo atteggiamento neutrale è servito inoltre a distinguere i Testimoni come veri cristiani. In che modo? In quanto solo fra loro si avverano le parole di Gesù riportate in Giovanni 13:34, 35: “Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate l’un l’altro; come vi ho amati io, che voi pure vi amiate l’un l’altro. Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. Poiché hanno questo amore, respingono tutti i tentativi di coinvolgerli nelle lotte fra tribù, nazioni, razze o partiti politici.
12. Quale principio ha permesso ai cristiani di mettere in armonia versetti apparentemente contraddittori riguardanti la sottomissione a Cesare?
12 Non facendo parte del mondo, il popolo di Geova si attiene irremovibilmente al principio dichiarato dagli apostoli ai governanti giudei: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) Nello stesso tempo prestano ascolto al consiglio che si trova in Romani capitolo 13 in quanto a essere sottoposti alle autorità superiori. Come sono riusciti a mettere in armonia queste esigenze apparentemente opposte? Seguendo il principio della sottomissione relativa. Sì, questi cristiani ubbidiscono a quelli in autorità, siano essi genitori (nel caso di figli minorenni), mariti (se si tratta di mogli), datori di lavoro o funzionari governativi, finché l’ubbidienza a questi non viola nessun comando di Dio. E siccome non ubbidiscono solo per timore, ma a motivo della propria coscienza, come si comanda loro in Romani 13:5, si sono guadagnati in tutto il mondo il rispetto come cittadini pacifici, osservanti della legge e scrupolosi nel pagare le tasse. Ad ogni livello si fanno molti sforzi decisi e costanti per instillare principi morali di rettitudine nella mente e nel cuore di quelli che si associano con questi cristiani. Tali sforzi da parte dei fedeli testimoni di Geova sono unici fra i gruppi che si professano cristiani. Ciò che conta è la qualità, non la quantità.
13. Quale atteggiamento scritturale assumono quelli associati alla classe dello “schiavo” riguardo all’uso del sangue?
13 Questi cristiani si distinguono ulteriormente in quanto a essere separati dal mondo per il loro atteggiamento sull’uso del sangue. Oggi solo il popolo che porta il nome di Geova comprende chiaramente e ubbidisce all’ingiunzione scritturale di ‘astenersi dal sangue’, comando che implica la santità della vita. Ritengono più importante il loro benessere spirituale. (Gen. 9:4-6; Atti 15:28, 29) Il loro atteggiamento riguardo al sangue li ha resi piuttosto impopolari, perché vi si attengono anche a rischio della loro vita presente. Tuttavia questo atteggiamento ha spesso risparmiato loro gli effetti collaterali che così frequentemente accompagnano le trasfusioni di sangue. Questo principio è dichiarato esplicitamente e ripetutamente nella Parola di Dio; eppure chi, a parte il popolo di Geova, lo osserva con tutto il cuore? Nessuno!
GUARDIAMO AVANTI
14. Di quale prospettiva futura lo “schiavo fedele e discreto” attende la realizzazione?
14 Come una leale sentinella, la classe dello “schiavo fedele e discreto” è stata ed è in attesa di vedere ciò che Geova ha in serbo. Dalla loro posizione favorevole hanno scorto le crescenti prove dell’imminente fine di questo malvagio sistema di cose in adempimento delle parole profetiche di Gesù che si trovano in Matteo capitoli 24 e 25, Marco capitolo 13 e Luca capitolo 21. Possiamo essere certi che nel nuovo ordine che seguirà la tribolazione sono in serbo per il genere umano grandi benedizioni. Un letterale paradiso terrestre sarà popolato dall’umanità che Gesù Cristo ha redento! Che splendida prospettiva! Tutti quelli che amano la verità e la giustizia desiderano davvero, con tutto il cuore, il governo imminente e totale del regno di Dio e continuano a pregare per esso come Gesù insegnò. — Matt. 6:10; Riv. 20:6; 21:4.
15. (a) Il fatto che la classe dello ‘‘schiavo” non è mai stata perfetta ha reso necessario che facesse che cosa? (b) Cosa ha richiesto questo da parte di quelli che si associano con tale “schiavo”?
15 Nutrendo questa speranza, lo “schiavo fedele e discreto” ha additato a tutto il popolo di Dio il segno dei tempi indicante l’imminenza del governo del regno di Dio. A questo proposito, tuttavia, si deve notare che questo “schiavo fedele e discreto” non è mai stato né ispirato né perfetto. Gli scritti di certi componenti della classe dello “schiavo” che vennero a formare la parte cristiana della Parola di Dio erano ispirati e infallibili, ma non è così per gli scritti successivi. Le informazioni pubblicate non erano perfette ai giorni di Charles Taze Russell, primo presidente della Watch Tower Bible and Tract Society; né erano perfette ai giorni di J. F. Rutherford, il successivo presidente. L’accresciuta luce sulla Parola di Dio come pure i fatti della storia hanno ripetutamente richiesto, fino al nostro giorno, rettifiche di un tipo o di un altro. Ma non dimentichiamo mai che i motivi di questo “schiavo” sono sempre stati puri, altruistici; è sempre stato in buona fede. Inoltre, sono appropriate le parole di Romani 8:28: “Dio fa cooperare tutte le sue opere per il bene di quelli che amano Dio, quelli che son chiamati secondo il suo proposito”. In effetti, qualsiasi rettifica sia stata apportata all’intendimento ha fornito a quelli che beneficiano dei servizi di questo “schiavo” un’opportunità di dimostrare lealtà e amore, il tipo di amore che Gesù disse avrebbe contrassegnato i suoi seguaci. (Giov. 13:34, 35; confronta 1 Pietro 4:8). Per quelli che amano veramente la legge di Dio non c’è pietra d’inciampo. — Sal. 119:165.
LA CONDOTTA SAGGIA
16. In vista di quanto detto, a quale inevitabile conclusione perveniamo?
16 A quale conclusione ci porta questa rassegna della storia dello “schiavo fedele e discreto” di Geova, in contrasto con la storia della cristianità? Alla conclusione che Gesù Cristo ha mantenuto la sua promessa. È stato con la sua congregazione cristiana rappresentata da quello “schiavo” da quando ascese al cielo fino a questo stesso giorno. Lo spirito di Geova è davvero su quello “schiavo” e su coloro che gli sono associati, mentre continuano a ubbidire al comando di predicare la buona notizia del Regno e di fare discepoli. (Matt. 10:7; 24:14; 28:19, 20) Stare con Gesù Cristo significa stare con quelli che si compiace di impiegare. Fuori della vera congregazione cristiana, quale organizzazione alternativa c’è? Solo l’organizzazione di Satana costituita dalla sua “bestia selvaggia” politica e dal suo babilonico impero mondiale della falsa religione. — Riv. 13:1, 14, 15; 17:3-6.
17, 18. (a) Perché fu stolto che alcuni abbandonassero Gesù soltanto a motivo di ciò che aveva detto riguardo a mangiare la sua carne e bere il suo sangue? (b) Qual è quindi per noi oggi la condotta saggia?
17 Quando Gesù disse ai suoi discepoli che a meno che non avessero mangiato la sua carne e bevuto il suo sangue non avrebbero avuto vita in sé, indubbiamente rimasero tutti perplessi. Molti di loro si scandalizzarono e smisero di camminare con Gesù. Solo a causa di quell’unica dichiarazione di Gesù difficile a capirsi si scandalizzarono al punto di abbandonarlo. Che stolti! Seguendo quella condotta dimenticarono tutte le meravigliose verità che Gesù aveva proferite fino a quel momento. E che dire di tutti i sorprendenti miracoli che Gesù aveva compiuti dimostrando di essere il predetto Messia, il Figlio di Dio? — Confronta Luca 7:20-23.
18 A ragione Gesù chiese ai suoi apostoli: “Non ve ne volete andare anche voi, non è vero?” Pietro rispose giustamente: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiam conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. (Giov. 6:67-69) E così oggi: in vista di tutto quanto si è detto, la condotta saggia è senz’altro quella di continuare ad associarci con lo “schiavo fedele e discreto”. Questo “schiavo” da una parte ci aiuta a comprendere le “parole di vita eterna” e dall’altra ci aiuta a mettere in pratica tali “parole” nella nostra vita per il nostro benessere attuale ed eterno. Non dovremmo essere grati a Geova Dio e a Gesù Cristo perché abbiamo in mezzo a noi tale “schiavo”?
19. In quali diversi modi possiamo mostrare la nostra gratitudine a Geova Dio per il servizio resoci dallo “schiavo fedele e discreto”?
19 Come possiamo esprimere la nostra gratitudine? In più modi. Possiamo mostrarla cooperando con lo “schiavo fedele” nel predicare e fare discepoli. Possiamo mostrare la nostra gratitudine anche alimentandoci diligentemente col cibo spirituale che questo “schiavo” provvede sotto forma di libri e riviste, e anche frequentando le adunanze di congregazione. Né dobbiamo trascurare il nostro privilegio di pregare che lo spirito di Geova guidi e rafforzi tale classe dello “schiavo” per compiere l’opera che gli ha affidato. E secondo le nostre possibilità abbiamo anche il privilegio di contribuire in senso materiale per aiutare a coprire le spese che tale “schiavo” affronta per compiere l’opera in tutto il mondo. Sì, in tutti questi modi possiamo mostrare che apprezziamo il modo in cui Geova Dio impiega e benedice lo “schiavo fedele e discreto”, dimostrando così inoltre che abbiamo una fede viva, attiva, che si manifesta con le opere. — Giac. 2:17, 26.
[Riquadro a pagina 24]
BASILARI INSEGNAMENTI BIBLICI: messi in risalto dai testimoni di Geova
● Rivendicazione del nome e della sovranità di Geova
● “Presenza” di Cristo nel potere del Regno al “tempo della fine”
● Il riscatto di Gesù rende possibili risurrezione e vita eterna
● Identità distinte del Padre, del Figlio e dello spirito santo; nessuna trinità
● Creazione in contrasto con l’evoluzione
● L’anima umana non è immortale
● Separazione dalla politica e dalla violenza del mondo
● Rispetto per la legge di Dio sul sangue e sulla moralità
● La cristianità è la parte principale di “Babilonia la Grande”
● Necessità di coltivare l’amore e la personalità cristiana
● Dovere del cristiano di predicare e fare discepoli
● Battesimo per immersione totale in acqua come simbolo di dedicazione
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Fino a quando Dio si dimenticherà di me?La Torre di Guardia 1979 | 1° settembre
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Salmi
Fino a quando Dio si dimenticherà di me?
DOVENDO affrontare grossi problemi e difficoltà, vi è mai venuto da pensare che Dio si fosse completamente dimenticato di voi? Vi siete chiesti se per caso lo aveste offeso e quindi vi stesse rifiutando il suo aiuto?
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