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I servitori pascolano il greggeLa Torre di Guardia 1950 | 15 settembre
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dopo la sua intronizzazione come Re nel 1914 e la sua venuta nel tempio per il giudizio nel 1918. “Or quando il Figliuol dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, avendo seco tutti gli angeli, allora sederà sul trono della sua gloria. E tutte le genti saranno radunate dinanzi a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri”. — Matt. 25:31, 32.
24 In quest’opera di separazione oggi in corso fra le nazioni, quelli della classe delle “altre pecore” son posti alla destra di favore del Re. La visione dell’Apocalisse data a Giovanni definisce queste “altre pecore” come una “grande moltitudine” di persone di buona volontà radunate insieme durante questi ultimi anni, le quali cantano con allegrezza: “La salvezza appartiene all’Iddio nostro il quale siede sul trono ed all’Agnello”. Costoro non avranno mai più fame né sete, perché “l’Agnello che è in mezzo al trono li pasturerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita”. (Apoc. 7:9-17) Alcune pecore sono state nell’unito gregge di questa organizzazione del Signore da venti o trent’anni, altre vi sono entrate più tardi, ed altre ancora, come agnelli appena nati, stanno studiando ora questa rivista La Torre di Guardia per la prima volta. Geova e Cristo Gesù stanno pascolando queste pecore giovani o vecchie, tutte insieme. “Ecco, il Signore, l’Eterno, viene con potenza . . . come un pastore, egli pascerà il suo gregge; raccoglierà gli agnelli in braccio [”col suo braccio”; il Suo braccio destro, Cristo Gesù (Settanta, Bagster; Douay; Leèser)], se li torrà in seno, e condurrà pian piano le pecore che allattano”. — Isa. 40:10, 11.
25. Che cosa fa oggi il clero, ma che cosa fanno i servitori fedeli?
25 Questo radunamento delle affamate “altre pecore” di fra le aride fortezze della Cristianità per mezzo del Buon Pastore ha fatto un progresso così rapido da quando il Signore venne nel suo tempio che ha riempito il clero ed i principali del gregge di paura e d’angoscia e li ha fatti urlare di furente rabbia. Essi si accorgono che questa giusta opera del Signore sta separando e traendo fuori dalle stalle ecclesiastiche tutte le “pecore” e sta lasciando solo i “capri” e perciò essi piangono e maledicono e digrignano i denti dal furore per la perdita di membri e di rendite: “Urlate, o pastori, gridate, voltolatevi nella polvere, o guide del gregge! Poiché è giunto il tempo in cui dovete essere scannati; io vi frantumerò, e cadrete come un vaso prezioso. Ai pastori mancherà ogni rifugio, e le guide del gregge non avranno via di scampo. S’ode il grido de’ pastori e l’urlo delle guide del gregge; poiché l’Eterno devasta il loro pascolo”. (Ger. 25:34-36) Urlino essi ora, poiché tosto, quando quest’opera sarà stata completata, il massacro di Harmaghedon dei falsi pastori della Cristianità li farà tacere per sempre! Perciò voi tutti servitori fedeli, pascete ora il gregge!
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Requisiti divini sui servitoriLa Torre di Guardia 1950 | 15 settembre
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Requisiti divini sui servitori
1. Come i servitori danno prova del loro amore per il Pastore, lietamente?
MAN mano che il Signore raccoglie in sempre maggior numero le pecore nel suo ovile egli provvede adeguatamente a tutto quello che occorre loro nominando servitori che soccorrono e assistono amorevolmente il gregge mentre avanza sulla via tracciata da lui. Questa via teocratica è esposta nella Bibbia. Si ricorderà come all’apostolo Pietro fu energicamente impressa nel cuore e nella mente la necessità di dar prova del suo amore per Cristo pascendo e avendo cura delle pecore del Signore. Pietro non dimenticò mai questa verità, e infatti, trent’anni dopo, egli esortava con fervore altri servitori del Signore a dar prova del loro amore pascendo le “pecore”. Questa lettera di Pietro è stata preservata, come lo furono i diretti comandamenti di Cristo impartiti ai servitori in genere, perché servisse d’istruzione e di guida a quelli che oggi hanno delle speciali responsabilità nell’organizzazione teocratica. I servitori faranno bene, quindi, a studiare questi consigli e a metterli in pratica. “Se sapete queste cose, siete beati se le fate” disse Gesù. — Giov. 13:17; Filip. 4:9.
2. Chi sono gli “anziani” che Pietro esorta a pascere il gregge?
2 Io esorto dunque gli anziani che sono fra voi, io che sono anziano con loro”; con queste parole Pietro comincia a dare il suo consiglio. (1 Piet. 5:1) Gli “anziani” (greco: presbytérous, più anziani) non sono gli “anziani eletti” costituiti mediante il voto popolare di qualche congregazione dopo un’accesa campagna politica. Pietro si rivolge ai più vecchi o anziani nello sviluppo cristiano, a quelli che son maturi e bene al corrente delle esigenze della legge e dell’organizzazione teocratica. Non si tratta necessariamente di quelli che son vecchi di corpo e di mente o di quelli che sono stati per molto tempo nella verità, ma piuttosto di quelli che son maturi nel progresso e sviluppo spirituale. Quantunque fosse giovanissimo, forse non ancora ventenne, Timoteo era ciò non ostante maturo nello sviluppo spirituale, ed era perciò un anziano. È a queste persone mature che vengono affidati i doveri di maggior responsabilità come servitori fra le “pecore” del Signore. Quindi, sia che voi siate nominati per aver cura degli interessi del Regno in qualità di servitori di gruppo in una congregazione del popolo del Signore o che siate servitori assistenti nominati per attendere a qualche altro particolare servizio nell’organizzazione, farete bene a prestare speciale attenzione a quello che dice Pietro, perché egli parla come un vostro fratello anziano,
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