-
MenteAusiliario per capire la Bibbia
-
-
l’anima (la vita e l’intero essere) e con tutta la mente. Quest’ultima espressione significa che i servitori di Dio non amano solo con sentimento e forza, ma devono anche esercitare vigorosamente la propria mente per acquistare conoscenza di Dio e di Cristo (Giov. 17:3), devono avere intendimento (Mar. 12:33; Efes. 3:18), e devono applicare la mente per servire Dio e i suoi propositi e per annunciare la buona notizia. Viene consigliato loro di ‘tenere la mente rivolta alle cose di sopra’ (Col. 3:2), di ‘cingere la mente per l’attività’ e ‘essere completamente assennati’. (I Piet. 1:13) L’apostolo Pietro comprese l’importanza di ‘destare le loro facoltà di pensare’ perché ricordassero le cose imparate. (II Piet. 3:1, 2) Dovevano ‘tenere bene in mente la presenza del giorno di Geova’. — II Piet. 3:11, 12.
Parlando dei miracolosi doni dello spirito operanti nella primitiva congregazione cristiana, Paolo sottolineò la necessità di usare la mente. Disse che se avesse pregato in una lingua che non poteva tradurre, la sua mente sarebbe stata infruttuosa. Inoltre, se avesse cantato lodi allo stesso modo, come sarebbe stato aiutato l’ascoltatore che non comprendeva tale lingua? Perciò avrebbe preferito dire cinque parole con la sua mente per poter istruire altri, anziché diecimila parole in una lingua. Poi esortò i suoi fratelli a divenire uomini fatti in quanto a facoltà d’intendimento. — I Cor. 14:13-20.
CRISTIANI “UNITI NELLA STESSA MENTE”
I servitori di Geova hanno il comando di essere “perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero”. (I Cor. 1:10; Filip. 2:2; I Piet. 3:8) Questo significa, naturalmente, essere uniti quando si tratta degli interessi della pura adorazione — di cose importanti — non di gusti personali o di questioni secondarie che saranno risolte una volta raggiunta la maturità. (Rom. 14:2-6, 17) Devono avere “lo stesso pensiero nel Signore” (Filip. 4:2), non litigare, ma “pensare concordemente”. — II Cor. 13:11.
LA MENTE DI DIO E DI CRISTO
I cristiani si devono sforzare di conoscere meglio Dio, nella misura in cui egli rivela come la pensa. (Rom. 11:33, 34) E devono avere la stessa disposizione mentale di ubbidienza e umiltà di Gesù Cristo; così avranno “la mente di Cristo”. (I Cor. 2:15, 16) Paolo esorta i suoi compagni a dimenticare le cose che si sono lasciati dietro e a protendersi verso quelle che hanno davanti. (Filip. 3:13-15) Pietro consiglia: “Siccome Cristo soffrì nella carne, voi pure armatevi della stessa disposizione mentale”. — I Piet. 4:1.
MENTE INTORPIDITA O CORROTTA
Poiché gli israeliti presso il monte Sinai non avevano il cuore interamente rivolto a Geova, la loro percezione mentale era intorpidita, come lo era quella di coloro che continuavano a osservare la Legge dopo che Dio, per mezzo di Cristo, l’aveva abolita. (II Cor. 3:13, 14) Non si rendevano conto che Gesù era Colui che era stato additato dalla Legge. (Col. 2:17) In quanto agli uomini che “non hanno approvato di ritenere Dio nell’accurata conoscenza”, ma hanno adorato cose create, “Dio li ha abbandonati a un disapprovato stato mentale”; sono mentalmente nelle tenebre, per cui fanno ogni sorta di cose inutili e sconvenienti. (Rom. 1:28; Efes. 4:17, 18) Uomini dalla mente corrotta si erano opposti alla verità anche all’epoca di Mosè, e in seguito uomini simili hanno combattuto il vero cristianesimo, e alcuni, pur dichiarandosi cristiani, hanno cercato di dividere e disgregare le congregazioni. (II Tim. 3:8; Filip. 3:18, 19; I Tim. 6:4, 5) Avendo mente e coscienza contaminata, per loro nulla è puro; pertanto parlano senza profitto nel tentativo di ingannare la mente dei veri cristiani cercando di renderli schiavi di idee umane. (Tito 1:10-16) Per questa ragione è indispensabile che tutti i cristiani, e in particolare quelli che hanno posizioni di responsabilità, siano di mente sana. — Rom. 12:3; I Tim. 3:2; Tito 2:6; I Piet. 4:7.
“L’iddio di questo sistema di cose”, il Diavolo, acceca la mente degli increduli riguardo alla luce della buona notizia intorno al Cristo. (II Cor. 4:4) Esiste dunque il pericolo che questo acerrimo nemico di Dio possa indurre con l’astuzia i cristiani a corrompere la propria mente allontanandosi “dalla sincerità e dalla castità che son dovute al Cristo”. (II Cor. 11:3) Perciò è necessario che i cristiani manifestino unità di mente e ragionevolezza, continuando a pregare che la pace di Dio “che sorpassa ogni pensiero” protegga le loro facoltà mentali mediante Cristo Gesù. — Filip. 4:2, 5-7.
SANARE O APRIRE LA MENTE
Gesù restituì la sanità di mente a un indemoniato, dimostrando il suo potere di sanare anche coloro che sono spinti alla follia dai demoni. (Mar. 5:15; Luca 8:35) Inoltre può aprire la mente di coloro che hanno fede onde afferrino il significato delle Scritture. (Luca 24:45) I timidi, o quelli che si sentono intellettualmente inferiori, possono trarre conforto dalle parole dell’apostolo Giovanni: “Sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato la capacità intellettuale d’acquistare la conoscenza del Vero [Geova Dio]”. — I Giov. 5:20.
Paolo dimostrò alla congregazione di Corinto che era sano di mente quando parlava per edificarli, anche se ai loro occhi sembrava ‘fuori di senno [lett. di mente]’ (o ‘fuori di sé’) quando vantava le sue credenziali di apostolo, cosa che un cristiano normalmente non farebbe. Tuttavia, egli spiega, era costretto a farlo per ricondurli a Dio, per evitare che venissero allontanati. Questo perché si erano fidati di falsi apostoli ed erano stati sviati. — II Cor. 5:13; 11:16-21; 12:11, 12, 19-21; 13:10.
-
-
MenzognaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Menzogna
Il contrario di verità. Per mentire s’intende di solito dire qualche cosa di falso a chi ha diritto di conoscere la verità e far questo con l’intenzione di ingannare o danneggiare lui o qualcun altro. Non è detto che una menzogna sia sempre espressa a parole. Si può mentire anche con l’azione, vale a dire si può vivere un menzogna.
Il padre o l’ideatore della menzogna è Satana il Diavolo. (Giov. 8:44) La sua menzogna, comunicata alla prima donna Eva per mezzo di un serpente, fini per provocare la morte di lei e del marito Adamo. (Gen. 3:1-5, 16-19) Quella prima menzogna aveva le radici nell’egoismo e in un desiderio errato. Si prefiggeva di far rivolgere l’amore e l’ubbidienza della prima coppia umana verso il mentitore, che si era presentato come “angelo di luce”, come benefattore. (Confronta II Corinti 11:14). Tutte le altre menzogne dolose pronunciate d’allora in poi riflettono similmente egoismo e desiderio errato. Menzogne sono state dette per evitare una punizione ben meritata, per trarre profitto a spese di altri e per guadagnare o conservare certi vantaggi, ricompense materiali o la lode degli uomini.
Specialmente gravi sono le menzogne in campo religioso, perché mettono in pericolo la vita futura di coloro che si lasciano ingannare. Gesù Cristo disse:
-