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IntendimentoAusiliario per capire la Bibbia
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Salmo 49:3, 4). La conoscenza unita all’intendimento produce sapienza, “la prima cosa”, la capacità di applicare conoscenza e acuto intendimento per riuscire a risolvere problemi. (Prov. 4:7) Chi agisce col giusto motivo cerca l’intendimento, non per semplice curiosità o per esaltarsi, ma proprio per agire con sapienza; ‘la sapienza è davanti alla sua faccia’. (Prov. 17:24) Non come quei contemporanei dell’apostolo Paolo che volevano insegnare ad altri ma erano ‘gonfi d’orgoglio, e non capivano nulla’, e poco saggiamente erano diventati ‘mentalmente malati su questioni e dibattiti intorno a parole’, tutte cose che portano disunione e una quantità di cattivi risultati. — I Tim. 6:3-5; vedi CONOSCENZA; SAPIENZA.
IL VERO INTENDIMENTO
Chi cerca vero intendimento rivolge a Dio la preghiera: “Fammi comprendere, affinché io osservi la tua legge e . . . la guardi con tutto il cuore... affinché io continui a vivere”. (Sal. 119:34, 144, e anche vv. 27, 73, 125, 169) Questo è il motivo giusto. L’apostolo Paolo pregò che i cristiani di Colosse potessero essere “ripieni dell’accurata conoscenza della . . . volontà [di Dio] in ogni sapienza e discernimento [dat. di sỳnesis] spirituale, per camminare in modo degno di Geova”. — Col. 1:9, 10
Età ed esperienza sono fattori naturali che aiutano ad avere maggiore intendimento. (Giob. 12:12) Ma l’età e l’esperienza da sole non sono determinanti. I confortatori di Giobbe si vantavano dell’intendimento che avevano loro e i loro amici d’età avanzata, ma furono ripresi da Eliu che era più giovane. (Giob. 15:7-10; 32:6-12) Geova, l’“Antico di Giorni” (Dan 7:13, NW), ha un intendimento infinitamente superiore a quello di tutto il genere umano, i cui giorni ammontano solo a poche migliaia d’anni e che non sa neanche come si è formato il pianeta su cui vive. (Giob. 38:4-13, 21) Quindi la scritta Parola di Dio è il principale mezzo per acquistare intendimento. — Sal. 119:30.
Ragazzi e giovani dovrebbero considerare con sollecitudine l’istruzione impartita dai genitori che hanno più anni e più esperienza di loro, specie se sono devoti servitori di Dio. (Prov. 2:1-5; 3:1-3; 4:1; 5:1) L’attenta ‘considerazione’ (ebr. bin) della storia delle generazioni precedenti può dare intendimento, e le persone di una certa età spesso lo sanno bene. (Deut. 32:7) Non bisognerebbe cercare la compagnia degli “inesperti”, ma dei saggi, ‘cibandosi’ dei loro consigli e insegnamenti per ‘continuare a vivere, e camminare diritto nella via dell’intendimento’. (Prov. 9:5, 6) Con l’attento ascolto e con l’osservazione non si resta ingenui e creduloni, ma ‘si comprende l’accortezza’ e si possono evitare molte amare esperienze. — Prov. 8:4, 5.
Essendo diligenti nello studiare e nel mettere in pratica i comandi e la Parola di Dio si può avere più perspicacia dei propri insegnanti, più intendimento di quelli che sono più anziani. (Sal. 119:99, 100, 130; confronta Luca 2:46, 47). Questo perché la sapienza e l’intendimento sono insiti nei puri regolamenti e giusti decreti di Dio; infatti se Israele li avesse osservati fedelmente, le nazioni circostanti avrebbero riconosciuto che era un popolo pieno di saggezza e intendimento. (Deut. 4:5-8; Sal. 111:7, 8, 10; confronta I Re 2:3). Chi ha intendimento riconosce l’inviolabilità della Parola di Dio, vuole uniformarsi ad essa, e chiede l’aiuto di Dio per farlo. (Sal. 119:169) Lascia che il messaggio di Dio penetri nel suo intimo (Matt. 13:19-23), lo scrive sulla tavoletta del suo cuore (Prov. 3:3-6; 7:1-4) e questo lo aiuta a odiare “ogni sentiero falso”. (Sal. 119:104) Sulla terra il Figlio di Dio manifestò in tal modo intendimento, rifiutando di sottrarsi alla morte sul palo perché l’adempimento delle Scritture richiedeva che morisse in quel modo. — Matt. 26:51-54.
Accettare la disciplina
Orgoglio, ostinazione, caparbietà e indipendenza sono nemici dell’intendimento. (Ger. 4:22; Osea 4:14, 16) Chi ha vero intendimento non pensa di sapere tutto; infatti in Proverbi 19:25 si legge: “Si dovrebbe riprendere chi ha intendimento, affinché discerna la conoscenza”. (Confronta Giobbe 6:24, 25; Salmo 19:12, 13). Poiché ha intendimento è pronto ad ascoltare, capisce la ragione della riprensione e ne trae beneficio, più di quanto ne possa trarre uno stupido da cento percosse. — Prov. 17:10; confronta 29:19
INTENDIMENTO DELLA PROFEZIA
I messaggi profetici ispirati sono compresi solo dai puri che pregano umilmente per avere intendimento. (Dan. 9:22,23; 10:12; 12:10) Anche se si può comprendere il generale periodo di tempo in cui si adempie, per avere pieno discernimento del significato di una profezia si può dover attendere il tempo stabilito da Dio perché si adempia. (Dan. 8:17; 10:14; 12:8-10; confronta Marco 9:31, 32; Luca 24:44-48). Chi confida negli uomini, disdegna la potenza di Dio e non ritiene che il suo proposito meriti considerazione, non può avere intendimento delle profezie, e rimane cieco al loro significato finché non comincia a essere colpito dal disastroso effetto del loro adempimento. — Sal. 50:21, 22; Isa. 28:19; 46:10-12.
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InteresseAusiliario per capire la Bibbia
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Interesse
Vedi DEBITO, DEBITORE
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Interpretazione, interpreteAusiliario per capire la Bibbia
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Interpretazione, interprete
Nella Bibbia l’interprete può essere un traduttore, cioè uno che, a voce o per iscritto, rende comprensibile il significato di parole pronunciate o scritte in una lingua a persone che leggono o parlano un’altra lingua. Oppure l’interprete può essere uno che spiega ad altri una profezia della Bibbia dando senso, significato e intendimento a sogni, visioni e messaggi profetici di origine divina.
TRADUZIONE
Il risultato della confusione del linguaggio umano durante la costruzione della torre di Babele fu che la famiglia umana diventò ad un tratto multilingue. Ciò a sua volta diede origine a una nuova professione, quella dell’interprete o del traduttore. (Gen. 11:1-9) Circa cinque secoli dopo, Giuseppe, allora primo ministro d’Egitto, per non farsi riconoscere ricorse a un traduttore che facesse da interprete mentre parlava ai suoi fratelli ebrei nella lingua degli egiziani. (Gen. 42:23) Il termine ebraico luts — da cui la forma resa “interprete” in questa pubblicazione — significa fondamentalmente balbettare o imitare la lingua di uno straniero. Lo stesso termine a volte è reso “portavoce” quando si riferisce a un inviato che parla una lingua straniera, come “i portavoce dei principi di Babilonia” inviati a interrogare Ezechia re di Giuda. — II Cron. 32:31.
Il dono di parlare in lingue straniere era una delle manifestazioni dello spirito santo di Dio versato sui fedeli discepoli di Cristo alla Pentecoste del 33 E.V. Ma questa non fu una ripetizione di quanto era avvenuto nella pianura di Sinar 2.200 anni prima. Infatti, anziché parlare una nuova lingua invece
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