Edifichiamo discepoli che abbiano la qualità della perseveranza
“Esultiamo mentre siamo nelle tribolazioni, giacché sappiamo che la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza, e la speranza non conduce alla delusione”. — Rom. 5:3-5.
1. Perché le gigantesche sequoie della California interessano i cristiani?
UNA delle più rinomate meraviglie del mondo moderno è la sussistenza delle gigantesche sequoie della California. Praticamente esenti da malattie e dotate di vita quasi senza fine, si è giudicato dai loro anelli che alcune abbiano migliaia d’anni. Si afferma che il più vecchio albero tagliato per farne legname è vissuto 3.148 anni. Davvero un primato di sussistenza! Tali sequoie erano state create da Geova, lo Stesso che può dotare l’uomo della qualità della sussistenza e della perseveranza per suo eterno vantaggio.
2. Perché in questo tempo sono urgenti qualità per sopravvivere, e qual è una di esse?
2 Giacché il genere umano sta entrando nel più difficile periodo della storia, sono della massima urgenza qualità per sopravvivere. Sono passati cinquantacinque anni del “tempo della fine” di questo sistema di cose predetto dalla Bibbia, e il mondo è proprio alla soglia della “grande tribolazione” che culminerà ad Armaghedon, la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. (Riv. 16:14, 16; 19:11-21) Ci vorrà perseveranza per sopravvivere a questo sistema di cose e alla guerra di Armaghedon.
3. Che cos’altro deve prendere in considerazione il cristiano e perché?
3 Un altro fattore che i cristiani devono considerare è il loro incarico. Il risuscitato Gesù Cristo comandò loro di “[andare] dunque e [fare] discepoli delle persone di tutte le nazioni, . . . insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate”. (Matt. 28:19, 20) Questo significa che i cristiani devono ammaestrare bene il discepolo. Gli si deve dire che cosa aspettarsi quando diviene testimone del vero Dio Geova; che la via della salvezza è stretta, angusta e difficile, che più ci avviciniamo alla “grande tribolazione” maggiore opposizione e persecuzione possiamo aspettarci da Satana e dalla sua malvagia organizzazione. (Matt. 24:21, 22) Perseverare di fronte a crescente opposizione non sarà facile. Ma essere preavvertiti vuol dire essere premuniti. Le Sacre Scritture avvertono: “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova . . . Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”. (Riv. 2:10) La corona della vita è per chi persevera fedelmente.
4. Quale altro incentivo spinge il cristiano ad acquistare la qualità della perseveranza e in vista di quale fine?
4 Il servitore di Dio considera anche da un altro punto di vista il soggetto di acquistare la qualità della perseveranza. Il cristiano desidera essere come Cristo, cioè approvato da Dio. Geova ha detto a Cristo: “Io ti ho approvato”. (Luca 3:22) Il discepolo vuole lo stesso segno di approvazione. L’apostolo Paolo suggerisce che “la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata”. (Rom. 5:3, 4) Similmente il discepolo Giacomo scrisse: “Felice l’uomo che continua a sopportare la prova; perché, essendo approvato, riceverà la corona della vita, che Geova ha promessa a quelli che continuano ad amarlo”. (Giac. 1:12) La perseveranza, perciò, è la prova dell’amore del discepolo verso Dio, il quale amore conduce all’approvazione di Dio e alla vita eterna. — Rom. 5:5.
NECESSARIA L’ARTE D’INSEGNARE
5. (a) Quali sono alcune cose da tenere presenti nel fare discepoli? (b) Quali domande potremmo farci e perché?
5 Per edificare gli studenti biblici perché divengano dedicati, battezzati discepoli di Cristo che abbiano perseveranza dobbiamo non solo avere i giusti materiali da costruzione ma impiegare anche “ogni . . . arte d’insegnare”. (2 Tim. 4:2) Giacché i membri della congregazione cristiana sono “collaboratori di Dio” e quelli coi quali studiano la Bibbia possono presto divenire “il coltivato campo di Dio, l’edificio di Dio”, è necessario che edifichino saggiamente, che si interessino del genere di cristiani che fanno, se edificano persone che hanno perseveranza. Questo significa che l’edificatore deve farsi ogni tanto domande penetranti, come: Che sorta di discepoli faccio? Edifico veramente personalità cristiane che persevereranno? Come va il mio programma di edificazione? Impiego l’arte d’insegnare? Inculco nelle persone le verità cristiane? Credono e accettano le cose insegnate? Dimostrano fede? Tocco il loro cuore? Edifico in esse non solo apprezzamento per la giusta dottrina e i princìpi biblici, ma profonda devozione verso di essi? Suscito in loro non solo consapevolezza per l’importanza dell’integrità, ma profondo apprezzamento per essa? Inculco in loro amore verso Dio e i suoi propositi, e apprezzamento per ciò che significa essere servitore di Dio? Si deve insegnare ciascuna qualità cristiana in modo che il discepolo ne veda il bisogno e l’effetto nella vita quotidiana. Edificate in questo modo? — 1 Cor. 3:9.
SANTE QUALITÀ DELLA SAPIENZA CELESTE
6. Quali qualità sono indispensabili al discepolo di Cristo, e come possiamo aiutare lo studente della Bibbia ad esserne consapevole? Fate un esempio.
6 Il discepolo deve acquistare certe qualità e in cima all’elenco ci sono le sante qualità della sapienza celeste. Vi sono otto separati aspetti da coltivare prima di poter veramente capire che cosa significa essere discepolo di Cristo. In Giacomo 3:17 sono elencate: “La sapienza dall’alto è prima di tutto casta, quindi pacifica, ragionevole, pronta a ubbidire, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parziali distinzioni, senza ipocrisia”. Aiutate il discente a conoscere quali sono queste sante qualità e come le può identificare nella sua vita. Per esempio, potete chiedergli se sa ciò che intende la Bibbia con la parola ‘casto’. La castità significa essere moralmente e spiritualmente puri. Spiegate queste cose. Se rimaniamo moralmente e spiritualmente puri perché sappiamo che questa è la volontà di Dio per noi, si può quindi dire che siamo guidati dalla sapienza di Dio, dal suo spirito santo.
7. Come può lo studente acquistare altre qualità della sapienza celeste come (a) spirito pacifico, (b) ragionevolezza e (c) prontezza a ubbidire?
7 Il discepolo Giacomo prosegue dicendo che la qualità della sapienza celeste è anche pacifica, ragionevole e pronta a ubbidire. Indagate facendo domande allo studente della Bibbia per vedere se capisce che cosa vuol dire essere ‘pacifico’. La persona pacifica non è litigiosa, irascibile, ipercritica, attaccabrighe, brontolona o pettegola. È pacifica. Aiutate il padrone di casa a capire che ciò si applica alla famiglia, con i figli e le figlie, i mariti e le mogli. Aiutateli a sentire la forza della Parola di Dio. “Poiché la Parola di Dio è vivente ed esercita potenza”. (Ebr. 4:12) Col vostro metodo di studio, dovete vedere se è una persona ragionevole o no, se è di abitudini moderate, gradevole, sensibile, non troppo esigente, come dev’essere la persona ragionevole. È pronta a ubbidire ai comandamenti di Dio? Questo si applica sia nella congregazione che fuori, sia ai fanciulli che agli adulti.
8. Quali altri aspetti della sapienza celeste si devono insegnare allo studente e come si possono inculcare?
8 Inoltre, ci è detto che la sapienza celeste è anche “piena di misericordia e di buoni frutti”, senza “parziali distinzioni, senza ipocrisia”. Soffermatevi sui punti che implicano il cuore. Fate in modo che colui col quale si tiene lo studio biblico si esamini per vedere se è pieno di misericordia e se ha buoni frutti da additare per i giorni che è vissuto sulla terra. Le parziali distinzioni dividono e l’ipocrisia è sgradevole. Lasciate che la potenza di Dio esamini il cuore e lo ferisca se necessario. Questa azione di scrutinio dà all’allievo la possibilità di vedersi come Dio lo vede. Considerate un punto per volta, comunque. E prendete il tempo per accertarvi che capisce ciò che dice la Bibbia. In questo modo edificheremo nei discepoli l’apprezzamento per le sante qualità della sapienza celeste. — Rom. 2:6, 11.
EDIFICHIAMO PER INFONDERE PERSEVERANZA
9. (a) Di regola, perché è difficile inculcare la spiritualità? (b) Qual è il segreto per avere perseveranza e come si può far conoscere alle persone interessate?
9 Instillare discernimento spirituale in altri, aiutarli a capire e insegnar loro a pensare per proprio conto non è affatto un compito semplice. Di regola, le persone non sono di mente spirituale. Non discernono le cose in senso spirituale. Tuttavia il segreto per infondere perseveranza è il discernimento spirituale, l’intendimento e la facoltà di pensare. Anche in tal caso si deve influire sul cuore del discepolo mettendo in risalto il durevole apprezzamento che si deve avere per queste qualità e per ciò che valgono per noi individualmente. Questo fece Gesù. Per suscitare e mantenere l’apprezzamento per queste qualità Gesù attinse regolarmente alla Parola di Dio. Così fu in grado di capire completamente i princìpi di Geova che lo riguardavano. Fu pure in grado di discernere chiaramente la condotta che doveva seguire alla lode di Geova e per l’eterno bene del genere umano.
10. (a) Che cos’altro può essere necessario che facciamo nella nostra opera di insegnamento? Fate un esempio di come si può far ciò. (b) Che cosa ne risulta ammaestrando in questo modo?
10 Può essere necessario che insegnamo a coloro coi quali studiamo la Bibbia a ragionare sui versetti scritturali. Per esempio, si può leggere Marco 12:29: “Ascolta, Israele: Geova, l’Iddio nostro, è il solo Geova”. Chiedete allo studente: “Quanti Geova ci sono?” Lasciate che risponda. L’ovvia risposta è che c’è un solo Geova. Quando lo discerne, gli avete fatto registrare nella mente un fatto importante che avrebbe potuto altrimenti passargli inosservato. Aiutatelo a capire ulteriormente ciò che questo significa per lui. Ragionate con lui, forse in questo modo: “Se egli è il solo Geova, come potrebbe essere tre dèi, Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito Santo, come insegnano i trinitari?” Fatelo nuovamente rispondere. “No, Geova non potrebbe essere tre dèi, poiché la Bibbia dice chiaramente che egli è il solo Dio”. Ora avete indotto lo studente a pensare a una basilare verità scritturale e a capire che Geova è il solo Dio. Avete anche smascherato una basilare falsa dottrina, la dottrina della Trinità. In quasi tutto ciò che insegnano, è utile per il discente che seguiamo questo modello. In tal modo possiamo stabilire se lo studente impara, se discerne la verità della Parola di Dio, se capisce i punti presentati, se pensa in modo spirituale. Quando insegnamo in questo modo, lo studente col quale studiamo comprenderà come il discernimento spirituale, l’intendimento e la facoltà di pensare superano per valore tutti i tesori materiali, perché le loro ricompense sono piacevolezza e vita. — Prov. 2:4, 5, 9-11; 3:16-18.
LA PROVATA QUALITÀ DELLA FEDE
11. (a) Perché la fede è essenziale? (b) Che cos’altro deve apprezzare lo studente circa la fede? (c) Quale qualità di fede è più preziosa dell’oro e dell’argento?
11 Quando tenete studi biblici ricordate sempre la qualità della fede, poiché “senza fede è impossibile essere accetto [a Dio]”. (Ebr. 11:6) Inoltre, il cristiano ‘vive a motivo della sua fede’. (Rom. 1:17) Ma ci vuole più che semplice fede. Lo studente deve apprezzare la provata qualità della fede, che la sua fede dev’essere provata, cioè raffinata, come sono raffinati l’argento e l’oro. La fede dev’essere liberata da ogni impurità e si fa questo sottoponendola a prove. Tale processo di raffinamento ci è ben descritto dall’apostolo Pietro, che disse: “Essendo al presente per poco tempo, . . . addolorati da varie prove, onde la provata qualità della vostra fede, di valore assai più grande dell’oro che perisce malgrado sia provato dal fuoco, sia trovata causa di lode e gloria e onore alla rivelazione di Gesù Cristo”. (1 Piet. 1:6, 7) La fede che conta è dunque la fede che è sottoposta a prova e sopravvive. Questa provata qualità della fede è più preziosa dell’oro e dell’argento e non è semplicemente e soltanto fede.
12. Perché è bene preavvertire gli studenti circa le prove della fede, e l’esempio di chi abbiamo da seguire in questo?
12 Se lo studente sa in anticipo che subirà prove per la condotta prescelta, le prove e le difficoltà che incontrerà a causa della sua fede non saranno più una sorpresa, ma una cosa attesa e prevista. Gesù preavvertì i suoi discepoli; perché non fare altrettanto? In Matteo 10:22, 36-38 Gesù mostrò che i cristiani avrebbero avuto prove da molte parti, che sarebbero stati “oggetto di odio da parte di tutti a motivo del [suo] nome”; che avrebbero incontrato opposizione da parte di familiari, “in realtà, i nemici dell’uomo saranno quelli della sua propria casa”, disse. Preparate lo studente a questa inevitabile realtà. — Giov. 15:20; 16:33; Mar. 13:9; Riv. 2:10; Luca 6:22, 23; 2 Cor. 11:21-28.
LA RAGIONE DELL’INTEGRITÀ
13. (a) Che cosa si deve insegnare oltre all’integrità e perché ciò è importante? (b) A quale convinzione e risoluzione si deve condurre lo studente?
13 Comunque, non basta dire allo studente che il mondo lo odierà e che soffrirà molto perché è cristiano. Deve sapere, capire e apprezzare perché deve soffrire e perché deve rimanere saldo. Non si deve quindi insegnare semplicemente l’integrità verso la giustizia, ma la ragione dell’integrità. Non solo dobbiamo insegnare che cos’è l’integrità, ma dobbiamo anche edificare apprezzamento per essa. Dobbiamo aiutare coloro coi quali studiamo la Bibbia a capire che si deve mantenere l’integrità non solo per essere un buon esempio per altri o per avere una buona reputazione presso altri. La principale ragione dell’integrità è che il nome di Dio è implicato in ciò che facciamo e come agiamo. Perciò, è molto appropriato che aiutiamo altri a capire il grande privilegio di partecipare alla rivendicazione del nome di Geova sostenendo la giustizia, i santi princìpi, non cedendo mai al timore degli uomini. (Matt. 10:28; Atti 2:31, 32) Come l’antico patriarca Giobbe, si deve preferire la morte piuttosto che compromettere la propria integrità a Dio. Giobbe disse: “Finché spirerò non rimuoverò da me stesso la mia integrità!” (Giob. 27:5) Si deve portare lo studente a questa risoluzione. — Giac. 5:11.
DEVOZIONE AI PRINCÌPI BIBLICI
14. Fate un esempio del perché si deve insegnare la devozione ai princìpi biblici.
14 Mentre è importante che gli studenti della Bibbia conoscano i princìpi in essa contenuti, questo in se stesso non basta. Si deve inoltre insegnare la devozione ai princìpi biblici. La devozione ai princìpi biblici impedisce di seguire la condotta conveniente. Questo è bene illustrato dal caso di Giuseppe, figlio di Giacobbe. Quando fu tentato dalla moglie di Potifar ad avere relazioni immorali con lei, Giuseppe non cedette alla tentazione e non abbandonò i giusti princìpi. Invece, rispose: “Sei sua moglie. Come potrei dunque commettere questa grande empietà e peccare effettivamente contro Dio?” (Gen. 39:9) Sapeva che avere relazioni con la moglie di un altro uomo è male. È ‘peccare contro Dio’! Si deve inculcare questo apprezzamento morale negli studenti delle Scritture. La fedele osservanza dei santi princìpi causò dapprima a Giuseppe ingiusta sofferenza, ma molto più grandi furono le benedizioni che ricevette da Geova a motivo della sua profonda devozione verso ciò ch’era giusto.
RISPETTO PER LE LEGGI E LE ESIGENZE
15. Come mostra il salmista la giusta attitudine che si deve acquistare verso le leggi e i comandamenti di Dio?
15 Non possiamo sperare di essere in armonia con la volontà e i propositi di Geova se non siamo in armonia con le sue leggi e le sue esigenze per la vita. Tuttavia, non si devono solo insegnare leggi ed esigenze, ma profondo rispetto per esse. Questo apprezzamento deve spingere il cristiano nelle vie della giustizia. Il debito rispetto è rispecchiato dal salmista che disse: “Insegnami la bontà, l’assennatezza e la conoscenza stesse, poiché nei tuoi comandamenti ho esercitato fede. Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine”. (Sal. 119:66, 97) Se vogliamo camminare rettamente dobbiamo fare delle leggi di Dio la nostra sollecitudine. Dobbiamo rispettare ciò che significano per noi. Si deve inculcare questa qualità dell’apprezzamento se si vuole che lo studente perseveri.
CONVINTI CHE LA BIBBIA È LA PAROLA DI DIO
16. A quale profondo apprezzamento per la Bibbia si deve portare lo studente e come fu questo mostrato dai Tessalonicesi?
16 Si devono insegnare fede e fiducia nella scritta Parola di Dio. Lo studente deve imparare a usare la Parola di Dio come sicura guida nella sua vita. Dev’essere portato a trarre la conclusione del salmista che disse: “La tua parola è una lampada al mio piede, e una luce al mio cammino”. “La sostanza della tua parola è verità”. (Sal. 119:105, 160) È possibile ottenere questa convinzione? Sì. Scrivendo circa i Tessalonicesi, l’apostolo Paolo disse che erano causa di lode a Dio perché quando avevano udito la parola di Dio predicata da Paolo essi “[l’accettarono] non come la parola degli uomini, ma, quale veracemente è, come la parola di Dio”. (1 Tess. 2:13) Si deve portare lo studente a questa convinzione nei suoi studi della Bibbia se deve perseverare.
LEALTÀ ALLA VISIBILE ORGANIZZAZIONE DI DIO
17. Che posto deve avere la lealtà all’organizzazione di Geova nella vita dello studente e com’è questo mostrato dall’apostolo Pietro?
17 Lo studente deve anche imparare ad apprezzare la teocratica organizzazione del popolo di Geova. La lealtà all’organizzazione teocratica impedirà allo studente di inciampare riguardo a una spiegazione della Parola di Dio che può essere difficile da capire. Nel primo secolo molti persero il grande privilegio di far parte della congregazione di Dio, perché smisero quando Gesù richiamò alla loro attenzione una difficile verità dottrinale. Ma come risposero gli apostoli ben addestrati quando Gesù chiese loro: “Non ve ne volete andare anche voi, non è vero?” L’apostolo Pietro rispose: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna”. (Giov. 6:67, 68)La vera lealtà, come quella posseduta da Pietro, è ciò che vogliamo edificare in coloro coi quali studiamo la Parola di Dio, affinché rimangano sempre vicini all’organizzazione di Dio, ricevendone benedizioni.
AMATE TENERAMENTE I FRATELLI
18. Quale amore deve nutrire nel suo cuore il discepolo verso i fratelli e come questo fu illustrato nella vita di Gesù?
18 In 1 Corinti capitolo 13 l’apostolo Paolo mette in risalto che senza amore il cristiano non è nulla, nonostante le opere che può aver compiute. “L’amore”, dice, “non viene mai meno”. (1 Cor. 13:8) Tuttavia lo studente deve imparare a fare più che amare i fratelli. Deve imparare ad amarli calorosamente e teneramente. Paolo scrisse: “Con amore fraterno abbiate tenero affetto gli uni per gli altri”. (Rom. 12:10) L’apostolo Pietro scrive: “Amatevi di cuore gli uni gli altri intensamente”. (1 Piet. 1:22) Questa qualità di amarsi gli uni gli altri intensamente sarà fonte di vera gioia per lo studente, che gli permetterà di sopportare molte prove. Lo avvicinerà all’organizzazione di Geova, poiché l’amore “è un perfetto vincolo d’unione”. (Col. 3:12-14) Gesù ci diede un perfetto esempio nell’amare di cuore, teneramente e intensamente. Seguiamolo. (Giov. 10:11-15; 1 Giov. 3:18) Lo studente deve acquistare tale amore se vuole perseverare per la salvezza.
SOSTENETE E PREDICATE IL REGNO DI DIO
19. Quali importanti fattori circa il regno di Dio deve imparare lo studente e come gli sarà questo d’aiuto?
19 È necessario aiutare lo studente a capire che siamo già sudditi dell’istituito regno di Dio e perciò dobbiamo avere incrollabile attaccamento ad esso e l’intrepida volontà di rendervi testimonianza. (Matt. 24:14) Come ambasciatori e inviati del regno di Dio non facciamo parte dei governi politici di questo sistema di cose. (2 Cor. 5:20) Promuoviamo esclusivamente gli interessi dell’istituito governo del Regno di Dio nei cieli. Dobbiamo continuare a essere intrepidi proclamatori dell’istituzione del Regno. In ciò imitiamo il coraggioso esempio di Gesù e dei suoi apostoli. (Giov. 18:36; Atti 4:20) Quindi non possiamo essere divisi nelle nostre lealtà. Essendo inculcato nello studente questo apprezzamento per il Regno, egli rimarrà saldo come proclamatore del Regno. Non si ritrarrà o non si sottrarrà alla responsabilità di dichiarare questa buona notizia del Regno, che rappresenta.
20. (a) Riassumendo, secondo Paolo, quali fattori è bene tenere a mente? (b) Come possiamo edificare saggiamente e pertanto in vista di quale fine?
20 Perciò nella nostra opera di fare discepoli è bene tenere a mente le parole dell’apostolo Paolo, che disse: “Siamo collaboratori di Dio. Voi siete il coltivato campo di Dio, l’edificio di Dio. Secondo l’immeritata benignità di Dio che mi fu data, quale saggio direttore di lavori io posi un fondamento, ma qualche altro vi edifica sopra. Ma ciascuno guardi come vi edifica sopra. Poiché nessun uomo può porre alcun altro fondamento oltre quello posto, che è Gesù Cristo. Ora se alcuno edifica sul fondamento oro, argento, pietre preziose [queste eccellenti qualità che resistono al fuoco], materiali di legno, fieno, stoppia, l’opera di ciascuno sarà manifesta, poiché il giorno la mostrerà, perché sarà rivelata mediante il fuoco; e il fuoco stesso mostrerà quale sorta d’opera è quella di ciascuno”. (1 Cor. 3:9-13) Edificate dunque saggiamente. Aiutate gli studenti della Bibbia a capire e apprezzare le sante qualità della sapienza celeste. Fate in modo che acquistino durevole apprezzamento per il discernimento spirituale, l’intendimento e la capacità di pensare. Aiutateli ad avere a cuore la provata qualità della loro fede, la ragione dell’integrità, la devozione ai princìpi biblici e il profondo rispetto per le leggi e i comandamenti di Dio. Accertatevi che apprezzino la Bibbia quale Parola di Dio, il bisogno di stare vicini all’organizzazione di Geova e il bisogno di nutrire intenso amore per i fratelli. Guidateli ad avere apprezzamento per il Regno quale sola speranza per il genere umano e suscitate in loro incrollabile attaccamento ad esso e la volontà di rendere testimonianza ad esso. Se farete questo, c’è ogni ragione di credere che la vostra opera durerà, a lode e gloria di Dio, poiché questa è la sua promessa.
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Insegnando allo studente a confidare nella guida della parola di Dio lo si aiuterà ad acquistare la qualità della perseveranza