-
ScorpioneAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Nel fare un esempio di come il suo Padre celeste avrebbe dato spirito santo a quelli che glielo chiedevano, Gesù Cristo fece notare che un padre umano non avrebbe mai dato uno scorpione al figlio che gli chiedeva un uovo. (Luca 11:12, 13) Ai settanta discepoli mandati a predicare, Gesù diede autorità sulle cose nocive, rappresentate da serpenti e scorpioni. — Luca 10:19; confronta Ezechiele 2:6.
-
-
ScribaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Scriba
[ebr. sophèr, enumeratore, ispettore, segretario, scriba; gr. grammatèus, scriba, uomo di lettere].
Il termine implica una certa cultura. Il vocabolo ebraico deriva da una radice che significa “scrivere” o “contare”, ed è stato tradotto scriba, segretario, copista. Alcuni della tribù di Zabulon possedevano “arnesi da scriba” per contare e arruolare truppe. (Giud. 5:14; confronta II Re 25:19; II Cronache 26:11). C’erano scribi o segretari che avevano a che fare col tempio. (II Re 22:3) Il segretario del re Ioas collaborava col sommo sacerdote per contare il denaro delle contribuzioni e quindi lo consegnava a coloro che pagavano i lavoratori che riparavano il tempio. (II Re 12:10-12) Baruc scriveva sotto dettatura di Geremia. (Ger. 36:32) Segretari di Assuero re di Persia lavorarono sotto la direttiva di Aman per redigere il decreto che ordinava l’annientamento degli ebrei, e sotto Mardocheo quando fu emanato il controdecreto. — Est. 3:12; 8:9.
Gli scribi ebrei fungevano da notai, redigevano certificati di divorzio e tenevano la registrazione di altre transazioni. Almeno in tempi successivi non avevano un compenso fisso, perciò si poteva contrattarlo con loro in anticipo. Di solito uno dei contraenti pagava l’onorario, ma a volte si dividevano la spesa. Ezechiele, nella sua visione, vide un uomo con un corno da scrivano che aveva il compito di apporre un segno. — Ezec. 9:3, 4.
COPISTI DELLE SCRITTURE
Gli scribi (ebr. sophrìm o, nella forma italianizzata, soferim) cominciarono a distinguersi come gruppo a sé ai giorni del sacerdote Esdra. Erano copisti delle Scritture Ebraiche, assai diligenti nel loro lavoro, che consideravano con terrore ogni sbaglio. Col passar del tempo diventarono estremamente meticolosi, al punto di contare non solo le parole che copiavano, ma persino le lettere. Per secoli anche dopo la venuta di Cristo sulla terra l’ebraico scritto consisteva unicamente di consonanti, e l’omissione o l’aggiunta di una sola lettera spesso poteva trasformare un vocabolo in un altro. Se si accorgevano del minimo errore, di una sola lettera mal scritta, l’intera sezione del rotolo veniva scartata perché inadatta all’uso delle sinagoghe. La sezione veniva tagliata via e sostituita da un’altra, priva di errori. Prima di scriverla, essi leggevano ad alta voce ogni parola. Scrivere una sola parola a memoria era considerato un peccato grave. Invalsero anche delle usanze assurde. Si dice che gli scribi religiosi pulissero devotamente la penna prima di scrivere la parola ’Elohim (Dio) o ’Adhonày (Signore).
Ma, nonostante l’estrema cura di evitare errori involontari, col passare del tempo i soferim cominciarono a prendersi delle libertà apportando cambiamenti al testo. In 134 casi, secondo i soferim, il testo ebraico primitivo fu alterato in modo da leggere Adhonày invece di Yehowàh. In altri casi fu usato invece il termine ‘Elohìm. Molti dei cambiamenti fatti dai soferim erano dovuti a superstizione in relazione al nome divino e, come sostenevano, per evitare antropomorfismi, cioè l’attribuzione a Dio di attributi umani. (Vedi GEOVA [Una superstizione nasconde il nome]). I masoreti, nome dato ai copisti secoli dopo i giorni di Cristo sulla terra, si accorsero dei cambiamenti fatti in precedenza dai soferim, e li annotarono in margine al testo ebraico. Queste note marginali presero il nome di “masora”. La masora elencava quindici punti straordinari dei soferim, cioè quindici parole o frasi del testo ebraico contrassegnate da puntini sopra e sotto. Il significato di questi punti straordinari non è chiaro. I soferim fecero anche altri emendamenti o cambiamenti.
MAESTRI DELLA LEGGE
In un primo tempo i sacerdoti fungevano da scribi. (Esd. 7:1-6) Ma grande enfasi veniva data alla necessità che ogni ebreo avesse conoscenza della Legge. Perciò quelli che studiavano e acquistavano molta conoscenza erano assai rispettati, e col tempo questi studiosi costituirono un gruppo indipendente, e molti non erano di tribù sacerdotale. Quando Cristo venne sulla terra il termine “scribi” indicava perciò una classe di dottori della Legge. Essi facevano per professione uno studio sistematico della Legge e la spiegavano. Erano evidentemente fra i maestri della Legge, essendo versati nella Legge. (Luca 5:17; 11:45) Generalmente appartenevano alla setta religiosa dei farisei, i quali riconoscevano le interpretazioni o “tradizioni” degli scribi, che nel corso del tempo si erano sviluppate formando uno sconcertante dedalo di regolamenti tecnici, minuziosi. L’espressione “scribi dei Farisei” ricorre più volte nelle Scritture. (Mar. 2:16; Luca 5:30; Atti 23:9) Questo potrebbe indicare che alcuni scribi erano sadducei, i quali credevano solo nella Legge scritta. Gli scribi farisei difendevano con zelo la Legge, ma sostenevano anche le tradizioni che si erano affermate, e dominavano il pensiero della gente ancor più dei sacerdoti. In prevalenza, gli scribi si trovavano a Gerusalemme, ma ce n’erano in tutta la Palestina e in altri paesi fra gli ebrei della Diaspora. — Matt. 15:1; Mar. 3:22; confronta Luca 5:17; vedi RABBI.
COPISTI DELLE SCRITTURE GRECHE CRISTIANE
Scrivendo ai colossesi l’apostolo Paolo ordina che la lettera sia letta nella congregazione di Laodicea, scambiandola con quella scritta ai laodicesi. (Col. 4:16) Senza dubbio tutte le congregazioni desideravano leggere ogni lettera inviata alle congregazioni dagli apostoli e da altri componenti del corpo direttivo cristiano, e perciò ne fecero delle copie da poter consultare e a cui dare più ampia diffusione. Le antiche raccolte delle lettere di Paolo (copie degli originali) sono una prova che quelle copie avevano avuto notevole diffusione.
I copisti cristiani spesso non lo facevano per professione ma, avendo rispetto e alta considerazione per il valore degli scritti cristiani ispirati, li copiavano con gran cura. Tipico del lavoro di quegli antichi copisti cristiani è il più antico frammento pervenutoci di parte delle Scritture Greche Cristiane, il papiro Rylands 457. Scritto da entrambi i lati, consiste di un centinaio di lettere (caratteri) in greco e viene fatto risalire al II secolo E.V. Pur avendo un aspetto informale e senza avanzare pretese di bella scrittura, è stato definito un “lavoro accurato”. È interessante che questo frammento faceva parte di un codice che misurava circa 52 cm2 e molto probabilmente conteneva tutto il Vangelo di Giovanni, in sessantasei fogli, cioè 132 pagine in tutto. — Vedi MANOSCRITTI DELLA BIBBIA.
-
-
ScritturaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Scrittura
Il primo uomo, Adamo, era dotato della facoltà di parlare una lingua. All’inizio comunque aveva
-