Capitolo V
Come si conferisce il potere ai re associati
1. Perché non potrebbe esserci sul genere umano nessun re più adatto di Gesù Cristo?
QUALE re migliore di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, tutto il genere umano potrebbe avere su di sé? Quale re umano amò tanto il suo popolo da lasciare tutta la propria gloria e da deporre con innocenza la propria vita a favore del suo popolo? E anche se avesse altruisticamente deposto la propria vita per il suo popolo, di quale durevole beneficio sarebbe questo per loro? Ma nel caso di Gesù Cristo il Figlio di Dio, egli lasciò la sua gloria celeste presso il Padre suo e divenne un semplice uomo, veramente perfetto e ciò nondimeno “un poco inferiore a quelli simili a Dio”, “un poco inferiore agli angeli”. (Salmo 8:5; Ebrei 2:9) Quindi secondo la volontà di Dio, si umiliò ancora di più fino a essere ucciso violentemente proprio dagli uomini dopo che Dio l’aveva unto perché fosse il Re messianico. Non solo questa fu un’incomparabile dimostrazione d’amore verso il genere umano, ma la sua morte provvide un perfetto sacrificio umano accettevole a Dio per l’eterno beneficio di tutta l’umanità. Chi potrebbe meglio di questi raccomandarsi al genere umano come adatto per esserne il Re?
2. (a) Come oggi le persone sono simili a quelle del primo secolo in quanto a volere Gesù Cristo come re? (b) Che cosa realmente conta riguardo a colui che il genere umano avrà come re?
2 Diciannove secoli fa gli uomini che credevano nel semplice dominio politico umano non lo desiderarono come loro re; e per questa ragione gridarono al governatore romano di giustiziarlo come se fosse un falso Cristo, un falso Messia. Oggi la grande maggioranza del genere umano, anche nella cristianità, non lo vuole come vero Re ma fa molta politica a favore del dominio umano e schernisce, ostacola e perseguita i cristiani che in realtà imitano il loro Condottiero, Gesù. Ma che cosa importa se la schiacciante maggioranza del genere umano non vuole oggi Gesù Cristo come loro vero Re celeste? È forse questo a decidere le questioni del genere umano, dei viventi e dei morti? Ciò che conta è la decisione di Dio Onnipotente. Egli approvò il suo Figlio Gesù al tempo che fu battezzato da Giovanni Battista nel fiume Giordano. Approvò il suo Figlio Gesù al tempo che questo fedele Figlio fu gloriosamente trasfigurato davanti a tre testimoni su un altissimo monte a nord della Palestina. (Matteo 3:17; 17:5) Dio approvò il suo innocente Figlio quando, mentre stava per morire sul palo di esecuzione sul Calvario, gridò a gran voce: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito”. — Luca 23:46.
3. (a) Quale insuperabile manifestazione d’approvazione diede Dio verso il suo martirizzato Figlio Gesù Cristo? (b) A quale livello di vita Dio lo risuscitò?
3 Con una insuperabile manifestazione d’approvazione verso il suo Figlio martirizzato, l’Iddio che opera quelle che gli uomini insignificanti chiamano impossibilità destò Gesù Cristo dai morti il terzo giorno. A quale livello di esistenza? Come semplice uomo di sangue e carne, “un poco inferiore agli angeli”? No! ma a un livello assai più alto di quello degli angeli, a un livello celeste di vita più alta di quella di cui aveva vuotato se stesso quando si era sottomesso per far trasferire la sua vita nel seno della vergine giudea Maria. (Filippesi 2:5-11) L’apostolo Pietro, che fu uno dei primi a vederlo in un corpo materializzato dopo la risurrezione, disse: “Ciò che corrisponde a questo salva ora anche voi . . . per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, poiché andò in cielo; e angeli e autorità e potenze gli furono sottoposti”. — 1 Pietro 3:21, 22; Ebrei 1:1-4; Luca 24:34; 1 Corinti 15:5.
4, 5. Come Gesù Cristo il “figlio di Davide” divenne il “Signore” di Davide, e chi fu il primo ad additarlo?
4 Così il trionfante Figlio di Dio che era stato fatto “figlio di Davide” per mezzo della nascita da una vergine nella linea di discendenza di Davide divenne molto superiore al re Davide. L’apostolo Pietro additò questo nel suo ispirato discorso alle migliaia di Giudei il giorno della Festa delle Settimane, il cinquantesimo giorno dopo la risurrezione di Gesù Cristo. Pietro, ripieno di spirito santo, disse loro:
5 “Questo Gesù ha Dio risuscitato, del quale fatto noi siamo tutti testimoni. Perciò, perché è stato esaltato alla destra di Dio e ha ricevuto dal Padre il promesso spirito santo, egli ha versato questo che vedete e udite. Effettivamente Davide non ascese ai cieli, ma egli stesso dice: ‘Geova ha detto al mio Signore: “Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”’. Perciò sappia per certo tutta la casa d’Israele che Dio l’ha fatto Signore e Cristo, questo Gesù che voi avete messo al palo”. — Atti 2:32-36.
6. (a) Dopo la sua risurrezione, quale riconoscimento dovrà fare Davide riguardo a Gesù? (b) Quale specie di registrazione genealogica ha Gesù come uomo?
6 Alla sua futura risurrezione dai morti sotto il regno messianico Davide dovrà riconoscere il glorificato Gesù Cristo come suo “Signore”. Davide lo chiamerà allora “mio Signore”. (Salmo 110:1) Dovrà riconoscere il Signore Gesù Cristo, esaltato dalla terra al cielo, come il più importante dei suoi discendenti, “la radice e la progenie di Davide”, “il Leone che è della tribù di Giuda, la radice di Davide”. (Rivelazione 22:16; 5:5) Questa è la ragione per cui la genealogia dei discendenti di Davide in due linee di discendenza termina con Gesù figlio di Maria la vergine giudea. Infatti, la genealogia di Gesù Cristo risale non solo al re Davide, non solo al patriarca Abraamo, ma fino al primo Adamo, il quale, il giorno della sua creazione nel Giardino di Eden, fu chiamato “figlio di Dio”. (Matteo 1:1-18; Luca 3:23-38) Gesù Cristo è il solo la cui linea genealogica fino al primo uomo “figlio di Dio” fu preservata senza interruzione o lacuna nella lunga linea di discendenza.
7. (a) Per quanto tempo regnò in Israele la dinastia reale della famiglia del re Davide? (b) Per quanto tempo regnerà Gesù Cristo senza nessun rivale terreno, e in che modo?
7 Il re Davide regnò in Israele solo per quarant’anni. (1 Re 2:10, 11; 1 Cronache 29:26, 27) Tutta insieme, con una linea di discendenza di venti successori maschi del re Davide, la sua famiglia reale regnò in Israele per 470 anni, o dal 1077 al 607 a.E.V. Quale altra dinastia di re d’una sola famiglia può uguagliare questa in qualsiasi altro paese? Comunque, Gesù Cristo, come celeste Signore di Davide, regnerà senza un rivale re terrestre per mille anni su tutto il genere umano. Questi sarà senza successore sul suo trono celeste, poiché è immortale. Egli ha il “potere di una vita indistruttibile”; e così, “siccome rimane vivente per sempre”, può avere il suo regno “senza successori”. (Ebrei 7:16, 24) Come l’angelo Gabriele disse a Maria a Nazaret, “del suo regno non vi sarà fine”. (Luca 1:33) Di conseguenza, egli è l’Erede permanente del re Davide.
ASSOCIATI, NON SUCCESSORI
8, 9. (a) Dovranno i 144.000 essere successori di Gesù Cristo, e come egli, dopo aver istituito la Cena del Signore, parlò dei loro privilegi nel Regno? (b) Come Daniele preannunciò quella stessa partecipazione comune?
8 I 144.000 coeredi di Gesù Cristo non sono suoi successori nel Regno. Sono semplicemente re associati, sui quali Egli è il Capo divinamente costituito. Così, come Rivelazione 20:4 dichiara: “Ed essi vennero alla vita e regnarono col Cristo [non, dopo il Cristo] per mille anni”. Avviene proprio come Gesù Cristo disse ai suoi fedeli apostoli la notte di Pasqua, dopo aver istituito una nuova celebrazione che è stata chiamata Cena o Pasto Serale del Signore: “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io faccio un patto con voi, come il Padre mio ha fatto un patto con me, per un regno, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele”. (Luca 22:28-30) Centinaia d’anni avanti Cristo, il profeta Daniele aveva additato quella compartecipazione futura, dicendo:
9 “Ma i santi del Supremo riceveranno il regno, e prenderanno possesso del regno a tempo indefinito, perfino a tempo indefinito di tempi indefiniti”. “Venne l’Antico dei Giorni e lo stesso giudizio fu dato a favore dei santi del Supremo, e arrivò il tempo definito in cui i santi presero possesso dello stesso regno. E il regno e il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli furono dati al popolo che sono i santi del Supremo. Il loro regno è un regno di durata indefinita, e tutti i domini serviranno e ubbidiranno pure a loro”. — Daniele 7:18, 22, 27.
10, 11. (a) Che cosa si deve dire sull’argomento se i 144.000 avranno successori e sul fatto che sono “primizie a Dio e all’Agnello”? (b) A causa di quale attitudine mentale i 144.000 non dovranno esser temuti come re?
10 Ne consegue che i 144.000 santi dell’Iddio Altissimo saranno con Cristo re per mille anni senza successori. Di questi vien detto: “Questi son quelli che continuano a seguire l’Agnello ovunque vada. Questi furono comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all’Agnello”. (Rivelazione 14:4) Essendo stati comprati di fra il genere umano, furono una volta uomini e donne comuni proprio come tutto il resto del genere umano, ma per questo fatto gli abitanti della terra sui quali questi 144.000 regneranno non hanno nulla da temere. Essi son divenuti “santi”, esattamente come tutte le “primizie a Dio e all’Agnello” dovrebbero essere senz’altro “sante”. C’è qualche cosa da temere dal regno di Gesù Cristo? No! E similmente non c’è nulla d’inquietante in quanto al regno dei 144.000 “comprati di fra il genere umano”. Essi hanno ubbidito al consiglio dell’apostolo Paolo: “Mantenete in voi questa attitudine mentale che fu anche in Cristo Gesù”. (Filippesi 2:5) Inoltre, hanno osservato il consiglio che l’apostolo Pietro diede in I Pietro 4:1:
11 “Perciò, siccome Cristo soffrì nella carne, voi pure armatevi della stessa disposizione mentale; perché la persona che ha sofferto nella carne ha desistito dal peccato”.
12. (a) Dio che cosa preordinò riguardo ai re associati con Cristo? (b) Quando e come Geova Dio riconobbe per prima questa classe governativa?
12 È evidente che i 144.000 devono aver acquistato l’immagine mentale, morale e spirituale del loro capo e insegnate Gesù Cristo. Questo è uno dei requisiti che Geova Dio preordinò a loro riguardo. Quantunque Egli non preordinasse di fra il genere umano le singole persone che dovevano costituire quelli dotati di questa immagine di Gesù Cristo, Dio preordinò in effetti quanti dovevano essercene, 144.000. Preordinò in effetti come li avrebbe trattati e a quale glorioso stato celeste li avrebbe portati. Siccome, dal medesimo tempo della ribellione dell’uomo nel Giardino di Eden, Geova Dio si occupò del governo per un nuovo sistema di cose sul genere umano, per prima riconobbe questa classe governativa. Espresse questo riconoscimento nella decisione divina che rese nota a Satana il Diavolo, “l’originale serpente”, dicendo: “Porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno”. — Genesi 3:15.
13, 14. (a) Che cos’è Gesù Cristo riguardo al promesso “seme” della donna di Dio? (b) Che cosa scrisse in maniera incoraggiante l’apostolo Paolo ai cristiani che cercavano di rendere la loro chiamata sicura?
13 Gesù Cristo è, naturalmente, il principale di questo promesso “seme” della donna di Dio. Ma esso comprende anche quei fedeli discepoli che si dovranno associare con Cristo per ferire la testa al Serpente. (Romani 16:20) Quindi, rivolgendosi a una congregazione di quelli che erano stati chiamati e che cercavano di rendere questa loro chiamata sicura e irrevocabile, l’apostolo Paolo scrisse in maniera incoraggiante, in Romani 8:28-32:
14 “Ora sappiamo che Dio fa cooperare tutte le sue opere per il bene di quelli che amano Dio, quelli che son chiamati secondo il suo proposito; perché quelli ai quali diede il suo primo riconoscimento ha anche preordinati ad essere modellati secondo l’immagine del suo Figlio, affinché sia il primogenito tra molti fratelli. Inoltre, quelli che ha preordinati sono quelli che ha anche chiamati; e quelli che ha chiamati son quelli che ha anche dichiarati giusti. Infine quelli che ha dichiarati giusti sono quelli che ha anche glorificati. Che cosa diremo dunque a queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Colui che non risparmiò nemmeno il proprio Figlio ma lo consegnò per tutti noi, perché non ci darà con lui benignamente anche tutte le altre cose?”
15. (a) In che modo, secondo la preordinazione di Dio, il governo del Suo nuovo ordine sarà in armonia con se stesso? (b) In che modo, mediante l’azione di Dio, quelli in questo governo saranno “giusti”?
15 Notate che quei chiamati sono, indipendentemente da chi potessero individualmente dimostrar d’essere, “preordinati ad essere modellati secondo l’immagine del suo Figlio, affinché sia il primogenito tra molti fratelli”. Questo richiede e assicura che saranno tutti simili a Cristo quali figli di Dio. Così Dio preordinò che il governo del Suo nuovo ordine avvenire sarebbe stato un governo armonioso, non diviso in se stesso, non in disaccordo dentro di sé. In quel governo devono essere tutti “giusti”. Perciò Dio deve prendere uno speciale provvedimento, tuttavia un provvedimento giusto, affinché questi chiamati sian dichiarati “giusti”, e questo Egli fa per mezzo del sangue dell’Agnello Gesù Cristo. Quando li risuscita dai morti, li rende giusti quali perfette creature spirituali in armonia con la loro giusta personalità. (Romani 5:1, 9; 8:1) Questi che ora Dio dichiara giusti a motivo della loro fede nel sangue di Gesù Cristo, Dio li rende degni, li onora, li glorifica con benedetti privilegi ora nel Suo servizio sulla terra. Pone dinanzi a loro la futura gloria del Regno.
16. Come mostrò Gesù ai suoi discepoli se i politicanti di questo mondo siano quelli da imitare?
16 Tutto il genere umano può esser sicuro che quelli che Dio approva e risuscita alla gloria del Regno non si condurranno nella carica come i politicanti degli attuali governi mondani. Gesù non pose i politicanti di questo mondo dinanzi ai suoi discepoli come un esempio da imitare. Fra i suoi 144.000 associati nel regno celeste non ci sarà nessuna rivalità politica. Non secondo ciò che leggiamo in Luca 22:24-27: “Sorse fra loro anche un’accesa disputa su chi di essi sembrava essere il maggiore. Ma egli disse loro: ‘I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che hanno autorità su di esse sono chiamati Benefattori. Voi, però, non sarete così. Ma chi è il maggiore fra voi divenga come il più giovane, e chi agisce da capo come uno che serva. Poiché chi è più grande, colui che giace a tavola o colui che serve? Non è colui che giace a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve’”.
17. Perché, quando fu mandato in questo mondo, Gesù fu giustamente Ambasciatore di Dio presso il genere umano?
17 Circa duemila anni fa il Figlio di Dio fu mandato in questo mondo, ma non per divenire un politicante in una campagna per ottenere voti o in lotta contro politicanti rivali, nemmeno nella nazione d’Israele. Egli venne a fare ciò che nessun politicante terreno può fare, cioè a riconciliare persone di ogni razza, nazione e tribù con Dio, col quale erano in inimicizia. Venne a ricondurre il genere umano in pacifica, amichevole relazione col grande Datore della vita, Geova Dio. Questo significò per il Figlio di Dio sacrificare se stesso. Giustamente si è detto che egli è l’Ambasciatore di Dio, mandato a una razza di gente ostile a supplicarla di riconciliarsi con Dio per evitarne in tal modo la distruzione.
18. Quelli che divennero discepoli di Cristo in che modo reagirono verso l’Ambasciatore di Dio? Con quali effetti?
18 I discepoli cristiani furono quelli che accettarono tale Ambasciatore di Dio e l’opera della sua ambasciata a loro favore. L’apostolo Paolo scrisse a tali discepoli in Roma, dicendo: “Dio ci raccomanda il suo proprio amore in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi. Tanto più, quindi, giacché ora siamo stati dichiarati giusti mediante il suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Poiché se, quando eravamo nemici, fummo riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio, molto di più, ora che ci siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. E non solo questo, ma esultiamo anche in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo del quale abbiamo ora ricevuto la riconciliazione”. — Romani 5:8-11.
“AMBASCIATORI IN SOSTITUZIONE DI CRISTO”
19. (a) Da che Cristo ascese in cielo, com’è compiuta verso il genere umano l’opera di ambasciatore? (b) Come i governanti politici del mondo considerano gli ambasciatori di Cristo, e perché?
19 Da che ascese in cielo nella primavera dell’anno 33 E.V., Gesù Cristo non è più stato sulla terra per compiere personalmente quest’opera di ambasciatore. Perciò i suoi riconciliati discepoli devono compiere l’opera di ambasciatore in sua sostituzione. I governanti e i governi politici di questo mondo non riconoscono questi discepoli come ambasciatori del più alto Governo dell’universo. Né questi ambasciatori cristiani trattano o negoziano con gli ambasciatori politici delle nazioni per arrecare con un negoziato la riconciliazione di una nazione intera secondo un solo trattato tramite degli ambasciatori diplomatici. I governanti e i governi politici considerano gli incaricati discepoli secondo la carne, dal vecchio punto di vista, e non inviano loro rappresentanti diplomatici come han fatto per secoli con il Vaticano della Chiesa Cattolica Romana. Ritengono che questi discepoli non titolati, senza veste e credenziali diplomatiche, siano solo uomini comuni. Non discernono che questi sono spiritualmente nuove creature, con qualche cosa di nuovo da offrire.
20. Benché non fosse riconosciuto da Roma come ambasciatore, in che modo Paolo parlò di sé quando scrisse agli Efesini?
20 Il fatto che l’apostolo Paolo, che non rappresentava il governo giudaico di Gerusalemme, non fu riconosciuto quale ambasciatore cristiano dall’Impero Romano, lo rese forse in alcun modo meno vero ambasciatore del Governo dell’Iddio Altissimo? Tuttavia, anche non essendo onorevolmente riconosciuto dal governo romano, Paolo parlò di sé come tale mentre era agli arresti in Roma, e disse alla congregazione di Efeso, in Asia Minore: “Mantenetevi svegli con ogni costanza e supplicazione a favore di tutti i santi, e per me, affinché con l’apertura della mia bocca mi sia data la capacità di parlare, con ogni libertà di parola per far conoscere il sacro segreto della buona notizia, per cui io agisco come un ambasciatore in catene; affinché ne parli con baldanza come devo parlare”. — Efesini 6:18-20.
21. Adempiendo le loro responsabilità, da chi vanno gli ambasciatori cristiani?
21 L’incaricato cristiano non dovrebbe adottare il punto di vista dei governi politici di questo mondo che sono in inimicizia con Geova Dio. Il cristiano ha ricevuto il suo compito di ambasciatore da Dio per mezzo di Cristo, e deve riconoscere le responsabilità che questo nuovo onore conferitogli comporta. Non essendo un ambasciatore mondano, non va dai governi politici nella sua nuova funzione. In quest’opera di riconciliazione con Dio, i governi non possono agire per l’intera nazione alterando la relazione dei loro sudditi verso Dio. È una questione individuale; ciascuno deve decidere e agire per proprio conto. Perciò i cristiani ambasciatori spirituali vanno direttamente dal popolo, non per mezzo dei governanti politici. Non tenendo conto della vecchia situazione e dando pieno valore alla nuova responsabilità, l’apostolo Paolo si espresse schiettamente, dicendo:
22. Quale ministero adempiono gli ambasciatori cristiani, di chi sono sostituti, e che cosa supplicano i riconciliati di non fare?
22 “Quindi se alcuno è unito a Cristo, è una nuova creazione [o, creatura]; le cose vecchie son passate, ecco, cose nuove son venute all’esistenza. Ma tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Cristo e ci ha dato il ministero della riconciliazione, cioè che Dio riconciliava a sé il mondo mediante Cristo, non annoverando loro i loro falli e affidando a noi la parola della riconciliazione. Noi siamo perciò ambasciatori in sostituzione di Cristo, come se Dio supplicasse per mezzo di noi. Quali sostituti di Cristo noi imploriamo: ‘Siate riconciliati con Dio’. Colui che non conobbe peccato egli lo ha fatto peccato per noi, affinché divenissimo giustizia di Dio mediante lui. Operando insieme a lui, vi supplichiamo anche di non accettare l’immeritata benignità di Dio venendo meno al suo scopo”. — 2 Corinti da 5:17 fino a 6:1.
23. Essendo “ambasciatori in sostituzione di Cristo” quali serie restrizioni si impongono ai rappresentanti di Dio?
23 Essendo “ambasciatori in sostituzione di Cristo”, ai rappresentanti di Dio che sono nuove creature unitamente a Cristo sono imposte serie restrizioni. Quali restrizioni? Quelle simili alle restrizioni che si impongono agli ambasciatori delle nazioni politiche. Non solo oggi, ma anche nei tempi biblici, gli ambasciatori non avevano nessun diritto di immischiarsi nella politica delle nazioni straniere alle quali eran mandati. (Luca 19:12-15, 27) Possono fare un appello a quei governi stranieri, o anche una protesta, ma devono mantenersi strettamente al di fuori della politica di tali nazioni estere. Devono essere leali al governo della propria patria e avere gelosamente cura dei suoi interessi quando trattano con i governi stranieri. Se non fanno ciò, può essere rifiutato loro il riconoscimento o possono essere rifiutate le loro credenziali e può non essere permessa la loro presenza nel paese.
24. Dov’è la cittadinanza di questi ambasciatori spirituali, quale governo rappresentano, e da quali attività mondane si astengono e così si mantengono liberi?
24 I 144.000 che sono coeredi con Cristo riconoscono d’essere, mentre si trovano sulla terra, “ambasciatori in sostituzione di Cristo”. Alla luce delle Sacre Scritture essi vedono con chiarezza che cosa significa essere realmente tali ambasciatori riguardo alla loro relazione con questo mondo il quale è in inimicizia con Dio. (Romani 5:10) Con l’apostolo Paolo, confessano: “La nostra cittadinanza esiste nei cieli, dal qual luogo pure aspettiamo premurosamente il salvatore, il Signore Gesù Cristo”. (Filippesi 3:20) In questo mondo ostile devono rappresentare con fedeltà il governo celeste che il Signore Gesù Cristo comandò loro di predicare in tutto il mondo. (Matteo 24:14) Che siano ambasciatori spirituali verso un mondo nemico non consente loro d’immischiarsi e prendere parte attiva nella politica di qualsiasi nazione di questo mondo. Non possono impegnarsi in campagne per l’elezione politica o ricoprire incarichi pubblici in un governo mondano, come l’ambasciatore del mondo non può dividere la sua lealtà e assumere incarichi politici in un paese estraneo al suo. In questo modo si mantengono liberi da ogni responsabilità della comunità per la condotta errata e lo spargimento di sangue di qualsiasi nazione della terra.
25. Come i 144.000 coeredi del Regno si trattengono dall’adorare la “bestia selvaggia” e la sua “immagine” e dall’averne il marchio sulla fronte e sulla mano?
25 Tenuto conto di ciò, possiamo maggiormente apprezzare quello che l’apostolo Giovanni dice ai fedeli 144.000 che divengono associati reali di Cristo: “Vidi le anime di quelli che furono giustiziati con la scure per la testimonianza che avevan resa a Gesù e per aver parlato intorno a Dio, e quelli che non avevano adorato né la bestia selvaggia né la sua immagine e che non avevano ricevuto il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Ed essi vennero alla vita e regnarono col Cristo per mille anni”. (Rivelazione 20:4) Sotto l’illuminante potere dello spirito di Dio essi vedono che la “bestia selvaggia”, il cui numero è 666, è il mondiale sistema politico del Diavolo per mezzo del quale egli è il “governante di questo mondo”. Vedono che oggi l’“immagine” di quella politica bestia selvaggia è un’altra organizzazione politica, cioè le Nazioni Unite, organizzazione costituita dagli uomini per la pace e la sicurezza di questo mondo che è in inimicizia con Dio. Solo mantenendosi liberi e districati dalla politica e dai conflitti di questa simbolica “bestia selvaggia”, essi continuano a non avere il marchio della bestia selvaggia sulla fronte o sulla mano.
26. Nonostante che si mantengano liberi dall’adorazione della “bestia selvaggia” e dal suo “marchio”, che cosa rendono i 144.000 alle “autorità superiori” del mondo, ma fino a qual punto?
26 I 144.000 non sono né schiavi né adoratori della “bestia selvaggia” e della sua politica “immagine”. Non si mostrano apertamente come con un marchio sulla fronte scoperta quali schiavi di questa “bestia selvaggia” del dominio umano al comando di Satana il Diavolo. Non ne mostrano il “marchio” politico sulla mano come chi dà alla “bestia selvaggia” servile e idolatrico sostegno attivo e la “destra di associazione”. Ubbidiscono al consiglio che l’apostolo Paolo diede in Romani 13:1-7 e mostrano coscienziosamente ‘sottomissione alle autorità superiori’ di questo mondo, pagando le tasse e simili cose dovute. Ma questa sottomissione non è totale; è solo relativa, per una seria ragione. Quale? Questa: quando le leggi e le norme di queste terrene autorità superiori contrastano con le leggi e le norme dell’Iddio Altissimo, allora essi devono seguire in coscienza la condotta stabilita dagli apostoli di Cristo dinanzi alla Corte Suprema di Gerusalemme: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) Solo facendo questo possono mantenersi senza il “marchio” della “bestia selvaggia” e dimostrarsi degni di regnare dall’alto con Cristo.
27. Secondo Rivelazione 22:4, quale identificazione mostrano i 144.000 sulle loro fronti?
27 I 144.000 fedeli non porteranno perciò nel celeste regno del Cristo nessuna impurità politica di questo mondo egoistico. In quanto a qualsiasi identificazione mostrata sulle loro fronti, Rivelazione 22:3-5 dice di questi leali servitori di Dio: “I suoi schiavi gli renderanno sacro servizio; e vedranno la sua faccia, e il suo nome sarà sulle loro fronti. . . . Geova Dio diffonderà luce su di loro, e regneranno nei secoli dei secoli”.
BENEFICIO D’ESSERE AL POTERE PER MILLE ANNI
28. (a) Per i 144.000, quale sarà il beneficio di regnare per mille anni senza successori? (b) Quando saranno stati sciolti, che cosa faranno Satana e i suoi demoni riguardo al dominio divino, e che cosa accadrà a quelli che saranno stati sviati?
28 Quali grandi privilegi e opportunità si offriranno loro di regnare con il Cristo per i mille anni dopo che Satana il Diavolo e i suoi demoni saranno stati legati e scagliati nell’abisso! Questo concederà loro ampio tempo per portare a compimento con successo l’opera che Geova Dio ha stabilito di compiere in questi primi mille anni del Suo nuovo ordine. Né essi né Gesù Cristo avranno alcun successore, che possa assumere l’incarico cercando di capovolgere le cose compiute o insistendo per fare le cose in un altro modo. Secondo Rivelazione 20:7-10, Satana il Diavolo e i suoi demoni, dopo essere stati sciolti alla fine dei mille anni, cercheranno di capovolgere la situazione. Tenteranno di disfare tutto ciò che fu compiuto dal governo millenario a gloria di Dio e a benedizione dell’uomo, ma non vi riusciranno. Qualsiasi uomo che Satana riuscirà allora a sviare riscontrerà che la propria ribellione contro il dominio divino sarà inefficace e di breve durata. Con Satana e i suoi demoni tali ribelli terrestri saranno spazzati via dal reame dei viventi.
29. (a) In che modo, alla fine dei mille anni, le condizioni mostreranno che Dio non mandò invano il suo Figlio, o che il Figlio Suo non morì invano? (b) In qual modo Cristo e i 144.000 avranno ragione di rallegrarsi di non avere regnato invano per mille anni?
29 Il regno millenario di Gesù Cristo e dei suoi 144.000 coeredi del Regno non risulterà vano. La restaurazione del genere umano nella perfezione umana in un paradiso esteso a tutta la terra resterà un fatto compiuto. Sì, Gesù Cristo il Figlio di Dio non sarà morto invano, e lo scopo per cui Dio amorevolmente lo mandò in questo mondo non sarà fallito. Nei fedeli sostenitori della sovranità universale di Geova che avranno lealmente superato la prova dopo che Satana sarà stato sciolto per un po’ di tempo, sarà dimostrato in maniera schiacciante che Dio Onnipotente il Creatore può porre su questa terra uomini e donne che manterranno incrollabilmente verso di Lui la propria integrità. Meriteranno per questo d’essere dichiarati giusti dal Supremo Giudice, Geova Dio, e d’esser favoriti con l’inviolabile diritto di servirLo in pace e felicità nel Paradiso terrestre per sempre. (Rivelazione 20:5) A questo risultato del giudizio divino riguardo al genere umano, Gesù Cristo e i suoi 144.000 re associati si rallegreranno e conosceranno che il loro regno di mille anni avrà dato soddisfacenti risultati.
30. Quale altro potere oltre quello di re i 144.000 dovranno esercitare con Cristo per mille anni, e questo pone quali domande?
30 Comunque, la gloriosa visione che l’apostolo Giovanni vide ci rivela che i 144.000 coeredi del Regno faranno più che regnare con Cristo per mille anni. Rivelazione 20:6 dice di questi 144.000 partecipi della “prima risurrezione” che “saranno sacerdoti di Dio e del Cristo”. Perché dovranno essere anche “sacerdoti” per mille anni? Che cosa adempirà questo che il semplice potere del Regno non compie? Non saremo soddisfatti dei mille anni avvenire finché non l’avremo scoperto.