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NabucodonosorAusiliario per capire la Bibbia
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di Giuseppe Flavio: “Nel quinto anno dopo la distruzione di Gerusalemme, che era il ventitreesimo del regno di Nabucodonosor, egli fece una spedizione contro la Celesiria; e quando se ne fu impadronito, mosse guerra contro gli ammoniti e i moabiti; e quando ebbe assoggettate tutte queste nazioni, attaccò l’Egitto, per abbatterlo”. — Antichità giudaiche, Libro X, cap. IX, 7.
CONQUISTA TIRO
Sempre nel 607 a.E.V., qualche tempo dopo la caduta di Gerusalemme, Nabucodonosor iniziò l’assedio di Tiro. Durante quell’assedio la testa dei suoi soldati fu “resa calva” a motivo dello sfregamento degli elmi e le loro spalle furono ‘scorticate’ a forza di portare materiali per costruire opere d’assedio. Poiché Nabucodonosor non ricevette nessun ‘salario’ per aver servito come Suo strumento nell’eseguire il giudizio contro Tiro, Geova promise di dargli la ricchezza dell’Egitto. (Ezec. 26:7-11; 29:17-20; vedi TIRO). Un frammento di un testo babilonese, datato del trentasettesimo anno (588-587 a.E.V.) di Nabucodonosor, menziona infatti una campagna contro l’Egitto. Non si può tuttavia stabilire se si tratta della conquista originale o di una successiva azione militare.
OPERE ARCHITETTONICHE
Oltre a conseguire numerose vittorie militari e a estendere l’impero babilonese in adempimento della profezia (confronta Geremia capp. 47-49), Nabucodonosor svolse notevole attività edilizia. Per accontentare la regina che aveva nostalgia della Media, si dice che Nabucodonosor abbia costruito i giardini pensili, considerati una delle sette meraviglie del mondo antico. Molte iscrizioni cuneiformi di Nabucodonosor tuttora esistenti parlano delle sue opere architettoniche, fra cui l’erezione di templi, palazzi e mura.
MOLTO RELIGIOSO
Sembra che Nabucodonosor fosse estremamente religioso, infatti eresse e abbellì i templi di numerose divinità babilonesi. Era particolarmente devoto al culto di Marduk, il principale dio di Babilonia. A lui Nabucodonosor attribuiva il merito delle sue vittorie militari. Trofei di guerra, fra cui i sacri vasi del tempio di Geova, sembra siano stati deposti nel tempio di Marduk (Merodac). (Esd. 1:7; 5:14) In un’iscrizione di Nabucodonosor si legge: “A tua gloria, o eccelso MERODAC, ho eretto una casa.... Possa accogliere al suo interno l’abbondante tributo del re di nazioni e di tutti i popoli!”
La statua d’oro eretta da Nabucodonosor nella pianura di Dura forse era dedicata a Marduk e destinata a promuovere l’unità religiosa dell’impero. Infuriato per il rifiuto di Sadrac, Mesac e Abednego di adorare l’immagine anche quando fu data loro una seconda opportunità, Nabucodonosor ordinò che fossero gettati in una fornace ardente riscaldata sette volte più del solito. Ma quando i tre ebrei furono liberati dall’angelo di Geova, Nabucodonosor fu costretto a riconoscere: “Non esiste un altro dio che possa liberare come questo”. — Dan. cap. 3.
Sembra inoltre che Nabucodonosor facesse molto affidamento sulla divinazione nel decidere le sue mosse strategiche. La profezia di Ezechiele, per esempio, dice che il re di Babilonia ricorse alla divinazione per decidere se muovere contro Rabba di Ammon o contro Gerusalemme. — Ezec. 21:18-23.
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NadabAusiliario per capire la Bibbia
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Nadab
(Nàdab) [generoso, nobile).
1. Figlio primogenito di Aaronne ed Eliseba. — Eso. 6:23; I Cron. 6:3; vedi ABIU.
2. Figlio di Geroboamo e secondo re del regno settentrionale delle dieci tribù di Israele. Nadab regnò per parte di due anni (ca. 976-975 a.E.V.) durante i quali continuò l’adorazione dei vitelli istituita da suo padre. Mentre assediava Ghibbeton, già città dei leviti (Gios. 21:20, 23) conquistata dai filistei, Nadab fu assassinato da Baasa, che sterminò poi tutti gli altri componenti della casa di Geroboamo per assicurarsi il trono. — I Re 14:20; 15:25-31.
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NahorAusiliario per capire la Bibbia
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Nahor
(Nahor).
1. Padre di Tera e nonno di Abraamo. Nahor era figlio di Serug e discendente di Sem. Visse 148 anni dal 2177 al 2029 a.E.V. circa. — Gen. 11:22-26; I Cron. 1:24-27; Luca 3:34-36.
2. Figlio di Tera, nipote di Nahor (n. 1) e fratello di Abraamo. (Gen. 11:26; Gios. 24:2) Nahor sposò Milca, sorella di Lot e figlia di Haran, l’altro fratello di Nahor, che perciò era zio di Milca. Da lei ebbe otto figli e dalla sua concubina Reuma ne ebbe altri quattro, dodici in tutto, alcuni dei quali diventarono capi di tribù. (Gen. 11:27, 29; 22:20-24) Per mezzo del figlio Betuel, Nahor diventò il nonno di Labano e Rebecca, e il bisnonno di Lea, Rachele, Giacobbe (Israele) e Esaù. (Gen. 24:15, 24, 47; 29:5, 16; I Cron. 1:34) Per mezzo dei figli Uz e Buz, può darsi che Nahor fosse antenato anche di Giobbe ed Eliu. — Giob. 1:1; 32:2.
Nel descrivere la partenza di Tera e Abraamo da Ur dei Caldei, Genesi non menziona Nahor fra coloro che partirono. (Gen. 11:31) Sembra però che sia partito in seguito, poiché il servitore di Abraamo, per cercare moglie a Isacco, si recò a Haran dove si era stabilito ed era morto Tera, e dove viveva Labano nipote di Nahor quando Giacobbe andò da lui. (Gen. 11:31, 32; 12:4; 27:43) Il servitore di Abraamo giunse nella “città di Nahor”, la stessa Haran o una località vicina, forse la Nahor menzionata spesso in varie tavolette di Mari del II millennio a.E.V. (Gen. 24:10; 29:4) E quando Giacobbe si separò da Labano, Labano invocò “l’iddio di Abraamo e l’iddio di Nahor” perché giudicasse fra loro. — Gen. 31:53.
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NainAusiliario per capire la Bibbia
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Nain
(Nàin) [forse dall’ebr. na‘im, piacevole o incantevole, nome che può alludere alla città stessa o alla bellezza naturale della zona circostante].
Città della Galilea dove Gesù Cristo risuscitò l’unico figlio di una vedova. (Luca 7:11-17) Sembra che Nain corrisponda all’attuale villaggio di Nein sul pendio NO del Gebel Dahi (il colle di More?), situato più o meno nella zona in cui secondo Girolamo ed Eusebio sorgeva l’antica località. Prospiciente la pianura di Esdrelon, Nein si trova in un piacevole ambiente naturale. Le acque di una sorgente vi fanno crescere begli alberi di fico e olivi. Attualmente il villaggio è molto piccolo, ma alcune rovine nella zona indicano che secoli addietro era molto più grande.
Nel 31 E.V., durante il primo giro di predicazione nella Galilea, Cristo Gesù giunse a Nain dalle vicinanze di Capernaum. (Luca 7:1-11) Le due località distano circa 37 km. La “porta” poteva semplicemente essere un passaggio fra le case da cui si entrava a Nain, poiché non risulta che la città sia mai stata cinta da mura. Probabilmente all’entrata E di Nain Gesù e i discepoli incontrarono il corteo funebre, diretto forse verso le tombe sul pendio della collina a SE dell’odierna Nein. Mosso a pietà per la vedova che aveva perso anche l’unico figlio, Gesù si avvicinò e lo risuscitò. La notizia del miracolo si diffuse in tutta la regione e giunse anche in Giudea. Può
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