Accettiamo l’invito al banchetto
1, 2. (a) In quale città Davide governò come re sopra tutto Israele, e su quale trono sedeva egli? (b) Dove governa colui che fu prefigurato dal re Davide, e quindi che cosa devono fare coloro che sono sulla terra per partecipare al banchetto?
IN ADEMPIMENTO alla profezia di Isaia 25:6 Geova degli eserciti prepara il banchetto per tutti i popoli della terra su “questo monte”, l’elevato luogo del suo regno celeste. Sul terreno monte Sion di tremila anni fa, e nella Gerusalemme di quel tempo, il re Davide governò in nome di Geova. Egli rappresentava Geova degli eserciti quale vero Re della nazione e quindi si diceva che il re Davide sul monte Sion sedeva sul “trono di Geova”. Il saggio figlio di Davide, Salomone, gli succedette su quel trono. (1 Cron. 11:4-9; 29:23) Dal 1914 d.C., il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che fu prefigurato dal re Davide, siede sul trono sul celeste monte Sion, e siede effettivamente sul trono di Geova, cioè alla destra di Dio. (Sal. 110:1, 2; Atti 2:29-36; Riv. 3:21) Dio prepara il banchetto per mezzo di lui.
2 Per tale ragione, se i popoli del reame terreno del regno di Dio vogliono partecipare al banchetto, devono rendere lealtà, devozione e ubbidienza a questo celeste regno del diletto Figlio di Dio. Per far ciò non devono abbandonare la terra e andare in cielo.
3. Per chi ha Dio reso possibile questo banchetto, e perché ne hanno bisogno?
3 Geova degli eserciti ha reso possibile questo banchetto per tutti i popoli mediante suo Figlio Gesù Cristo. Come? In questo modo: L’umanità muore da quasi seimila anni, e alla morte smette di mangiare e bere. Per mangiare e bere dobbiamo essere vivi e in buona salute. Inoltre, per continuare a vivere dobbiamo mangiare e bere. Tutto il genere umano ha ereditato la peccaminosità e la morte dal primo uomo che fu sulla terra, il quale peccò contro Dio, il Creatore, e attirò su di sé la sentenza di morte di Dio ancora prima di divenire padre di figli. (Rom. 5:12-14) A motivo del suo peccato di ribellione contro il Creatore, il primo uomo e sua moglie furono scacciati dalla perfetta dimora paradisiaca nel giardino d’Eden, per morire fuori. Così la rovina della terra, la carestia, la siccità, la fame e la morte lenta d’inedia sono state conseguenze della peccaminosità dell’uomo. L’apostolo cristiano Paolo dice: “Il salario che il peccato paga è la morte, ma il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù nostro Signore”. — Rom. 6:23.
4. In che modo Dio rese possibile il banchetto mediante suo Figlio, e come il Figlio si paragonò a cibo?
4 Per togliere all’umanità la condanna del peccato ed eliminare la pena di morte Geova Dio fece morire in sacrificio suo Figlio sulla terra quale perfetto uomo Gesù Cristo. Egli morì senza figli, sacrificando così anche il suo diritto di divenire padre di una perfetta razza umana sulla terra. Molto tempo fa un cibo miracoloso sostenne per quarant’anni la vita della sua nazione terrena quando attraversò il deserto. Quindi Gesù paragonò a tale cibo il suo sacrificio perfetto. Egli disse: “Io sono il pane della vita. . . . Io sono il pane vivo che scesi dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà per sempre; e infatti il pane che darò è la mia carne a favore della vita del mondo”. — Giov. 6:48-51.
5. Dov’è ora il “pane della vita”, e quindi, per mangiare e vivere per sempre, che cosa devono fare i popoli della terra?
5 Ora questo Figlio di Dio, Gesù Cristo, è di nuovo in cielo e regna nel celeste regno del Padre suo, in pieno possesso del valore del suo sacrificio umano, il “pane della vita”. È dunque strano che, se i popoli della terra vogliono mangiare e vivere per sempre sulla terra, debbano riconoscere il regno di Dio sul celeste monte Sion? Essi devono accettare il regnante Figlio di Dio, Gesù Cristo, quale loro Re, e rendergli incrollabile lealtà e ubbidienza. Devono far questo per fede.
6. (a) Perché il nutrirsi del “pane della vita” sarebbe già un banchetto? (b) Quali sono gli aspetti dell’adempimento della profezia d’Isaia circa un banchetto?
6 Nutrirsi del celeste “pane della vita” sarebbe già una festa, un banchetto, se ciò recasse la vita eterna. Quale banchetto oggi sulla terra, senza contare quanti piatti vi siano, dà la vita eterna a coloro che vi partecipano? Ma quelli che riconoscono il regno di Dio retto da suo Figlio faranno più che mangiare per mezzo della fede. Essi mangeranno letteralmente gradevole cibo terreno al fine di sostenere per sempre tale vita nella pace, nella salute e nella felicità. La profezia di Isaia circa un banchetto ha un aspetto letterale, e non solo un aspetto spirituale. I popoli leali e ubbidienti mangeranno letteralmente piatti ben oliati, “pieni di midollo”, per così dire, per sostenere il cuore e far risplendere il volto. Berranno vino, vecchio, ben chiarito e filtrato, per rallegrarsi il cuore. (Sal. 104:14, 15) Non vi saranno cattivi effetti.
7. In che modo il Salmo 72 riguardo a Salomone predice le prospere condizioni che esisteranno sulla terra sotto il regno del diletto Figlio di Dio?
7 Le profezie parlano delle prospere condizioni che esisteranno sulla terra sotto il reale governo del diletto Figlio di Dio. Nel salmo profetico sul re Salomone è scritto: “Discenderà come pioggia sulle zolle e come gocce che irrorano la terra. Darà frutto, ai suoi giorni, la giustizia e l’abbondanza di pace, finché si spenga la luna. E stenderà il Suo dominio da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra. E vi sarà sulla Terra abbondanza di frumento; sulla vetta dei monti stormirà, come il Libano, il suo frutto e fioriranno gli abitanti nella città, come il fieno dei campi”. (Sal. 72:6-8, 16, Na) Tale periodo di abbondanza contrassegnò il regno del re Salomone, ma Gesù Cristo, che fu prefigurato da Salomone, è più grande di Salomone. (Matt. 12:42) Quindi sotto il regno di Cristo sulla terra vi sarà molta più abbondanza che ai giorni del re Salomone.
RESTAURATO ED ESTESO A TUTTA LA TERRA IL PARADISO
8. Come cambierà la terra sotto il Regno, in armonia con le parole dette da Gesù al compassionevole malfattore che moriva sul palo?
8 Quest’abbondanza, che sarà abbastanza grande da saziare la fame e i bisogni fisici di tutto il genere umano, richiederà cambiamenti radicali sulla terra da com’è oggi. Non v’era penuria di cibo nel Paradiso terreno in cui Dio pose il primo uomo e la prima donna in condizione perfetta e senza peccato. Sotto il regno di Cristo, che regna sul celeste monte Sion, tale Paradiso sarà restaurato ed esteso sino ai confini della terra. Perciò non sarà troppo piccolo perché vi abiti tutto il genere umano. Era dunque contenuto un meraviglioso significato nelle parole che il morente Gesù Cristo disse all’uomo compassionevole sul palo accanto a lui nel triste giorno del 14 nisan del 33 d.C.: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. — Luca 23:43.
9. Quale profetica descrizione è fatta di questo Paradiso terrestre nel Salmo 65?
9 La bellezza e l’abbondanza di quel paradiso terrestre sotto il regno di Dio supera l’immaginazione. Ce ne è fatta una descrizione profetica nel Salmo 65, rivolto a Dio in Sion. Esso dice, in parte: “Visiti la terra e le dài l’abbondanza, di larghi doni l’adorni. I ruscelli di Dio son pieni di acque, prepari agli uomini il frumento; è così che la terra sostenti: irrighi i suoi solchi, ne appiani le zolle, la bagni con piogge, ne benedici i germogli. Coroni l’anno coi Tuoi benefici, e le Tue orme stillano abbondanza: ne stillano i pascoli del deserto e i colli si cingono d’esultanza. I prati si coprono di greggi e le valli si rivestono di biade, risuonano di grida e di canti”. — Sal. 65:1, 9-13, NM; 10-14, Na.
10. Secondo il Salmo 67, che cosa darà allora la terra, e a motivo di che cosa?
10 A questa descrizione il Salmo 67:6, 7, NM; 67:7, 8 (Na) aggiunge: “La terra ha dato il suo frutto: ci benedica Iddio, Iddio nostro, ci benedica Iddio, e lo temano tutti i confini della terra!”
11. In che modo si adempirà la profezia di Michea 4:3, 4?
11 In quel pacifico mondo senza guerre si adempirà anche in modo letterale la profezia di Michea 4:3, 4 (VR): “Non impareranno più la guerra. Sederanno ciascuno sotto la sua vigna e sotto il suo fico, senza che alcuno li spaventi; poiché la bocca dell’Eterno [Geova] degli eserciti ha parlato”.
PIÙ CHE IL CIBO MATERIALE
12. Sarà forse provveduto solo cibo materiale all’umanità sotto il regno di Dio, e che cosa disse Gesù circa i mezzi per vivere?
12 A tutti i popoli che avranno il privilegio di vivere sotto il regno di Dio retto da suo Figlio Gesù Cristo sarà provveduto più che semplice cibo e bevanda materiale. Oggi l’uomo, pur avendo tutti i cibi e le bevande che può desiderare, compreso quello che prescrivono i medici, non può continuare a vivere per sempre. Ora ci vuole più che il cibo materiale; allora sarà necessario più che il cibo materiale sotto il regno di Dio. Gesù Cristo, anche alla fine di un digiuno di quaranta giorni, citò le parole di Dio e disse: “È scritto: ‘L’uomo non deve vivere solo di pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova’”. (Matt. 4:4; Deut. 8:3) Il cibo spirituale è ancora più necessario del cibo materiale, e questo cibo spirituale è la Parola di Dio. La sua Parola contiene le sue istruzioni e i suoi comandamenti che ci dicono quello che dobbiamo fare. Vivere in armonia con la sua Parola e fare la sua volontà sono il vero cibo e la vera bevanda che sostengono la vita del genere umano.
13. Che cosa disse Gesù del proprio cibo e del fatto che per vivere ci vuole più che abbondanza materiale?
13 Il più grande uomo che sia stato sulla terra, cioè Gesù Cristo, lo mise in risalto. Un’altra volta che aveva fame, prima di mangiare il cibo letterale offertogli, egli disse: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera”. (Giov. 4:34) Ammonendo di non divenire vittime del materialismo Gesù disse: “Guardatevi da ogni sorta di concupiscenza, perché anche quando una persona ha abbondanza la sua vita non dipende dalle cose che possiede”. “Poiché l’anima vale più del cibo e il corpo più del vestito”. (Luca 12:15, 23) V’è pericolo, specialmente per gli affamati, di fare del materiale cibo terreno un dio e adorare come dio il ventre.
14. In quale forma gli affamati Indiani vogliono che Dio appaia loro, ma chi altro può fare del proprio ventre un dio?
14 Anni fa il santone indiano Mahatma Gandhi accennò al frenetico impulso delle masse malnutrite dell’India, che vivevano con un solo pasto al giorno o meno, di fare proprio questo. Furono pubblicate queste sue parole: “Per i milioni di persone che devono fare a meno di due pasti al giorno la sola forma accettevole in cui Dio osa apparire è il cibo”. Tuttavia, non solo le masse affamate ma anche coloro che godono in abbondanza possono fare del cibo materiale un falso dio, trattare il ventre come un dio e ignorare il vero Dio e i suoi provvedimenti per la vita eterna. — Filip. 3:19; Times Magazine di New York del 20 dicembre 1959, pagina 28.
15. (a) Contro che cosa Mosè mise in guardia gli Israeliti per quando fossero entrati nel paese di latte e miele? (b) Che cosa penserebbe Gesù, che ora regna in cielo, del cibo indispensabile al genere umano?
15 Il profeta Mosè mise in guardia gli Israeliti contro la possibilità di dimenticare Geova Dio quando fossero venuti in possesso del “paese di latte e miele” e avessero avuto abbondanza di cose buone. Come risultato di ciò si sarebbero volti all’adorazione di altri dèi e si sarebbero attirati la distruzione. (Deut. 8:10-20) In modo corrispondente, quando Gesù Cristo era sulla terra e stava per ascendere di nuovo al cielo, comandò ai suoi fedeli seguaci di andare fino alle estremità della terra abitata e fare discepoli delle persone di tutte le nazioni portando loro il cibo spirituale, cioè le cose ch’egli aveva comandate loro. (Matt. 28:18-20; Luca 24:44-49; Atti 1:6-11) Di conseguenza, se Gesù la pensava così a questo proposito quando era sulla terra come uomo, maggiormente l’avrebbe pensata così quando avesse regnato come Re sul celeste monte Sion?
16. Come Isaia 11:1-9 si riferisce al cibo spirituale sotto il regno di Cristo, e che cosa significherà vita per il genere umano, come disse Gesù?
16 In armonia con ciò, il profeta Isaia disse riguardo al regno di Gesù come discendente di Iesse, padre del re Davide: “Fascia ai suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà. . . . Non agiranno più iniquamente né deprederanno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza di Jahve riempirà il paese, come le acque riempiono il mare”. (Isa. 11:1-9, Ga) Accrescendo la loro conoscenza di Dio e vivendo in armonia con questo cibo spirituale gli abitanti della terra otterranno la vita eterna; poiché Gesù stesso disse in preghiera a Dio: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. — Giov. 17:3.
I MORTI PARTECIPERANNO AL BANCHETTO
17. (a) Quali timori dei lungimiranti uomini d’oggi non ebbe Dio quando benedisse Adamo ed Eva in Eden? (b) Chi ha stabilito Dio che partecipi pure al banchetto in tutta la terra?
17 Oggi i lungimiranti uomini d’affari temono che alla fine di questo secolo o poco dopo vi saranno sulla terra più persone di quelle a cui essa possa provvedere. Perciò, credono che si dovrà controllare e limitare a un certo massimo l’aumento della popolazione per ogni generazione. Comunque, Geova Dio, che ha profetizzato un banchetto per tutti i popoli, non ha tali timori. Quando creò il primo uomo e la prima donna e li pose nel giardino paradisiaco d’Eden disse loro d’avere molti figli e di riempire la terra, e nello stesso tempo di assoggettarla (non di rovinarla) e di dominare su tutte le inferiori forme di vita animale. (Gen. 1:20-28) La terra non è mai stata piena di creature fino al punto che Geova Dio aveva in mente quando parlò ad Adamo ed Eva. Ma il regno del suo Figlio Gesù Cristo farà in modo che la terra sia piena di creature umane a immagine e somiglianza di Dio e che la terra sia assoggettata ovunque per il bene dell’uomo e della bestia. A questo scopo l’Onnipotente Dio ha stabilito che persino i morti che sono nelle tombe partecipino al banchetto in tutta la terra.
18, 19. In che senso una coltre avvolge, per così dire, tutti i popoli, e un velo tutte le nazioni?
18 Subito dopo aver annunciato il banchetto Dio ispirò il profeta Isaia ad aggiungere: “Egli strapperà in questo monte il velo che velava la faccia di tutti i popoli, e la coltre che copriva tutte le genti; quindi eliminerà la morte per sempre; asciugherà il Signore Jahve le lacrime su ogni volto”. — Isa. 25:7, 8, Ga.
19 Affinché al banchetto di Dio per tutti i popoli vi sia gioia pura e sconfinata non è forse necessario che Dio faccia questo? Non v’è forse qualcosa che avvolge tutti i popoli come tenebre da cui non hanno modo di uscire per trovarsi in condizioni di luce ed avere libertà di movimenti? Non è stata forse tessuta una cosa simile a una coltre su tutte le nazioni che impedisce loro di vedere chiaramente, che ostacola la loro chiara, non offuscata visione di Dio, che impedisce loro di avere il suo pieno favore, e che si distende come una condanna su di loro, come un sudario? La confusa, perplessa, allarmata, infelice, disperata condizione di tutti i popoli e di tutte le nazioni risponde Sì.
20. Come eliminerà Dio queste cose su “questo monte”?
20 L’Altissimo Dio guarda dall’alto sopra la superficie di questa coltre che avvolge tutti i popoli. Egli ha stabilito di toglierla secondo la sua promessa di benedire tutte le famiglie della terra. “In questo monte”, cioè per mezzo del suo regno sul celeste monte Sion, egli eliminerà questa cosa che oscura, questo ostacolo che impedisce alla luce della sua gloriosa verità di risplendere e rendere gli uomini liberi. (Giov. 8:32; 2 Cor. 6:14-16; 4:4-6) Egli eliminerà questo velo di condanna che è steso sopra tutte le nazioni a causa del peccato innato, ereditato dai nostri disubbidienti progenitori. Egli ha preso grandi provvedimenti per togliere questa condanna mediante il sacrificio dell’Agnello di Dio, Gesù Cristo, ora Re, che toglie i peccati. (Giov. 1:29, 36) Che sollievo sarà per tutti i viventi vedere che ciò avviene!
21. A beneficio di chi avverrà tutto ciò, e che cosa è obbligato a fare Dio per mantenere la profetica promessa di Isaia 25:8?
21 Comunque, questo non sarà solo a beneficio dei viventi. Sarà anche per i miliardi di persone morte. Come farebbe Dio a ‘eliminare la morte per sempre’ se permettesse che la morte ereditata dal peccatore Adamo regnasse su tutte le sue vittime? Come farebbe Dio ad ‘asciugare le lacrime su ogni volto’ se lasciasse le persone prive dei loro parenti e dei loro cari per colpa della grande nemica Morte? Per mantenere la sua promessa profetica Dio deve destare i morti, senza timore di sovrappopolare la terra. Data la sua sapienza e potenza la terra non diverrà troppo affollata con la risurrezione dei morti.
22, 23. (a) Il fatto che Paolo cita Isaia 25:8 indica forse che questa promessa si applica solo ai 144.000? (b) Dov’è pure citata parte di questa profezia, in quale contesto e per dare quale assicurazione?
22 L’eliminazione della morte per sempre non avverrà solo per quanto concerne i 144.000 coeredi che erediteranno il regno celeste con Gesù Cristo e ai quali l’apostolo Paolo attribuì la prima applicazione della gloriosa profezia in 1 Corinti 15:54. Altri sono morti o devono ancora morire, oltre ai 144.000 redenti dalla terra. Se si deve eliminare la morte per sempre, dev’essere spazzata via riguardo a tutto il resto del genere umano, e lo sarà. Proprio nell’ultimo libro della Bibbia, Rivelazione, nel penultimo capitolo, è citata parte della profezia d’Isaia. Perché? Per darci un’ultima assicurazione della risurrezione dei morti. Nella Rivelazione l’apostolo Giovanni vede venire il celeste regno di Dio con pieni poteri sopra la terra e trasformare le condizioni terrene, dando origine a una “nuova terra”.
23 Quindi Giovanni ode venire dal trono di Dio una voce che cita la profezia d’Isaia e dice: “Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. (Riv. 21:1-4; Isa. 25:8) In base a ciò i morti potranno ricevere e accettare l’invito di Dio al ricco banchetto.
24. Che cosa soffre ora il popolo di Geova per mano dei suoi nemici, che allora sarà eliminata? E perché?
24 Quale sarà dunque l’atteggiamento dei popoli verso Dio? Quale sarà dunque il loro atteggiamento verso il popolo di Dio? Oggi i credenti che hanno dedicato la loro vita a Geova Dio mediante suo Figlio Gesù Cristo hanno molti nemici in tutta la terra e sono da loro biasimati. Le registrazioni pubbliche e gli archivi dei tribunali sono pieni di casi di persecuzione dei testimoni di Geova. Gesù Cristo stesso predisse che ciò sarebbe avvenuto; egli stesso, quale principale testimone di Geova, fu biasimato e crudelmente messo a morte dai capi religiosi dei suoi giorni. (Matt. 24:9; 10:22, 23, 34-36) Ma al tempo del banchetto per tutti i popoli, i vivi e i morti, vi sarà un cambiamento. Isaia 25:8 (Ga) mostra il risultato di tutte le cose amorevoli che Geova farà per il genere umano, aggiungendo: “L’ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché Jahve ha parlato”. Geova rivendicherà veramente i suoi testimoni e dimostrerà d’essere il vero Dio.
25, 26. Secondo Isaia 25:9, con chi sarà allora soddisfatto il popolo, e in che cosa ci rallegreremo ancora?
25 Tutti quelli che si sono dedicati a lui quale suo popolo, quali suoi testimoni, saranno felici e pienamente soddisfatti. Il successivo versetto della profezia ce ne dà l’assicurazione dicendo: “E si dirà in quel giorno: ‘Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è Jahve in cui abbiamo sperato; rallegriamoci e gioiamo del suo soccorso!’” — Isa. 25:9, Ga.
26 Non è questi l’Iddio che vorrebbero tutte le persone riconoscenti e dalla giusta disposizione mentale? Non è questi l’Iddio in cui sperare? Egli non deluderà o non distruggerà le nostre speranze, se confideremo che mantenga la sua Parola. Possiamo già rallegrarci dei suoi provvedimenti presi per la nostra eterna salvezza. Incapaci di tenere solo per noi stessi gli attuali benefici, siamo ansiosi di condividere con altri la nostra gioia. Ci rallegreremo ancora nella nostra eterna e completa salvezza che riceveremo da lui mediante il suo regnante Re, Gesù Cristo.
DISTRUTTI PER SEMPRE TUTTI GLI OPPOSITORI
27, 28. (a) Da quale grande ostacolo dobbiamo essere ancora salvati? (b) Come simbolo di che cosa è usata qui la nazione di Moab, e che cosa dice al riguardo Isaia 25:10-12?
27 Attualmente vi è un grande ostacolo al pieno adempimento di questo banchetto per tutti i popoli. Si deve togliere questo ostacolo; dobbiamo ancora essere salvati da esso. Comprendiamo che cos’è quest’ostacolo? È l’oppressiva, empia organizzazione del più grande nemico vivente dell’uomo, Satana il Diavolo. Questa organizzazione deve ancora essere distrutta. La sua parte visibile dev’essere distrutta in modo violento sulla terra, poiché la terra appartiene a Dio, il Creatore, ed è il reame del suo regno. La piena distruzione di questa organizzazione visibile è simbolicamente profetizzata nel venticinquesimo capitolo di ’Isaia. Ai giorni del profeta la nazione di Moab faceva parte della visibile organizzazione del Diavolo ed agiva diabolicamente. Talvolta anche il popolo del profeta sofferse per colpa di Moab, e questi fu tra coloro che cospirarono contro il popolo di Geova. (Sal. 83:2-8) Usando Moab come simbolo dell’organizzazione politica terrena del Diavolo, Isaia 25:10-12 (Ga) prosegue dicendo:
28 “‘Poiché la mano di Jahve si poserà su questo monte’. Moab, invece, sarà pigiato nel suo suolo, come si pesta la paglia nella concimaia. Là egli tenderà le mani, come le distende un nuotatore per nuotare; tuttavia sarà umiliata la sua superbia, nonostante l’annaspare delle sue mani. L’eccelsa fortezza delle tue mura egli ha abbattuto, l’ha demolita, l’ha rasa al suolo”.
29. (a) Dove stenderà Geova la sua mano, e per quale scopo? (b) Come chi stenderà Geova le mani, con quali mezzi, e con quale effetto?
29 In adempimento a tale profezia, su “questo monte”, cioè sul celeste monte Sion, Geova degli eserciti stenderà la mano ed eserciterà il suo potere, per eliminare quelli sulla terra che ostacolano il banchetto annunciato. In qualità di “Signore di sabaoth” o “Jahve degli eserciti”, egli ha a disposizione potenti forze distruttive comandate da suo Figlio Gesù Cristo, il Re. La visibile organizzazione politica di Satana il Diavolo, simboleggiata da Moab, sarà calpestata, schiacciata da esse, “come si pesta la paglia nella concimaia”. Per mezzo di questi eserciti distruttori Geova degli eserciti infliggerà colpi distruttivi alla visibile organizzazione politica del Diavolo, come nei tempi antichi quando il nuotatore fendeva l’acqua con successive bracciate. Le sue fortificazioni protettive con (per così dire) ‘l’eccelsa fortezza delle mura’ saranno abbattute e rase al suolo, e non saranno mai riedificate.
30, 31. (a) Ma che cosa si deve prima distruggere sulla terra, e come fu questo simboleggiato anticamente? (b) Che cos’è dunque la “città” di cui parla profeticamente Isaia 25:1-5?
30 Così la visibile organizzazione politica del Diavolo sarà fatta cadere dal suo superbo piedestallo. Ma prima Babilonia la Grande che è l’impero mondiale della falsa religione babilonica, sarà ridotta in rovina per sempre. (Riv. 17:1-18) L’impero religioso di Babilonia la Grande venne prefigurato dall’antica città sulle rive del fiume Eufrate, Babilonia, che in modo sorprendente fu la città nemica nella storia dell’antico Israele. Essa recò grande oppressione sul popolo di Geova. Nel 607 a.C. distrusse Gerusalemme e il tempio di Geova e deportò nel lontano territorio di Babilonia gli Israeliti superstiti. Ve li tenne prigionieri finché il conquistatore persiano Ciro il Grande non li liberò nel 537 a.C., dopo aver abbattuto la potenza mondiale di Babilonia. Perciò nessuna città corrisponde meglio di Babilonia la Grande alla città di cui si parla, senza farne il nome, nei versetti iniziali del venticinquesimo capitolo di ’Isaia, cioè l’oppressivo, tirannico impero mondiale della falsa religione. Geova la distrugge. Quindi Isaia dice:
31 “O Eterno [Geova], tu sei il mio Dio; io t’esalterò, celebrerò il tuo nome, perché hai fatto cose meravigliose; i tuoi disegni [di Geova], concepiti da tempo, sono fedeli e stabili. Poiché tu hai ridotto la città in un mucchio di pietre, la città forte in un monte di rovine; il castello degli stranieri non è più una città, non sarà mai più riedificato. Perciò il popolo forte ti glorifica, le città delle nazioni possenti ti temono, [perché?] poiché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per il misero nella sua distretta, un rifugio contro la tempesta, un’ombra contro l’arsura; giacché il soffio de’ tiranni era come una tempesta che batte la muraglia. Come il calore è domato in una terra arida, così tu hai domato il tumulto degli stranieri [i conquistatori invasori]; come il calore è diminuito dall’ombra d’una nuvola, così il canto de’ tiranni è stato abbassato”. — Isa. 25:1-5, VR.
32. Che cosa faranno i superstiti testimoni oculari dell’adempimento di questa profezia, e come governerà allora Geova Dio?
32 Quando questi oppressori religiosi e politici del popolo di Geova saranno stati distrutti, i testimoni oculari sulla terra esalteranno ancora più entusiasticamente Geova come loro Dio. Loderanno il suo nome perché egli ha realizzato le loro speranze e li ha salvati. (Isa. 25:1, 9) Perciò sulla terra non vi sarà più nessuno che ostacoli il suo proposito di fare un banchetto di cose sostanziose da mangiare e da bere per tutti i popoli. Geova degli eserciti governerà come trionfante Re nella Gerusalemme celeste sul celeste monte Sion, senza rivali sulla terra. Egli avrà fatto di tutti i nemici del suo unto Gesù Cristo lo sgabello per i suoi piedi, distruggendoli completamente. — Sal. 110:1-6; Isa. 24:23.
33. (a) Che cosa farà dunque Geova su “questo monte”, e chi vi parteciperà? (b) Quindi, come possiamo essere felici oggi?
33 Allora, per mezzo del suo regnante Figlio Gesù Cristo, che è il “Pane della vita”, Geova farà sul monte del Suo regno questo banchetto promesso da tanto tempo per tutti i popoli. Vi parteciperanno i superstiti viventi della “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Armaghedon, e anche i miliardi di creature umane morte che verranno risuscitate. Sicuramente quelli che hanno apprezzamento accetteranno a quel tempo il benevolo invito di Dio al banchetto e mangeranno e berranno per la vita eterna. Felici siamo noi oggi se diffondiamo ovunque questa buona notizia!