Cristiani attivi in tempi difficili
FORSE voi, come altre persone nel mondo, siete vivamente consapevoli del fatto che viviamo in tempi difficili.
Molti si rendono conto che i tempi sono difficili perché si dà molta importanza alle armi e alla guerra. Altri se ne rendono conto a causa dei problemi economici. Oppure, se qualcuno vi chiede perché i tempi sono difficili, forse pensate all’aumento della criminalità e della violenza. Questi problemi provano che viviamo in un periodo predetto: “Negli ultimi giorni vi saranno tempi difficili”. — II Timoteo 3:1-5.
Ma la domenica 13 settembre scorso ci fu uno speciale avvenimento che ben illustrò come anche nei nostri “tempi difficili” i cristiani possono essere spiritualmente attivi e guardare al futuro con ottimismo. Di che avvenimento si trattava? Come possiamo trarne beneficio?
Conferimento dei diplomi della scuola di Galaad
Lo speciale avvenimento ebbe luogo a New York (U.S.A.) e fu la cerimonia del conferimento dei diplomi alla 71ª classe della scuola di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead). Facciamo bene a riflettere su alcuni punti considerati durante il programma.
Il principale oratore fu F. W. Franz, presidente della Watchtower Society e della scuola. Cominciò il suo discorso di un’ora con una rassegna della storia della scuola. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, l’allora presidente della Società, J. F. Rutherford, pensava che l’intensa persecuzione contro i testimoni di Geova avrebbe potuto richiedere un trasferimento della sede centrale della Società situata a Brooklyn. Fece dunque costruire alcuni edifici nella parte settentrionale dello stato di New York che si sarebbero potuti usare per ospitare il personale della sede centrale. Poi nel 1942, quando N. H. Knorr divenne il terzo presidente della Società, un attento esame di Rivelazione capitolo 17 fece capire che la Lega o Società delle Nazioni, l’organizzazione per la pace, simboleggiata da una bestia selvaggia, sarebbe riapparsa in qualche forma. (Rivelazione 17:8) Questo significava che la guerra sarebbe finita e che ci sarebbe stato poi un periodo di pace. Come sapete, è esattamente ciò che accadde e l’organizzazione per la pace, rimessa a nuovo, ricomparve sotto forma di Nazioni Unite.
Con questo intendimento scritturale, fu presa la decisione di utilizzare gli edifici costruiti nella parte settentrionale dello stato di New York per una speciale scuola in cui addestrare missionari da mandare a divulgare la “buona notizia del regno” in molti paesi stranieri durante il successivo periodo di pace. (Matteo 24:14) Questa particolare scuola fu aperta il 1º febbraio 1943, e, in veste di quarto presidente della Società, Franz parlava ora alla 71ª classe di diplomandi.
Egli chiese appropriatamente ai ventisette studenti venuti da otto paesi: “Sono trascorsi circa trentasei anni dell’attuale periodo di pace, perciò quanto durerà? E quali indicazioni abbiamo che terminerà molto, molto presto?” Voi come rispondereste?
Franz prese quindi in esame alcuni avvincenti aspetti della cronologia biblica relativa al nostro tempo. Egli menzionò che i testimoni di Geova sostengono da molto tempo che il 1914, in cui scoppiò la prima guerra mondiale, segnò la fine del periodo a cui si riferì Gesù: “Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni [o “tempi dei Gentili”, Nardoni] non siano compiuti”. (Luca 21:24) Questo vuol dire che il regno di Dio, rappresentato da Gerusalemme, fu stabilito nel cielo allora. Ma alcuni hanno detto che il 1914 non significò nulla e che Gesù si riferiva al calpestamento della letterale città di Gerusalemme. L’oratore però chiese: “A quale conclusione si giunge sostenendo questo punto di vista fino in fondo?”
Nel 1967 l’esercito dello stato d’Israele occupò la Cisgiordania, inclusa la vecchia Gerusalemme entro le mura. “Però”, chiese Franz, “ha questo recato gloria a Geova Dio? Ha questo portato alla venuta del Messia per stabilire il regno di Dio lì nella Gerusalemme terrestre?” La risposta è chiaramente no. Né gli ebrei naturali predicano la “buona notizia del regno” in adempimento di Matteo 24:14. Quindi i fatti mostrano che il ‘calpestamento di “Gerusalemme” ad opera dei gentili’ non finì nel 1967. Piuttosto il “segno” dato da Gesù si è adempiuto dal 1914, anno di fondamentale importanza. Da allora il Messia, il Signore Gesù Cristo, regna dai cieli in mezzo ai suoi nemici. (Salmo 110:1, 2) I nuovi missionari ricevettero questa esortazione: ‘Il tempo rimasto dev’essere senz’altro ridotto’, per cui si deve provare un senso d’urgenza e avere molto da fare in questi tempi difficili. — I Corinti 7:29-31.
I diplomandi potevano facilmente capire perché dovevano impegnarsi attivamente nell’opera cristiana. E lo capirono anche i loro parenti e altri presenti nell’uditorio, in numero di circa 2.000. L’annuncio che erano state prese disposizioni per addestrare un maggior numero di missionari riempì tutti di entusiasmo. Due studenti dovevano tornare in Germania come insegnanti della nuova “Succursale della scuola di Galaad” in quel paese. Sarà un corso intensificato della durata di due mesi e mezzo per ministri che, senza dover imparare l’inglese, potranno essere addestrati e mandati in territori missionari all’estero.
Utili consigli per i cristiani attivi
Altri oratori in programma diedero validi consigli scritturali alla classe, consigli che possono recare beneficio a tutti i cristiani nei nostri tempi difficili.
U. V. Glass, uno degli insegnanti della scuola di Galaad, incoraggiò a riflettere sull’esempio di Geremia, che continuò a predicare nonostante l’opposizione e il pericolo. Il profeta Urija, invece, fu spinto dalla paura a fuggire in Egitto, solo per essere riportato in Giuda e giustiziato dal re. L’esempio di Geremia, e l’aiuto che egli ricevette dall’etiope Ebed-Melec, furono anche messi in risalto in un magnifico dramma rappresentato nel pomeriggio dagli studenti. Il dramma era intitolato “Intrepido proclamatore di un messaggio impopolare”.
Il programma del conferimento dei diplomi incluse brevi ma utili discorsi di alcuni esperti ministri. Per esempio, David Olson considerò I Samuele 2:30, dove Dio dice: “Onorerò quelli che mi onorano”. Fu spiegato che a tutti piace essere trattati con rispetto, per cui dovremmo prefiggerci di accordare onore o considerazione agli altri. Questo è specialmente importante per coloro che vivono insieme o che hanno stretti rapporti di lavoro, come ad esempio i missionari. Karl Klein considerò l’importanza di ‘non emettere sospiri gli uni contro gli altri’, secondo il consiglio di Giacomo 5:9. Mentre possiamo lamentarci o sospirare per le nostre debolezze, lamentarci delle debolezze dei nostri conservi equivale di solito a giudicarli e può farli sentire scoraggiati o depressi.
Ralph Walls sottolineò che i missionari, anche se non diventavano missionari facendo qualche voto, potevano imitare lo spirito degli antichi nazirei (ciò che vale per tutti noi). Essi rinunciavano a certe cose per dedicarsi ad attività spirituali. E, come i capelli dei nazirei davano risalto alla loro sottomissione a Geova, così gli attivi cristiani hanno bisogno di uno spirito di sottomissione, nei riguardi di coloro con i quali prestano servizio nonché di Dio. — Numeri 6:2-7.
Il programma del conferimento dei diplomi si concluse dopo il dramma e la preghiera finale. Ma l’uditorio era più deciso che mai a continuare a ‘camminare con Dio’ attivamente: questa era stata l’entusiastica esortazione rivolta quello stesso giorno alla classe da George Gangas, in base all’esempio di Enoc e Noè. (Genesi 5:24; 6:9) E tutti avrebbero potuto rammentare il discorso di J. Redford conclusosi con l’incoraggiamento ai diplomati e all’uditorio di continuare ad ‘annunciare il Re e il Regno’ in questi tempi difficili.
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Futuri insegnanti della succursale della scuola di Galaad in Germania insieme a missionari diplomati filippini
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Il dramma biblico rappresenta in modo commovente Geremia come intrepido proclamatore del messaggio di Dio