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Il timore influisce su di voi?La Torre di Guardia 1984 | 1° gennaio
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Il timore influisce su di voi?
“NEL mondo odierno ci sono grandi tragedie”, scrive lo scienziato e filosofo René Dubos nel suo recente libro Celebrations of Life, e aggiunge: “Paradossalmente, però, la tetra situazione d’oggi è in gran parte dovuta non alle difficoltà che effettivamente incontriamo, ma al timore di disastri che non si sono ancora verificati e che forse non si verificheranno mai”. In altre parole, l’uomo ha paura del futuro perché vive nell’attesa di eventi incerti e incontrollabili.
Quali sono secondo Dubos alcuni dei possibili disastri che si profilano all’orizzonte? “Ci turba profondamente la possibilità di una guerra nucleare e di gravi incidenti ai reattori nucleari . . . Collettivamente ci preoccupa il pensiero che le condizioni mondiali si deterioreranno se la popolazione e la tecnologia continueranno a crescere al ritmo attuale. Presto la terra sarà sovrappopolata e le sue risorse si esauriranno; ci saranno catastrofiche penurie di viveri”. Pur essendo ottimista, René Dubos ammette che viviamo in un’“atmosfera lugubre, che ora grava su gran parte del mondo”.
Alvin Toffler, sociologo e scrittore, ha intervistato nell’arco di cinque anni un’ampia gamma di persone circa gli effetti che i cambiamenti e il futuro hanno sulla loro vita. “Premi Nobel, hippy, psichiatri, medici, uomini d’affari, futurologi, filosofi ed educatori hanno espresso la loro preoccupazione per i cambiamenti, l’ansia che provano all’idea di doversi adattare, i loro timori per il futuro”. (Il corsivo è nostro). La sua indagine gli ha confermato che ansia e timore del futuro sono diventati emozioni comuni.
Questi sinistri presentimenti caratteristici dell’umanità nel nostro secolo furono accuratamente predetti da Gesù Cristo quasi duemila anni fa. Gesù aveva profetizzato che il tempio di Gerusalemme sarebbe stato distrutto, e i suoi discepoli erano curiosi di sapere ‘quando sarebbero avvenute queste cose e quale sarebbe stato il segno quando queste cose erano destinate ad avvenire’. — Luca 21:7.
Rispondendo, Gesù menzionò in primo luogo avvenimenti relativi che sarebbero stati visti da molte persone di quella generazione. Ma approfittò della loro domanda per includere avvenimenti che sarebbero stati visti su scala mondiale non da quell’ultima generazione di ebrei che adoravano nel tempio, ma, fatto più importante, da coloro che sarebbero vissuti al termine dell’attuale sistema mondiale. Egli avvertì: “Vi saranno segni nel sole e nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia delle nazioni, che non sapranno come uscirne a causa del muggito del mare e del suo agitarsi mentre gli uomini verranno meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate”. — Luca 21:25, 26, 32.a
Ovviamente anche gli uomini delle generazioni passate vivevano nel timore: timore di guerre locali, pestilenze, catastrofi e mutamenti sociali. Ma la generazione del 1914 non ha forse visto qualcosa di diverso? Senz’altro, perché da quella storica svolta in poi, queste cose hanno influito sull’intera “terra abitata”, su tutte le nazioni. (Luca 21:25, 26) Negli scorsi 69 anni sono successe tante di quelle cose che i più anziani, che le hanno vissute, sono sconcertati e atterriti. E ora, a causa della minaccia nucleare, persone d’ogni età, addirittura bambini, sono preoccupate per la precarietà della loro vita. È stato giustamente detto che il sentimento predominante nel XX secolo è il TIMORE.
Ma forse pensate che stiamo esagerando. Il timore del presente e del futuro è davvero così diffuso da indurci a credere che adempia la profezia di Gesù? Contribuisce effettivamente a provare che viviamo nel tempo della fine? È questo il tempo in cui ‘gli uomini sarebbero venuti meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che stanno per venire sulla terra abitata’?
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Il timore: Un segno della fine?La Torre di Guardia 1984 | 1° gennaio
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Il timore: Un segno della fine?
STIAMO forse vivendo al crepuscolo di un’era di incertezza e ansietà in cui ‘gli uomini vengono meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che stanno per venire sulla terra abitata’? Una breve rassegna degli avvenimenti mondiali e dei motivi di timore a partire dal 1914 ci aiuterà a ricordare e a capire se ci stiamo avvicinando alla “fine” predetta. — Luca 21:9, 25, 26.
Timore e guerra
Le iscrizioni sui monumenti ai caduti della prima guerra mondiale parlano della “Grande Guerra”. Infatti quella che oggi chiamiamo prima guerra mondiale (1914-1918) in origine fu chiamata la Grande Guerra. Fu talmente grande e spaventosa per numero di morti e distruttività che gli uomini la chiamarono ingenuamente la guerra che avrebbe posto fine alle guerre. Dopo una lezione così orribile, si pensava, senz’altro l’uomo civile ‘non avrebbe più imparato la guerra’. (Isaia 2:4) Bastarono altri 18 anni perché lo scoppio della terribile guerra civile spagnola (1936-1939) mandasse in frantumi quell’illusione. Vi persero la vita oltre mezzo milione di spagnoli. Anche tedeschi e italiani parteciparono a quel conflitto, che servì come prova generale di quella che sarebbe stata la seconda guerra mondiale (1939-1945). Questa catastrofe mondiale finì con l’olocausto di Hiroshima e Nagasaki.
Con l’esplosione di quelle bombe atomiche sul Giappone salì alla ribalta una nuova fonte di timore e ansietà: la guerra atomica. Veraci si rivelarono le parole pronunciate da Albert Einstein nel dicembre del 1945: “Al mondo era stata promessa la libertà dal timore, ma in realtà dalla fine della guerra il timore è enormemente aumentato”! Quindi aggiunse: “Il quadro che ci si presenta in questo mondo del dopoguerra non è luminoso”.
Questo crescente timore è oggi evidente dai milioni di persone che in tutto il mondo partecipano a manifestazioni contro le armi nucleari. Perfino il clero sta prendendo posizione al riguardo. Le armi nucleari hanno radicalmente cambiato la politica e la strategia militare del mondo. Lo storico E. P. Thompson, nel suo recente libro Beyond the Cold War (Oltre la guerra fredda), dice: “Queste armi esercitano il loro peso sulla politica, sulle ideologie e sulla strategia; se ne avverte la minaccia, e questo è proprio l’effetto voluto; suscitano timore, e contemporaneamente alimentano e frenano sentimenti di aggressione”. — Il corsivo è nostro.
Questo timore della guerra nucleare è universale. Un recente opuscolo sovietico afferma: “L’Unione Sovietica ritiene che la guerra nucleare sarebbe un disastro per tutti e che molto probabilmente significherebbe la fine della civiltà. Può portare alla distruzione di tutta l’umanità”. Ora i due principali blocchi ideologici si confrontano in una precaria situazione di stallo basata sulla certezza della distruzione reciproca. Non sorprende che l’umanità sia attanagliata dal ‘timore e dall’aspettazione delle cose che stanno per venire sulla terra abitata’, come profetizzò Gesù.
Timore e criminalità
C’è un altro timore avvertito ancor più da vicino. Quale? Il timore della criminalità nel proprio quartiere. Un tempo ladri e rapinatori si limitavano a rubare. Ora uccidono. La legge incute poco timore; il crimine paga, e per molti paga profumatamente. Così le grandi città e i quartieri ricchi vivono nel terrore. Per esempio, il numero degli utenti della metropolitana di New York è ora il più basso dal 1917. Perché? Una delle ragioni principali è il timore di essere rapinati o assassinati. Una notizia dalla Gran Bretagna dice: “L’indispensabile spirito di solidarietà viene gradualmente distrutto dal timore della criminalità, che tiene tanta gente chiusa in casa”. Anche in città un tempo sicure come Barcellona, in Spagna, sono aumentate le vendite di porte blindate, e ora molte abitazioni sono protette da due o tre serrature e chiavistelli alle porte. Negli Stati Uniti molte donne si addestrano all’uso della pistola per scopi di autodifesa. Secondo uno studio, il 52 per cento delle famiglie americane possiede un’arma da fuoco! Lo stesso rapporto avverte che “il timore della criminalità sta lentamente portando la società americana alla paralisi”.
Ispirati scrittori biblici sapevano che nel tempo della fine ci sarebbero state tali condizioni limite. Infatti l’apostolo Paolo avvertì: “Ma sappi questo, che negli ultimi giorni vi saranno tempi difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, millantatori, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza padronanza di sé, fieri, senza amore per la bontà”. (II Timoteo 3:1-3) Quanti crimini sono causati dalle cose qui elencate dall’apostolo! E quanto timore incute il continuo aumento della popolazione criminale!
Timore e disoccupazione
Un altro fattore che alimenta timori e ansietà nel XX secolo è l’instabilità dell’economia mondiale, con le conseguenti punte di relativa prosperità alternate a periodi di recessione che lasciano senza lavoro milioni di persone. Anche quelli che hanno un lavoro spesso si sentono insicuri. ‘Chi sarà il prossimo a essere licenziato?’, è l’angosciosa domanda. Con tante persone che acquistano a credito, questa concreta minaccia è fonte di ansietà quotidiane. Nelle sole nazioni occidentali ci sono più di 30 milioni di disoccupati. Un analista ha addirittura pronosticato che purtroppo molti di questi disoccupati potrebbero non tornare più a lavorare!
I banchieri internazionali trattengono il fiato mentre vedono un paese dopo l’altro precipitare nell’effettiva bancarotta. Come riferiva il giornale The Guardian, “negli ultimi tre anni sono circa 25 i paesi che hanno dovuto chiedere una proroga a banche e governi non potendo pagare i propri debiti, e la maggioranza ha chiesto più di una proroga”. La situazione economica è quindi un altro fattore che contribuisce ad adempiere le parole di Gesù secondo cui ‘gli uomini sarebbero venuti meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che stanno per venire sulla terra’.
Timore e imprese spaziali
I Timori e le ansietà dell’uomo non scaturiscono solo dai problemi di questo pianeta. Dal 1914 minacciose forze distruttive sono piovute dai cieli in due guerre mondiali e in molti altri grossi conflitti. Ma ora la minaccia viene da un luogo più alto dei cieli: si annida nello spazio. Il quotidiano spagnolo El País riportava di recente questo titolo: “Lo spazio sta per diventare un teatro di operazioni militari”. L’articolo continuava dicendo: “Sia gli Stati Uniti che l’Unione Sovietica hanno fatto così un altro passo avanti nella corsa allo spazio, gli aspetti militari della quale sono stati evidenziati in modo spettacolare negli ultimi mesi. Si può dire che ha avuto inizio l’era della militarizzazione dello spazio per scopi offensivi”.
La minaccia proveniente dallo spazio è confermata da una dichiarazione del tenente generale Richard C. Henry, vicecomandante del Comando Spaziale americano, il quale ha detto: “Lo spazio non è una missione, è un luogo. È un teatro di operazioni. È ormai tempo che lo consideriamo tale”. E Robert T. Marsh, generale dell’aeronautica americana, ha dichiarato: “Lo space shuttle modificherà la nostra strategia. Ci servirà per lanciare tutte le attrezzature necessarie alla nostra sicurezza nazionale [leggi: equipaggiamento militare]”. Questi commenti mostrano che lo spazio non si può più considerare un vuoto innocuo. Il segretario generale dell’ONU ha avvertito: “Dobbiamo opporci energicamente a ogni ulteriore militarizzazione dello spazio. Abbiamo ancora tempo, ma pochissimo”. Solo il futuro rivelerà quali ulteriori segni appariranno nel reame ‘del sole, della luna e delle stelle’ come causa di timore e attesa. — Luca 21:25.
Le generazioni precedenti erano diverse?
Alcuni tendono a sminuire l’importanza degli avvenimenti biblici dicendo che le generazioni precedenti hanno attraversato crisi analoghe e che il timore e le ansietà attuali non sono un segno della fine predetta da Gesù. È senz’altro vero che le generazioni precedenti hanno subìto calamità. Nel XIV secolo, all’epoca in cui imperversava la peste, in Europa si viveva nel terrore della pestilenza, delle carestie e delle guerre. Ma si osservino le dimensioni dei problemi del nostro secolo.
Il già citato scienziato René Dubos ha recentemente scritto: “Come tutti, anch’io sono molto preoccupato per i mille mali causati dalle attuali crisi sociali, tecnologiche e ambientali. . . . Mi rendo pure conto che diversi aspetti degli attuali problemi del mondo li rendono quantitativamente e qualitativamente diversi da quelli del passato. Per esempio: . . . I problemi odierni non sono più confinati o ristretti a piccoli gruppi di persone”. (Il corsivo è nostro). Dubos elenca anche i dannosi effetti causati a livello mondiale da agenti come radioattività, pioggia acida e insetticidi. Un altro fattore è la maggiore interdipendenza fra le nazioni, che vengono coinvolte da crisi come quella provocata nel 1973 dall’aumento del prezzo del petrolio. Nelle generazioni passate questo non avveniva.
Perciò non è affatto vero che le generazioni precedenti fossero altrettanto turbate da timori e ansietà, e per le particolari ragioni indicate da Gesù in Luca capitolo 21. Nessuna generazione prima del 1914 ha mai visto una guerra mondiale, per non dire due. Nessuna generazione precedente si è mai trovata di fronte alla follia della distruzione reciproca assicurata mediante armi nucleari. Nessuna generazione precedente ha mai rovinato il pianeta Terra contaminandolo e inquinandolo in questa misura. — Rivelazione 11:18
C’è un altro fattore importante: nessuna generazione precedente ha mai visto una predicazione altrettanto estesa di ‘questa buona notizia del regno in tutta la terra, in testimonianza’. (Matteo 24:14) Questo è ciò che oggi stanno attivamente facendo i testimoni di Geova in più di 200 paesi, in ogni nazione in cui Dio lo ha reso possibile. Questa è una delle ragioni per cui in questo preciso istante state leggendo questa rivista. Il divino messaggio di speranza e giudizio viene proclamato al tempo stabilito. Questo è un segno sicuro dell’imminenza della fine. Cosa resta dunque? Gesù risponde: “Quando vedrete avvenire queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino”. — Luca 21:29-33.
Se desiderate avere altre informazioni su questo interessante argomento, sentitevi liberi di scrivere agli editori di questa rivista o di mettervi in contatto con la congregazione locale dei testimoni di Geova nella loro Sala del Regno. Senza alcun impegno da parte vostra, saranno lieti di rispondere alle vostre domande.
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