“Attieniti a queste cose”
“Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento. Attieniti a queste cose, perché facendo questo salverai sia te stesso che quelli che ti ascoltano”. — 1 Tim. 4:16.
L’UNICA opera meritoria è quella di fare la volontà divina e attenersi a questa condotta. Ai suoi tempi Gesù Cristo, come insegnante, svolse un’opera meritoria. Egli fu desto ai suoi privilegi di servizio. Predicò la buona notizia del regno di Geova. Sapeva che quella era la volontà divina. Egli fu fedele al suo impegno, da quando fu battezzato da Giovanni nel fiume Giordano, fino alla morte. Predicò incessantemente. Insegnò diligentemente. Sanò i malati nella mente e nel corpo. Trovò molti fedeli Ebrei che vollero essere suoi discepoli. Si tenne vicino i dodici apostoli e li addestrò ogni giorno, e mostrò loro come essere fedeli all’opera che Dio aveva assegnata loro, di predicare la buona notizia del Regno. Quei fedeli Ebrei stavano aspettando il Messia, e allorché lo trovarono in Cristo Gesù, rimasero con lui.
2 Molti altri riconobbero la devozione che Gesù aveva per Geova. Particolarmente un giovane ricco che disse: “Maestro, qual bene devo fare per ottenere la vita eterna?” (Matt. 19:16) Quanti milioni di persone hanno fatto la stessa domanda d’allora in poi? Quello di vivere è un desiderio così naturale. Nessuno vuole morire. Gesù aveva spesso dimostrato di avere il potere di dare al popolo una vita migliore. Guarì i malati, aprì gli occhi ai ciechi, risuscitò perfino i morti dalle tombe. Disse loro che la vita eterna era raggiungibile e che per averla dovevano soltanto seguire lui e vivere secondo i suoi insegnamenti. Quell’uomo ricco, in particolare, aveva osservato i Dieci Comandamenti sin dalla giovinezza, ma come avrebbe potuto raggiungere la vita eterna che desiderava? Gesù gli disse: “Se, però, vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti di continuo”. (Matt. 19:17) Alla domanda, “Quali?” Gesù rispose:” ‘Ebbene, non ammazzare, non commettere adulterio, non rubare, non dare falsa testimonianza, onora tuo padre e tua madre, e, ama il tuo prossimo come te stesso’. Il giovane gli disse: ‘Io ho osservato tutti questi; che cosa ancora mi manca?’ Gesù gli disse: ‘Se vuoi esser completo, va, vendi i tuoi averi e dalli ai poveri e avrai un tesoro in cielo, e vieni, sii mio seguace’. Quando il giovane sentì dire questo, se ne andò addolorato, poiché aveva molti possedimenti”. — Matt. 19:18-22.
3 Quell’uomo ricco fu addolorato perché gli fu detto: “Vendi i tuoi averi e dalli ai poveri”. A quale prezzo avere la vita! Ma la propria vita non lo vale? Tuttavia, vi era più che questo soltanto. Sentì egli quello che disse inoltre il Grande Maestro della volontà divina: “Sii mio seguace”? Questo era il vero segreto per ottenere la vita eterna. Prima di tutto, non siate gravati dalle preoccupazioni di questo mondo, in modo da poter camminare, senza impedimenti, sulle orme di Gesù Cristo, predicando la buona notizia del regno dei cieli. Certamente se uno fosse stato occupato a predicare la buona notizia non avrebbe avuto tempo di occuparsi di tutti i possedimenti che aveva quell’uomo ricco. Né allora, né adesso, un vero seguace di Cristo Gesù può essere gravato da tante preoccupazioni di questo vecchio mondo. Se per essere un Cristiano diciannove secoli fa era necessario che quell’uomo ricco disponesse dei suoi possedimenti e seguisse Cristo, non vi è ancora maggior ragione oggi che un individuo che vuole seguire Cristo Gesù e compiere l’opera del Regno si liberi dalle ansietà del presente modo di vivere? Cristo non è più con noi sulla terra per consigliarci personalmente, ma Geova Dio provvide affinché le sue parole e quelle dei suoi fedeli seguaci fossero scritte come ammonizione e istruzione per noi su cui sarebbe sopravvenuta la fine di questo sistema di cose.
4 Le Scritture indicano che Cristo è venuto una seconda volta, invisibilmente, e quando Gesù diede la Rivelazione (o Apocalisse) a Giovanni mise in risalto che egli, Cristo Gesù, sarebbe inoltre venuto come un ladro subito prima della battaglia di Dio l’Onnipotente, nota come Armaghedon. Gesù s’aspetta che coloro che hanno dichiarato di essere Cristiani siano al lavoro e siano svegli e all’erta, attenti ai propri doveri del Regno. Ha ragione d’aspettarsi che essi camminino sulle sue orme, facendo la stessa cosa ch’egli aveva consigliato di fare all’uomo ricco, “sii mio seguace”. Essere un Cristiano è un’occupazione a pieno tempo, non vi sono periodi di vacanza, né cambiamento di religione, né pause. Quando uno realmente cammina sulle orme di Cristo Gesù non vorrà dedicare tutto il suo tempo agli affari commerciali della vita. Il Cristiano vuole piacere a colui che l’ha chiamato ad essere suo discepolo e ciò significa dare la maggior importanza a Cristo e alla sua opera.
5 Paolo mise in rilievo ciò in modo molto chiaro e vigoroso, dicendo che i Cristiani sono al servizio di Cristo come soldati. Tutti i Cristiani devono avere un unico interesse. Devono guardare e ubbidire a colui che li ha chiamati ad essere soldati. Essendo alle dipendenze di Cristo e seguendolo, vi è una cosa sola che essi possono fare: “Come vero soldato di Cristo Gesù prendi la tua parte nel soffrire il male. Nessuno che serva come soldato s’immischia negli affari commerciali della vita, affinché riceva l’approvazione di colui che l’ha arruolato come soldato”. (2 Tim. 2:3, 4) Un soldato di Cristo Gesù non deve e non può dividere i propri interessi. Non cerca di fare egoistici affari commerciali e allo stesso tempo di essere un soldato. Quando uno è assunto come soldato, questo è il suo lavoro, e quando riceve l’incarico di sorvegliare gli interessi del re, egli non va a dormire. Il Cristiano è fedele all’incarico ricevuto. È desto alle proprie responsabilità. Paolo, già Saulo di Tarso, sapeva che cosa significasse essere un soldato. Allorché venne mandato a perseguitare i Cristiani, Paolo aveva ricevuto un incarico e lo portò a termine. Egli eseguì gli ordini. Quando si convertì per divenire seguace di Cristo Gesù e venne chiamato Paolo, determinò di essere un vero soldato nell’esercito cristiano, rivestendo la completa armatura provveduta da Dio, sopportando ogni prova e difficoltà dovuta al fatto che era un soldato. Se ai giorni di Paolo per essere un Cristiano era necessario essere un fedele e vigile soldato, certamente le esigenze oggi sono le stesse. Gesù lo dichiarò così chiaramente all’uomo ricco: “Vendi i tuoi averi . . . sii mio seguace”; e Paolo lo rese altrettanto evidente quando disse: “Nessuno che serva come soldato s’immischia negli affari commerciali della vita”. Perciò come dovrebbe considerare la cosa chi si chiama Cristiano? Non in modo diverso. Dovrebbe attenersi alle cose imparate, essere un onesto seguace, non un ipocrita.
UGUALI ESIGENZE OGGI
6 Oggi un Cristiano deve essere altrettanto fedele e devoto alla sua chiamata al servizio come lo furono Cristo, gli apostoli e i primi Cristiani. Non vi è alcuna diversità nei requisiti che i Cristiani devono avere oggi. Essi devono essere desti e all’erta nel servizio e adempiere le proprie responsabilità. È vero, questa generazione è molto lontana dai giorni di Cristo, millenovecento anni infatti. Il modo di vivere è cambiato. Le idee e le filosofie degli uomini e le abitudini della gente sono molto diverse. La Cristianità ha camminato di pari passo coi tempi e non vuole essere fuori moda. Troppi ecclesiastici oggi sono diventati modernisti ed hanno rigettato la Bibbia, dicendo che la storia di Noè e la creazione di Adamo ed Eva sono soltanto miti, e che la morte di Cristo sul palo di tortura non era necessaria per la salvezza. La fede semplice di Cristo Gesù e dei discepoli di Cristo è la cosa che manca in tutta la Cristianità. Ma la Bibbia non è cambiata dal tempo degli apostoli. La volontà divina non è cambiata per i Cristiani. Geova non muta. La sua verità rimane per sempre! Quindi oggi per essere Cristiano, si deve seguire il consiglio, “sii mio seguace”. Paolo lo era, ma l’uomo ricco se ne andò addolorato per come bisognava esserlo. Paolo parlò dell’apostasia che sarebbe avvenuta. Disse che “l’espressione ispirata dice definitamente che in successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede”. (1 Tim. 4:1) Oggi la grande apostasia è al massimo, lungi dal seguire le orme di Cristo Gesù. Era così importante che Paolo disse ai Cristiani del suo tempo: “Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento. Attieniti a queste cose, perché facendo questo salverai sia te stesso che quelli che ti ascoltano”. Questo si applica ancora di più oggi. Nessun individuo che professi di essere Cristiano può metter da parte gli insegnamenti di Cristo. La Sacra Bibbia è la Parola di Dio. Gesù la credette e la visse. Chiunque si professi suo seguace deve prestare costante attenzione a se stesso e agli insegnamenti di Cristo affinché possa rimanere desto ai propri privilegi di servizio.
7 Diciannove secoli dopo che Gesù presentò il meraviglioso messaggio del regno dei cieli questo deve ancora essere predicato. È ancora l’unica speranza per il genere umano. Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:10) Benché la Cristianità ripeta queste parole in litanie e inni e a volte nelle preghiere lette, i suoi religionisti non vi credono. Se vi credessero le predicherebbero. I veri seguaci di Cristo Gesù, e i testimoni di Geova hanno dimostrato di esserlo, stanno ancora predicando la buona notizia del regno di Dio come l’unica speranza per il genere umano e vi credono con tutto il cuore, la mente, l’anima e le forze, e sono in attesa del tempo in cui lo stabilito regno di Dio si rivelerà ad Armaghedon in tutta la sua potente forza celeste. Come Cristiani, i testimoni di Geova sentono la loro responsabilità di compiere la predicazione del Regno, non solo fino alla fine dei tempi dei Gentili, ma fino alla fine di tutte le nazioni dell’organizzazione del Diavolo. Se il mondo dell’umanità avrà il tempo di scoprire l’importanza dei giorni in cui sta vivendo, o no, non fa alcuna differenza. Cristo Gesù è venuto nel suo regno. Mediante lui Geova regna. Il regno di Dio governa! E la ragione per cui i religiosi della Cristianità non hanno dichiarato la buona notizia è che sono addormentati. L’ammonimento della prossima fine del mondo è stato dato in tutto il mondo, e specialmente nella Cristianità. Viviamo negli ultimi giorni di questo sistema di cose e i testimoni di Geova, essendo fedeli al proprio incarico, hanno fatto sapere al mondo, in tutte le principali lingue, che il regno di Dio governa e che la fine del mondo è vicina. La Cristianità non è lasciata nell’ignoranza dei tempi in cui viviamo.
8 Gli apostoli di Cristo Gesù s’interessarono molto dei tempi e delle condizioni mondiali che sarebbero prevalse allorché Cristo avrebbe fatto la sua seconda apparizione. Ma la Cristianità e i suoi capi religiosi non mostrano interesse al riguardo. “Mentre [Gesù] sedeva sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono privatamente, dicendo: ‘Dicci, quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e della consumazione del sistema di cose?’” (Matt. 24:3) Gesù descrisse chiaramente le condizioni che si sarebbero verificate nel mondo allorché l’intero sistema di cose sarebbe stato sul punto di finire insieme in una “consumazione”. Non sarebbe crollato poco per volta, a sezioni, ma la fine completa “verrà sopra tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra”. Gesù disse che proprio nei giorni in cui il ‘sistema di cose sarebbe finito insieme’, “questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine compiuta”. — Matt. 24:14.
9 Gesù diede un segno molteplice, mostrando molte cose che sarebbero accadute, una nazione sarebbe insorta contro l’altra, un regno contro l’altro, vi sarebbero state carestie, terremoti in un luogo dopo l’altro, tutte queste cose insieme sarebbero state il “principio dei dolori d’afflizione”. Per quanto riguarda i veri Cristiani, egli dichiarò: “Allora vi daranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a motivo del mio nome”. (Matt. 24:9) Come è stato vero questo! Ma nonostante l’odio, i testimoni di Geova sono stati all’erta, svegli, vigili e hanno fatto sì che il regno di Dio fosse predicato e che alla Cristianità e a tutto il mondo dell’umanità fosse dato l’avvertimento riguardo a questi ultimi giorni. E non hanno rallentato nell’annunciarlo, né rallenteranno finché non venga la fine compiuta.
10 I testimoni di Geova non vogliono dormire prima della fine completa, allorché, tutto insieme, questo sistema di cose crollerà. Apprezzano quanto disse Cristo Gesù, in Apocalisse 16:15: “Io vengo come un ladro. Felice chi sta sveglio e serba le sue vesti, affinché non cammini nudo e non si vedano le sue vergogne”. La cosa essenziale per un Cristiano è di essere sveglio, di adempiere le proprie responsabilità e predicare la buona notizia fino alla fine completa alla battaglia di Armaghedon. Nel numero de La Torre di Guardia del 1º aprile 1959, viene data al lettore una chiara e dettagliata spiegazione di questa scrittura e viene mostrato senza possibilità di dubbio che questa scrittura ha il suo adempimento subito prima della battaglia di Armaghedon. Come mostra il contesto, le tre immonde espressioni ispirate che sembrano rane e escono dalla bocca del dragone, dalla bocca della bestia selvaggia e dalla bocca del falso profeta sono in realtà “espressioni ispirate da demoni” ed hanno molto da dire. Con tutto questo parlare esse “si recano dai re di tutta la terra abitata, . . . Ed esse li radunarono nel luogo che in ebraico è chiamato Har-Maghedon”. Allorché quest’opera di radunamento raggiunge il suo vertice per questa battaglia finale, Cristo Gesù viene “come un ladro”, mostrando grande interesse per coloro che sono di guardia nell’organizzazione del suo tempio. Questa scrittura si riferisce a quello stesso tempo in cui questo sistema di cose con tutta la sua malvagità sarà stato radunato per essere completamente distrutto nella “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”. Mentre continua questo radunamento delle nazioni, il radunato popolo di Geova, il rimanente e le altre pecore, sentono Cristo Gesù che dice: “Ecco!” Sì, egli ottiene la loro attenzione ed essi lo sentono dire: “Io vengo come un ladro. Felice chi sta sveglio e serba le sue vesti, affinché non cammini nudo e non si vedano le sue vergogne”. — Apoc. 16:15.
CRISTIANITÀ ADDORMENTATA
11 È terribile per una persona essere indifferente ai propri privilegi di servizio, al suo incarico di vigilare nel tempio spirituale di Geova, ed esser trovata addormentata. Merita di essere battuta, che le siano tolti gli abiti e che la gente veda la sua vergogna.
12 Il giornale The Advocate, che è la pubblicazione ufficiale dell’Arcidiocesi Cattolica Romana di Newark e della Diocesi di Paterson nel New Jersey, ebbe qualche cosa da dire sotto il titolo “Sorgete, o voi che dormite”, e in quest’articolo possiamo vedere com’è addormentata la Cristianità e come i religiosi non sono desti ai segni dei tempi, né alla presenza di Cristo Gesù, né alla predicazione della buona notizia. Ma questo giornale riconosce pure che vi è un gruppo ben desto e pieno di ardente zelo, nel quale non si trova compiacenza o indifferenza. The Advocate dice:
Quando andavamo a scuola e studiavamo il catechismo, imparammo che vi sono tre divisioni della chiesa cattolica: (1) la chiesa trionfante; (2) la chiesa purgante; e (3) la chiesa militante. Saremmo ben giustificati se aggiungessimo una quarta divisione, la chiesa dormente o la chiesa compiacente. Le persone che fanno parte di questo gruppo sono uomini e donne che dovrebbero infatti essere membri della chiesa militante, ma che apparentemente hanno dimenticato il significato di tale parola. Evidentemente non si rendono conto del cambiamento e nulla pare destarli. . . . La fantastica storia dei Testimoni di Geova attirò l’attenzione mondiale durante la loro recente assemblea a New York. Qui vi era un gruppo di persone che prendono a cuore la religione e sono circa 800.000 in tutto il mondo. La loro dottrina è misteriosa e strana. Ma essi riuscirono ad avere 250.000 presenti alla loro assemblea. La maggior parte della gente non riesce a capire che cosa attiri queste persone, ma il fatto sussiste che vi è qualche cosa che provoca questo fenomenale concorso di pubblico.
Ciò che hanno è uno zelo ardente; non vi è compiacenza o indifferenza fra loro, e il sacrificio non li arresta. Ognuno di loro s’impegna a lavorare 12 ore alla settimana per la conversione dei propri simili.
Se avessimo tale zelo e perseveranza nei ranghi e nelle file dei cattolici, potremmo trasformare la faccia della terra. Una volta un famoso predicatore cattolico disse: “Giudicata da un punto di vista umano, come impresa commerciale, la chiesa cattolica è un fallimento colossale. Dopo 20 secoli due terzi della razza umana è ancora pagana”. — The Advocate, 19 settembre 1958.
13 L’organizzazione dei cattolici ammette di essere addormentata. La loro nudità non cristiana è smascherata. Non sono zelanti per il regno di Dio, né fanno alcuno sforzo per predicarlo. E che dire dei protestanti? Il Bulletin di Litchville nel Nord Dakota portava questo annuncio nella Piccola Pubblicità: “SMARRITI, più di 100 membri della parrocchia luterana. Scomparsi sin da Pasqua. Vogliate ritornare alla chiesa luterana di North LaMoure, Litchville o a quella di Hastings, domenica mattina. Non si faranno domande. Pastore Bob Harrison”.
14 Che cosa farebbe Cristo Gesù se venisse a visitare queste organizzazioni cattoliche e protestanti, che rappresentano la Cristianità? Toglierebbe loro le vesti e le smaschererebbe lasciando che i loro aderenti camminassero nudi affinché gli altri vedessero le loro vergogne. Ma questo è già stato fatto dinanzi agli occhi dei veri Cristiani. La nudità della Cristianità è stata rivelata loro. Essa trascurò il lavoro e abbandonò il popolo. Essa ha rinnegato la Bibbia. Non ne insegna il principale messaggio, che il regno dei cieli è vicino, né esalta il grande nome del Dio dell’universo, Geova. Ma abbiamo parlato abbastanza della Cristianità. Che dire dei veri Cristiani?
15 Per i Cristiani questo non è tempo di essere negligenti e indifferenti. Decisamente stiamo vivendo negli ultimi giorni di questo sistema di cose, e nel ventunesimo capitolo di Luca, descrivendo dettagliatamente il segno molteplice, Gesù ammonisce con molta forza i suoi seguaci. Se il lettore asserisce di essere suo seguace, ascolti le sue parole: “Prestate attenzione a voi stessi onde i vostri cuori non siano aggravati da ingordigia, ubriachezza e ansietà della vita, e onde quel giorno non vi colga all’improvviso come un laccio. Poiché esso verrà sopra tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. Siate desti dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose che devono accadere e a mantenere la vostra posizione dinanzi al Figlio dell’uomo”. (Luca 21:34-36) Qui di nuovo abbiamo l’espressione “prestate attenzione a voi stessi”. Perché? Che potrebbe accadere? Si potrebbe facilmente essere aggravati dalle preoccupazioni di questo mondo, dal mangiare e dal bere e dalle ansietà della vita. O, come dice la nota in calce della Traduzione del Nuovo Mondo: “ansietà riguardo ai mezzi per vivere”.
16 Al tempo di Gesù egli ammonì i suoi fedeli seguaci di non preoccuparsi troppo dei propri mezzi per vivere, “in quanto a ciò che mangerete e a ciò che berrete, o per il vostro corpo in quanto a ciò che indosserete”. (Matt. 6:25) Essi dovevano “cercare prima il regno e la sua giustizia”. (Matt. 6:33) Non era questo che egli disse al giovane ricco? Sbarazzati di tutte queste cose che ti hanno reso ricco. Dalle ai poveri, queste cose su cui fondavi la tua esistenza, e seguimi. La cosa importante è ‘cercare prima il regno e la giustizia di Dio’. Nella preghiera che insegnò agli apostoli Gesù disse: “Dacci oggi il nostro pane per questo giorno”. Non chiese nulla di più. Dovremmo essere soddisfatti avendo cibo, vestiario e un’abitazione, oltre alla nostra santa devozione. Quindi non siate mai aggravati per il troppo mangiare e bere e per le ansietà della vita. E perché no? Se queste diventano le cose più importanti della vita, la principale ragione di vivere, come lo erano nella vita di quell’uomo ricco, allora non avremo tempo di camminare sulle orme di Cristo Gesù, seguendolo. Non possiamo essere soldati di Cristo Gesù se c’interessiamo solo di mangiare e bere e delle ansietà della vita o se ci lasciamo aggravare dagli affari commerciali della vita per ottenere queste cose in abbondanza. Le due cose non possono andare d’accordo.
SIAMO DESTI DURANTE LA CONSUMAZIONE
17 Descrivendo la vita in questi ultimi giorni, nel ventunesimo capitolo di Luca, Gesù dice che la fine completa verrà così all’improvviso che quel giorno ci coglierà istantaneamente come un laccio. Che cosa accadrà dunque? Gesù disse che verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia della terra. Egli non fa alcuna eccezione. Perciò il consiglio che diede molto risolutamente agli apostoli e, naturalmente, ai Cristiani d’oggi fu: “Siate desti dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose che devono accadere e a mantenere la vostra posizione dinanzi al Figlio dell’uomo”. Veramente vi è un modo di sfuggire l’esecuzione nella battaglia del gran giorno di Dio l’Onnipotente. Il modo per sfuggirla è stare desti, vivere da Cristiani, fare suppliche a Dio. Allora potrete riuscire ad evitare tutti i guai e le calamità che si abbatteranno insieme sul sistema di cose del Diavolo, spazzando via completamente, il suo sistema politico, religioso, e commerciale, e inabissando i demoni che hanno il controllo di questo mondo ed anche il Diavolo stesso. Essere vigilante come Cristiano nel tempio spirituale di Dio e essere desto significherà anche mantenere la propria posizione approvata dinanzi al Figlio dell’uomo. Egli vi preserverà in vita durante la battaglia di Armaghedon, che distruggerà questo presente mondo malvagio, per entrare nel giusto nuovo mondo di Dio.
18 Questa non sarà la prima volta che un mondo viene distrutto. Accadde già ai giorni di Noè, “quando la pazienza di Dio aspettava ai giorni di Noè, mentre si costruiva l’arca, nella quale poche persone, cioè otto anime, furono portate in salvo attraverso l’acqua”. (1 Piet. 3:20) Geova Dio aveva buone ragioni per distruggere coloro che vissero ai giorni di Noè. Essi non prestarono alcuna attenzione a Dio, né al messaggio che Dio fece predicare da Noè, riguardante la fine di quel mondo. Ma pensavano solo a mangiare, bere, divertirsi, banchettando, pensando solo a sé e alle ansietà della propria vita. Essi erano veramente aggravati per il troppo mangiare e bere. Gesù ci dice che ai nostri giorni, prima della battaglia di Armaghedon, sarebbe stato proprio come ai giorni di Noè: “Poiché come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. Poiché come le persone in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e andavano a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”. (Matt. 24:37-39) Questo diluvio venne su tutti quelli che abitavano sulla faccia della terra ai giorni di Noè: identico a ciò che accadrà alla battaglia di Armaghedon. I Cristiani non possono dormire. Gesù disse: “Felice chi sta sveglio e serba le sue vesti”. Noè non dormiva mentre costruiva l’arca. Era occupato nella costruzione. Inoltre continuò a predicare. Con lui vi erano i tre figli e le loro mogli e la moglie stessa di Noè; tutti erano all’opera con Noè, e quando venne il diluvio erano pronti, desti, si trovavano nell’arca con tutti gli animali e furono preservati in vita fuori del mondo che fu, in una terra purificata. Noè e la sua famiglia stavano all’erta, lavoravano ed erano pronti allorché venne la pioggia. Vale la pena di star svegli! Non perderete le vostre vesti che rappresentano il ministero di Dio.
19 Se Noè non si fosse attenuto alle cose che gli erano state affidate, non avrebbe salvato se stesso, né gli altri, i suoi cari. L’unica cosa sensata da farsi ora è di rimanere svegli e aver cura delle proprie responsabilità, come fecero i primi Cristiani prima che la distruzione si abbattesse su Gerusalemme. Molti anni prima della distruzione di Gerusalemme nell’anno 70 (d.C.), i Cristiani erano stati avvertiti mediante la profezia di Gesù. “Inoltre, quando vedete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, comprendete che la sua desolazione s’è avvicinata. Allora quelli che sono nella Giudea comincino a fuggire verso i monti, e quelli che sono in mezzo ad essa si ritraggano, e quelli che sono nelle zone vicine non entrino in essa, perché questi sono giorni per fare giustizia onde tutte le cose scritte siano adempiute”. (Luca 21:20-22) Poco dopo i giorni della Pentecoste, molti vennero a conoscenza della verità, si dedicarono al servizio di Geova e furono battezzati. Infatti in un giorno furono battezzate 3.000 persone. Vi dovevano essere molti luoghi di raduno in Gerusalemme dove il popolo di Dio si riuniva e studiava la Parola di Dio e si preparava per l’attività di predicazione. Ma per tutto il tempo in cui studiavano la Bibbia essi erano all’erta, desti alle critiche situazioni profetizzate da Cristo Gesù, quando Gerusalemme sarebbe stata sul punto di essere distrutta. Perciò nell’anno 66, allorché gli eserciti di Roma circondarono la città, ciò avrà senz’altro richiamato alla loro attenzione che la distruzione era imminente. Quando questi eserciti si ritirarono per breve tempo, tutti i Cristiani di Gerusalemme fuggirono ai monti, fuori delle porte della città, sulle colline della Giudea, giù nella valle del Giordano e al di là del fiume, a Galaad, alle montagne dove sarebbero stati al sicuro. Quando si è avvertiti, perché rimanere dove avrà luogo la distruzione? Perché dormire in questo tempo cruciale, quando si dovrebbe essere svegli e all’opera? Quei primi Cristiani erano desti alle loro responsabilità. Essi volevano preservare la propria vita per poter continuare a predicare la buona notizia del Regno dopo la distruzione di Gerusalemme. E lo fecero.
20 Mentre la Cristianità si è rivelata ai veri Cristiani poiché non indossa le sue vesti, essendosi addormentata ai privilegi di servizio dei Cristiani, in tutto il mondo i testimoni di Geova continuano a predicare il regno di Dio e ad essere attenti alla volontà divina. Essi badano che coloro che entrano per adorare nel santuario di Geova siano puri, proprio come la sentinella proteggeva il tempio di Geova durante la guardia notturna per vedere che nulla d’impuro entrasse per profanare il tempio o per rubare. In questi ultimi giorni gli interessi del Regno sono stati affidati alla cura della classe dello “schiavo fedele e discreto”, ed ora s’unisce a questa una “gran folla” di “altre pecore” proveniente da ogni nazione, popolo e lingua, ed anche a loro è stato affidato il privilegio di vigilare questi interessi del Regno predicando fino alle estremità della terra. Questa gran folla conta ora ben più di 770.000 ministri del Regno, che non sono aggravati da troppo mangiare e bere e dalle ansietà della vita. Sono desti al fatto che Cristo verrà ad Armaghedon come un ladro, improvvisamente, istantaneamente, e che quando questa distruzione verrà sulla terra colpirà tutti quelli che abitano sulla faccia della terra. Perciò rimangono svegli, e mantengono la loro posizione dinanzi al Figlio dell’uomo, badando agli interessi del Regno, serbando le loro vesti di ministri, dimostrando di apprezzare le proprie responsabilità. Indossando queste vesti dimostrano di avere il favore di Geova Dio e di trovarsi al sacro servizio di Geova nel suo santuario.
[Domande per lo studio]
1. Qual è l’unica opera meritoria, e come lo dimostrarono Gesù e gli apostoli?
2, 3. (a) Come rispose Gesù al giovane ricco che gli aveva chiesto qual bene dovesse fare per avere vita eterna? (b) Qual è il vero segreto per ottenere la vita eterna, e perché Gesù gli consigliò di ‘vendere i suoi averi’?
4. Che cosa richiede Gesù dai suoi seguaci al tempo del suo furtivo ritorno, e che cosa significa ciò per loro?
5. (a) In che modo l’apostolo Paolo illustra la posizione di quelli che sono attivi nel servizio di Cristo? (b) Quali esperienze aveva avuto Paolo che l’aiutarono ad apprezzare che cosa significa essere un soldato, e come dovremmo noi considerare la cosa oggi?
6. Nonostante il mutato modo di vivere e le pratiche religiose del mondo, che si può dire delle esigenze divine per i nostri giorni, ma che cosa manca nella Cristianità?
7. (a) Quale vitale messaggio bisogna ora predicare e come ha mancato la Cristianità a questo riguardo? (b) Come la pensano i veri seguaci di Cristo Gesù riguardo al regno di Dio, alla sua istituzione e ai loro obblighi in relazione a questo?
8. (a) Quale interesse dimostrato dagli apostoli di Cristo Gesù la Cristianità ha mostrato di non avere? (b) In che modo questo vecchio mondo giungerà alla sua fine, ma quale opera Gesù disse che si doveva fare prima?
9. Quali cose che Gesù disse avrebbero segnato il “principio dei dolori d’afflizione” abbiamo visto adempiersi ai nostri giorni, e, nonostante l’odio del mondo, quale condotta hanno tenuto i testimoni di Geova?
10. Quando ha il suo adempimento Apocalisse 16:15, e perché rispondete così?
11. Che accade a coloro che sono indifferenti rispetto al loro servizio nel tempio spirituale di Geova?
12, 13. Quali dichiarazioni pubblicate recentemente mostrano come la Cristianità sia indifferente alla presenza di Cristo Gesù, in contrasto con l’ardente zelo e la vigilanza dei veri testimoni cristiani?
14. Come è stata smascherata la nudità della Cristianità, e perché?
15. Quale grave ammonimento diede Cristo ai suoi seguaci, come è scritto in Luca 21:34-36?
16. Quale ulteriore consiglio dà Gesù per aiutare i suoi seguaci ad evitare di essere aggravati dall’ansietà della vita, e a che cosa è veramente importante che prestiamo attenzione?
17. Che cosa è richiesto da ognuno per riuscire a sfuggire alla distruzione di questo presente mondo malvagio?
18. Perché il mondo fu distrutto ai giorni di Noè, e quale buon esempio diedero Noè e la sua famiglia per coloro che vivono in questo tempo della fine?
19. Quale avvertimento ricevettero i Cristiani del primo secolo riguardo a Gerusalemme, e quindi quale condotta dimostrò la loro vigilanza?
20. Che cosa dimostra la vigilanza spirituale dei testimoni di Geova di oggi?